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lavori di costruzione della ss106 jonica progetto definitivo PDF

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LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 1 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE – Lande Srl Coordinamento operativo: Prof.ssa Rosaria Sciarrillo Quadro di Riferimento Progettuale: Prof.ssa Rosaria Sciarrillo Quadro di Riferimento Programmatico: Arch. Imma Caiazzo Quadro di riferimento Ambientale: Ing. Antonio Varricchio Suolo e sottosuolo: Dott. Geol. Gianluca Robertelli - Dott.ssa Geol. Anna Stella Grande Atmosfera: Ing. Antonio Varricchio - Ing. Simone Carrillo Rumore: Ing. Valerio Mencaccini - Ing. Denis Trani Ambiente idrico: Ing. Dott. Geol. Gianluca Robertelli – Dott. ssa Lucia Taranto Vegetazione e Flora : Dott. Giuseppe Baiamonte Fauna ed Ecosistemi: Dott. Federico Marrone - Dott. Francesco Lillo Paesaggio: Arch. Imma Caiazzo - Dott. Giuseppe Baiamonte Salute Pubblica: Arch. Angeliana Barletta ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 2 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale 3.3.2 Indicazione dei corpi idrici interessati e loro classificazione 38 3.3.3 Qualità e utilizzo delle acque superficiali 38 INDICE STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE IDRICO SOTTERRANEO 39 3.3.4 Complessi Idrogeologici 39 3.3.5 Alimentazione e deflusso 41 1. CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE INTERESSATO DALL’INTERVENTO 6 3.3.6 Sorgenti e pozzi 43 3.3.7 Stato qualitativo della risorsa idrica sotterranea 45 1.1 Caratteristiche del territorio 6 3.4 Vulnerabilità dei corpi idrici 46 1.2 Caratteristiche ambientali d’insieme 7 3.5 Analisi interazione opera-componente 48 1.3 Aree di influenza degli effetti 8 3.5.1 Alterazione del regime idraulico 48 3.5.2 Descrizione delle eventuali modifiche sull’assetto morfologico ed idraulico derivanti dall’intervento 48 3.5.3 Presenza di opere d’arte in alveo e tipologie degli interventi di protezione previsti 49 2. ATMOSFERA 9 3.5.4 Carico inquinante post-operam con definizione delle fonti 49 3.5.5 Misure di contenimento degli impatti in fase di realizzazione (con particolare riferimento alla 2.1 Inquadramento Normativo 9 salvaguardia quali-quantitativa della risorsa idrica emunta da pozzi esistenti ad uso idropotabile) 49 3.5.6 Misure di contenimento degli impatti in fase di esercizio 50 2.2 Caratterizzazione dello stato di fatto 14 3.5.7 Reti di monitoraggio 50 2.2.1 Lineamenti climatici 14 2.2.2 Qualità dell’aria 16 3.6 Presidi idraulici 51 2.2.3 Qualità dell’aria nella zona di progetto 18 3.6.1 Portate caratteristiche 51 2.2.4 Sorgenti di inquinamento 19 3.6.2 Schema geometrico 51 3.6.3 Ubicazione 51 2.3 Ricettori 19 3.7 Impatti indotti ed opere di mitigazione delle varianti apportate al Progetto Preliminare 51 2.4 Effetti previsti in fase di costruzione 20 3.7.1 Azioni di progetto, impatti ed interventi di mitigazione 51 2.4.1 Misure di contenimento degli impatti in fase di costruzione 21 3.8 Varianti apportate al Progetto Preliminare 54 2.5 Metodologia di analisi e valutazione 22 2.5.1 Modello di diffusione in atmosfera utilizzato per le simulazioni e condizioni di input 23 2.5.2 Stima degli effetti nella fase di esercizio 26 4. COMPONENTE SUOLO SOTTOSUOLO 57 2.5.3 Intervento 26 4.1 Inquadramento Normativo 57 2.6 Effetti previsti in fase di esercizio 28 2.6.1 Misure di contenimento degli impatti in fase di esercizio 28 4.1 Metodologia di analisi e valutazione 59 2.6.2 Verniciatura, illuminazione e manto stradale per le gallerie 29 2.6.3 Verniciatura traspirante riflettente 29 4.2 Caratterizzazione dello stato di fatto 60 2.6.4 Applicazione di composto antismog a base di biossido di Titanio 29 4.2.1 Inquadramento geologico dell’area 62 2.6.5 Illuminazione con lampade a LED 29 4.2.2 Geologia del tracciato stradale 64 2.6.6 Risparmio energetico. 30 4.2.3 Tettonica 66 2.6.7 Fitorimediazione per la mitigazione degli impatti sulla qualità dell'aria 31 4.2.4 Inquadramento geomorfologico 69 4.2.5 Geomorfologia e dinamiche geomorfiche 70 4.2.6 Area di catena appenninica 74 3. COMPONENTE AMBIENTE IDRICO 33 4.3 Indagine geognostica 89 3.1 Inquadramento Normativo 33 4.4 Pedologia 90 3.2 Metodologia di analisi e valutazione 35 4.5 Impatti indotti ed opere di mitigazione 94 3.3 Caratterizzazione dello stato di fatto 36 4.5.1 Azioni di progetto, impatti ed interventi di mitigazione 94 STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE IDRICO SUPERFICIALE 36 4.6 Varianti apportate al Progetto Preliminare 96 3.3.1 Caratterizzazione dei corpi idrici interessati dall’opera 36 ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 3 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale 5. COMPONENTE VEGETAZIONE, FLORA E FAUNA 100 5.19 Interventi di mitigazione (descrizione e stima degli interventi naturalistici, dei sottopassi faunistici, ecc) 123 5.1 Inquadramento Normativo 100 5.19.1 Possibilità di recupero di vegetazione 123 5.19.2 Interventi di mitigazione e compensazione 123 5.2 Flora e vegetazione: indagini effettuate e metodologia adottata 102 5.19.3 Tipologia degli interventi di mitigazione 123 5.19.4 Tipologia degli interventi di compensazione 123 5.19.5 Viadotti 124 5.3 Caratterizzazione dello stato attuale 102 5.19.6 Gallerie 125 5.3.1 Unità forestali e di uso pastorale 102 5.19.7 Fossi e Canali di bonifica 125 5.3.2 Vegetazione e flora significativa 103 5.19.8 Sottopassi 125 5.3.3 Analisi delle categorie vegetazionali 103 5.19.9 Strutture pericolose 125 5.3.4 Naturalità e sensibilità delle tipologie vegetazionali 104 5.20 Sistemi di monitoraggio (localizzazione punti di misura e parametri) 126 5.4 Specie vegetali protette 105 5.5 Fauna: indagini effettuate e metodologia adottata 105 6. ECOSISTEMI 127 5.6 Caratterizzazione della fauna locale 105 6.1 Caratterizzazione dello stato di fatto 127 5.6.1 Anfibi e Rettili 105 6.1.1 Biotopi di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar (DPR.448/1976) 127 5.6.2 Uccelli 106 6.1.2 Individuazione dei siti di particolare interesse individuati nel territorio in esame (aree protette SIC, 5.6.3 Mammiferi 109 ZPS, ecc) 127 5.6.4 Zonazione in aree faunistiche omogenee 110 6.1.3 Unità Ecosistemiche significative 129 6.1.4 Individuazione degli ecosistemi presenti nel territorio attraversato 129 5.7 La fauna delle aree urbane 110 6.2 Caratterizzazione qualitativa delle strutture degli ecosistemi 130 5.8 La fauna dell’area fluviale (fiumare e torrenti) 111 6.2.1 Caratterizzazione delle componenti biotiche e abiotiche 130 6.2.2 Descrizione delle relazioni tra le varie componenti biotiche e abiotiche 130 5.9 La fauna dell’area agricola 111 6.3 Stima qualitativa della diversità biologica tra la situazione attuale e quella potenziale riferita alle 5.10 La fauna dell’area degli oliveti 112 specie più significative 131 5.10.1 Area degli oliveti aperti 112 6.4 Frammentazione della continuità ecologica 131 5.11 La fauna dell’area a macchia mediterranea 113 6.5 Disturbo agli ecosistemi significativi 132 5.12 Specie animali protette 113 6.5.1 Studio del grado di alterazione/influenza degli ecosistemi in relazione agli interventi di mitigazione e compensazione 132 5.13 Individuazione di reti ecologiche 116 6.6 Misure di contenimento degli impatti (aree di cantiere, percorsi dei mezzi d’opera, aree di 5.14 Disturbi a specie vegetali di interesse naturalistico 116 lavorazione) 132 5.14.1 Individuazione degli impatti e criteri di valutazione 116 5.14.2 Sottrazione di vegetazione 117 6.7 Descrizione e stima dei ripristini delle aree di cantiere e dei percorsi dei mezzi d’opera 132 5.14.3 Alterazione di composizione e struttura delle fitocenosi 117 5.14.4 Introduzione di specie estranee alla flora locale 117 6.8 Interventi di mitigazione (descrizione e stima degli interventi naturalistici, dei sottopassi/sovrappassi faunistici, ecc) 133 5.15 Disturbi a specie animali di interesse naturalistico 118 5.15.1 Individuazione degli impatti e criteri di valutazione 118 6.9 Sistemi di monitoraggio (localizzazione punti di misura e parametri) 133 5.15.2 Sottrazione e/o alterazione di habitat faunistici 120 5.15.3 Interferenza con gli spostamenti della fauna 120 7. PAESAGGIO 133 5.16 Disturbi al patrimonio faunistico venatorio della zona 121 8.1 Caratterizzazione dello stato di fatto 133 5.17 Misure di contenimento degli impatti (aree di cantiere, percorsi dei mezzi d’opera, aree di 8.1.1 La struttura storico-ambientale del territorio 133 lavorazione) 121 8.1.2 Analisi archeologica del territorio 137 8.1.3 Lista Allegati 141 5.18 Descrizione e stima dei ripristini delle aree di cantiere e dei percorsi dei mezzi d’opera 122 8.1.4 Il sistema della mobilità nell’ambito del territorio regionale 144 ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 4 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale 8.1.5 Emergenze paesaggistiche 145 8.1.6 Analisi percettiva 146 8.2 Aree sensibili 147 8.2.1 Aspetti paesaggistici e idrogeologici 147 8.3 Effetti previsti in fase di costruzione 148 8.3.1 Alterazione dei sistemi paesaggistici 148 8.3.2 Alterazione della percezione paesaggistica 149 8.3.3 Danneggiamento delle emergenze antropiche 150 8.3.4 Interferenze con il sistema della mobilità 150 8.3.5 Rischio archeologico 151 8.4 Effetti previsti in fase di esercizio 152 8.4.1 Alterazione dei sistemi paesaggistici 152 8.4.2 Alterazione della percezione paesaggistica 153 8. SALUTE PUBBLICA 156 8.1 Caratterizzazione dello stato di fatto 156 8.1.1 Incidentalità 156 8.1.2 Contesto socio-economico e viabilità locale 157 8.2 Aree sensibili 157 8.2.1 Presenza di stabilimenti a rischio incidente rilevante 157 8.2.2 Effetti previsti in fase di costruzione 157 8.3 Effetti previsti in fase di esercizio 159 8.3.1 Incidentalità 159 8.3.2 Funzionalità del sistema viario locale 159 8.3.3 Contesto socio-economico: integrità della rete irrigua, dei percorsi agricoli e pedonali 160 9. ELENCO ELABORATI ALLEGATI AL QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE - VOLUME 1/2 160 ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 5 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale 1. CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE INTERESSATO DALL’INTERVENTO 1.1 Caratteristiche del territorio Il territorio in esame ricade all’interno della Provincia di Cosenza ed è compreso tra il mar Jonio ad est e il segno geografico e ambientale dei monti della Sila e del massiccio del Pollino ad ovest, Lo studio delle caratteristiche ambientali dell’area di intervento, si occupa di un ambito territoriale che elementi che rappresentano – ancora oggi - i “corridoi ecologici” di due diversi ambiti: quello va ben oltre il confine amministrativo dei comuni (Cassano allo Jonio, Cerchiara di Calabria, montano, ultima propaggine del più ampio sistema appenninico che ha costituito nel tempo una sorta Francavilla Marittima, Villapiana, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo Spulico) di separazione fisica tra il versante orientale e occidentale della regione e quello del mare, che direttamente interessati. alterna ampie zone di seminativo ad aree di frutteti e oliveti. Elementi ambientali come la struttura montuosa della Sila-Aspromonte e quel sistema di terrazze Tuttavia, la caratteristica geografica più rilevante di questa porzione di territorio è rappresentata dal marine e calanchi attraverso i quali essa si spinge fino al mar Jonio, infatti, non possono essere presi fitto reticolo idrografico costituito dai torrenti e dalle caratteristiche fiumare che dai rilievi interni in considerazione sezionandone la porzione ricadente nell’area di progetto, ma devono essere studiati corrono verso il mare portandosi dietro materiale ghiaioso che ne arresta drasticamente la velocità. I in funzione della continuità geografica e ambientale che li influenza e delle evoluzioni subite nel corso loro larghi greti, per niente profondi, che giungono a mare quasi sempre asciutti, diventano della storia. insufficienti a contenerne la portata nell’unico periodo dell’anno – perlopiù all’inizio della primavera – quando alimentati dalle piogge si riempiono all’improvviso e scorrono con grande velocità inondando i terreni circostanti a valle. Il territorio in oggetto è – inoltre – delimitato a sud dal fiume Crati (81 km di lunghezza; 1470 kmq di bacino), l’unico fiume della Calabria che nasce nella Sila e sfocia nella costa jonica dopo aver attraversato la piana di Sibari, pianura che prende il nome da una fiorente città fondata dai greci nell’VIII secolo a.C. e distrutta nel 510 a.C. dalla vicina città di Crotone. Per raggiungere questo scopo i Crotonesi deviarono alcuni corsi d'acqua, rivolgendosi per i calcoli – come vuole la leggenda - all’aiuto di Pitagora. Solo recentemente le ricerche degli archeologi sono giunte a definire con certezza l'area sulla quale sorgeva la città. I resti dell'antica "polis" si trovano racchiusi nel parco archeologico delimitato dal canale degli Strombi e dal torrente Crati e compreso nel territorio del comune di Cassano allo Jonio. Comune di Trebisacce In prossimità della riva del Crati sono inoltre dislocati i resti di un complesso urbano appartenenti a Thourioi, la città fondata dai Sibariti dopo gli avvenimenti del 510. In sintesi, il paesaggio appare strutturato su alcuni elementi fondamentali, quali: È indiscutibile, infatti, il contributo della geografia e del clima allo sviluppo della Calabria in generale e alla definizione di una storia, urbanistica e demografica, che ha determinato uno sviluppo insediativo  I massicci montuosi del Pollino e della Sila; rivolto all’interno del territorio regionale, ad eccezione di pochi esempi come Sibari.  Il reticolo idrografico dei torrenti e delle fiumare; ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 6 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale  Il mar Jonio e la struttura insediativa e produttiva della costa. 1.2 Caratteristiche ambientali d’insieme L’area oggetto dell’intervento ricade all’interno dei territori comunali di Cassano allo Jonio, Cerchiara Le caratteristiche connotative del paesaggio della porzione di territorio di interesse sono – quindi - di Calabria, Francavilla Marittima, Villapiana, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo quelle della struttura morfologica dell’Appennino meridionale, la cui sezione si distingue da tutte le Spulico, un insieme di comuni afferenti amministrativamente alla provincia di Cosenza. altre sia per la natura delle rocce sia per la loro morfologia che ha costituito nel tempo una sorta di separazione fisica tra il versante orientale e occidentale della regione. I primi insediamenti nell’area (ritrovamenti a Papasidero, Favella - alta valle del Crati, Girifalco e nelle Grotte di S. Angelo a Cassano) risalgono al neolitico, e successivamente - inizi dell'età del ferro - La morfologia della Calabria – infatti - è delineata in maniera forte dalla presenza dei massicci testimonianze pre-elleniche (necropoli) sono state rinvenute ad Amendolara, Francavilla, Cirò, Serra montuosi del Pollino, della Sila e dalla struttura montuosa di raccordo Sila-Aspromonte costituita d'Aiello, Nicotera, Grotteria, Roccella, S. Eufemia d'Aspromonte, Locri, Calanna e Reggio. dalle Serre, stratificazioni sul terreno di un’antica azione di sollevamento marino alla quale è stata sottoposta la Calabria. Tra l'VIII ed il VII sec. a.C. giunsero in Calabria i greci. Secondo alcune tradizioni, convalidate da ritrovamenti archeologici, mercanti e navigatori greci avevano già visitato in epoca micenea (XIV/XII Gli elementi che definiscono la configurazione ambientale dell’area interessata dal progetto possono sec. a.C.) le coste calabresi, istituendo anche fattorie commerciali, ma si può ritenere che i contatti essere così riassunti: non siano stati duraturi e che l'avvento dell'ellenismo in Calabria - cui fu attribuita la denominazione di Magna Grecia - sia collegato alle migrazioni doriche e joniche, provocate dall'eccesso di popolazione  presenza di un fitto reticolo idrografico; e dalle conseguenze delle guerre fra le città greche.  presenza di formazioni calanchive; Achei del Peloponneso fondarono nel 709/708 a.C. circa, l'una dopo l'altra, Sibari e Crotone. Sibari fu  presenza di aree archeologiche; costruita tra il fiume omonimo (l'odierno Coscile) ed il Crati e attinse nel VI sec. a.C. il culmine della sua potenza estendendosi sul bacino del Crati e del Sibari e coprendo una vasta fascia del Tirreno da  presenza di Siti di Interesse Comunitario; Lao a Temesa.  linea di costa; La città di Sibari raggiunse ben presto un grado notevole di sviluppo politico e civile e di prosperità economica, ma il particolarismo che i Greci della Magna Grecia avevano recato dalla madre patria  presenza di nuclei edificati attestati in prevalenza lungo la statale 106 esistente; provocò una serie di aspri conflitti: Sibari, alleata con Crotone e Metaponto, si spinse sino a Siri, sul  presenza di attività produttive di tipo agricolo; golfo di Taranto (530 a.C.); Crotone, in guerra con Locri (520 a.C.) subì una dura sconfitta sul fiume Sagra, ma successivamente con l’aiuto di Pitagora affronta Sibari distruggendola (510 a.C.). Sulle  presenza di sorgenti di inquinamento atmosferico e acustico a carattere lineare. rovine di Sibari, sotto gli auspici di Pericle di Atene, fu successivamente fondata la colonia panellenica di Turi. Successivamente (285 a.C.-292 d.C.) si consolidò nella regione l’influenza romana, confermata dalla Proprio a partire da questa grande quantità di segni ambientali e paesaggistici si comprende la costruzione della strada consolare Capua-Reggio (via Popilia) portata a termine nel 128 a.C. scelta di individuare nei bacini idrografici, principali e secondari, gli ambiti entro i quali misurare le variabili morfologiche e naturalistico-ambientali. ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 7 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale al tracciato della infrastruttura stradale, oppure da un territorio di riferimento a livello di area vasta coincidente con l’intero comprensorio servito dal nuovo asse di collegamento, comprensivo cioè dell’intero ambiente che effettivamente risente degli effetti, o impatti, determinati dalla realizzazione dell’opera. Rientrano all’interno della prima classe (legata al corridoio di studio) tutti quegli effetti direttamente derivanti da emissioni (acustiche, atmosferiche) o da potenziali alterazioni delle configurazioni (di uso antropico, vegetazionali, geologiche) presenti in questa fascia la cui estensione rimane pressoché costante. A scala più vasta, vengono invece valutate tutte le ricadute in termini specificatamente di dotazione infrastrutturale e di salute pubblica, nonché di modificazioni della struttura paesaggistica e di alterazione dei sistemi di visuali. L’assetto del territorio in esame, caratterizzato da bacini percettivi isolati ma coincidenti con Torrente Raganello l’apertura verso valle individuate dai torrenti e dalle fiumare, risulta sensibile all’inserimento di un nastro infrastrutturale che in queste occasioni si eleva in viadotto. Le interferenze indotte dalle opere in programma, quindi, possono manifestarsi sul paesaggio sia A partire da questi si è da tempo consolidata un’articolazione più analitica degli ambiti geo-fisici della sotto l’aspetto dell’intrusione visiva e dell’alterazione dei bacini visuali, che dal punto di vista regione attraverso l’individuazione, all’interno della L.R. n. 35/1996 di tredici “aree programma”, dell’alterazione delle configurazione e degli elementi di pregio caratterizzanti il territorio. definite come insieme omogeneo di più bacini idrografici elementari (cfr. PAI Autorità di Bacino Regione Calabria). E’ poi evidente che da questa netta separazione discendono differenziazioni specifiche, effetto per effetto, che verranno però analizzate nel corso dei prossimi capitoli dedicati alle singole componenti La scelta delle aree programma operata dalla legge regionale risponde alla specificità della geologia, ambientali interessate dalle azioni di progetto. della morfologia, delle caratteristiche morfometriche ed idrografiche della Calabria (a suo tempo essa ha inoltre sviluppato corrispondenze significative con alcune esperienze di pianificazione, tra le quali il Piano Regolatore di Massima della Calabria redatto nel 1957 in attuazione della legge n. 1177/1956). 1.3 Aree di influenza degli effetti Le aree di risentimento degli effetti indotti dalle diverse azioni di progetto sui ricettori ambientali risultano avere ampiezze ed estensioni differenti. Ferma restando questa impostazione puntuale del problema è comunque possibile suddividere gli effetti attesi in due classi caratterizzate da aree di influenza concentrate in un intorno lineare rispetto ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 8 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale 2. ATMOSFERA  DPCM 28 Marzo 1983 "Limiti massimi di accettabilità delle concentrazioni e di esposizione relativi ad inquinanti dell'aria e dell'ambiente esterno", che ha fissato i valori degli indicatori ambientali per alcuni inquinanti La definizione di inquinamento dell’aria è definita dalla legislazione italiana (D. Lgs. 152/2006 "Norme (standards di qualità) e le metodologie di campionamento ed analisi. in materia ambientale" Parte Quinta " Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni  DM 15 Aprile 1994 in atmosfera") come ogni modificazione dell'aria atmosferica, dovuta all'introduzione nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la “Norme tecniche in materia di livelli e di stati di attenzione e di allarme per gli inquinanti atmosferici salute umana o per la qualità dell'ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli nelle aree urbane”, al fine di prevenire episodi acuti di inquinamento nelle aree urbane. usi legittimi dell'ambiente.  DM 25 Novembre 1994 Relativamente a questa componente sono da considerare due diversi aspetti: da un lato l’insieme di "Aggiornamento delle norme tecniche in materia di limiti di concentrazione e di livelli di allarme per fattori che determinano l’assetto climatico, la cui caratterizzazione risulta significativa per gli interventi gli inquinanti atmosferici nelle aree urbane e disposizioni per la misura di alcuni inquinanti". in programma, dall’altro lo stato di qualità dell’aria sensibile di modificazioni considerata la tipologia del progetto. Questi due decreti del 1994 fissano i livelli di attenzione e di allarme per il biossido di zolfo, gli ossidi Se i parametri climatici costituiscono l’assetto predisponente in grado di influenzare le modalità di di azoto, il monossido di carbonio, l’ozono e le particelle sospese nelle aree urbane. I livelli di propagazione delle eventuali emissioni di sostanze aeriformi in atmosfera, la composizione qualitativa attenzione sono definiti come le concentrazioni di inquinanti atmosferici che determinano lo stato di dell’aria rappresenta invece il vero e proprio ricettore riguardo al quale sono state condotte le verifiche attenzione, cioè una situazione di inquinamento atmosferico che, se persistente, determina il rischio di alterazione. di raggiungere lo stato d’allarme. Lo stato di allarme è definito come uno stato suscettibile di determinare una condizione di rischio ambientale e sanitario. Gli stati di attenzione o di allarme si 2.1 Inquadramento Normativo raggiungono quando, al termine di un ciclo di monitoraggio, si rileva il superamento, per uno o più inquinanti, del livello di attenzione o di allarme. Quando questi livelli vengono raggiunti scatta una La normativa di riferimento che regolamenta la materia dell’inquinamento atmosferico e della qualità serie di provvedimenti finalizzata alla difesa della popolazione da eventuali esposizioni a rischio. dell’aria, sebbene risulti piuttosto complessa ed elaborata, è una fondamentale premessa oltre ad un Comunque, affinché si determini sia lo stato di attenzione che lo stato di allarme, è necessario che valido strumento di lavoro per il SIA. l’inquinamento si manifesti in maniera diffusa nel territorio e che, quindi, i livelli di attenzione e di Per disciplinare le attività in materia e salvaguardare l’ambiente dai possibili effetti che ne possono allarme siano superati in più stazioni di misura. derivare, la normativa per il tema aria è articolata e strutturata su diversi livelli, che partono dalle direttive comunitarie fino ai recepimenti nazionali, fornendo un quadro di riferimento valido per le Con il D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351, si è provveduto a recepire la “Direttiva Quadro” 2/62/CEE sulla norme da seguire a livello locale. In particolare, le concentrazioni degli inquinanti, i loro limiti e le qualità dell’aria ambiente. modalità di misura sono regolamentati, a livello nazionale, dal Ministero della Sanità e dal Ministero La Direttiva quadro sulla qualità dell’aria è un documento programmatico che pone le seguenti dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. finalità: Vista la mole di elaborati che influiscono la materia in oggetto, si è ritenuto opportuno considerare i  definizione di metodi di valutazione in base a criteri comuni; principali provvedimenti normativi riferiti sia alla tutela della qualità dell’aria che alle emissioni  l’acquisizione di informazioni sulla qualità dell’aria da rendere accessibili alla popolazione; inquinanti in atmosfera:  il mantenimento, e, ove necessario, il miglioramento della qualità dell’aria. ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 9 LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA SS106 JONICA CATEGORIA B – MEGALOTTO 3 DALL’INNESTO CON LA SS534 (km 365+150) A ROSETO CAPO SPULICO (KM 400+000) PROGETTO DEFINITIVO _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Ambientale Con il DM 21 Aprile 1999 n. 163, infine, si sono fissati i criteri ambientali e sanitari in base ai quali i L’art. 38 del DM n. 60/2002 stabilisce che, fino alla data entro la quale devono essere raggiunti i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione. In particolare, tali misure sono applicate a valori limite (2005 e 2010 in base all’inquinante considerato), restano comunque in vigore i valori tutti i Comuni: limite fissati dal DPCM 28/03/1983 e dal DPR n. 203/88.  con più di 150.000 abitanti; Il DM n. 60/2002, inoltre, va ad abrogare le disposizioni relative al biossido di zolfo, al biossido di  individuati dalle regioni nelle zone a rischio di episodi acuti di inquinamento (ai sensi dell’art. 9 azoto, alle particelle sospese e al PM , al piombo, al monossido di carbonio ed al benzene 10 del DM 20 Maggio 1991) o nei piani di risanamento della qualità dell’aria (ai sensi dell’art.4 del contenute nei seguenti decreti: DPR n. 203/88);  DPCM 28/03/1983;  dove sia prevedibile, per particolari situazioni meteo climatiche ed emissive con possibili  DPR 24/05/1988 n. 203 (Artt. 20, 21, 22 e 23 – Allegati I, II, III e IV); superamenti dei livelli di attenzione e/o degli obiettivi di qualità fissati dal DM 25/11/94,  DM 20/05/1991; un’elevata esposizione della popolazione.  DPR 10/01/1992;  DM 15/04/1994; Ogni Comune è tenuto a presentare un rapporto annuale sulla qualità dell’aria e a definire, adottare  DM 25/11/1994. ed aggiornare le misure di limitazione della circolazione, nelle aree dove la valutazione dello stato di Il recepimento della normativa europea porta, dunque, all’eliminazione dei valori guida e dei livelli di qualità dell’aria abbia dimostrato il superamento dei valori obiettivo del benzene, IPA e PM . attenzione e all’introduzione di valori limite più severi, valori obiettivo, valori limite per la vegetazione 10 e margini di tolleranza, mantenendo i livelli di allarme solo per alcuni inquinanti. Con il Decreto Ministeriale n. 60/2002, che recepisce (ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. n. 351/99) alcune Sono, infine, introdotti criteri diversi per la valutazione della qualità dell’aria ambiente, con direttive comunitarie che fissano i valori limite per taluni inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, conseguenti benefici in termini di razionalizzazione e di costi di gestione delle reti di monitoraggio. La ossidi di azoto, materiale particolato, piombo, benzene e monossido di carbonio). nuova norma impone anche il facile accesso alle informazioni relative alla qualità dell’aria ambiente, Con questo decreto, dunque, si sono aggiornati i limiti di qualità dell’aria e si sono fissati i termini entro che devono essere chiare e comprensibili. i quali tali limiti dovranno essere raggiunti ed il numero massimo di superamenti permessi nell’arco di un anno.  Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 183 - Attuazione della Direttiva 2002/3/CE Sono introdotti dei margini di tolleranza, che non sono dei valori limite, ma rappresentano dei valori di relativa all’ozono nell’aria”. inquinamento fissati secondo una percentuale del valore limite decrescente in modo continuo anno dopo anno, fino al raggiungimento del valore limite stesso. Questa condizione fornisce un percorso Tale decreto legislativo, stabilisce, per l'inquinante ozono: per ridurre i livelli degli inquinanti, al fine di raggiungere i valori limite entro i tempi fissati. Il - i valori bersaglio, gli obiettivi a lungo termine, la soglia di allarme e la soglia di informazione, al fine superamento del margine di tolleranza in una zona o in un agglomerato è indicativo della necessità di di prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull'ambiente; attuare un piano o un programma di risanamento. - i metodi ed i criteri per la valutazione delle concentrazioni di ozono e per la valutazione delle Il DM 60/2002 modifica il DM 21/04/1999 n. 163, abrogando l’obbligo di invio del rapporto annuale concentrazioni dei precursori dell'ozono nell'aria; sulla qualità dell’aria da parte dei Comuni individuati da tale decreto, anche se, fino all’attuazione delle - le misure volte a consentire l'informazione del pubblico in merito alle concentrazioni di ozono; disposizioni indicate dal D.Lgs. n. 163/99 da parte delle Regioni, continuano ad applicarsi le misure - le misure volte a mantenere la qualità dell'aria laddove la stessa risulta buona in relazione precedentemente adottate dai sindaci, le quali possono essere rimodulate sulla base delle condizioni all'ozono, e le misure dirette a consentirne il miglioramento negli altri casi; di qualità dell’aria. - le modalità di cooperazione con gli altri Stati membri dell'Unione europea ai fini della riduzione dei livelli di ozono. ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ANAS S.p.A. Direzione Centrale Programmazione e Progettazione 10

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processo fotocatalitico agisce sugli inquinanti organici, che vengono degradati in sali inerti, purificando così l'aria e . caratteristiche della pianta.
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