UNIVERSITÀ DEGLISTUDIDISALERNO FacoltàdiLettereeFilosofia DipartimentodiScienzedelPatrimonioCulturale Dottorato di ricerca in Filosofia, Scienze e Cultura dell’etàtardo-antica, medievale e umanistica Fi.T.M.U. XI ciclo Tesi di dottorato in: La struttura del reale nel De Essentiis di Ermanno di Carinzia Tutor:Prof.MicheleAbbate Co-Tutor:Prof.Giuliod’Onofrio Candidata:GiuseppinaDiStasi Coordinatore:Prof.Giuliod’Onofrio ANNOACCADEMICO2011/2012 A Marilena, brillante ed insostituibile sorella gemella ea quanti vivono liberi, senza catene,secondo giustizia e verità. Indice Introduzione p. I Ringraziamenti X » Capitolo I Ermanno di Carinzia e il suo tempo 1. Ermanno di Carinzia: brevi cenni biografici 1. 1 Ermanno traduttore e la scuola di Toledo » 2 1.2 Elenco delle opere tradotte da Ermanno » 6 1.2.1 Elenco delle opere di Ermanno » 8 2. Il XII secolo: un ‘limbo’tra vecchio e nuovo » 9 3.L’humusculturale di Chartres e l’influenza di Teodorico » 12 3.1 Calcidio e l’importanza delTimeoplatonico » 22 4. Teodorico e la dottrina trinitaria » 28 5. L’influenza di Giovanni Scoto » 33 5.1 Onorio d’Autun ela diffusione dell’eriugenismo » 46 6. Gli influssi delCorpus Hermeticum » 51 7. IlLiber viginti quattuor philosophorume ilLiber decausis » 53 8. L’influenza di al-Kindī e ilDe quinque essentiis » 64 9. Astronomia e astrologia: AbūMa‘share Tolomeo » 73 10. Diffusione delDe Essentiisededizioni critiche » 80 » 87 Capitolo II Il De Essentiis: la struttura fondativa e originaria del reale secondo Ermanno di Carinzia 1. Presentazione dell’opera 2.De Essentiis: il significato del titolo dell'opera » 94 3. Le essenze: entità metafisiche originarie » 97 3.1 Il rapporto tra identità e differenza » 101 4. I princìpidi ognigenitura » 111 5. La primariageneratio » 122 5.1. Lacausa efficienso primordiale » 125 6. Il tema dellacompositioe la costituzione dei corpi » 126 7. L’organizzazione dell’universo: ladispositio » 141 » 155 Capitolo terzo La secundaria genitura e la formazione del mondo naturale 1. Introduzione alla questione 2. Come opera lasecundaria genitura: la legge di natura » 164 3. La divisione della genitura inconstanseoccidua » 169 3.1 I movimenti della seconda generazione » 171 4. Il tempo » 174 5. Le condizioni della genitura secondaria » 178 6. La distinzione tra corpi animati e inanimati » 190 7. Considerazioni ermeneutiche generali » 191 » 193 Conclusioni » 200 Bibliografia » 205 Opere di Ermanno Altre fonti » 206 Letteratura secondiaria » 207 » 211 Appendice » 229 Frammento del manoscritto ritrovato da M.L. Colker » 230 Introduzione Ascendit quidem mens humana; condescendit bonitas divina. Illa speculatione; hec revelatione. Et, ne multa, hic quidem ordo et hec ratio sanctissimas de veritate deitatis tradidit historias, valde quidem tectas et nulli fere perspicuas a primeva seculorum etate quousque tandem deitatem ipsam summa vicit bonitas, utpenitus humanitati condescenderet De Essentiis . (E. Di Carinzia, , 59rC-D) il proprio tempo appreso col pensiero Se accettassimo la definizione della filosofia data da Hegel 1 come De Essentiis e la paragonassimo, di conseguenza, ad una galleria d’arte raffigurante la storia del pensiero stesso allora il di Ermanno di Carinzia, anche se relegato in un punto decentrato, sarebbe, senza alcun dubbio, un pezzo d’autore di primissimo rango, un’opera da collezione, affascinante, enigmatica e pregiata che è riuscita ad incarnare in pieno lo spirito del XII secolo. Pur trattandosi, infatti, di un pensatore poco conosciuto egli, in realtà, attraverso questa che è la sua opera filosofica più importante, si è confrontato con i grandi temi della speculazione filosofica riuscendo a rappresentare perfettamente il proprio tempo. In questo senso, per riassumere brevemente le istanze culturali di quest’epoca, possiamo rifarci a quanto affermato da Tullio Gregory, il quale, in poche righe, ha saputo sintetizzarne al meglio le tensioni filosofico-culturali in essa insite: «L’horizon culturel traditionnel est brisé; la lecture des nouveaux ouvrages dans leurs traductions gréco-latines et arabo-latines, en saturant de nouveaux intérêts et de Drea insoantusr ap hryesriuqmues la spéculation philosophique du siècle, permettait de sortir de la tradition des traités du haut moyen âge , de leur assiette imaginative et du transfert symbolique qui dissolvait le monde 1 «Il compito della Filosofia è comprendere concettPuraelfmazeinotnee ciòL cinheea mc'èen. t[i… d]i Pfielors oqfiuaa ndteol rdiigruitatorda l'individuo, ciascuno è senz'altro un figlio del suo tempo; così, anche la Filosofia è il proprio tempo appreso col pensiero», G.W.F. HEGEL, ai , Laterza,Roma-Bari1979, p. 18. I physique dans un système de symboles et d’enseignements divins; la nature se dégageait lentement, mais fermement, du domaine sacré, où l’avaient placée l’veonlsuenitganse Dmeeint chrétien psarcimraimtife nettu mla csaullututareri sm oanllaesgtoiqriuaee, pour prendre corvpiss egte ndietinvsaité;i gnn’éist anatr tpifleuxs ccaounsçaureu mco msemriees uqnuea sliitmaps lpelanetarum regouula c ommunmdei ratio na, tumraaliiss comme , , , , , elle devenait l’objet d’une que la culture du haut moyen âge avait ignorée,D ee tE sqseuni tiiéstait destinée à conditionner tout discours 2 philosophique ou théologique» . Il , infatti, all’analisi della cui struttura fondativa e originaria del reale è dedicato questo lavoro, è stato scritto nel 1143, in un momento in cui, grazie alla traduzione di testi dall’arabo e dal greco, cominciava a penetrare in Europa la filosofia naturale di Aristotele. Esso si trova pertanto tra due grandi fuochi e si configura come un testo intenso, foriero di spunti assai originali ed importanti. Teso verso la trasmissione della Verità segna il passaggio, dal punto di vista speculativo, tra il XII e il XIII secolo, quasi fosse un ponte di continuità ideale tra Platonismo ed Aristotelismo, quest’ultimo non ancora maturato ed assimilato al meglio nella coscienza europea. Ermanno è convinto che se la mente umana cerca Dio degnamente, allora Egli le si saprà manifestare, grazie alla sua suprema bontà. Il filosofo dalmata, difatti, con il suo trattato sulle essenze ritiene di essere riuscito a cogliere l’intima connessione che lega la generazione dell’universo all’operato divino e alla sua assoluta trascendenza, attraverso un complesso sistema di causalità che avvolge ogni ambito della realtà. In questo modo egli si rivela persuaso, altresì, di aver colmato una lacuna importante lasciata da Platone ed Aristotele, senza superare la quale non potremmo mai conoscere l’origine dell’universo in maniera esaustiva. Con grande maestria e mostrando, in taluni tratti, una forte tensione teoretico-speculativa Ermanno si cimenta in questa impresa e ci consegna una perla filosofica di primordine. Mundana sapientia. Forme di conoscenza nella cultura medievale, 2 T.GREGORY, Ed. di Storia e Letteratura, Roma 1992, p. 116. II Questo lavoro di tesi si propone di inquadrare l’opera del filosofo dalmata in una prospettiva esclusivamente metafisico- teologica, cercando di offrirne un’interpretazione filosofica complessiva che ne valorizzi aspetti importantissimi, finora non adeguatamente colti, in grado di rendere manifesto lo spessore speculativo di questo complesso ed assai articolato teDsteo . Essentiis Per questo motivo ci siamo soffermati in particolare sull’analisi del contesto-storico filosofico del evidenziando la sua intima correlazione con l’impianto concettuale e teoretico del Neoplatonismo, aspetto solo accennato negli studi svolti fino a questo momento. In quest’opera, infatti, il principio di causalità ed il rapporto tra identità e differenza sono alcuni dei punti cardine suc icòu ci hsei fèonda l’intero sistema di pensiero erCmauansaniaPnroim. a Pensare, per Ermanno, significa innanzitutto definire sancendo l’originarietà di una , da lecguiit imdiap erantdioe le’tin ctaeurasa realtà, e dimostrare, nel contempo, con un sistema assai composito ed articolato, che il Tutto si regge su una la quale fa sì che ogni cosa rientri in un ordine di totale armonia, all’interno di una visione organica del reale. Questo proposito ci guiderà in un’avventura filosofica la quale sarà in grado di dimostrare, tramite la preminenza del concetto di circolarità, che l’universo è un meccanismo perfettamente congegnato, il quale ha il proprio fondamento in Dio. Per comprovare questa tesi Ermanno analizza la realtà a partire da tre prospettive differenti: metafisica, teologica e fisica. Egli, fondendole in maniera sofisticata ed elegante, riesce ad accompagnarci verso la conoscenza dei processi che conducono alla formazione dell’universo e exsevmelpalnuom l’oscura struttura del reale. Essa, pur essendo composita, risponde alla logica della priorità ed è espressione di un divino, di cui diventa una sinfonia compiuta e perfettammeednitaet soirnecsronizzata. Tale sinfonia è resa possibile dall’azione mporodpuolartnitoe dei pianeti che, nel proprio ruolo di tra cielo e terra, sanno infondere e diffondere nel mondo naturale la giusta . Successivamente abbiamo illustrato l’ossatura metafisica del trattato ermanniano, collegandola alle sue fonti più importanti e mettendone in luce gli aspetti originali. III
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