CARMELO DOTOLO LA TEOLOGIA FONDAMENTALE davanti alle sfide del «pensiero debole» di G. Vattimo Presentazione di Mons. RINO FISICHELLA LAS-ROMA A Paola, Eleonora e Monica. Con amore © 1999 by LAS -Libreria Ateneo Salesiano Piazza dell'Ateneo Salesiano, 1 -00139 ROMA ISBN 88-213-0417-5 Elaborazione elettronica: LAS Cl Stampa: Tip. Abilgraf -Via P. Ottoboni, 11 -Roma - Giugno 1999 PRESENTAZIONE «La teologia deve puntare gli occhi sulla verità ultima che le viene conse gnata con la Rivelazione, senza accontentarsi di fermarsi a stadi intermedi. È bene per il teologo ricordare che il suo lavoro corrisponde "al dinamismo insito nella fede stessa" e che oggetto proprio della sua ricerca è "la Verità, il Dio vivo e il suo disegno di salvezza rivelato in Gesù Cristo". Questo compi to, che tocca in prima istanza la teologia, provoca nello stesso tempo la filo sofia. La mole dei problemi che oggi si impongono, infatti, richiede un lavo ro comune, anche se condotto con metodologie differenti, perché la verità sia di nuovo conosciuta ed espressa. La verità, che è Cristo, si impone come autorità universale che regge, stimola e fa crescere (cf. Ef 4, 15) sia la teolo gia che la filosofia» (FR 92). Alla luce di questo passaggio dell'enciclica Fides et ratio è doveroso am mettere che si è verificato uno sviluppo all'interno dell'intelligenza della fe de. Portando avanti il discorso iniziato con Dei Verbum, Giovanni Paolo II permette di cogliere la centralità originaria della teologia e della fede: la rive lazione di Dio in Gesù Cristo. In diversi modi, sia la filosofia che la teologia hanno stabilito che la struttura trascendentale del soggetto è aperta alla rive lazione. Eppure, questa dimensione non è sufficiente. Non basta, infatti, stabilire le condizioni di possibilità sia per la ricezione che per la conoscenza della rivelazione; è necessario procedere. Bisogna stabilire in che modo lari velazione è fonte di conoscenza e come la conoscenza critica personale possa essere arricchita da una conoscenza che le viene data per via di rivelazione. L'epoca moderna non ha gradito particolarmente la via della rivelazione. Avendo sottolineato maggiormente il tema della fede come espressione per accogliere il mistero e, in generale, quanto sovrasta la ragione, essa ha voluto relegare la rivelazione nell'orizzonte di una conoscenza data per autorità e, come tale, ostile al sapere critico. Bisognava liberarsi dell'autorità della ri velazione per compiere l'Entscheidung che permettesse all'uomo moderno di raggiungere l'età matura. Questi non più legato a vincoli di sorta né tanto meno all'autorità di un principio soprannaturale, avrebbe potuto errare con tranquillità in un mare sempre più aperto. Eppure, anche questa visione che rimane parziale e riduttiva si gioca sul fraintendimento dell'apporto della conoscenza per via di rivelazione. 6 Presentazione Sosteneva F. Rosenzweig che la rivelazione avrebbe dovuto costituire il ponte di collegamento per un rinnovato incontro tra filosofia e teologia. Quell'intuizione sembra essere oggi molto più realistica e percorribile di quanto ci si aspettava nel passato. Certo, la via per rivelazione impone il ri conoscimento di un contenuto che si lasci percepire come dono e come radi calmente nuovo rispetto a ogni conoscenza propria del soggetto, ma questo è il prezzo da pagare se si vuole guardare al futuro con l'audacia di intra prendere una strada che sia efficace. La divisione o meglio, la "drammatica separazione" tra fede e ragione non ha portato lontano e la debolezza ha in taccato di conseguenza la filosofia e la teologia. Il "ponte" di cui parla Ro senzweig può essere un'affascinante ipotesi da concretizzare per verificarne la percorribilità. A noi sembra che nell'accogliere questa posizione nessuno venga privato della sua autonomia. Perché, dunque, non tentare? La ricerca di Carmelo Datolo si pone per alcuni versi proprio su questo orizzonte. È una lettura impegnativa quella che viene proposta, eppure me rita una forte attenzione degli addetti ai lavori. Essa consente di percorrere un tratto di strada che ha coinvolto, a diverso titolo, sia la ragione che la fe de. La secolarizzazione viene studiata in profondità, non come fenomeno, ma come movimento di pensiero, come "principio ermeneutico" che per mette di leggere le "problematiche radicali dell'esistenza filosofica e teologi ca" di questo secolo. L'autore si muove con competenza nello spazio della teologia fondamentale, riletta come forza epistemologica che si addentra nel le questioni basìlari del sapere senza nulla tralasciare. Egli intesse un'ipotesi di lavoro che permette di addentrarsi nei meandri del pensiero contempora neo, cercando di cogliere l'intreccio teoretico che si snoda intorno alla mo dernità, postmodernità e secolarizzazione. Nella risposta a tali questioni, Carmelo Dotalo si impegna per un sentie ro arduo e certamente in salita. Egli intende recuperare l'intenzionalità teo logica originaria della secolarizzazione col tentativo di creare un confronto con la modernità e uno spazio in cui inserire criticamente le attese della postmodernità. Un recupero che gli consente di vedere possibìle un nuovo e fruttuoso dialogo tra fede e ragione. L'autore non può esonerarsi, in questa analisi, dall'incontrarsi con il nichilismo e le contraddizioni che porta con sé. L'attenta analisi che egli conduce sul pensiero di G. Vattimo permette di toccare con mano, a nostro avviso, quanto l'istanza ermeneutica sia impor tante, ma insufficiente. La lettura di queste pagine fa cogliere l'urgenza che emerge da ogni pa gina di Fides er ratio: il recupero dell'istanza metafisica come momento non aggiuntivo all'analisi ermeneutica, ma come autentico spazio in cui Rorre la riflessione se vuole ancora essere sostenuta da spessore speculativo. E la sfi da che attende i prossimi anni. Questa brillante ricerca dottorale, che Car melo Dotalo ha difeso presso la Pontificia Università Gregoriana, è certa mente un contributo che merita attenzione. Essa spiana la strada e permette Presentazione 7 di fare luce su un momento di storia del pensiero che vede ancora tutti noi coinvolti nel decifrare le istanze positive e i limiti connessi. È un saggio im portante che orienta a guardare in profondità i movimenti culturali che si evolveranno nel terzo millennio, senza dimenticare la forza della fede e l'in- telligenza propositiva della teologia. ' + RINO FISICHELLA SOMMARIO Sigle..................................................................................................................... 11 Introduzione....................................................................................................... 17 Parte prima MODERNITÀ -POSTMODERNITÀ -SECOLARIZZAZIONE Per una lettura della contemporaneità Cap. I: L'incerta identità della modernità tra secolarizzazione e autoaffer- mazione dell'uomo....................................................................................... 43 Cap. II: La difficile identità del soggetto. Dalla dislocazione del principio- interiorità all'apertura all'Infinito................................................................ 77 Cap. III: L'aporia della religione secondo l'Illuminismo e l'ipotesi della filo- sofia della Rivelazione nella stagione dell'Idealismo .. .. .. .. .. ...... ... .. .. .. ... .. .. 109 Cap. IV: La intederminatezza della postmodernità. Metamorfosi della ra- gione, pervasività dell'ermeneutica e ambiguità dell'etica........................ 159 Cap. V: Nichilismo, ritorno del sacro, svolta neo-mitica. Cifre dell'itinera- rium mentis nella postmodernità............................... .............................. ..... 199 Cap. VI: Il teorema della secolarizzazione, coscienza infelice della moder- nità e postmodernità. Un'ipotesi teologica................................................. 241 Parte seconda PENSIERO DEBOLE E NICHILISMO ERMENEUTICO La provocazione filosofica di Gianni Vattimo Cap. VII: Ascoltare per comprendere. Ontologia della finitezza ed erme- neutica come topologia dell'essere in M. Heidegger ........................... ..... 297 Cap. VIII: L'ermeneutica di F. Schleiermacher tra subtt1itas intelligendi e Missverstehen ................................................................................................. 323 10 Sommario Cap. IX: L'enneneutica dello smascheramento e la decostruzione del sog getto. La prospettiva dionisiaca del processo interpretativo in F. Niet- zsche.............................................................................................................. 343 Cap. X: Ontologia e arte. L'enneneutica tra evento della verità e coscienza storica............................................................................................................ 365 Cap. XI: I sentieri interrotti dell'ontologia dell'attualità. Dall'enneneutica dell'Andenken al principio della secolarizzazione...................................... 385 Conclusioni .................................. ............................................ .......................... 415 Bibliografia.......................................................................................................... 443 Indice................................................................................................................... 497