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la sospensione del procedimento con messa alla prova PDF

150 Pages·2016·1.24 MB·Italian
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Pasquale Troncone LA SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO CON MESSA ALLA PROVA Nuove esperienze di scenari sanzionatori senza pena Volumi già pubblicati nella stessa collana: 1. V. Manes, Il giudice nel labirinto 2. R. Borgogno, Segreto professionale e riservatezza 3. R. Acquaroli, La ricchezza illecita tra tassazione e confisca 4. P. Sorbello, L’abusivismo nel diritto penale dell’intermediazione finanziaria 5. S. Turchetti, Cronaca giudiziaria e responsabilità penale del giornalista 6. A. Cadoppi, Prostituzione e diritto penale 7. C. Cassani, Tutela penale della famiglia 8. I. Merenda, I reati a concorso necessario tra coautoria e partecipazione 9. A. Cadoppi, Cassazione e Legalità penale © Copyright – DIKE Giuridica Editrice, S.r.l. Roma La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservate per tutti i Paesi. Progetto grafico della copertina Chiara Damiani Realizzazione editoriale Studio Editoriale Cafagna, Barletta Finito di stampare nel mese di novembre 2016 La sospensione del procedimento con messa alla prova Nuove esperienze di scenari sanzionatori senza pena Pasquale Troncone A mia madre INDICE Premesse per transitare da una vicenda performativa a un modello ordinante I) Per un nuovo ma problematico percorso processuale di san- zione non punitiva. Una tipica forma di metonimia penale ...............1 II) Il concetto di materia penale interamente e apoditticamen- te assorbito dal diritto processuale. Rinegoziare il principio di legalità............................................................................................7 La sospensione del procedimento con messa alla prova 1. Le fonti alla ricerca di nuovi corollari dommatici e una mo- derna ricollocazione del tema punitivo per favorire un “di- ritto penale inclusivo” ..........................................................................13 2. Verso un nuovo terreno di elezione della pena tra riposizio- namento tematico e prassi applicativa .............................................22 3. Il binomio punitivo tradizionale: dal concetto di “trattamen- to” del condannato all’effettiva “espiazione” della pena. La Corte Costituzionale come “fonte supplente” ..................................29 4. L’inutile ossessione della pena carceraria. I propositi di su- peramento della logica panottica e le prassi degenerative ...............37 5. La necessità di coniugare la ragionevolezza del legislatore e la discrezionalità del giudice nei nuovi assetti punitivi ................42 6. La duplice importanza dell’offerta rieducativa: integrazione sociale del condannato e riparazione della vittima ..........................46 7. Gli esiti del “fiore all’occhiello” della riforma penitenziaria ..........55 a) La scoperta della maggiore efficacia punitiva dell’affida- mento in prova al servizio sociale ....................................................55 VI Indice b) Un nuovo fronte tematico nel settore del diritto punitivo: andragogia come risorsa trattamentale del probation system ..........62 8. La messa alla prova quale esercizio di un potere sanzionato- rio atipico. Una forma di rinuncia sopravvenuta al potere pu- nitivo dello Stato ..............................................................................65 8.1. La mutazione genetica del paradigma normativo puni- tivo ...................................................................................................70 8.2. Il principio di intangibilità del giudicato messo in cri- si dalla sopravvenuta illegalità della pena .......................................75 8.3. Il dilagare improvvido delle formule di non punibilità. La “prova” superata come ipotesi di estinzione processuale della punibilità .................................................................................77 9. Il probation processuale nella forma della messa alla prova dell’incolpato. Effetti del pragmatismo punitivo .............................81 10. Un nuovo percorso educativo o soltanto un espediente pro- cessuale deflattivo? Il rischio delle prassi prevaricatrici .................85 11. La consanguineità normativa con due preesistenti istituti di- versivi della penalità ........................................................................93 11.1. La sospensione condizionale della pena .................................96 11.2. L’applicazione di sanzioni sostitutive su richiesta del- l’imputato .........................................................................................98 11.3. La sospensione del processo e l’ammissione ai lavori di pubblica utilità per i soggetti tossicodipendenti ........................100 12. La sospensione del processo con la messa alla prova: un nuo- vo rito differenziato .......................................................................103 13. Un primo bilancio della messa alla prova e una possibile prospettiva strategica per un moderno scenario sanzionato- rio. Il burocratismo penale .............................................................112 BIBLIOGRAFIA......................................................................................119 Dottrina ..........................................................................................119 Fonti istituzionali ...........................................................................136 Giurisprudenza ...............................................................................136 Convegni e altre fonti ....................................................................137 Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il con- cime. Vedremo se porterà frutti per l’avveni- re; se no, lo taglierai (Vangelo di Luca 13, 6-9) Premesse Per transitare da una vicenda Performativa a un modello ordinante I) Per un nuovo ma problematico percorso processuale di sanzione non punitiva. Una tipica forma di metonimia penale La situazione umanamente intollerabile in cui vivono i detenuti nelle strut- ture del complesso carcerario italiano1 e anche la notevole dimensione del carico giudiziario dei tribunali hanno imposto una decisiva accelerazione verso nuovi e più efficaci percorsi sanzionatori, in cui la punizione possa rappresentare l’extrema ratio in un nuovo scenario processuale nel quale il tentativo è di aprire il sistema penale a immediate occasioni di recupero so- ciale, anche attraverso la conciliazione con la vittima del reato che in questo modo acquista una sua, da sempre trascurata, centralità2. Così come la punizione deve essere pronta e tempestiva, allo stesso modo si sperimenta il recupero sociale senza condanna dell’incolpato, un’esperien- 1 Il complesso sistema delle carceri italiane vive da molti decenni situazioni di inadegua- tezza strutturale che soltanto vicende legislative occasionali ed estemporanee hanno evitato una congestione funzionale, come coglie analiticamente Neppi ModoNa G., Carcere e società civi- le, in Storia d’Italia. I documenti, Einaudi, Torino, 1973, pag. 1986, soprattutto nel paragrafo “Immobilismo e conservazione delle strutture carcerarie nell’ultimo ventennio”. GarGaNi a., Sovraffollamento carcerario e violazione dei diritti umani: un circolo virtuoso per la legalità dell’esecuzione penale, in Studi in onore di Franco Coppi, vol. II, Giappichelli, Torino, 2011, pag. 73. Per una impietosa analisi del sistema carcerario italiano e la comparazione con gli or- dinamenti stranieri, si veda MaNcoNi L. – TorreNTe G., La pena e i diritti. Il carcere nella crisi italiana, Carocci Editore, Roma, 2015. 2 La posizione della vittima del reato e di “vittima vulnerabile” ha guadagnato un vero e proprio status nel nostro sistema processuale penale per effetto della Direttiva n. 2012/29/UE in tema di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato recepita con il D.Lgs. 15 dicem- bre 2015 n. 212, pubblicato sulla G.U. n. 3 del 5 gennaio 2016; si veda il aa.VV., Commento alle nuove norme in materia di tutela della vittima del reato, a cura di Spagnolo P., Belluta H, Bonini V., in www.lalegislazionepenale.eu, 5 luglio 2016. Per una prima ampia trattazione del tema, si rinvia a MaNNozzi G., La giustizia senza spada, Giuffrè, Milano, 2003. paLiero c.e., La mediazione penale tra finalità riconciliative ed esigenze di giustizia, in Accertamento del fatto, alternative al processo, alternative nel processo, Atti del Convegno Urbino 23-24 settem- bre 2005, Giuffrè, Milano, 2007, pag. 111.

Description:
lesione del principio di umanità della pena, che si è stabilizzato come un il senso del ripristino della legalità con il bisogno di umanizzare la pena, 791 e ss. BAUMAN Z., Fiducia e paura nella città, Bruno Mondadori, Milano,
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