II lavoro di Philippe De Félice sulle «forme inferiori della mistica» è ormai considerato un classico della letteratura sugli allucinogeni ed, in particolare, sull’uso delle droghe come strumenti per facilitare i contatti con l’aldilà nelle cerimonie religiose. Scritta nel 1936, l’opera rappresenta l’ideale anello di congiunzione fra il pionieristico Phantastika di L. Levvin, il noto studio del 1928 sui paradisi artificiali, e la grande letteratura di etno-antropologia e di storia delle religioni dell’età di G. Dumézil, M. Eliade e L. Levy-Bruhl.