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Lavorare fa male alla salute. I rischi del lavoro in fabbrica PDF

478 Pages·1981·16.294 MB·Italian
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MEDICINA E POTERE 11 COLLANA DIRETTA DA GIULIO A. MACCACARO VOLUMI PUBBLICATI Jean-Claude Polack, La medicina del capitale, con una lettera al Presidente dell’Ordine di G. A. Maccacaro (31 ed.) H. Sjòstròm, R. Nilsson, Il talidomide e il potere dell'indu­ stria farmaceutica, con E in Italia? di G. A. Maccacaro James Robertson, Bambini in ospedale, con II bambino è del­ l’ospedale? Seminario degli studenti di Biometria e Statistica Medica dell’Università di Milano Thomas J. Scheff, "Per infermità mentale.” Una teoria sociale della follia. Prefazione di Giovanni Jervis N. Boulanger, J.-F. Chaix, Lavoro, famiglia, psichiatria. Il ruo­ lo della psichiatria nelle istituzioni. Prefazione di Stefano Mistura Giorgio Bert, Il medico immaginario e il malato per forza (21 ed.) Mahmood Mamdani, Il mito del controllo demografico, con Siamo troppi?, di Giulio A. Maccacaro A. Del Favero, G. Loiacono, Farmaci, salute e profitti in Italia (2* ed.) Massimo Gaglio, Essere o malessere G. Bert, A. Del Favero, M. Gaglio, G. Jervis, R. Rozzi, M. Vi- viani, I diritti del malato. Guida critica alla conoscenza e al­ l’uso dell'ospedale civile È ipotesi di lavoro di questa collana che la medicina — come la scienza — sia un modo del potere: che, anzi, nella conversione e gestione scientifica di dottrine e pratiche, contenuti e messaggi, enti e funzioni, ruoli e istituti, divenga propriamente potere, sostanza e forma del suo esercizio. Come tale — pur nel comando cui obbedisce — è abilitata a dettare statuti, tracciare limiti, codificare eventi, attribuire significati: è cioè capace, ad un tempo, di legge e di giudizio, ovvero di assolutezza. Anche la verità di questa ipotesi, come di altre, può essere saggiata ai limiti del suo campo di applicabilità: cosi l’analisi della pratica psichiatrica ai limiti della violenza asilare e quella della sperimentazione umana ai limiti dell’asilo violento confermano, con i loro risultati, la penetranza del metodo nella misura in cui questo raggiunge e scopre le radici di classe di un potere medico esercitato per conto di un privilegio sociale. Ma i limiti se centrali mancano di generalità esauriente e se marginali si vestono di apparente eccezionalità: in un caso e nell’altro è sempre nelle loro vicinanze che si alza la polvere delle dispute di appartenenza; a un insieme o a un sistema, purché sia altro da quello imputato. Per questo un’ipotesi già formulata ha bisogno di nuove verifiche, ulteriori ricerche, piu ampie ricognizioni che attraversino tutte le mappe della cittadella sanitaria. Il potere che le appartiene, cosi come quello cui appartiene, può celarsi in ogni suo punto ma estinguersi in nessuno: cercarlo e scoprirlo è già sfidarlo. J.ffl.ftclm on J. (TI. Down inVOnO RM£ Pful OrVrMe£ mip I rischi del lavoro in fabbrica Prefazione di Francesco Carnevale Feltrinelli Titolo dell’opera originale Work is dangerous to your Health A Handbook of Health Hazards in thè Workplace and What You Can Do About Them (Vintage Books, A Division of Random House, New York 1973) Copyright © 1971 by Jeanne M. Stellman Copyright © 1973 by Jeanne M. Stellman e Susan M. Daum Traduzione dell'americano e cura di Pietro Apostoli e Francesco Carnevale Prefazione di Francesco Carnevale 27 illustrazioni nel testo di Lyda Pota 12 illustrazioni fuori testo Prima edizione italiana: settembre 1975 Copyright by © Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano PREFAZIONE I. Un libro come questo — aggiornato, completo, ac­ cessibile, che spieghi direttamente ai lavoratori, prima ancora che ai medici ed ai tecnici, come l’ambiente e l'organizzazione stessa del lavoro possono nuocere alla salute fisica e psichica — non esiste in italiano. Esisto­ no manuali e trattati di medicina, di igiene e di psicolo­ gia del lavoro, ma non sono scritti per i lavoratori: sono scritti da medici per altri medici, da tecnici per altri tec­ nici, classificando le malattie per organi colpiti ed agenti patogeni, formalizzando principi e modelli, ma prescin­ dendo in ogni caso dalla prima realtà in cui tutto ciò è iscritto e va letto: la fabbrica e la sua organizzazione del lavoro. Eppure la fabbrica è il luogo dove il confronto fra medicina e potere — in termini di complicità o di con­ traddizione — si fa più serrato. È per mascherarlo che le discipline mediche coinvolte hanno sempre operato una gestione separata della realtà operaia pur nell'identità del­ l’obiettivo comune: porre rimedio, in qualche modo, alle contraddizioni dei rapporti capitalistici di produzione den­ tro e fuori la sede del lavoro alienato, assumendo come non realistica una fabbrica non finalizzata al profitto del capitale e postulando come “oggettivamente dato” l’am­ biente di lavoro. Contro questa scienza del padrone ed i suoi obiet­ tivi il movimento dei lavoratori si è impegnato, soprat­ tutto dagli ultimi anni ’60, avviando due processi tut­ tora incompiuti ma evolventi: la socializzazione delle co­ noscenze utili e usabili della medicina del lavoro tradi­ zionale e la rifondazione, con metodologia originale e ope­ 7 raia, di una scienza del lavoro e della salute. Quanto tali processi siano complessi e difficili, come conoscano fasi alterne di slancio e di stasi, quali condizionamenti risen­ tano della vicenda economica e politica è bene nella con­ sapevolezza dei direttamente interessati: i lavoratori e le loro avanguardie politiche e sindacali. Al loro sforzo va dato ogni contributo, non importa quanto eminente o modesto. In questo senso abbiamo accolto l’invito dell'editore a curare la traduzione italiana del libro che presentiamo.' Il proposito è molto chiaro: mettere a disposizione dei la­ voratori, dei delegati, delle avanguardie una raccolta, com­ pleta e sistematica, di tutte quelle informazioni che pos­ sono essere estratte dalla medicina del lavoro tradiziona­ le e che sono necessarie ad una ulteriore analisi per una lotta piti avanzata sui problemi dell'organizzazione del la­ voro; smascherare insieme tutte quelle altre informazioni che direttamente o indirettamente sono naie e sono state applicate contro gli operai. Non è poco ma questo libro, nuovo per l'Italia, lo dà. Il contesto da cui nasce merita anche di essere se­ gnalato: esso è stato scritto per incarico sindacale ed è espressione di una delle parti più avanzate del movimento operaio americano. Questo movimento ha condotto lotte anche dure e di lunga durata per ottenere modifiche degli ambienti di lavoro e una riforma dei sistemi di salvaguar­ dia della salute in fabbrica (lo Occupational Safety and Health Act del 1970) esigendo precisi impegni del pote­ re pubblico. I risultati conseguiti con questo provve­ dimento legislativo sono indicati in questo libro che ne illustra con chiarezza i limiti e li confronta con le attese iniziali. Ciò dà al lettore italiano possibilità di istruttivi confronti mentre è in discussione una riforma sanitaria 1 1 Naturalmente il libro ha e conserva alcuni connotati della esperienza americana di cui è espressione. L’adesione dello stile, dei termini, degli esempi — anche in qualche caso di omonimia (gruppo omogeneo, partecipa­ zione, questionari, ecc.) — alla nostra realtà non è sempre completa ma il lettore non avrà difficoltà nel rendersene conto. La traduzione ha cercato di essere attenta a queste difficoltà: rispettando quanto era possibile le ana­ logie, facendo risaltare dal contesto le differenze. Non sono state fatte ag­ giunte o modifiche sostanziali né è stato omesso alcun capitolo. Il ricorso alle note è avvenuto quando un argomento sembrtva non chiaro o insufficien­ temente esposto rispetto ai dati acquisiti o alle esperienze compiute in alcune fabbriche italiane. Per l'approfondimento di taluni argomenti abbiamo segna­ lato pubblicazioni italiane di facile consultazione.

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