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L’antiorigenismo di Gregorio di Nissa. - 1986 - Augustinianum 26 (1-2):143-176. Origen of Alexandria and Gregory of Nyssa PDF

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L'ANTIORIGENISMO DI GREGORIO DI NISSA (de homo op.) 28, ed. Forbes, pp. 276-282) E affermazione ripetuta e documentata degli studiosi di Gregorio di Nissa ehe, tra le fonti utilizzate da questo autore, Origene occupa un posto rilevante 0 addirittura preminente, spe cialmente in alcuni punti, quali la dottrina spirituale, l'escatologia, e l'esegesi 1. D'altra parte, si sostiene anche, e giustamente, ehe 1 Per un elenco degli studi sulle «fonti» gregoriane: cfr. M.M. Ber gada, Contribuci6n bibliogra/ica para el estudio de Cregorio de Nysa) Buenos Aires 1970, pp. 22-27; cfr. anche: M. Canevet, Cregoire de Nysse) in DSp VI (1976), 979-984; J. Danie~lou, Orientations actueUes de la recherche sur Cregoire da Nysse) in Ecriture et culture philosophique dans la pensee de Cregoire de Nysse. Actes du Colloque de Chevetogne (22-26 septembre 1969), ed. par M. Had, Leiden 1971, pp. 3-17. Per la dottrina spirituale di Origene e di Gregorio di Nissa:H. Crouzel, Origene) DSp XI (1982), 936-955 (con bibliografia. Per i rapporti Origene/Gregorio S1.1 questo argon1ento: H. Crouzel, Cregoire de Nyss.e est-il le fondateur de la theologie mystique? Une controverse recente) RAM 33 (1957), 189-202; C.W. 11cLeod, Allegory and Mysticism in Origen) and Cregory 0/ Nyssa) JThS 22 (1971), 362-379. Su questo punto, le tesi estreme sono di J. 'Danielou, difensore dell'origi nalita gregoriana (cfr.: Platonisme et theologie m')Jstique) Paris. 1944) e di H. Crouzel (cfr. Gregoire est-il le fondateur; Bibliographie critique d)Ori gene) I, La Haye-Stenbrugge 1971, p. 402.473), assertore di una totale dipen denza di Gregorio da Origene. Per l'escatologia: P. 'Godet, Cregoire de Nysse) DTC VI (1920), 1850-1853. Anche su questo argomento si ha una grande divergenza di interpretazione tra J. Danielou (cfr. L)apocatastase chez saint Cregoi1~e de Nysse) RecSR 30 (1940), 328-347; L) etre et le teJnps chez Cregoire de Nysse) Leiden 1970, pp. 221-226) e di quanti seguono la sua tesi (cfr. B. Salmona, Origene e Cregorio di Nissa suUa resurrrezio;1e dei corpi e !)apocastasi) Aug 18 (1978) 383-388; M. Alexandre, Protologie et eschatologie chez Cregoire de Nyssa) in Arche e Telos. L)antropologia di Origene e di Cregorio di Nissa) Milano 1981, pp. 122-159), secondo cui l'apocatastasi gregoriana si oppone a quella origeniana (perehe escluderebbe i1 ritorno di tutti gli spiriti alla condizione di puri noes; non comprenderebbe la salvezza univIersale e sarebbe definitiva) ed, ancora una volta, H. Crouzel, per i1 quale e inesatta ;a nozione ehe si da dell'apocatastasi origeniana (cfr. Bibliographie critique 11, 1982, p. 141.269 'e indice p. 309; cfr. Bibliogra phie critique I, indice p. 618), di cui illustra la natura in SacrarnentutJz Mundi) Brescia 1974, S.V. Per l)esegesi: si rimanda ai piu recenti studi spe cifici forniti di bibliografia: G.I. Gargano, La teoria di Gregorio dl Nissa sul Cantico dei catirtici) Roma 1981; M. Simonetti, Pro/ilo storico deU)ese gesi patristica) Roma 1981, pp. 63-65; B. de Margerie, Introduzione aUa storia deU)esegesi I, pp. 217-242; R.E. H,eine, Cregory 0/ Nyssa)s Apology /or aUegory) VigCh 38 (1984), 360-370. 144 E. PIETRELLA impossibile collocare il Nisseno in una determinata corrente filo e sofica 0 in una sola tradizione teologica, eome pure errato fare di lui un in1itatore servile e passiva dei maestri. ehe pur predilige2. e Anzi, si pub constatare anche - ed questo il tema della presente comunicazione - che 1'« origeniano» Gregorio di Nissa, di eerto il piu origeniano dei grandi Cappadoei deI IV sec., si mostra talvolta per nulla« addietus iurare in verba magistri »3 (ed e il maestro in questione appunto Origene), eome a proposito di uno Idei punti tanto eontroversi dell'origenismo origeniano, con dannato nel I canone deI «sinodo domestieo» presieduto dal pa. triarca J\1enna nel 543 e poi approvato, come sembra, da papa Vigilio: vale a dire la preesistenza delle anime4. IJa confutazione di questa teoria si trova nel de hominis opi /icio e nel dialogo de anima et resurrectiones. I passi relativi dei due scritti si richiamano strettamente tra di Ioro e quindi vanno esaminati insieme, perche ne risultino, accanto alle affinita, anehe le eventuali divergenze. Al riguardo, esistono degli studi speeifiei, tuttavia essi si 'muovono da prospettive diverse, per 10 piu da rieerehe di carattere antropologico 0 da indagini sul tipo della Quellenforschung6; si avverte, percib, la neeessita di riesaminarli sotto l'aspetto specifieo del1'origenismo ehe qui ci interessa e sulla base, alJmeno per quanto riguarda il de hominis opi/icio, di UD e testo critieamente piu sieuro, qual quello edito dal Forbes e ehe e non stato antecedentemente utilizzato, almeno neUe piu reeenti traduzioni7. 2 J. Danielou, Orientations actuelles de la recherche) pp. 3-17.. M. Ca nevet, Gregoire de Nysse) 979-984; J. Gribomont, Gregorio di Nissa) DPAC 11 (1984), 1712. 3 Horat. ep. I, 1, 14. 4 cfr. Schönmetz,er, 403, pp. 140-141. 5 De hominis opilicio (=de hom. op.), 28 ed. Forbes, pp. 276-282 =PG 44;, 229 B-233 C.Qui si seguira l'edizione di Forbes, per la quale cfr. n. 7. De anima et resurrectione (=de an. res.), PG 46, 112 C-125 C. 6 Per i primi, cfr.: E. Stephanou, La coexistence initiale du corps et de fame d)apres saint Gregoire de Nysse et saint Maxime fHomologete) Echos d'Orient 31 (1932), 304-315; L. Rebecchi, L)antropologia naturale di San Gregorio di Nissa) Divus Thomas {P) 46 (1943), 176-195; 309-341 (estratto pp. 36-44, ehe qui si terra presente). Per le indagini di Quellenlorschung: C. Gronau, Poseidonios und die jüdisch-christliche Genesis-Exegese) Leipzig 1914, pp. 194-206; H.F. Cherniss, The Platonism 01 Gregory 01 Nyssa) Ber keley 1930, pp" 31-33; J. Danielou, Metempsychosis in Gregory 01 Nyssa) Orientalia Christiana Analecta 195, Roma 1973, pp. 227-243. 7 Gregoire de INysse, La creation de fhomlne) par J. Laplace-J. Danielou [SCh 6J, Paris 1944 utilizza l'ed. di Forbes solo per qualehe variante (p. 76); COS1 non la seguono: B. Salmona in Gregorio di Nissa, L)uomo) Roma 1984; J.Y. :Guillaun1in..A.G.Hamman, Gregoire de Nysse, La creation de fhomme) Tournai 1982 e nel secolo scorso:F. Gehler, Gregor)s von Nyssa L'ANTIORIGENIS:MO DI GREGORIO NISSENO 145 Nel de homo op. il nostro tema si trova quasi al termine deI trattato, subito dopo I'argomento della risurrezione, ehe viene esposto nei capp. 21-27. Gregorio 10 introduce cosl: «Forse none fuori della trattazione propostaci esaminare Ia eontro versia ehe si dibatte nelle chieseriguardo all'anin1a e al corpo. Ad alcuni prim'a di noi, da cui fu scritto i1 libro (Sui principi', parv1e bene affer- Abhandlung von der Erschaffung des Menschen [BKV 1J, Leipzig 1859, pp. 1 201; mentre si attiene ad essa Ia traduzione inglese di W. Moore-H. Wilson, in Select Library Nicene Postnicene Fathers, sedes 11,5, New York 1893, pp. 387.. 427. L'unica edizione critica finora esistente (mentr,e ,e in preparazione quella prevista in Gregorii Nysseni Opera IV, De hominis opificio, edd. H. Langerbeck .(+)-H. Hörner: cfr. Ecriture et culture philosophique, p.. XVII; H. Hörner: über Genese und derzeitigen Stand der grossen Edition der Werke Gregors von Nyssa, in Ecriture et culture philosophique, p. 48) e di G.H. Forbes (Gregorii Nysseni BasiJii M. fratris quae supersunt omnia, I, 1, IIe:pt xrt.'t'rt.crxe:u~<; &V&p0)1tOU Burnstisland 1861, pp. 102-319), sta.. bilita sull'esame di 20 codd. che l'editore c1assifica in due famiglie, Ia Ia delle quali comprende 12 testimoni, Ia 2a due soltanto, ai quali, pero, si affian eano per affinita altri 5 codd., mentre un sesto, Baroccianus 144 (=s), e autonomo, ma concorda piu di tutti gli altri con il textus vulgatus, ripro dotto dal Migne; quest'ultimo, da una breve analisi dell'apparatus di Forbes (cfr. p. 152 e 154 s. 156 f. ecc.) risulta fondamentalmente riconducibile alla 2a famiglia dei codd. dell',ed., forbesiana. L'ed. deI Migne (1858.1<863), con Ia traduzione Iatina deI Lewenc1aius (+ 1593), riproduce quelle greco Iatine di G. Morel (1638) e di Fr., Le Duc {1615), a Ioro volta, dipendenti dall'ed. aldina (Venezia, 1536). Nel nostro cap. 28 non si notano eccessive divergenze tra il testo greco deI Forbes e n vulgatus deI Migne: di esse, comunque, si dara notizia a luogo debito. 11 Forbes rispetta Ia divisione in capitoli trasmessa da una meta, circa, dei cadd. da lui collazianati (cfr. apparatus, p. 168 q), e li suddivide in paragrafL I capitoli risultano essere 30, come quelli deI testo deI Migne, rispetto al quale, talvolta, l'inizio e Ia fine di qualehe capitolo non coincidono. Per quanto benemerita, I'ed. critica deI Forbes esige soprattutto unaggiornamento, nel senso di una piu eom pleta analisi dei codd. esistenti, ehe non si limitano, certan1ente, a quelli eollazionati per detta edizione (cfr. PG. 44, 11C-15 A). 11 Forbes, infine, a fronte deI testo greco pone l'edizione critica deIl'antica versione Iatina di Dionigi il Piccolo, {De conditione hominis, PL 67, 347C-408B) compiuta e prima deI 545 (dato ehe la morte deI monaco scita da collocarsi verso il 540-545: cfr. Cayre, Patrologia, p" 513; Loi, in DPAC, s.v.), pubblicata per la prima volta a Colonia nel 1537 e successivamente nel 1551; 1573. Di questa versione dionisiana i traduttori deI 1500 diedero giudizi negativi (cfr. Ferrarius, Lewenc1aius; di quest'ultimo cfr. le osservazioni e Ie note in PG 44, 1345-1358, eon alcune eorrezioni al testo greco utilizzate dal Migne; positivo fu, invece, i1 giudizio di Fr. Le Duc: Cfr. PG 44, 1359.. 1366). In molti codd. della traduzione Iatina di Dionigi (eome in molti codd. deI testo greco esaminati da Forbes: crr. apparatus p. 168, q; p. 173, I) n cap. XII viene sdoppiato in due capp., per eui i1 nostro trattato risulta composto di 31 eapp. Su questa traduzione latina, giudicata superiore a quella di Giovanni Duns Scoto; cfr. Ph. Levine, Two Barly Latin Versions of st. Gregory of Nyssa's perl kataskeues anthr6pou, Harvard Studies in Classical Philology 63 (1958) 473-492. 146 E. PIETRELLA 1nare ehe le anime preesistono, eome (se fossero) un popolo ehe abita n una propria eitta; e sono posti anehe i modelli deI vizio edella virtu; e l'anima, se rimane nel bene, resta senza Ia esperienza deI legame eon i1 eorpo; e se deeade dalla partecipazione al bene, essa seivola nella vita di quaggiu e eos1 si trova in un eorpo. Altri, poi, attenendosi :all'ordine seguito da Mose nel raeeonto della ereazione, affermano ehe, rispetto al tempo, l'anima e seeonda al corpo, poiche Dia, avendo prima preso·la polvere dalla terra, ne plasma l'uomo, poi subito 10 animo eon il (suo) soffio: e eon questo modo di ragionare e essi dimostrano ehe la carne piu degna dell'anima, poiehe questa ulti lna fu introdotta nella earne plasmata anteriorm'ente: dieono, infatti, ehe I'anima esiste in vista deI eorpo, affinehe il eorpo plasmato non sia senza spirito e s,enza movimento. Tutto eio ehe esiste in vistadi una eosa ha minor valore di eio per eui esiste». E si cita a conferma di quest'ultima affermazione Mt. 5, 25 8. Per Gregorio, pero, ambedue le opinioni sono ugualmente da respingere a causa delle assurdita a cui esse conducono;ed esse saranno confutate brevemente, anche se la cosa richiederebbe molto tempo ed un lungo discorso Qui interessa piu direttamente la 9. confutazione della preesistenza delle anime, a proposito della quale il Nisseno continua testualmente: «!Coloro ehe si attengono alla prima opinione e ritengono preeedente aHa vita nel eorpo la cittn delle anime, non mi pare ehe si siano purifieati dane dottrine dei Greci da loro inventate sulla metensoma tosi10. Se uno, infatti, indagasse eon diligenza, trovera ehe la loro opinione si porta seeondo ogni neeessita verso questa conelusione11. I)icono, infatti, ehe uno dei sapienti tra loro abbia affermato ehe i1 medesimo individuo e uomo e passa in un eorpo di donna e vola eon gli uecelli e diviene arbusto e finisee per avere la vita 'acquatica». 8 P. 276, C~E, Forbes==PG 44, 229 B-D. 9 P. 278, 2 Forbes==,PG 44, 229 D..,231 A. 10 ME:1'E:vcrc.u[-l&'t'c.ucr~c; == lette «passaggio in un altro eorpo», «nuova incorporazione», in riferimento all'anima. 11 termine - anehe eon i1 verbo eorrispondente - si ineontra in Plotino, nei filosofi neop:atonici; passa pOl in eampo eristiano.. In Origene (ehe distingue aeeuratamente la metensoma tosi==traslnigrazione, da «ensomatosi»=ineorporazione: CeIs. V, 29) e in Gregorio di Nissa si ha eselusivamente questo voeabolo; Gregorio per espri mere questo eoneetto ricorre anehe ad alcune perifrasi, eome: [-lE:1'E:v8ue:~v (1'eX. crw~a't'C(), [-lE:'t'o:ßaLvE:w (de an. res. PG. 46, 108 B); [-lE:'t'aßct:L'JE:~V, [-lE:1'C((puE:crOa~ (v. Mos. 11, 40, p. 128 - Danielou). 11 termine [-lE:1'E:[-l~UXc.ucr~c; e piu rara e piu tardo, sia in autori pagani ehe eristiani. Per queste voei efr. Liddel Seott-Jonese Lampe, s. vV. 11 11 teste deI Forbes, seguendo quasi tuttl 1 eodd. I, e il seguente: rrpoc; 't'OÜ1'O ••• 1'0'.1 AOyoV au't'otc; E:UP~crz~ xa1'acrupo[-lE:Vov. <I>acrL 't'~va 't'&V rrap' Ex.E:Lvo~~: crocp&v E:tp"1jx€va~ .•. 11 eod. 110 (Lan1becii t. IV) (==b) ha: rrpoc; 't'OÜ1'O •.• 8 cpacrL 't'~va •.. E seeondo questa Iezione verosimilmente tradu eevano Dionigi (<<ad hoc assertiones eorum perduei ipsa neeessitate deprehen- L'ANTIORIGENIS!vI0 DI GREGORIO NISSENO 147 In quest'ultima eitazione si rieonosee eon faeilita i1 pensiero di En1pedoele, assertore di una metempsieosi estrema, ehe ammetteva Ia neeessita deI passaggio sueeessivo dell'anima dagli uomini agli animali e fino ai vegetali12. Gregorio, dopo aver rintuzzato eon amara ironia Ia tesi em pedoelea, afferma: e «La causa di siffatta assurdita questa: pensare ehe le anime preesistano»13. Stabilita Ia stretta eonnessione tra la preesistenza delle anime e Ia metempsieosi, il Nisseno proeede a dimostrare I'assurdita di en· trambe, repingendo Ia teoria dell'intero eielo delle anime, dalla Ioro caduta fino alla Ioro risalita: se l'anima, per qualehe vizio, Iaseia la eonvivenza superiore e, gustata Ia vita eorporea, diventa uomo, e eon1e dieono gli assertori di tale opinione, da ritenere ehe essa si degradi sempre di piu, essendo Ia vita eorporea piu soggetta della vita ineorporea al male e aIle passioni. Cosl I'anima si volgera sempre piu verso il peggio e passera dal razionale al sensibile, da e questo a eio ehe insensibile, fino a seomparire deI tutto e sara impossibile - eome essi inveee sostengono - il ritorno verso eio e ehe migliore. Eppure questi pensatori Ia fanno risalire dall'ar busto fino all'uomo, dimostrando eOS1 ehe per Iora Ia vita passata e nell'arbusto piu degna della vita senza eorpo14. Dopo aver ri. preso quest'ultin1o eoncetto15, Gregorio eonelude: «E, dunque, confutata completamente come senza capo ne coda l'opi nione 1a qua1e afferma ehe le anime resistono per se stesse prima di venire nella carne ed essete legate ai corpi per il vizio»16. det quod aiunt quemdam retulisse qui apud eos sapiens esse putabatur .... p. 279, 3 Forbes) e Lewenclaius (<<... omnino delabi ipsorum orationem ad id inveniet, quod proditum est memoriae, quemdam de Graecis sapien tibus dixisse ...»: PG 44, 231 A~B. 11 vulgatus ha: itpO~ 't"ou't"O ... 't"OV A6yov au't"or~ E:UP~(jE:~ xcx't"cx(jup6fJ.E:VOV, OV cpcx(j~ 't"~vcx (PG 44, 232 A): ()V e da accordare con 't"ov A6yov' Le traduzioni di Lap~:ace..Danie1ou (o.c.) p. 218), Guillaumin..Hamman (o.c.) p.. 148-149) sono «aggiustate»; Sa1mona (o.c.) p. 116) presuppone 1a presenza di O. L'·edizione di Forbes, rispettando la tradizione manoscritta, quasi concorde, rende piu scorrevo1e i1 testo. 12 Emped., Ir. 117 (Die1s-Kranz I p. 358-359).. Per 1a metempsicosi in Empedocle: cfr. R. Hedde, Metempsycose) DTC X (1929), 1581-1582; E. Zeller, Die Philosophie der Griechen in ihrer geschichtlichen Entwicklung) I, 2, Hildesheim 71963, pp. 1000-1011. Per 1a presenza di questa teoria em· pedoclea in campo cdstiano e per 1e eventuali fonti gregoriane, cfr. Gronau, Poseidonios) pp.. 200..202; Danie1ou, Metempsychosis) 229-231. 13 28, 3-4 (==inizio), p. 278 Forbes==PG 44, 232 A-B. 14 28, 4-5, pp. 278-280 Forbes==PG 44, 232 B-233 A. 15 28, 6, pp. 280-282 Forbes==PG 44, 233 A~B. 16 28, 7, p. 282 Forbes==PG 44, 233 B. 148 E. PIETRELLA Per il veseovo di Nissa la verita si trova nel mezzo;e eioe non bisogna «ne e~edere, seeondo l'errore dei Greei, ehe le anime ehe girano insie rn.e a1 moto universale, per l'ineapaeita di eorrere insieme alla veloeita deI moto deI polo, perche appesantite da qualehe vizio, siano eadute sulla terra»17, ne arrlmettere l'anteriorita deI eorpo rispetto all'anima: questa, infatti:. e superiore al eorpo e se venisse all',esistenza dopo di esso e solo in vista di esso, essa sarebbe inferiore, perehe ordinata ~ quello 18. D1opo la eonfutazione per absurdum edella preesistenza delle aninle rispetto ai eorpi e di questi rispetto aIl'anima, Gregorio propone la sua soluzione: l'origine simultanea dei due elementi, aninla 'e eorpo, ehe egli dimostra positivamente eon ampia argo mentazione ehe oeeupa tutto il eapitolo 29°19. 17 28, 8, p. 282 Forbes==PG 44, 233 B-C. 18 29 D, p. 282 Forbes==PG 44, eap. 28, 233 C.La divisione deI ca· pitolo .in Forbes e in Migne non eoineide: efr. n. 7. 19 I punti della prova gregoriana si possono eos1 sehematizzare: 1. ,L'uni ta dell'essere umano - composto di anima e di corpo - esige anche l'unita di inizio, poiehe l'uomo non puo essere anteriore 0 posteriore a se stesso; 2. Anehe se in mente Dei fu previsto tutto il pleroma umano, i singoli esseri vengono all'esistenza unitariamente nei loro due elen1enti, senza ehe uno preeeda l'altro; diversamente, l'uomo sarebbe in eonflitto con se stesso, se 10 si divide eon una separazione temporale (eap. 29, B-C, pp., 282-284==PG 44, 233 D-236 A); 3. Pensare ad una ereazione dell'uomo in due momenti, da parte di Dio, signifieherebbe ammettere in Lui imperfezione, in quanto Egli si oecuperebbe partitamente delle due meta (e. 29, 2, p. 284 Forbes==PG 44, 236 A);; 4. Come nel ehieco di granD (0 in qualunque altro seme) sono gia contenute «in potenza» tutte le parti ehe si svilupperanno sueeessivamente seeondo 1'ordine naturale, senza ehe nessuna di esse preesista al seme e senza ehe vi si introduca una sostanza estranea, eos1 il seme umano possiede fin dall'inizio la potenza naturale ehe edisseminata in esso, la quale si svilup pera e si manifestera per una eoneatenazione logiea e neeessaria, andando verso il suo eompimento senza rieevere aleun aiuto dall'esterno (eap. 29, 3, p. 284 ,Forbes==iPG 44, 236 A-B); 5. L',anima e 11 eorpo hanno un'uniea origine, la quale si deve eolloeare, seeondo una spiegazione superiore, nella prima volonta di Dio, seeondo un'altra al principio della generazione (eap. 29, 3, pp. 284-286==PG 44, 236 B); 6. Come non si possono distinguere le artieolazioni delle membra e le varie parti deI eorpo in eio ehe viene deposto nel seno maternD per il eoneepimento, eppure tutti am,mettono ehe vi si trovano in potenza e si manifesteranno senza ehe sia necessario ehe vi in e tervenga una forza ulteriore; eos1 per l'anima, le eui proprieta non si possono aneora diseernere prima ehe essa giunga ad esereitare la sua attivita in proporzione aHa sua ereseita ehe aeeompagna quella dl eorpo (capp., 29, 4, p. 286==PG 44, 236 B-D); 7. La forza neeessaria al eoncepimento non puo venire da un eorpo morto, ma da uno animato e vivente. E la prova ehe L'ANTIORIGENIS1\10 DI GREGORIO NISSENO 149 Nel dialogo an res. i1 medesimo argomento della preesistenza delle anime viene affrontato sempre in stretta eonnessione eon 1a metensomatosi e nel eontesto generale della risurrezione dei eorpi20. e La dottrina della risurrezione - diee Gregorio a Maerina - eredibile in base aHa Serittura; ma non potrebbe esser suffragata anehe da ragionamenti umani Maerina risponde ehe 21? «coloro che sono estranei aHa nostra filosofia hanno, chi in un modo, chi in un altro, toccato parzialment'e Ia dottrina deHa risurrezione, formulando varie ipotesi che, se non concordano completamente con le nostre vedute, non escludono deI tutto ogni speranza»22. I'embrione sia vivente e data dai suoi movimenti e dal calore che esso pos siede (cap. 29, 5, pp. 286-288 Forbes; PG 44, 237 A); 8. Nell'elemento corporale non sono ancora visibili Ia carne, Ie ossa, i capelli e Ie altre caratteristiche deI corpo, ,e Ie attividl dell'anima non sono ancora percepibili, ma si nlanifesteranno progressivamente in proporzione ane necessita e alla cresdta deI corpo e apparira prima Ia facolta vegetativa, poi sensitiva ed infine ra zionale (cap. 29, 6.7.8, pp. 288-290==PG 44 237 A-237 C); 9. L'attivita dell'anima nella formazione deI corpo permette ad esso Ia cr,escita e g!i assi cura Ie funzioni vitali e a da Iavora Ia parrte «fisica» dell'anima al mo menta della prima formazione deI nostro essere (cap. 29, 9.10; 11, Forbes p. 290==PG 44, 237 C-240 B). L'esposizione gregoriana non procede ordi nata e lineare, ma con ripetizioni ,e per periodi Iunghi e faticosi, che cer cano di convincere attraverso Ia descrizione deI fenomeno. Come altre volte e stato fatto notare {cfr. Gregor von Nyssa, Die drei Tage zVJiscben Tod und Auferstehung unseres Herrn ]esus Christus} eing., übers. und komment. von I-LR. Drobner, Leiden 1982, pp. 137-138), 10 stile faticoso esprime gia Ia difficolta dell'argomentazione. E per il contenuto, cost siesprime Rebecchi (L)antropologia naturale} p. 39): Gregorio «usa una ternlinologia cos1 ambi gua e tant'oltre spinge l'unita deI composto umano e I'interferenza dinamica dei due elementi da sembrar sostenere non solo i1 Ioro sincrono inizio (arche), ma pur,e Ia Ioro uniea eidentica causa (aitza), non solo Ia 101'0 simultanea estrinsecazione, ma anche l'interdipendente evoluzione, dando COS1 ansa a interpretazioni generazionistiche e trasformistiche». 20PIG 46, 112 C-125 B. L',edizione deI Migne - che qui si segue riproduce quella morelliana deI 1638 e queßa di J. Krabinger (Dialogus de anima et resurrectione qui inscribitur lvfacrinia) Leipzig 1837). Ma il testo e greco scorrettoanche per errori elementari e 'materiali. Le note, inveoe, portano spesso lezionicorrette. DeI dialogo gregoriano si att;ende una nuova edizione critica (in Gregorii Nysseni Opera, 111, 2: opera dogmatica minora) a c. di H. Polack; cfr. Ecriture et culture philosophique} p. XVII e 48). e Nel frattempo si avuta un'interessante tesi di Iaurea che non mi e stato possibile utilizzare: Le «de aninza et resurrectione» de Cregoire ae Nysse} intr., trad., annot. et index par J. Terrieux (these de I'Universite de Paris IV, 1981): cfr. Pallas 29 (1982), 102-103 (resunle d'auteur). 21 Ivi} 108 A. 22 Ivi} 108 B. La traduzione italiana e quella di S. Lilla (Gregorio di Nissa, Fanima e la risurrezione) Roma 1981, pp. 102-103) con lievi diver genze. 150 E. PIETRELLA Ed espone la dottrina della metempsieosi nelle sue tre forme, quale fu sostenuta dai presoeratiei, Pitagora, Empedoele e da Platone, autori ehe, pero, non vengono nominati esplieitamente. L'aeeordo eon Ioro, su questo punto, si riduee alla sola affermazione ehe l'anima separata dal eorpo si introdurrebbe nuovamente in altri eorpi, ma non nello stesso eorpo di prima, eome dieono i eristiani; tuttavia, dalla stessa testimonianza della filosofia pagana non ri sulta inverosimile ehe l'anima alberghi di nuovo nel propria eorpo23. Per il resto, pero, la teoria della metensomatosi sostenuta dai pa gani e senza fondamento e pereio essa viene deeisamente respinta24. Ma anehe molti altri motivi allontanano le due posizioni pa gana e eristiana. A questo punto Maerina introduee la teoria della preesistenza delle anime, attribuendola ai pagani, eontro i quali - conle s'e visto - sta eonfutando la metensomatosi: «Questo ho sentito dire da coloro ehe la pensano cost: s'econdo loro, dei popoli di anime vivono in una citta loro riservata, prima di calarsi nella vita corporea; e, grazie aHa leggerezza e alla mobilita della loro natura, si muovono assieme alla rotazione dell'universo. A causa, pero, della loro inclinazione verso il male, le anime, perdute leali, cadono nei corpi»2S. 23 lvi, 108 B-109 A. Le form,e di metensomatosi ammesse dai filosofi greci ed esposte qui da Gregorio erano tre: trasmigrazione dell'anima dal l'uomo fino agli animali (Pitagora, Platone, Plotino); passaggio delI'anima umana fino alle piante (Empedocle: cfr. n. 12; ed anche Platone: cfr. Fedone 70 d); reincarnazione limitata ai soli corpi umani (alcuni pitagorici, Platone; i neoplatonici Giamblico e Gerode). Per la metensomatosi nei filosofi greci: cfr. R. Hedde, Metenzpsychose, DTC X (1929), 1578-1584; E. Zeller, ]Jie Philosophie der Griechen} I, 1, pp. 557-563 (==Pitagora); I, 2, pp. 1000-1011 (=='Empedode); 11, 1, pp. 839-842 (==Platone); 111, 2, pp. 644-647 (==Plotino); 712-716 (Porfirio). Per l'esposizione di Gregorio: cfr. Gronau, Poseidonios} p. 194; Danh~lou, Metempsychosis} pp. 227-243; Lilla, L}anüna e la risurrezione} p. 103, nn. 147, 148, 149; p. 106 n. 151; p. 108, n. 152. 24 Lvi} 108 B-109 C. L'inconsistenza (ta asystaton) della dottrina della metenlpsicosi risiede fondamentalmente nel fatto ehe essa confonde e me scola insiem'e le nature diverse (razionale, sensitiva, vegetativa) e riduce, percio, tutte le cose ad un'unica realta, considerando unica la natura degli esseri. Le conseguenze sono: l'uomo deve considerare, ad es., un serpente velenoso 0 un animale carnivoro 0 la cicuta, l'uva, le spighe, i fiori eCCe come «afHni», e percio, non ne dovrebbe far uso, (almeno di questi ul timi); deve mantenere una irragionevole uniformita di comportamento e di sentirrlenti verso tutti gli esseri viventi: 0 di umanita, anche v,erso gli ani malie i vegetali; 0 di insensibilita anche verso gli altri uomini, i quali, invece, potrebbero essere propri parenti. 25 1vi} 112 C. E' da seguire i1 cod. B (invece deI textus vulgatus edel cod. A): npo 't'~~ V€ O"WfJ.cx'O"L ~w~~. Da un confronto fra i testi gregoriani ehe espongono la teoria della preesistenza delle anime risulta una loro strettissirna vicinanza non solo concettuale, ma anche letterale. In particolare, L'ANTIORIGENISMO DI GREGORIO NISSENO 151 Poi Macrina, contaminando insieme Ie affermazioni dei dialoghi platonici Fedro, Timeo e Fedone descrive l'intero ciclo deI pas 26 saggio delle anime dai corpi umani a quelli degli animali fino alle piante; ripartendo da quest'ultima forma di vita insensibile, ricomincerebbe l'ascesa per le stesse tappe fino aHa Ioro restitu zione aHa sede celeste Segne una Iunga e contemporanea confu 27. tazione edella preesistenza delle anime edella metensomatosi, cansiderate anche qui in stretta connessione. Tre sanD gli argomenti principali addotti da Gregorio contro di esse: le espressioni ehe ritornano uguaJ.i nei testi sucdtati sono r.elativi: 1. alla preesistenza di un «popolo» (<<popoli») di anime, che vive (vivono) in una «citta (condizione) propria»; 2. al «lllovimento drcolare» delle anime insiem,e con «tutto il cosmo»; 3. alla «caduta de11e anime» a motivo di una loro «inc1inazione al male» (0 mancanza di partecipazione al bene»), alla «perdita delle ali », a~ loro «appesantim,ento», all'impossibilita di n1UO versi con la velocita deI tutto» e, per,cio, aHa loro «discesa nel corpo». Inoltre, se si procede ad un altro confronto, si constata chiaramente che in questi testi gregoriani sono riecheggiate e richiamate espressioni e termi· nologia dei dialoghi platonici, in particolar·e di Fedro 246 c; 248 c; Re pubblica X, 619 c. Anche altri termini incontrati nei testi gregoriani sono gia tipicamente platonici: «il popele (popoli) di anime» rimanda alle «mol· te e beate anin1e» di Fedro 247 A; (jU[J.7tEp~7tOAEr'J di an. res. PG 46, 112 C e di hom. op.-28, 8, p. 282 (==PG 44, 233 A) rinvia a Fedro 246 b. eCCe Gertamente non si puo parlare di citazioni letterali: sono talvolta riferünenti approssimativi e fatti a memoria (cfr. Cherniss, The Platonism) p. 31; p. 77, nn. 60.61). In de hom. ap. 28, anche se viene chiamato in causa Ori· gene came sostenitore della preesistenza delle anim'e, l'esposizione di que sta teoria non edesunta da Origene, ma da Platone (cfr. Gronau, Poseidonios) p. 200, dove, pero, il critico per i1 de homo op. rimanda solo a Rep. X, 619 e non anche a Fedro 246 c; 248 c; Cherniss, The Platonism) p. 31; p. 37; n. e 51. La tesi fondamentale dello studio deI Cherniss che Gregorio di Nissa abbia avuto una lettura diretta di Platone, contro il pensiero di Gronau, secondo cui il Nisseno avrebbe conosciuto Platone attraverso Poseidonio. Per il platonismo deI de an res.) cfr. anche M. Pellegrino, II platoflismo di S. Gregorio Nisseno nel dialago «intorno alfani1na e la risurrezione) Riv. Filos. Neosco': 30 (1938), 437-474; per il nostro passo: p. 452. E' deI tutto improbabile che anche in de an. res. vi sia un'allusione ad Origene: l'unico, appiglio - molta fragile - potrebbe essere l'espl'essione «popoli di ani me» che potrebbe rimandare al1'esegesi allegorica della Gerusalemme cele ste contenuta in princ. IV, 3, 11-13, dove, appunto, epresente la teoria della preesistenza deHe anime: cfr.M. Rad, Origene) Traite des Principes (perz archon), Paris 1976, p. 265, 12. 26 Fedro 246 b-249 d; Tinzeo 41d-42d; Fedone 70d. Cfr. Lilla, L)anima e la risurreziofl'e) p. 106, n. 151. Per altri termini specifici platonici (Fedro 246 c-251 c) di an. res. 113 C: cfr. Danielou, Metempsychasis) p. 228-229; cos1 pure sull'idea platonica deI passaggio delle anime da corpi femminili in maschili 'e viceversa (Timeo 90 e; cfr. 41 b-c) in de an. res. 116B: Pellegrino, II platonismo) p. 453., 27 lvi) 112 C-113 A. 152 E. PIETRELLA 1. La teoria dell'esistenza delle anime nella vita eeleste, della Ioro eaduta sulla terra a causa deI vizio, il Ioro suecessivo pas saggio neUe varie forme di vita fino a quella vegetale per poi risa e lire da questa alla vita eeleste «eontraddittoria» e, pereio, «infondata» e «assurda ». Se eos1 fosse, si avrebbe, infatti, un e eompleto stravolgimento deI eoneetto di vita celeste (ehe per se sede !del bene edella beatitudine, inalterabile e impassibile per natura e ehe, inveee, sarebbe da ritenere causa e prineipio deI vizio e dei mali, alterabile e passibile) edella vita terrena, materiale e (ehe per se Iuogo di corruzione, alterabile e soggetta a passioni e ehe, al contrario, sarebbe da ritenere mezzo di purifieazione dal vizio). C?uesta idea eomporterebbe anehe Ia eonfusione tra bene e male, ehe non ammetterebbero piu distinzione; inoltre, la svaluta zione della vita eeleste a vantaggio della vita terrena28. 2. ~La tesi e «empia», perehe sarebbe il vizio a presiedere aHa fornlazione degli esseri, dal momento ehe, seeondo i suddetti pensatori, nessun essere potrebbe naseere se il vizio non fornisse a eiaseuna natura I'oeeasione deHa naseita, faeendola eadere dal eielo e eost.ringendola ad assumere un eorpo materiale, eompreso quello delle piante. Si avrebbero, pereio, due eventi eontemporanei: la proereazione dell'uomo in virtu deI matrimonio (0 degli animali lrrazionaIi mediante I'aeeoppiamento) e I'aeeumularsi deI male nelle anime eon Ia Ioro eonseguente eaduta. Si avrebbero, poi, delle situazioni «assurde»: Ie anime, ad esempio, si preoeeuperebbero degli aeeoppiamenti dei eoniugi 0 starebbero attente ai parti, per immettersi nei eorpi ehe naseono29. E ehe dire dei easi in cui I'uomo e Ia donna non si sposano? Allora l'anima non sarebbe piu appesantita dal vizio; oppure, attaeeandosi il male indipendentemente dal matrimonio, I'anima, eaduta dal eieIo, sarebbe d.estinata a vagare errabonda per gli spazi intermedi, non trovando un eorpo ehe la rieeva30? 3., 1~ale teoria, infine, perehe ammette ehe il prineipio della vita umana sia I'aeeidentale ed irrazionale eaduta delle anime, eontraddiee la dottrina della provvidenza divina. Dato, poi ehe eiD ehe segne al prineipio non puo n011 aceordarsi eon esso, ne eonsegue ehe an'accidentale inizio della vita segue Ull suo svolgi mento aneh'esso easuale; se il vizio 'e il prineipio e la causa della 28 Ivi) 113 A-116 B. 29 Tale teoria si trova «ridicolizzata» in campo epicureo da Lucrezio, Rer. nato 111, 776-780. Cfr. Gronau, Poseidonios) p. 202; Danielou, Metem psychosis) pp. 240-242. 30 Ivi) 116 C-117 B.

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