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L'altro e l'altrove. Antropologia, geografia e turismo PDF

190 Pages·2012·1.98 MB·Italian
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LDB Il libro M AI COME NEGLI ULTIMI DECENNI IL TURISMO È DIVENTATA UN’ATTIVITÀ che si nutre di immagini e di immaginari. Viviamo in una società fortemente mediatizzata, che produce un’enorme quantità di immagini finalizzate alla conoscenza e al consumo di luoghi e persone, che diventano patrimonio condiviso delle varie «comunità» turistiche e si trasformano via via in una sorta di icone. Partendo da approcci disciplinari diversi ma convergenti, come quello dell’antropologia culturale e della geografia, Marco Aime e Davide Papotti, basandosi su un percorso teorico supportato dall’analisi di casi esemplari, mettono in luce alcuni dei meccanismi che portano alla costruzione degli immaginari relativi a luoghi, spazi, eventi e dimensioni di vita esotiche. Immagini e immaginari che condizionano fin da prima della partenza ogni forma di incontro con la diversità, sia essa di carattere naturalistico-ambientale, sia invece di tipo etnico-culturale, e che determinano il nostro rapporto con l’altro e con l’altrove, perpetuandosi e riproducendosi in una sorta di circolo autoreferenziale. L’autore Marco Aime insegna Antropologia culturale all’Università degli Studi di Genova. Presso Einaudi ha pubblicato: Eccessi di culture («Vele», 2004), Il primo libro di antropologia («Pbe Mappe», 2008), Una bella differenza. Alla scoperta della diversità del mondo («Super ET», 2009) e, con Anna Cossetta, Il dono al tempo di Internet (2010). Ha inoltre curato M. Mauss, Saggio sul dono («Pbe», 2002) e l’edizione italiana del Dizionario di antropologia e etnologia («Grandi Opere», 2006 e «Pbe», 2009). Davide Papotti insegna Geografia culturale presso l’Università degli Studi di Parma. Ha pubblicato Geografie della scrittura. Paesaggi letterari del Medio Po (Pavia 1996) e con Luisa Rossi ha curato Alla fine del viaggio (Reggio Emilia 2006). Dello stesso autore Marco Aime: Eccessi di culture Il primo libro di antropologia Una bella differenza Il dono al tempo di Internet (con Anna Cossetta) Marco Aime Davide Papotti L’altro e l’altrove Antropologia, geografia e turismo Piccola Biblioteca Einaudi Scienze sociali Elenco delle illustrazioni 1. Punto vendita dei prodotti agricoli e gastronomici del territorio di Vercelli. (Foto Davide Papotti). 2. La Sagrada Família a Barcellona. (Foto Davide Papotti). 3. Banco di souvenir di fronte a Palazzo Ducale, Venezia. (Foto Davide Papotti). 4. Scorcio della Val di Fassa, Dolomiti. (Foto Marco Aime). 5. Rocce dolomitiche. (Foto Radius Images / Corbis). 6. Tombouctou la mystérieuse: il cartello all’ingresso della città. (Foto Marco Aime). 7. Scorcio del lago Maggiore. (Foto Tommaso Di Gerolamo / Tips Images). 8. Ponte Vecchio, Firenze. (Foto Atlantide Phototravel / Corbis). 9. Mountain-bikers sul Monte Navert, alta valle del Parma. (Foto Davide Papotti). 10. Scorcio di piazza del Campo a Siena. (Foto Davide Papotti). 11. Una bancarella di oggetti di plastica al mercato di Natitingou (Benin). (Foto Marco Aime). 12. La casa dell’esploratore inglese Gordon Laing a Timbuctu. (Foto Marco Aime). 13. La grande moschea nel centro del villaggio di Songo (Mali). (Foto Marco Aime). 14. Tuareg con telefono satellitare accanto a una Toyota 4×4, deserto del Tadrart, Algeria. (Foto AFP / Getty Images). 15. Il minareto della moschea di Djinguereber a Timbuctu. (Foto Marco Aime). 16. Un artigiano dogon scolpisce una porta a Songo (Mali). (Foto Marco Aime). 17. Veduta aerea dell’outlet di Serravalle Scrivia (Alessandria). (Foto Olycom). Introduzione L’occhio dello straniero. Il turismo è una delle piú diffuse e frequentate pratiche moderne di incontro. Il turismo è fatto di incontri, con persone diverse da quelle che incrociamo nella nostra routine quotidiana, con oggetti, costruzioni, monumenti che non si trovano sulle nostre consuete rotte giornaliere e con paesaggi che non ci sono consueti. Il turismo quasi sempre implica una rottura con la quotidianità, tanto a livello di rapporti interpersonali quanto a livello spaziale, costringe ad avere a che fare con un altro e un altrove; e la conseguenza di tutto ciò è una modificazione delle nostre capacità percettive. Come ha magistralmente illustrato Eric J. Leed, la mente del viaggiatore subisce modificazioni nel corso del viaggio; le novità che circondano chi abbandona la routine, il proprio spazio, i propri tempi, le proprie abitudini, seppure per un periodo breve, acuiscono i nostri sensi, ci rendono piú attenti e ricettivi [Leed, 1991]. Il turista, in tutte le sue varianti, nel piú o meno breve periodo che gli è concesso per essere turista, è in qualche modo una persona diversa. Non sono però soltanto l’altro e l’altrove a condizionare il modo di vedere il mondo del turista. Accade anche il contrario: i turisti finiscono per modificare ciò che li circonda perché immaginano e leggono quei luoghi, quei monumenti e quelle persone sulla base di una loro visione culturale. L’immaginario turistico condiziona fortemente la nostra percezione. Nella pratica moderna del viaggio, quella turistica, tutti si muovono in un quadro di immaginari precodificati. Nessuno si reca in un luogo del tutto sconosciuto. Quando si sceglie la meta del viaggio o della vacanza, lo si fa sulla base di immagini, di filmati, di letture già acquisite. Si va in un posto perché si pensa di sapere come quel luogo è. La

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