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Lavoisier - Nasce la chimica moderna PDF

143 Pages·2016·7.105 MB·Italian
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O L O G N A D N A R G GRANDANGOLO SCIENZA FISICA, MATEMATICA, CHIMICA PROTAGONISTI E SCOPERTE 8 LAVOISIER NASCE LA CHIMICA MODERNA a cura di Angelo Gavezzotti CORRIERE DELLA SERA Grandangolo Scienza Voi. 8 - Lavoisier. Nasce la chimica moderna © 2016 RCS MediaGroup S.p.A., Milano È vierata la riproduzione dell’opera o di parte di essa, con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’editore. Tutti i diritti di copyright sono riservati. Ogni violazione sarà perseguita a termini di legge. Edizione speciale per Corriere della Sera pubblicata su licenza di Out of Nowhere S.r.l. Il presente volume deve essere venduto esclusivamente in abbinamento al quotidiano Corriere della Sera LE STORIE DEL CORRIERE DELLA SERA n.8 del 21/12/2016 Direttore responsabile: Luciano Fontana RCS MediaGroup S.p.A. Via Solferino 28, 20121 Milano Sede legale: via Rizzoli 8, 20132 Milano Reg. Trib. N. 176 del 13/06/2016 ISSN 2531-5609 Responsabile area collaterali Corriere della Sera: Luisa Sacchi Editor: Martina Tonfoni, Fabrizia Spina Focus e pagine scelte a cura di Angelo Gavezzotti Ideazione e introduzioni di Giorgio Rivieccio Concept e realizzazione: Out of Nowhere Srl Impaginazione: Marco Pennisi & C. Srl Biografie a cura di Giovanna Dall’Ongaro Coordinamento editoriale: Michele Riva Redazione: Flavia Fiocchi Indice Il rivoluzionario della chimica 7 PANORAMA Il personaggio 13 Il suo tempo 29 Cronologia 34 FOCUS a cura di Angelo Gavezzotti L’importanza di Lavoisier 41 Le opere scientifiche 51 La fortuna e gli influssi 101 Pro e contro 111 Le applicazioni pratiche 119 APPROFONDIMENTI Pagine scelte 128 Glossario 144 Leggere, vedere, visitare 149 IL RIVOLUZIONARIO DELLA CHIMICA Se tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo era sta­ to Newton a far entrare la fisica nell’era moderna (dopo la prima spallata di Galileo) togliendola dalle pastoie dell’empirismo soggettivo e facendone una disciplina esatta, intimamente connessa con la matematica, un secolo dopo lo stesso compito fu assunto, per quanto riguarda la chimi­ ca, da Antoine-Laurent Lavoisier, il quale eliminò di colpo duemila e più anni di caos e credenze infondate per dare a questa scienza una struttura rigorosa, univoca, riprodu­ cibile in laboratorio. Invece di continuare a far parlare gli antichi, si affidò al linguaggio degli esperimenti, unico strumento con il quale stabilire la fondatezza o l’infonda­ tezza di una teoria. Il compito che si assunse fu immane; un compito di demolizione e ricostruzione, nel quale ben poco delle ac­ quisizioni precedenti si potè salvare. Se lo era proposto a trentanni, nel 1773, quando scrisse che Usuo lavoro sareb­ 7 be stato destinato a «rivoluzionare la chimica» attraver­ so una «immensa serie di esperimenti». All’epoca, vigeva ancora la teoria di Talete-Aristotele sui quattro elemen­ ti fondamentali del mondo (aria, acqua, terra e fuoco), modificata dagli alchimisti che vi aggiunsero simbologie e dottrine arcane. Il concetto attuale di elemento chimico non esisteva; ogni scienziato chiamava le sostanze a modo suo, senza distinguere tra singole e composti, e conferendovi proprietà spesso fantasiose. La sperimentazione avveniva in modo qualitativamente grossolano e quantitativamente arbitrario: in una parola, irripetibile. Insieme all’intelligentissima moglie Marie-Anne Pier- rette Paulze, sua musa e aiutante (? forse qualcosa di più, stando alla simbologia del celebre dipinto di David che fa ancora discutere gli storici della scienza), Lavoisier per pri­ ma cosa demolì la teoria, universalmente accettata, delflo­ gisto, presunta sostanza “calorica” contenuta nella materia che sarebbe andata perduta in seguito a una combustione (ed esalata dagli esseri viventi nell’atto della respirazione), dimostrando invece che in certe combustioni la reazione faceva invece guadagnare peso alla sostanza bruciata, e che ciò avveniva incorporando un elemento contenuto nell’a­ ria, lo stesso che i viventi respirano, e cioè l’ossigeno. Poi di­ mostrò che l’acqua non rappresentava un elemento fonda- mentale e indivisibile, ma che era formata da ossigeno più un secondo elemento poi chiamato idrogeno. Ln pochi anni di lavoro febbrile, riprendendo un concetto già formulato un secolo prima da Robert Boyle e poi caduto nell’oblio, 8 stabilì la differenza fra le “sostanze semplici” (gli elementi chimici di oggi) «che non si possono decomporre», e i com­ posti, definendo per un gran numero di questi le sostanze da cui erano formati. Non solo, ma divise questi ultimi in categorie a seconda degli elementi contenuti e del tipo di reazioni da cui originavano e che avrebbero potuto a loro volta originare: ossidi, acidi, basi, sali. In pratica, un uomo solo elaborò da zero tutto ciò che della chimica oggi si apprende in un testo scolastico di base. Infine, Lavoisier formulò una legge basilare non solo della chimica, ma della scienza in genere, e cioè che «prima e dopo ogni operazione la quantità di materia resta la stes­ sa»: la legge di conservazione della massa, oggi modificata in massa-energia. Il suo testo fondamentale, il Trattato elementare di chimica, fu pubblicato nel 1789, l’anno della Bastiglia. Nel 1794, a soli cinquantun anni, fu ghigliottinato dal solito boia Sanson quale «cospiratore contro il popolo fran­ cese», poiché era stato Fermier Général, cioè esattore in ap­ palto delle tasse. Ma la sua rivoluzione, quella scientifica, dura ancora oggi. G.R. 9

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