La stanza dello scirocco - quasi una leggenda, quasi una metafora — è una particolarità dell’architettura diciamo nobiliare della Sicilia: la stanza in cui trovare riparo e ricreazione nelle ore in cui il vento di sud-est dissecca, come dice l’antico poeta, la mente e le ginocchia. La si può anche immaginare come al centro di un labirinto, con dentro un Minotauro nato da ogni capricciosa e ardua promiscuità. A riparo del tempo meteorologico, la stanza dello scirocco è anche al riparo del tempo storico: per cui traslucide sovrapposizioni di epoche e di eventi vi si possono ricreare o, convergendo in un solo punto, dissolvervisi. Qualcosa di simile e con tentacolari significati, si ha il senso che accada in questa « storia » di Domenico Campana: quasi che la metafora del racconto di Nathaniel Hawthorne, cui l’autore fa ad un certo punto riferimento, venisse a calarsi in altra metafora: siciliana, «gattopardesca».