PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO STRUMENTI CXX ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO L'archivio della Direzione generale delle antichità e belle arti (1860-1890) INVENTARIO a cura di MATTEO MUSACCHIO I MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI 1994 UFFICIO "CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI DIVISIONE STUDI E PUBBLICAZIONI Direttore generale per i beni archivistici: SALVATORE MASTRUZZI Direttore della divisione studi e pubblicazioni: ANTONIO DENTONI-LITTA Comitato per le pubblicazioni: Salvatore Mastruzzi, presidente, Paola Carucci, Antonio Dentoni-Litta, Cosimo Damiano Fonseca, Romualdo Giuffrida, Lucio Lume, Enrica Ormanni, Giuseppe Pansini, Claudio Pavone, Luigi Prosdocimi, Leopoldo Puncuh, Isidoro Soffietti, Isabella Zanni Rosiello, Lucia Fauci Moro, segretaria. SOMMARIO GENERALE Prefazione di Mario Serio l INTRODUZIONE l. Premessa 9 2. Legislazione e uffici delle amministrazioni preunitarie 12 3. La legislazione in materia di tutela dal 1860 al 1890 17 I. I settori di intervento » a. Scavi » b. Musei 18 c. Monumenti 19 d. Oggetti d'arte 20 2. La legislazione 21 4. L'ordinamento dal 1860 al 1874 24 1. L'amministrazione centrale: la Divisione II » 2. L'amministrazione periferica 25 © 1994 Ministero per i beni culturali e ambientali a. Piemonte, Liguria e Sardegna 26 Ufficio centrale per i beni archivistici b. Lombardia 28 ISBN 88-7125-052-4 c. Veneto 31 d. Emilia-Romagna 32 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato e. Toscana 35 Piazza Verdi 10, 00198 Roma f. Marche 42 g. Umbria 44 h. Lazio 45 i. Province meridionali 51 Stampa: Arti Grafiche Panetto & Petrelli - Spoleto L Sicilia 55 VI Sommario generale m. Le commissioni provinciali consultive conserva trici dei monumenti 5.7 5. L'ordinamento dal 1875 al 1880 60 l. L_'amministrazione centrale delle antichità: la Dire Ztone generale degli scavi e musei di antichità }} 2. L'amministrazione centrale delle belle arti: il Provve ditorato artistico 66 3. L'amministrazione periferica 68 a. Commissioni consultive conservatrici dei monu PREFAZIONE menti e Ispettori agli scavi }} b. Musei di antichità 72 6. L'ordinamento dal 1881 al 1891 76 Chi consulti la Bibliografia dell'Archivio centrale dello Stato (1953- l. L'amministrazione centrale: la Direzione generale 1978) può rilevare, tra i dati più significativi, come a partire dagli anni delle antichità e belle arti }} Settanta si manifesti la tendenza ad una crescente utilizzazione del fondo 2. L'ammip.istrazione periferica 82 "Direzione generale antichità e belle arti", da parte di architetti, archeo 7. L'amministrazione consultiva 1860-1891 87 logi e storici dell'arte, ossia di nuove categorie di utenti rispetto a quelli tradizionali, operanti nell'ambito della storia politica. Nell'Introduzione 8. L'archivio 90 della stessa Bibliografia il fenomeno è collegato alla disponibilità del Organi dell'amministrazione centrale 93 fondo, "fonte preziosa per indagare su continuità e cesure della politica Dirigenti dell'amministrazione centrale 97 culturale dello stato liberale, poi fascista e infine democratico rispetto al la conservazione del patrimonio artistico e archeologico del Paese''. INVENTARIO Negli anni Ottanta la tendenza si accentua ed è puntualmente registra ta negli aggiornamenti della Bibliografia al 1985, in cui si legge che Antichità e scavi 109 maggiormente toccati sono stati gli argomenti relativi alla salvaguardia « Musei, gallerie e pinacoteche 351 e alla conservazione del patrimonio artistico e archeologico del paese con particolare riferimento restauri, scavi, eccetera. In alcuni casi si è a trattato di ricerche degli operatori dei vari settori che hanno cercato nel II la fonte archivistica il fondamento e la chiave degli interventi che si ap prestavano ad effettuare nel corso della loro attività». Dal 1979 al 1985 INVENTARIO sono stati, infatti, numerosi gli studi sui restauri, su alcune zone archeo logiche di grande rilievo, sul rapporto tra archeologia e città, oltre che Musei, gallerie e pinacoteche 611 sul rapporto tra monumento e tessuto urbano, sugli aspetti, infine, più Monumenti 685 generali della politica di conservazione dei governi italiani. Dalle statistiche di sala studio relative a questi ultimi anni risulta, inol INDICI tre, che attualmente il fondo è al secondo posto tra quelli più consultati, Indice dei nomi 1069 dopo la Direzione generale di pubblica sicurezza, che conserva il suo tra dizionale primo posto, e prima della Presidenza del consiglio dei mini Indice dei periodici 1183 stri, del Gabinetto del Ministero dell'interno e degli Archivi fascisti. L'Archivio centrale dello Stato, si può dire, ha corrisposto alle esigen- 2 L'archiviò della Direzione generale delle antichità e belle arti Prefazione 3 ze della ricerca in questo settore, come in altri della storia contempora amministrativa, prodotta dagli istituti periferici, e oggetto della corri nea, offrendo con tempestività il fondo alla consultazione, dopo aver ra spondenza con il Ministero. Si prenda il caso degli interventi di testauro pidamente attivato il lavoro di riordinamento, quale prima condizione relativi ai monumenti antichi e moderni, agli affreschi, alle opere d'arte e necessaria per la sua corretta utilizzazione, e di inventariazione somma agli oggetti rinvenuti negli scavi, in cui subito dopo l'Unità lo Stato, fa ria. Successivamente, ha intrapreso il percorso dell'inventariazione anali cendo ricorso alle esperienze maturate in quasi tutti gli Stati preunitari, tica in cui le descrizioni più accurate del materiale documentario, che fa sancì il principio del controllo sui restauri, nonché, in parallelo, l'esigen cilitano il compito del ricercatore, sono accompagnate dall'analisi delle za di una più esauriente attività conoscitiva attraverso la catalogazione. strutture esistenti o sorte nel corso del periodo storico abbracciato dalla La documentazione si riferisce a carteggi amministrativi, che includo sedimentazione archivistica. L'intento è stato quello di suggerire percorsi no spesso documentazione tecnica e riflettono il procedimento per la ge di ricerca anche in chiave storico-istituzionale, che traessero fondamento stione degli interventi stabilito dalle leggi. Esso trovò un assetto stabile proprio dalla documentazione prodotta. È possibile affermare che in que con il r.d. 22 aprile 1886, n. 3859, rimasto in vigore fino al 1978, che ap sto caso tra il lavoro d'archivio e la ricerca storica si è creato un rapporto provava il regolamento concernente i lavori da farsi in economia per i re di correlazione, ricco di stimoli sia per chi ha il compito di conservare la stauri ai monumenti nazionali e agli scavi di antichità, e prevedeva, in memoria documentaria e deve scegliere quali iniziative, sul piano degli particolare, che " i lavori non possono essere intrapresi se non sulla base strumenti, delle edizioni di fonti e degli studi siano da realizzare per fare dei relativi progetti d'arte», che dovevano comprendere i disegni parzia conoscere gli aspetti più significativi della complessa realtà documenta li o totali delle opere. ria, sia per chi ha l'esigenza di interrogare la documentazione in funzione L'esigenza di documentare adeguatamente i lavori di restauro e di della ricerca. consentire a studiosi e a operatori la consultazione dei relativi materiali è La rassegna degli studi condotti sulle carte della Direzione generale stata da tempo e costantemente affermata dagli storici dell'arte. Basti ri antichità e belle arti già evidenzia le potenzialità di utilizzazione del fon cordare, al riguardo, il pensiero di G.C. Argan, che nel delineare il pro do e i numerosi percorsi di ricerca che esso consente e spesso suggerisce. getto dell'Istituto centrale del restauro, raccomandava la formazione di Fra questi la storia dell'Amministrazione rappresenta senza dubbio un un archivio del restauro come prezioso strumento per lo studio della « ambito privilegiato di studio. storia dell'arte, e fonte di "dati preziosi per l'orientamento delle ricer . Nell'ultimo decennio una significativa serie di sondaggi storiografici, che scientifiche nel campo della conservazione e del restauro delleopere basati soprattutto sull'utilizzazione di fonti archivistiche, ha dimostrato d'arte"· Tale archivio non si è realizzato. Ma la documentazione relativa quali rilevanti potenzialità conoscitive riservi un approccio più diretto al ai restauri eseguiti dalle Soprintendenze nel territorio nazionale, contenu la concreta realtà dell'Amministrazione delle antichità e belle arti. Si è ta nel fondo "antichità e belle arti", consente oggi di soddisfare, sia pure esaurita, non solo in questo ambito ma più in generale nella storiografia parzialmente e in una diversa ottica, le esigenze di studio che erano alla amministrativa, la tendenza nella quale aveva prevalso l'esigenza di de base di quella proposta. scrivere gli ordinamenti delle istituzioni specialmente attraverso l'analisi Le potenzialità di utilizzazione del fondo sono state evidenziate sotto delle norme e del dibattito politico-parlamentare a esse relativi, e si è an la particolare angolazione della storia delle tecniche degli interventi di data facendo strada l'esigenza di una storia del funzionamento delle isti restauro; ma, in generale, si può affermare che la documentazione sui re tuzioni capace di apprezzarne le dinamiche interne e il rapporto con la stauri può essere considerata da varie prospettive di studio, in quanto società. In questa prospettiva, l'utilizzazione delle fonti archivistiche rap consente di individuare il complesso ruolo delle istituzioni, centrali e pe presenta un'esigenza fondamentale, proprio in ragione del fatto che esse riferiche sia nella determinazione delle normative, sia nella gestione de costituiscono la sedimentazione documentaria dell'attività istituzionale. gli inter�enti, nonché il ruolo degli operatori; di verificare l'incidenza Quanto mai varie sono poi le prospettive di studio che riguardano la dell'elaborazione culturale nella prassi del restauro; di cogliere il divario nascita e il funzionamento dei musei, i provvedimenti amministrativi di tra progettazione ed esecuzione: tessere tutte indispensabili per la storia tutela (vincoli, autorizzazioni, esportazioni, espropri) e gli interventi del restauro italiano. aventi a oggetto i beni (scavi, restauri). L'organizzazione accentrata ha In parallelo al manifestarsi dell'interesse della ricerca per questo fon avuto come conseguenza che l'archivio della Direzione generale delle an do, l'Archivio centrale dello Stato ha assunto varie iniziative volte ad as tichità e belle arti contenga larga parte della documentazione tecnica e secondare le esigenze degli studi. 4 L 'archivio della Direzione generale delle antichità e belle arti Prefazione 5 Anzitutto, desidero sottolineare che sono state acquisite le cartç pro della militanza sul terreno, con tutti i requisiti per affrontare seriamente il diffici dotte dalla Direzione generale fino al 1960. Per gli anni successivi, .si è le compito "· provveduto, nel quadro dello speciale progetto ex lege 84/90 "Censi mento sistematico degli archivi di deposito dei Ministeri su scheda infor In questo quadro, la pubblicazione dell'inventario del primo versa matizzata e costituzione della relativa banca dati", a individuare le serie mento (1860-1890) del fondo Direzione generale antichità e belle arti è non ancora versate, ponendo le premesse per i futuri versamenti e realiz motivata dall'esigenza di fornire agli studiosi una più larga informazione zando già in questa fase un sommario strumento di accesso. circa le potenzialità di utilizzazione del fondo stesso. Redatto da Matteo Musacchio, prima che nell'Archivio centrale si in La politica di acquisizione si è rivolta anche agli archivi di personalità, troducesse l'uso dell'informatica nei lavori di inventariazione, l'inventa che hanno operato nell'Amministrazione o che con essa hanno avuto rap rio è stato composto ricostruendo l'organizzazione degli uffici e il ruolo porti. La carte personali costituiscono infatti una fonte preziosa per la ri dei funzionari tecnici che a lor tempo produssero questa estesa documen cerca, che si pone spesso in rapporto di complementarietà con gli archivi tazione. Di Matteo Musacchio va anche ricordato l'impegno professionale istituzionali. Da ciò l'allargamento dell'attenzione, prima rivolta quasi nel curare i successivi versamenti del fondo Direzione generale antichità esclusivamente alle personalità della politica, alle carte di architetti, stori e belle arti, le cui carte sono finalmente disponibili in questo Istituto a ci dell'arte, archeologi, grands commis, che ha portato all'acquisizione studiosi e ricercatori lungo un ampio arco cronologico d'un secolo, dal degli archivi di Carlo Fiorilli, Edoardo e Guglielmo Gatti e Mario Salmi. 1860 al 1960. Un'altra iniziativa, legata a questo fondo, è stata assunta dall'Archivio centrale dello Stato congiuntamente all'Ufficio centrale per i beni am Mario Serio bientali, architettonici, archeologici artistici e storici, che ha ereditato le Sovrintendente all'Archivio centrale dello Stato competenze della Direzione generale delle antichità e belle arti dopo l'i stituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali, e riguarda la re dazione di un dizionario biografico dei Soprintendenti. Il progetto inten de dare un contributo per una storia dell'Amministrazione non limitata a una ricostruzione esterna, ma basata sull'attività degli uomini che vi han no operato e sul contributo da essi dato alla conoscenza, alla conserva zione e alla tutela del patrimonio artistico e storico nazionale. In questo progetto la ricerca d'archivio ha carattere centrale. Per darne il significa to desidero ricordare le parole di P .E. Arias in un convegno dedicato a Paolo Orsi, e tenutosi a Rovereto nel maggio 1990, di cui nel 1991 sono stati pubblicati gli atti: «Mi è stato possibile, finalmente, avere nelle mani, [ ...] decine e decine di do cumenti di ufficio che orientano, e penso ormai orienteranno, le future ricerche sull'Orsi. E questo primo contatto che ho avuto in tempi recenti con le carte di archivio è stato illuminante, quanto e forse più di quello di qualche anno fa con i taccuini. Quando, come mi è accaduto, si è stati a contatto con una persona diret tamente, sia pure per breve tempo ed in condizione reverenziale con un certo di stacco, e poi esso si rinnova attraverso letture di scritti scientifici, ed infine per mezzo di veloci e più confidenziali appunti contenuti in preziosi taccuini, ci si il lude di aver capito la personalità dell'uomo sottoposto al travaglio della nostra attenzione. Ed invece ho constatato che ancora molto mi restava da apprendere. [ ...] E la ragione è semplicemente questa: che dalle carte che ho potuto leggere emerge la figura ancora tenerissima dell'Orsi come archeologo di un nuovo am biente che la sorte gli ha concesso, di un giovane sulla soglia della formazione, INTRODUZIONE l. PREMESSA Il presente inventario concerne la documentazione prodotta dalla Di rezione generale delle antichità e belle arti dal 1860 al 1891, comune mente conosciuto come "Primo versamento", la cui consistenza è di bb. 642 e regg. 178. Dopo l'unificazione del Regno fu approvata la nuova pianta organica del Ministero della pubblica istruzione con r.d. 11 ag. 1861, n. 202. Dalla divisione I, competente in materia di personale amministrativo e inse gnante, dipendevano anche le accademie di belle arti, i musei, gli scavi, i conservatori di musica, le accademie scientifiche e letterarie, i congressi scientifici le esposizioni, le biblioteche, gli archivi, le deputazioni di sto ria patria, i teatri e gli affari generali. Dal 1863 al 1874 alla Divisione I subentrò la Divisione Il che divenne Provveditorato artistico nel 1876. Nel 1875 era stata istituita la Direzione generale degli scavi e musei di antichità con funzioni distinte da quelle del Provveditorato artistico. Nel 1880 la Direzione generale degli scavi e musei di antichità si trasformò in Direzione generale delle antichità e bel le arti che assorbì anche le funzioni del Provveditorato. L'ordinamento delle antichità e belle arti presenta, nell'ambito del processo di unificazione amministrativa del Regno, uno degli andamenti più complessi. L'evoluzione si svolge sul piano della legislazione di tutela e su quello dell'ordinamento degli uffici centrali e periferici. In ordine al primo aspetto sarebbe stato opportuno come termine ad quem il 1902, anno nel quale fu approvato il primo provvedimento organico sulla tute la. Si è tuttavia preferita la data del 1891 che coincide con lo scioglimen to della Direzione generale delle antichità e belle arti sia perché conclude la fase più fertile dell'esperienza amministrativa postunitaria prima della legge organica, sia per rispettare la organizzazione delle serie nell'ambito dell'archivio generale. Hanno collaborato Paola Refice, Monica Pignatti e Antonella La Torre alla Contrariamente a quanto avvenne in altri settori amministrativi, per i schedatura; Prisca Salvatori e Salvatore Griffo alla dattiloscrittura. quali nell'arco del primo decennio postunitario si procedette a una pro- IO L'archivio della Direzione generale delle antichità e belle arti Introduzione 11 gressiva estensione delle istituzioni piemontesi ai territori annessi, o alt e Tutto il materiale risalente ad un periodo anteriore veniva considerato laborazione di una nuova normativa unificata, per l'amministrazione del materia archeologica, quanto invece apparteneva a tempi posteriori era le antichità e belle arti, si dovette attendere- come si è detto-un qua ritenuto materia artistica. Nel corso degli anni, viceversa, giunsero a ma rantennio, e precisamente il 1902, perché fosse posta in essere una legi turazione altri e più articolati criteri di distinzione 5. slazione organica che uniformasse criteri, direttive e struttura dell'inter La netta separazione su basi temporali ha pesato nella organizzazione vento statale, e che abolisse ogni superflua sopravvivenza degli apparati degli uffici, così come hanno pesato la divisione degli oggetti nelle due preunitari. categorie dei beni mobili e degli immobili, ed ancora la partizione di og� Fino a quella data rimasero in vigore le leggi degli Stati regionali, al categoria nei due tipi dei beni pubblici e dei beni privati, se contemplati meno in quelle parti che non fossero in contrasto con provvedimenti le in rapporto al regime di proprietà. Sulla base di tali distinzioni le cose di gislativi parziali posti in essere dallo Stato italiano. Tale situazione fu interesse archeologico ed artistico si articolarono, rispettivamente, in causa di incertezze e confusione. Così, ad esempio, ogni volta in cui fu quattro grandi settori i quali costituiscono altrettante vie di accesso alla necessario far valicare ad un'opera d'arte i confini di un'area corrispon interpretazione delle leggi e delle vicende istituzionali, a cominciare dalle dente a uno Stato preunitario bisognò superare le difficoltà ingenerate realtà preunitarie, nonché alla lettura e alla comprensione dei documenti. dalle norme precedentemente varate dai cessati governi e tuttora in vigo Nel corso del trentennio considerato l'archivio si è comunque sedi re le quali, quasi uniformemente, vietavano l'esportazione di opere d'ar mentato per settori di attività prescindendo dai continui mutamenti di te. Le ragioni del ritardo sono molteplici, e non ultima fu l'ispirazione li denominazione degli uffici preposti all'esercizio delle varie funzioni: sca berale del nuovo Stato per cui si configurava come incostituzionale, e vi, musei e gallerie, monumenti ed oggetti d'arte. L'inventario, però, perfino immorale ogni limitazione al diritto di proprietà, sia pure in un prende a sua volta in considerazione solo le carte prodotte o ereditate, al settore affatto particolare come i beni di interesse artistico. 1890, dalle Divisioni I e II della Direzione generale antichità e belle arti. Nuclei di carte relative a istituti e accademie artistiche, mostre, insegna Si può annoverare, tra i fattori che pesarono negativamente, anche , mento drammatico e musicale costituiscono serie autonome situate a la l assenza, nel precedente Regno di Sardegna, di un modello legislativo; in tere del complesso documentario principale. materia di antichità e belle arti il Piemonte si collocava tra gli Stati italiani La ricerca sulle vicende istituzionali è stata condotta essenzialmente più arretrati. sulla Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti e, in particolare per i de In questo settore, dunque, non fu la normativa sabauda a costituire il creti ministeriali e le circolari, sul «Bollettino ufficiale del Ministero della modello di riferimento, ma si fece ricorso anche alle legislazioni di Stati pubblica istruzione» pubblicato a partire dal 1874, oltre che direttamente come la Lombardia 1, il Regno delle Due Sicilie 2 e lo Stato pontificio 3. È sui documenti descritti nell'inventario e in altre serie del ministero, tra bene quindi avviare la ricostruzione delle vicende istituzionali e ammini cui va segnalata almeno quella relativa al personale per gli anni 1860- strative dall'analisi della complessa eredità preunitaria quale risultava al 1890. La bibliografia specifica all'ordinamento delle antichità e belle arti momento dell'unificazione 4. è scarsa; qualche informazione si può, peraltro, ricavare soprattutto da Alcune precisazioni sono peraltro necessarie al fine di rendere più intel saggi e opere coeve 6. legibili le disposizioni e i diversi provvedimenti legislativi qui individuati. La distinzione tra i reperti artistici ed archeologici era all'epoca un fatto del tutto convenzionale ed arbitrario legato alla data del 476 d.C.. s Con il delinearsi della archeologia cristiana e medievale, come discipline autonome e dopo che, a partire dal 1960, si parla perfino di archeologia indust_rial�, le due �isciJ:?line appaiono separate piuttosto da categorie logiche eh� non temporali. � archeologia n1a1r- a areu tvo21e nnCDonfmaer . anu r n_n.od_ rsp.gp 1uaen3nttt ioozmz adaalgti o .Vv 1 eei8sn td2eai2t soa cme,i p armll.imdnin.ae 1itnso4to r d ampatiealv rgdo .qe 1clua8re e2lL t2cooh.m iemb caporednriciaae lraenu dese tlrlei2a a3cna at iapcvrhe.i 1vtàa8 5eu 6nb,ae nlol.e r5 ga4ar8tni1i.z -n1za 0sz0eiot.t noe rddsetiiec usmusnpoe ep trtreeearprrieeeo rdoitnoog gslpuetuotctòreii ceeilosd s geneuredesli tfisoinuc,d oi li cafcfo oesnmre enlpnoslti ebessmcisloioetp,àn o mte edde cin oiltanr rettree ilcsmesc udphtrl�oaseet o1 i_pml aslm.mod taeotog csi utnla'maunrn�icnaoo t o adaz rilu 't�auisnlntt�ri'cae eh ps eopl aech cacai,on ensn; iooc.s cr�.hl e éfl_lm zloea pt�eiser.e orFm v:qu vpurOCr_aiosofllonrtc nr.olh �ee e cdpT chtiehoeteretmsò oc t ap uadclontlreta aeaul , van cf�trfoa'iaiE rcr udmnmi fiponfialneitaicrr a_livise, fra_c e lB dehrpaire_Mcrsr ecitsa ouodormlsecr�ttlhamt iMave nec aie?onna m loiP'sb Ut�erdesc maroociobga r p,ngrd iraaCaein n-laflicmaa ir cppe aerriulni llgfbeeteirbn uranlgiirlomicoi,dr a emd idnicisie tivtS o reee.u R nmiaznn.mi Cao ean.mrn,lao 7ceti u .nes an iudspict urrcc.raa e1atssin8isv -t2iiev 0 dai. moqg muoeanvinletiea ra nnedi rRnmni�o co Mivai6 t idlaumlSelasiliee apvonmnei tneaudossa a tpeaencoentoo1 rsti a eeislnn ct'deia ncspip eod aas orisinst oBniit cz oiaBocillohololanigalrtoe enàRg :a u na.R ,na rB.Bit ivdiAobsealCtloriilCcsogAah1nt8Deleaec 5E 1aiMd5n 8i I ea 7AMsV2 /tDoie;1eIn d 8nRBse6neE.n 6LaAad,L C.Ei dB C FMAeoAa/RlDootT1tdEgI8aM enD7 nIaa3IAa , B Dr1, 8MiOIMc6 LBohOo7EidLedG;e LseNFntEna.Aa A a ,A1 dR 1SC8TeI78IleO 7l2DnaL3;nII ,;, R t I BR D.Bs Oet.C.,/o LaoBnCOzmIeC:cOznNozmN nnAmDii,esE ts DsLsotiLuooreIl,l Cenni storici sull'origine, sviluppo e stato attuale del R. Gabinetto numismatico attuale di 13 12 L 'archivio della Direzione generale delle antichità e belle arti Introduzione � � 2. LEGISLAZIONE E UFFICI DELLE AMMINISTRAZIONI PREUNITARIE egloa bilo mrairgolnioor pprriondcoipttio g ednelelraa lciu elt ucraan ogniui rdidi iicnat eerdv aemntnno :cm�set rraeu�tvaar mn om _aa tleuna �� 11ppgnLddRmdadaMPsFAmnGadmtd(adEGVactadnvnUnFaoe88U heiaineIr/oiiiarrteeuaiie.ramAEBorciaNeo i7oli wg 7 tBllclelcctl zNiaPePSlaoMNG1nbE pn ll iaanCl12ohiaiBh8odvbluMa en8Liriee,)NnciaaUaitzaOGI elL eu;a-iec8 ro,nemcLi l Azho17oDg pSA nt SlRlI oi1io RiluTl8bnEo aesCoe eeg iosbliPle2aRl88aSR.tDcell osT5 otiEiba ndrir .iAf ,aooen1Ai.d i.c8IIen8a.el,àe ) lI,Ia mm;t cl NE.ll .a Mgog leB t,oRu Ri8 Se0te M i1,tTleB av Iear iECa.lIce g IiiTSe Li7r roiiot;d r,siet o paacEDdo ka,Tr RArlb aedlesIa lai izui 2Seld.heRR aa,h irli lepe illRsneR. laRI iea l..ptl;lomoradDi nieg ,R i Dtrra E.sseU T zlll n mmnsR iecoeo eg3vatpiASVolteacli aSl.l dAZuIie nh iir ilta mna,it Nrl a0o nnui An.Mziiil ola1 eI iesDzlee.iud,eezRnrlaOiinle m! vale csillicn pC.lra ged8nnni,aIn'Mig lsiooiie vTclolNgii .ao oimr c eB7alao1sListtLlneaaa c gp aoi nii1aEprueod iAseotTtA2rlnutsURe Tap8a tlami, io,,nOea8rtre gclnar I reg d V lo;ne eOsebaNoa8no nll r idRiDl6roVPain lnoracORaar n iaedilittC dt onAc4 Cimi1s oneaseaitobd,deBtro olRrooav h.Cegil Rtn-ai tsi-làe. 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R O iidrl,7i e.o zMgaids,.doabz Ai pi1ls.ca. uRn e.AIA l nRuAstM No3t,l MgonauulBieibaiDSlr8eel izas.atRLee ;st'use n UUttX;qt,lcdRR lr7rpele emPa.s E lMi ,ictIt ea ia sia,M edcaaicGus,ErFeio2 nasoioabImMoc poo eIosDln Ba hi TDPzrezuGnnei;E uaemtrstt iXodTs dedmrgdEoin tTIdoeaurscNr.eluEiitiairsto tNeioS,o'Lloeeu'II.ozisalpra,cIee.ieI vànsRleTpoaalem in,cLIliAuvli ln SaoznieR teOmmSa 1I,aeizd eRlhArrIdz o Iao alp n s aouT.eee ie .otcPi,i9z l iupde el1d agncoaTeinl ,A Eelr oet vhp1eEp 0mgNa i aiimbadCain8larl1àoeR ntla iNlaMRninoo e81s' el aiorn'1a! 7levaNsOa ooz 8alaiTno, ·cu' enn evl8ae ;,cLautIsfime3td/trmvt ln 7ioIl l1 aos sAoii i5 eRatnDcraieCt dooflip;gbWe capTGe3de1 ie ai,8azfco bnu untlgoHngE) (etPlihneoo8i;;aie eoeooIl7reRo .CltLsunsractamReIneiau iiDst r lr 6'grlelTnLev3cltedaetdEitoPlLa ntFaOat lletsttrri.iAaooào1oooÀao;eeaeeei,i.i...ii,i d:cdIdnnl.��leO fenurait'LltedeceD'icmiI urssanea'seanstbs lvnon'asoippio s P ,italmcttL�m ceilpdmnfveutandeeimeeo'1imn�nml'hei'll t oeir eira nrlm diao raeomimniurr eemoeeierlusmbtsacl,iq fnn e tt tp aeitr stddituiacitanetaausrleiodoui oi zsesuneeaoltnoeattdnrarzfoiienis ;nnerectaos imsnul tsomzizM pi sdtlglltriutit oatcets loirlioot'fni.rieieonain tooafi ainnremaloiacinam anPrf ic nc a nnio do uane,epzaizrep n ai lataozicb�aissa iimzcaeeoieu isrm rgideopnsiollllailai pt omr obieilnoi inefinfelnilrdl nmrlrzenpuronebaub ano'aodredaeeoziein aocbternslr otl vrdieln a iaunatueoaittet s,dsepebmo t ce retve fctm1ocos.nbd,gdoali eoe aar o u maaiia a llaalLete frndesvc p apoa nm recnt fitlcie leeioefoids is l rdimia llrop oov dli c'da alatol'deli.eestniiqmli or'amaainid n niapl ioasIin ue iAflulultp sfivnct eacdctu o,o lfanotenrt rznea eoosloiimc'htioac imsp ueltcileeR rs.qoalmirst eds eocrilnsosznolrim Iipoirp.ruo u eh ueons l inealagpoommn eaopm rooeLatlgeni,liersdion l rccànesltsnllleeauseuada iseoieàa oiio;os loesei l eeb fztoa legosl, abls da s sp'ii l dsitoelbilloidaavnm deceal olirci, doeouriRve elmmov liv ir aaeio nii trdo nrdbpmpmitcurolecezle dm�eni obptvealebaiuie igdnrirmmmgai.itan ogmiln reselnnb nefeòqtpl iri eeifAn oroaasidiosinbocdtiise uueo o n uaettsst etdull ael lttenrdlegt�encrrmaacmid id sea dlornancaen.tic,ootutszulz s,iae .u�r ee _ian e ai tzeRvinimLin� d tltrvopcasosl con d eattlidiuatleuttetinoenntviau�endm m eetrsiual vnizo o�.lnzee rt�aeo e p upaitd teswerre i la ler oatt cte aptrauolcecuece rduaeorlznn oeelremz;oaelctio ,z.e azr�pit1d � dt _solù msiamds n �ntawsaan lomss_':"�enl mn�ots tz t�auo p s�sion1 Natn �nen l lnm_t�,a auoaomtdnr e�Cnrsrieucceneamtue l eglrgcv· l 'eoe oslti�clst;tpSnf�agfppltoatal t e���tem a· lfml�mtv��r vaemoeznsoaq,stcordm1r�mt tcarotac1de el_epreeirsu�tpar1ut�oie_t �1 az t� e r rede anrTaa_ oaav dn �alhnnactmta_ o_ree ar1d�nfzagpmlotghodle�1 gaeqer � f �eatallr melaslRpnall _aehgdt�a�e au o nle at?uecntrs n a� ut Me apclat�pe _teadpn�gaoadetimmroan _ rlnoso goc net��anopt ge g eselspl�o meadaesd,s tctastt�av_aoa tol·tcsuetn eicnu �t.o�ln�� tat r a 1eossa_1�rlporf_cntn ztmce sece�,r t t ra1avhs_ loolnMuceeM�erea osonsni�a�pit lae�neca nre hlrtc��nonn 1o�milnem:tu-aloe,adetn�. n-� e e ?r. t� � .1 .,� l� � � PARPAGLIOLO, Codice delle antichità e degli oggetti d'arte. Raccolta di leggi, decreti e rego IfmllnaaDiec am. od,s 1 ueifOd8nle6irlts aiRi9ag, ;R oi dcnLm.i eeraAl acl epcoe. pc liSbaanreerdaocligeolc emrnorzeetdzilseaaaesc i ta n dird veaide eltbe alual� zRlrllailla.o a eMRln iac.,e u roA Rtasnicoe s cSomiean .rEdad vM .'1a eaimz9onl id3tiom5aeincn; ihden aiL iidt .s fà beatP reltdlIolteGli ae dOcP aaeoRalsIr lrNretaim iIcd , pd haiIu iil ie M ebnms bttdiaeulleira siceden asRoeso l Reilp,s a.sMt r rtsReoiucilr.szaa itnCivcoooioorn i -dm1caei8o,mr 7 tVReii3eosds;ltsm liiReecoatihen an1eloae, 8eg zPi8 ratiaa4aorl; ufzni.1ndeo a unm7 c 1C·i inlaoinaremn icL edemosseem1sns aus�on1am· ne 0rl �iaan�l11 aal:eo ti f sEcu v�ono n�zl�swg. :�un:mr·v. c e a�cnto�otenor nis d� ulc�e�u tr. �vcn1�.oe� s mpa.dno�pc�1h t��1 e� �t !nsfUuet.�n�t 'u :zczie<_>cow�nnn �i1 a� aalt�ift. c ui ;vSinoe�z =,l·l oop noineti� eLd�noi�d mro�at bc�aca�ltroir�dge�ilsai�ì��e ldraei s Clp�eoo �mm�rf�rme�o� idrs�ms1.� ino�a.-i- Rlieaan!a m puesre ola d ie sPpaolseizrmioon. eR uenlaivzeiorsnael. e Pdalie rVmieon 1n8a7 d3;e lL 1a8 z7o3n, aM modoennuam 1e8n7t3a;l e Ad.i SRAoLmINaAS e, Dl'oel sorse Afi nLaunczciaar oiep. era. va una Co �,=�=;s si'one costituita da sei professori della locale Accademia pera della commissione reale, Roma 1910. artisst ica. 14 L'archivio della Direzione generale delle antichità e belle arti Introduzione 15 nell'ambito territoriale più prossimo alle sedi delle amministrazioni cen archeologia che molto a lungo venne ritenuta la più importante tra le di- trali. In Lombardia, dopo il crollo dell'amministrazione austriaca, op�ra scipline affini. . . . . . . . rono quasi solamente i professori dell'Accademia di Brera. In Toscana il Gli Stati regionali, ad esempio, avvertirono 11 btsogno dt lumtare .t.dt- leracscotelleorel nzneusmit uftoictielnnnulinateerett ,a . àac cm arboLcire uieatdnnarp eco tcinlrtico saeetrmel elaia ls tcam sieRo cudmioants o ms aatli geieopa rg nt9epriei roio ertirofrs p nesirprtirieoobaail_ilicrvrl mRitoi etne,ce à cgnodn idnnoeateoelitn ile c, lrd rv'aaameoismifpdlvili,pene urda iinDo;rca qa a ulmutauteoa nea S,S ip il ficcalrcuaoieti l lonpisliauoe cop lce1s1oe1ep0t, r o, i lu dt 'loeana'o a rlaevlsece ssealo ieo gs msntodaiezple etrlaveet e errocsdriòteleiore l iul u fnuseinnoosclaeae l mrzolgpaiivluto oitu bcnibi nombdeiliqsl eimtauc lrrdloeuoia s zub 1vap2iisiol.lrei eino L tvniapeanitv l ri id saig aeupi esmltirnlpà 'ee afeopsontrscrànaiirizp lvdiceivoaoil ealrtnapaensez srsdp iitiacovoarpaarnia, o pttisiin,nac u d radobteima iis a rlttsuedoartnanndnrztaiitoe riodc o i iestanip to svuifil ùi,roud na en irci izne�soliest olqatavirn utapadeaennurils tiierztua�etozl n esaa aase lt ee le pelst eul tiaal gobcel irllbogs'oelaligna.: c��czoI cih di �beode�eesn etsrsmesuoapt t me�nncedshhlaeeaeel,, specifica struttura incaricata di svolgere funzioni attive, dall'altro, so l fatta eccezione per la Lombardia austriaca dove la locale cormmsstone eb pcarraitctauttit on,o pne rv eilni cvaarantot eprea gcaotni. suDlitfifvioci ldmeelln'itme,p dieugnoq ruiec,h isei sttroo,v paerro ncuo i pgelir sino l bgieo csoi, mmpae tpeenrzfian no opne rs olleo c paeser urglib satnaeb ielidm eexnttria puurbbabnli�c id oi rpaegri og.nlie eJ?driifvicait ar .e. liIn ne disposte a svolgere un lavoro continuativo che, per giunta, richiedeva verità la commissione lombarda deliberava anche m matena dt pubbhco un imprescindibile dispendio di energie fisiche ed economiche. I funzio ornato vale a dire in un settore antesignano della moderna urbanistica, nari, del resto, vedevano i loro sforzi vanificarsi poiché non esercitavano ed i s�oi deliberati avevano priorità sulle decisioni delle autorità civi pdiofteetrtoi cdoeelrlcai tlievgii silna zgiroandeo. Gdili i mapppoarrsai tai gplie rinciaòd esmi rpiideunstsie, rtoa loa rma oandcehstee pdeir ii�ii nchoe s 1i3 .e rMa ap srie torcactutap apteor dl'ia tpuptuelnatroe defi feiccacceezmioenni,t ep goliic himé mneosbsiluin m alotnrou mgoevnetar mensioni, ulteriormente erose in occasione della transizione di regime, li. Solo nello Stato pontificio ci si limitò a raccomandare una certa caute� sicché lo Stato italiano ereditò ben poca cosa. Le nuove autorità, afflitte l la nel procedere al restauro delle chiese più antiche 1\ mentre a Napoli anche dalla diversità delle disposizioni legislative, affrontarono una si l'indicazione riguardò pure gli edifici pubblici di uso civile 15. Prescinden tuazione davvero caotica. Ciò non di meno è possibile individuare nella ·�'l do dai resti dell'architettura classica la protezione riguardò quasi esclusi normativa preunitaria alcune tipologie giuridiche, amministrative e cul vamente i beni mobili, e neanche tutti, restando largamente esclusi quelli turali, che sopravvissero anche entro la compagine del Regno d'Italia. In il di proprietà privata. Tra questi ultimi furono oggetto di protezione solo i primo luogo si rileva il maggior rilievo uniformemente conferito alla .l reperti esposti alla pubblica vista in ragione della loro collocazione 16: nel .. qual caso operava il vincolo della pubblica servitù e di conseguenza su i l bentrava il divieto di rimozione. Le collezioni appartenenti alle famiglie nobiliari, e conservate all'in- N�llo Sta�o �o�lt�icio la Commissione romana era rappresentata in periferia da com . 9. �tsstoru con gmnsdizwne provinciale. Queste commissioni oltre a coadiuvare la Commis swn� cent�ale, e cioè l'attività del camerlengo, svolgeranno funzione consultiva nei riguardi del nspettlvo legato o delegato apostolico (art. 5 del citato editto del card. Pacca). ns�fcvnt?oaoect�o n tm�odln1s 0,�e di �d nneeaNrt��_r�';l. ie �a sSAaltsc ttslR�tol a tacenart� age iaslcdsni �tdtrmtreoreauera mia�ltdzt rtaa_mieaueo t ld reu�leuae.trsen cueL Ddaooaani utrl � fuail teeein-t nvcSnee1atoi4 zse coime riomdm lioicnpoeooa ait ptggenraoree.std o oi n1dus(p ev8ticdre a2esiiiv bdo2 dfpairi,ili e dve nAirrue seesCapgclolllSaliel'niata,ata riat mrMviolSe ea(orb Pa giavia rI,tlm lrtio rl. iaD isn a2sd t troe)ileeera.rrn lgr.s I mdideogl, i elmaefcdaninnamnaazsc. raatceacane hnnhdrzaitzoeiuea.aab slnzd re bdiqime oeA.iula n ulprce'aesdIoo n ee.i,dtntffo teiee 1 r,ecgr e8iottn l tici6mdtou o0osa �pce-ltgu1aaerilr,c8vnti ee9 iti tes, rn0 dicamvaz,ema effiblvD lniitri'tde uioieodvarfn i.i cqrrpeiauusrtlepooeer1nsapr 2ctia r oiidlitoCnl eeaoenflt r drlràien'a .e i u o nduecvrntedrnbieegg i alrtstleenotoeinso i m iospti vdmetgpaia.ecgt lp rlidLhec eicteoemertag.i i roadS lCdirltni einariioinn itonntovtat,c.e el oel5ermna e p4dBsuosi8cistasb 1iiicpra i -teplnr 1oea ereu 0liileolavn 0 pdmzasa ri ot èioieionlt v noltcra'ome gouPts ainniaou,nn ficb5oici cgcic0loluoaaae% ,tr .s, re aco peNsnia tttuddoelo.b i, on p �bants rrrlifooiau trcars.pes omnf4enre ca6iaaonehlt.me_ tei lp'?" v serceatiisonrov poemta ootettttero a5odt ml�0cc1az eh� eplnewenrt gontfea�1opessl lsc,nlco asoo_1eez � _s�tw,c canhe ?neadtepea s frS nsapalia.nd t vm.po co�orrh srle �1eie�o ,be adcdelr�a�11 III, b. 490, fase. 540, s.fasc. 3), tuttavia la figura dell'ispettore fu recuperata dalla normati cittadini stranieri. vd�t apnot�ictuh�tta!a eri ab eel lpe raerpt?i, sm�a caagr�tc asctaa vdi.e lS reimlapscreio n deel 1lle8 2li2c efnuz ec rdeia teas pa oNrtaapzoiolin uen, ac hCeo offilnisperòs ifoinnoe 1145 RC.fdr.. 1ed6i tstoet dt.e 1l 8c3a9rd icnoanlete Bnaerntotelo dmisepoo Psiazciocna,i cpiet.r, laar tc. 1on4s.e rvaz.1 one e l , esportazw. ne del. aztai.nel 1d tpi_t8�qa 16u ussn0aIanna,r _ qoaSC,iun occaoimhln iaeamdl loefaiubs csSrboiooeonnv nc rodeoi n emiastcnteprinteteiudtctoeihet nniid tzczàeaao l e sndl iu bearo elei glsmnloce murt ieastanertttooeei ,n.rl uitcaeoo dgFnioa sstreecindnaivee, inai czn hiP adeala eldet 2rai7m e7 so gpd,e oinccrnoetamasztiioibto ru1nei8it, .a3 l e0d sacu operr rociofsepmsospnoedrtiee ndni mgaprnuotab.n 1 b6udl l;mii C cNGeif rnear.a tp ninSo,e tdlartaii ùt,p oclr.a e 2iptvgo.oag tnedi t eisi fudTiclilofiaiosc c,ci a 1oen6nda si,tae tprloevr gaidlgzeeie 1ol n8scua5erl 4ldea,di na creaotsln.ep s loDe.rr otvaraziz�t?i OPnnaeem ddpee�1 gi�llit o2on gougtmetotetb�i rUd� 1,1a38rt 0em2 e,a s�atgsrtw_te. n 61t; �l 2Rn2 ee!-1
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