"La sorte" è, cronologicamente, la prima raccolta di racconti di Federico de Roberto, pubblicata per la prima volta nel 1887. In questi otto racconti è abbastanza evidente l'imitazione dei racconti di Giovanni Verga, in particolare delle Novelle rusticane. In alcuni racconti, tuttavia, si ritrovano alcuni temi presenti nelle opere posteriori; invece dei "poveri diavoli" di Verga e delle macchiette paesane di Luigi Capuana, de Roberto si interessa con occhio impietoso a due classi sociali tipicamente siciliane: la nobiltà decaduta e la piccola borghesia con desiderio di innalzamento. I racconti: La disdetta, Ragazzinaccio, San Placido, Il matrimonio di Figaro, Il «Reuzzo», Nel cortile, La malanova, Rivolta. Federico de Roberto (1861 – 1927) è nato a Napoli nel 1861, si stabilì a Catania dove conobbe Verga e Capuana e si dedicò al giornalismo e alla letteratura, con un periodo trascorso a Milano, dove collaborò con il “Corriere della Sera”. L’elenco delle sue opere è molto lungo e comincia con una raccolta di saggi critici nel 1883. Nel 1887 pubblica la prima raccolta di novelle, La sorte, che risente del modello verghiano e che viene criticato per l’eccessiva crudezza veristica. Il suo capolavoro, I Viceré, comparve nel 1894. Frustato dall’insuccesso, smise di scrivere romanzi e si dedicò alla critica e alla saggistica.
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