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La sicurezza del paziente PDF

417 Pages·2011·1.98 MB·Italian
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La sicurezza del paziente Il più grande beneficio per il genere umano. (Omaggio di Samuel Johnson alla medicina) Può sembrare strano affermare il principio che il primissimo requisito di un ospedale è che non deve danneggiare il malato. (Florence Nightingale, Notes on Hospitals, 1863) Charles Vincent La sicurezza del paziente Edizione italiana a cura di Riccardo Tartaglia, Sara AlbolinoeTommaso Bellandi Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente Regione Toscana, Firenze 123 Charles Vincent Professor of Clinical Safety Research Department of Biosurgery & Surgical Technology Imperial College London, UK Curatori dell’edizione italiana: Riccardo Tartaglia Sara Albolino Tommaso Bellandi Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente della Regione Toscana, Firenze Traduzione di Angela Tedesco Traduzione dal titolo originale Patient Safety, 2nd ed by Charles Vincent © 2010 by Charles Vincent (first published © Elsevier Limited 2006) Tutti i diritti riservati. Traduzione autorizzata dell’edizione originale in lingua inglese, pubblicata da John Wiley & Sons Limited. La responsabilità dell’accuratezza della traduzione è di Springer Verlag Italia S.r.l. e non di John Wiley & Sons Limited. Nessuna parte del volume può essere riprodotta in alcuna forma senza autorizzazione scritta di John Wiley & Sons Limited. ISBN 978-88-470-1874-7 e-ISBN 978-88-470-1875-4 DOI 10.1007/978-88-470-1875-4 © Springer-Verlag Italia 2011 Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore, e la sua riproduzione è ammessa solo ed esclusiva- mente nei limiti stabiliti dalla stessa. Le fotocopie per uso personale possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per uso non personale e/o oltre il limite del 15% potranno avvenire solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org. Tutti i diritti, in particolare quelli relativi alla traduzione, alla ristampa, all’utilizzo di illustrazioni e tabelle, alla citazione orale, alla trasmissione radiofonica o televisiva, alla registrazione su microfilm o in database, o alla riproduzione in qualsiasi altra forma (stampata o elettronica) rimangono riservati anche nel caso di utilizzo parziale. La violazione delle norme comporta le sanzioni previste dalla legge. L’utilizzo in questa pubblicazione di denominazioni generiche, nomi commerciali, marchi registrati, ecc. anche se non specificatamente identificati, non implica che tali denominazioni o marchi non siano protetti dalle relative leggi e regolamenti. Responsabilità legale per i prodotti: l’editore non può garantire l’esattezza delle indicazioni sui dosaggi e l’impiego dei prodotti menzionati nella presente opera. Il lettore dovrà di volta in volta verificarne l’esattezza consultando la bibliografia di pertinenza. 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Layout di copertina: Ikona S.r.l., Milano Realizzazione editoriale: Scienzaperta S.r.l., Novate Milanese (MI) Stampa: Fotoincisione Varesina, Varese Stampato in Italia Springer-Verlag Italia S.r.l., Via Decembrio 28, I-20137 Milano Springer fa parte di Springer Science+Business Media (www.springer.com) Per Angela Presentazione La Fondazione Sicurezza in Sanità nasce con lo scopo di fare ricerca e formazione in sanità mirate a far crescere la cultura della sicurezza e la diffusione di buone pratiche, ponendo la “persona” al centro dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione. Non è una sigla che si aggiunge a tante altre, ma un soggetto attivo che intende pro- muovere nella rete degli attori che si occupano di sicurezza delle cure l’autorevolezza e le competenze dell’Istituto Superiore di Sanità che, con Gutenberg, è il promotore della Fondazione. Una sanità sempre più di qualità e sicura è un obiettivo che presuppone un modello di governo clinico capace di mettere continuamente alla prova non solo la professio- nalità, ma anche la mentalità, le abitudini e i comportamenti di ogni operatore sanitario. Il riferimento deve essere sempre il paziente, adeguatamente informato per essere re- sponsabile del proprio percorso di salute. La sicurezza nei percorsi sanitari e assistenziali assieme al rispetto delle procedure e dei protocolli diagnostico-terapeutici deve quindi divenire il principio su cui basare qualsiasi proposta organizzativa in sanità. Charles Vincent è stato ed è per noi fonte di stimoli e un costante punto di riferimento e di apprendimento. La Fondazione Sicurezza in Sanità è orgogliosa di aver concorso alla pubblicazione dell’edizione italiana di que- sta nuova edizione diPatient Safety, che certamente contribuirà a elevare gli standard di cura nelle nostre strutture sanitarie e rappresenterà un utile strumento di lavoro per gli operatori sanitari. Il Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana, che ha curato la versione italiana del testo, avrà il compito di diffonderne e soprattutto ap- plicarne il prezioso contenuto, insieme alla rete di strutture e professionisti del Servizio Sanitario Nazionale che stanno sviluppando la sicurezza dei pazienti nel nostro Paese. Infine, l’auspicio che questo libro possa servire alla formazione delle nuove generazioni di operatori sanitari, affinché, fin dalla preparazione universitaria e poi nell’educazione continua, la qualità e la sicurezza delle cure divengano un pilastro fondamentale nella cultura professionale e manageriale del presente e del futuro. Roma, novembre 2010 Vasco Giannotti Presidente della Fondazione per la Sicurezza in Sanità vii Prefazione all’edizione italiana Rendere la sanità più sicura si è dimostrata una sfida molto più grande di quanto pre- visto. Ogni paese che ha tentato di affrontare il problema si è reso conto che le dimen- sioni dell’errore e del danno sono notevoli, le cause complesse e le soluzioni difficili da implementare e mantenere. Dall’iniziale ottimismo, che ci portava a ritenere che avremmo drasticamente ridotto la frequenza degli errori e dei danni in pochi anni, siamo ora entrati in una fase più realistica, nella quale possiamo vedere che il progresso ci sarà, ma richiederà molti anni di sforzi. Abbiamo tuttavia compiuto notevoli pro- gressi in termini sia di consapevolezza e comprensione sia di soluzioni e interventi per ridurre l’errore e il danno. Ma l’elemento ancora più importante è che oggi si discute in modo aperto e ponderato dell’errore e del danno, e ciò fornisce le basi per coinvol- gere gli operatori sanitari, di tutte le professioni e a tutti i livelli, nel processo per ren- dere l’assistenza sanitaria più sicura. Un aspetto cruciale di questa discussione è che consente anche l’impegno attivo dei pazienti e dei loro familiari sia nelle proprie cure sia nel sostegno del cambiamento. Spero vivamente che questo libro contribuisca ad ampliare il dibattito sulla sicurezza del paziente e a coinvolgere i lettori italiani in que- sta sfida vitale. Sono felice che la seconda edizione di Patient Safetysia stata tradotta in italiano. Da molti anni traggo ispirazione dal lavoro di Tommaso Bellandi, Riccardo Tartaglia, Sara Albolino e dei loro colleghi. Devo loro un ringraziamento sincero per la fiducia nel libro e per la determinazione con la quale hanno voluto che fosse tradotto in ita- liano. Ringrazio anche Springer-Verlag Italia per la rapida ed efficiente traduzione e produzione del volume. Londra, novembre 2010 Charles Vincent ix Prefazione alla seconda edizione inglese La sicurezza del paziente è la base per una buona assistenza sanitaria. Il fatto sconcer- tante che un trattamento medico possa talvolta danneggiarci, anziché guarirci, è il mo- tivo per ritenere la sicurezza del paziente il cuore della qualità delle cure. L’efficacia, l’accesso alle cure, la tempestività e altri fattori sono importanti, ma quando un vostro caro entra in ospedale o riceve delle cure mediche, volete innanzi tutto che sia sicuro. C’è qualcosa di terribile nell’essere danneggiati, o anche nel causare un danno, in un ambiente vocato alla cura e alla fiducia. Sia per i pazienti sia per il personale sanitario, la sicurezza è il nucleo emotivo della qualità delle cure. Credo che anche in termini di comprensione, miglioramento e gestione quotidiana della sanità la sicurezza debba es- sere un riferimento e una guida nella cura dei pazienti; i medici e le organizzazioni che pongono la sicurezza al primo posto tra le numerose priorità, spesso incompatibili, com- piono una scelta importante per fornire le cure che noi tutti vorremmo ricevere. E tuttavia, pur condividendo questa analisi, perché dovreste leggere un libro sulla sicurezza del paziente? La prima ragione è semplice: l’importanza dell’argomento. Come vedrete se pro- seguirete nella lettura, prove inoppugnabili dimostrano che –pur con gli enormi bene- fici che tutti noi ricaviamo dall’assistenza sanitaria –gli errori sono frequenti e spesso i pazienti subiscono danni. Non è facile comprendere la natura e le dimensioni di tale danno. A livello mondiale, si tratta ogni anno di centinaia di migliaia di tragedie per- sonali, che comportano per i pazienti traumi psichici, inutili sofferenze, disabilità o morte. Per un numero molto maggiore di persone le cure sono interrotte o ritardate da errori o problemi minori; pur non essendo altrettanto gravi per i pazienti, tali eventi comportano una perdita enorme e incessante per le limitate risorse della sanità. La seconda ragione è che, nonostante i libri, i rapporti, gli articoli e i siti web dedicati alla sicurezza del paziente, non si ha ancora una visione chiara della materia. I libri di- sponibili sono per lo più raccolte di saggi di diversi autori, che pur fornendo una varietà di punti di vista non trattano in modo specifico i principi, le caratteristiche e gli orien- tamenti fondamentali in questo campo. Il mio obiettivo è stato offrire un panorama di tutti gli aspetti della sicurezza del paziente: come si è evoluta, la ricerca sulla quale si fonda, le questioni concettuali chiave da affrontare e le azioni concrete necessarie per ridurre l’errore e il danno e, quando questo si verifica, per aiutare le persone coinvolte. xi xii Prefazione alla seconda edizione inglese Terzo, la sicurezza del paziente è il punto di incontro di una moltitudine di altre questioni di primaria importanza. La letteratura in materia è difficile da reperire, es- sendo per sua natura sparsa, varia e multidisciplinare; riguarda in gran parte aree spe- cifiche, come la psicologia cognitiva e l’ergonomia, poco familiari alla medicina. Ma soprattutto, molti degli argomenti fondamentali per il progresso della sicurezza del pa- ziente sono a loro volta oggetto di una vasta letteratura e di molti dibattiti. Per esempio, una notevole mole di lavoro è stata compiuta, da numerose prospettive diverse, sui fat- tori che rendono i team sicuri e a elevata performance. Lo stesso vale per la compe- tenza, l’errore umano, i fattori umani, le tecnologie dell’informazione, la leadership e la cultura delle organizzazioni... solo per citarne alcuni. La quarta ragione è semplicemente scoprire la complessità di questo argomento in termini culturali, tecnici, clinici e psicologici, per non parlare della sua enorme esten- sione ed eterogeneità. La sanità è il più grande settore a livello mondiale ed è incredi- bilmente varia in relazione alle attività svolte e alle modalità dei processi clinico- assistenziali. Siamo di fronte a problemi estremamente intricati e multiformi, che sono profondamente radicati nei nostri sistemi sanitari. Comprenderli è una sfida sia intel- lettuale sia pratica. Uno degli ostacoli maggiori al progresso della sicurezza del pa- ziente è, paradossalmente, la tentazione di cedere a soluzioni facili, siano esse politiche, organizzative o cliniche. La struttura del libro Spero che questo libro possa essere letto, da chiunque sia interessato o coinvolto nella sanità, per avvicinarsi alla sicurezza del paziente o per approfondire la conoscenza di argomenti specifici. Ho cercato di presentare in modo chiaro ed esauriente i principali temi, anche se non sono mancate difficoltà, controversie e problemi. A mio avviso il tentativo, compiuto in molti articoli e conferenze, di illustrare in termini più semplici possibili tutti i problemi di qualità e sicurezza è stato un disastro e rappresenta uno dei principali ostacoli al progresso in generale e, nello specifico, al coinvolgimento degli operatori sanitari. Il libro è stato anche concepito come un percorso all’interno di questo campo: sulla sicurezza del paziente, o su argomenti correlati, sono stati scritti libri e articoli davvero meravigliosi, e ho cercato di citare sempre le mie fonti di ispirazione e conoscenza affinché anche i lettori possano avvalersene. Un libro di questo tipo impone inevitabili scelte e occorre decidere quali argomenti trattare e con quale approfondimento. Ho cercato, per quanto possibile, di affrontare problemi generali comuni alle diverse specialità e discipline, piuttosto che esaminare una serie di specifici argomenti clinici. Credo che tale approccio consenta una migliore comprensione e permetta al lettore di cogliere i principi fondamentali e di applicarli in qualsiasi contesto operi. Ogni qualvolta era possibile, tuttavia, ho inserito spiegazioni ed esempi clinici specifici per illustrare i temi più generali. La sicurezza del paziente è ancora largamente confinata alla medicina ospedaliera e ai paesi sviluppati, e il libro non può che riflettere tale situazione. Anche nelle cure primarie, nei servizi di salute mentale, nelle cure domiciliari, come pure nei paesi in via di sviluppo, la sicurezza rap- presenta un problema fondamentale, ma in questi ambiti il lavoro è appena agli inizi. Prefazione alla seconda edizione inglese xiii La seconda edizione di questo libro è molto diversa dalla precedente, riflettendo gli sviluppi intervenuti sia nel settore sia nella mia personale comprensione. Nel 2005 scrivevo che, a mio avviso, la maggior parte dei programmi per il miglioramento della sicurezza era piuttosto casuale e priva di indirizzi o obiettivi definiti. Non è più così. La seconda metà di questo libro è dedicata alle modalità per rendere più sicura la sanità e contiene molteplici spiegazioni ed esempi di interventi per il miglioramento della si- curezza e della qualità delle cure. Il volume è strutturato per una lettura continua, anche se i lettori interessati a temi specifici possono consultare i singoli capitoli. La prima metà del libro prende in esame la natura della sicurezza e le conoscenze indispensabili per intraprendere progetti di miglioramento. La prima parte, composta di tre capitoli, affronta la storia e l’evoluzione della sicurezza del paziente e la controversa questione del rapporto tra sicurezza e qua- lità. La sicurezza del paziente è emersa da un particolare contesto storico: comprendere come ciò sia avvenuto è, a mio avviso, la maniera migliore per comprenderne le ca- ratteristiche, i punti di forza e i limiti. Nei successivi tre capitoli sono trattate la natura e la dimensione del danno, esaminando i risultati delle ricerche, il ruolo dei sistemi di segnalazione e il tema spesso trascurato della misurazione della sicurezza. La parte terza, costituita dai Capitoli 7 e 8, è dedicata a comprendere come si verificano errori e incidenti, approfondendo il concetto di errore umano, la natura degli incidenti, le di- verse prospettive sulla sicurezza e i metodi per l’analisi degli eventi. L’impatto del- l’errore e del danno sui pazienti e le loro famiglie e sul personale sanitario è affrontato, rispettivamente, nei Capitoli 9 e 10. I capitoli della seconda metà del volume riguardano la riduzione dell’errore e il fine ultimo di una sanità affidabile e sicura. La parte quinta inizia con una discussione dei modi per migliorare i processi clinici, attraverso consolidati metodi di miglioramento della qualità applicati sia nell’industria manifatturiera sia in sanità. Segue un capitolo dedicato al ruolo, innovativo e ricco di potenzialità, del design e della progettazione e alla funzione cruciale delle tecnologie dell’informazione. La parte sesta, composta di cinque capitoli, affronta invece i diversi modi in cui le persone, pazienti e personale, possono erodere o creare la sicurezza sia come singoli sia come team. Due capitoli fi- nali discutono come tutte queste componenti possano essere integrate per giungere a organizzazioni e sistemi sanitari più sicuri. Il fatto che un quarto di questo libro sia dedicato ai molti modi in cui le persone, come singoli o all’interno di un team, possono creare attivamente sicurezza riflette la mia personale convinzione che in sanità ciascuno, indipendentemente dalla professione e dal ruolo, può migliorare la sicurezza delle cure. I sistemi e i processi sono importanti, ma in ultima analisi sono le persone a fare la differenza. Spero che questo libro possa esservi d’aiuto. Ispirazioni, riconoscimenti e ringraziamenti Molti mi hanno aiutato, consapevolmente o meno, a scrivere questo libro. Nella prima edizione ho elencato numerose persone che –con le loro azioni, i loro scritti o le loro parole –hanno ampliato le mie conoscenze e cambiato il mio modo di pensare sulla

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