ebook img

La scienza in azione. Introduzione alla sociologia della scienza PDF

370 Pages·1998·17.749 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview La scienza in azione. Introduzione alla sociologia della scienza

Bruno Latour La scienza in azione Introduzione alla sociologia de] la scienza Edizioni di Comunità Bruno Latour La scienza in azione Introduzione alla sociologia della scienza Edizioni di Comunità Indice p. VII Ringraziamenti La scienza in azione Introduzione Aprire la "scatola nera" di Pandora 3 4 r. Alla ricerca di una via di accesso rr 2. Quando abbastanza non è mai abbastanza r 8 3. La prima regola di metodo PARTE PRIMA Dalla retorica debole alla retorica forte I. La letteratura scientifica r. Le controversie 2. Quando le controversie si scaldano la letteratura diventa tecnica 3. Scrivere testi che reggano all'assalto di un ambiente ostile Conclusione: numeri, ancora numeri II. I laboratori r . Dai testi alle cose: una prova di forza ro3 2. Costruire dei contro-laboratori 124 3. Appellarsi alla Natura PARTE SECONDA Dai punti deboli alle roccaforti III. Le macchine Introduzione: il dilemma del costruttore-di-fatti r . La traduzione degli interessi 2. Tenere allineati i gruppi interessati 3. Il modello a diffusione e il modello della traduzione a confronto Indice . J96 IV. Le professioni 197 l. Allargare la cerchia delle persone interessate ai laboratori 2 1 9 2. Il conteggio degli alleati e delle risorse PARTE TERZA Dalle reti brevi alle reti lunghe v. I tribunali della ragione 241 243 I. Le prove di razionalità 263 2. Socio-logiche 278 3. Chi ha bisogno dei fatti "duri"? 289 VI. I centri di calcolo 2 89 Prologo: la civilizzazione del pensiero selvaggio 294 r. L'azione a distanza 3 l 3 2. I centri di calcolo 3 3 3 3. Metrologie Appendice prima 349 Le regole di metodo Appendice seconda 35 l I principi 353 Bibliografia 371 Indice analitico Ringraziamenti Non essendo di madrelingua inglese ho dovuto avvalermi mas sicciamente dell'aiuto dei miei amici affinché rivedessero le varie versioni manoscritte dell'edizione originale di questo libro. John Law e Penelope Dulling sono stati i piu pazienti nella revisione delle prime bozze. Steven Shapin, Harry Collins, Don MacKenzie, Ron We~trum e Leigh Star hanno dovuto faticare su un capitolo a testa. E stata per me una grande fortuna che Geoffrey Bowker abbia curato il libro nel suo insieme, lo abbia "disinfestato" e vi ab bia apportato molti cambiamenti utili. Parte del lavoro incluso nel libro è stato finanziato dal pro gramma STS del Cnrs. Non una sola riga di questo libro sarebbe stata scritta senza lo stimolo, le condizioni ambientali, l'amicizia e il sos_tegno materiale del Centre de Sociologie de l'Innovation pres so l'Ecole Nationale Supérieure des Mines di Parigi, la mia nuova "alma mater". Introduzione Aprire la "scatola nera" di Pandora Scena prima: è una fredda e raggiante mattina di ottobre del 1985 quan do John Whittaker entra in ufficio, nell'edificio di biologia molecolare dell'Istituto Pasteur di Parigi, e accende il computer, un Eclipse MV/8000. Pochi secondi dopo aver caricato gli speciali programmi scritti da lui stesso, ecco apparire sullo schermo un'immagine tridimensionale: è la rappresenta zione della doppia elica del DNA. John, informatico a contratto, è stato invi tato dall'Istituto Pasteur per scrivere programmi per la rappresentazione di immagini tridimensionali delle eliche del DNA che fossero al contempo in gra do di stabilire un confronto tra le immagini stesse e le migliaia di nuove se quenze di acidi nucleici che ogni anno si riversano sulle riviste specializzate e nelle banche dati. «Bell'immagine, no?» esclamò Pietre, il capo, entrando in ufficio. « Si, - ribattéJohn, - ma la macchina non è da meno». Scena seconda: 195 r, Cambridge, Inghilterra, laboratorio Cavendish. Le cristallografie a raggi X degli acidi nucleici non erano certo "belle immagi ni" sullo schermo di un computer. I due giovani ricercatori, Jim Watson e Francis Crick 1, hanno dovuto sudare sette camicie perché da Londra Mau rice Wilkins e Rosalind Franklin gliele inviassero in prestito. Al momento non erano riusciti a stabilire se la conformazione dell'acido nucleico fosse a doppia o a tripla elica, se i legami fosfato fossero rivolti all'interno o all'ester no della molecola o, addirittura, se il DNA avesse realmente la forma di un'eli ca. La faccenda non interessava granché il loro capo, Sir Lawrence Bragg, dato che in teoria non avrebbero dovuto occuparsi di DNA; la questione però a loro importava moltissimo, soprattutto dopo che si era sparsa la voce che il celebre chimico Linus Pauling fosse sul punto, di li a pochi mesi, di sco prire la struttura del DNA. Scena terza: 1980, interno di un edificio della Data Generai, situato in Route 495, Westborough, Massachusetts. Tom West2 e la sua squadra sta- 1 Mi attengo alla storia raccontata da Watson [1968] e al bellissimo film della Bbc, The Story ofLife, doppiato per Carrai plus nel 1988, in cui tutti i protagonisti entrano uno dopo l'altro per ammirare il modello. Si perdonano reciprocamente le offese, si attribui scono generosamente il merito della scoperta - si tratta di un film! L'oggetto che avevano costruito, con i suoi esili modelli di filo di ferro e di cartone, ora sfugge loro. Mai nessuno l'ha costruito. 2 Faccio riferimento al libro di Kidder [r98r], un libro che, come quello di Watson, rappresenta un passaggio obbligato per chi sia interessato ai meccanismi di costruzione del la scienza. ... ·. . _·: ..· ... ·. .• •f otroduzionè • \• .....• >: .. • .. ..: .· .. •.::: .......: • ... :: i•••· ....... ·.t. t .endo a punto il prototipo di un nuovo computer, sopran- ·...\ · • ·. .. ..·• ·· vria~nmoi naant:c6o ra me - d s:m b · · f. Eagle. Dapprinc~pio l' az1en a non r~va mt~nz10nata a man- ·· .. ·.. •·.·.•·· .· ·.. •·• .·.·.· .. · •.• ; .... ·. il .· · ·. ·. tt ma un po alla volta questo tipo di macchina aveva destato / vf{refs:o~ci ;~sponsabili del marketing. Tuttavia, il programma di messa >alnu~to t! del còmpu~er era i~ :ita~do di 1_111 an1:o ri~petto ai piani, senza co1=- > che la scelta di West dr 1m~negare_ l nuovi chip P~l aveva a sua volt~ n~ ··· ·} ·· •··• i•.··• ·· ...· · t·a~r_ui·a··1 O lo sviluppo della maccdh ina -dn bat·t ezdz a-ta 1E· clipse bMbV /800d0", po1r ch.e \ . . :J:· stuèri;ò era sicuro che l'azien a pro uttnce e1 c 1p avre e esau 1to e n- •> Contemporaneamente, l'azienda rtvale per e~cellenza - la Dee - er_a > i < fo procinto di imme~tere sul mercato m?lt1 esemplari del suo Vax r r/780: 11 ··· ··• divario tra le due aziende sarebbe crescruto. Alla ricerca di una via di accesso . 1_ .. · ... .• Da dove iniziare uno studio sulla scienza e la tecnologia? La ·•· .. scelta di una via di accesso dipende innanzitutto da una buona scel ta dei tempi. A Parigi, nel 1985, John Whittaker ha ottenuto del le "belle immagini" del DNA su una "buona macchina". Nel 1951, • a Cambridge, Watson e Crick si stanno dannando per assegnare una forma al DNA, compatibile con le immagini viste di sfuggita nell'ufficio di Wilkins. Nel 1980, nel seminterrato di un edificio altri ricercatori sono indaffarati per far funzionare un nuovo com puter e per riagguantare la Dee. Qual è il senso di questi flashback, per usare il linguaggio dei cinefili? Viaggiare avanti e indietro nel lo spazio e nel tempo. Se impieghiamo questa macchina del tempo, il DNA non ha piu una forma definita e quindi nessun programma può riprodurla sul lo schermo, anche perché questi programmi, come del resto i com puter, non esistevano. All'epoca non venivano coniate centinaia di nuove sequenze nucleotidiche ogni anno, anzi, non se ne cono sceva nemmeno una, e il concetto stesso di sequenza era proble matico poiché, al tempo, ancora molti dubitavano che il DNA fos se fondamentale nel trasmettere l'informazione genetica. Già due volte era accaduto che W atson e Crick annunciassero orgogliosi di aver sciolto l'enigma ed entrambe le volte il loro modello era di ventato carta straccia. Nel caso della "buona macchina" - di Eagle - il flashback ci riporta al momento in cui nessun programma le pulsava dentro. Eagle, non è ancora uno strumento a disposizio ne di John, ma un guazzabuglio di cavi e di chip supervisionati da due altri computer e da uno stuolo di ingegneri che si adope rano per farlo funzionare affidabilmente almeno per qualche se condo. Nessuno del gruppo sa se il progetto si rivelerà un altro fal- Aprire la "scatola nera" di Pandora 5 limento, come quello di Ego, il computer su cui avevano lavora to per anni, ma che poi, a loro dire, era stato stroncato dalla di rezione aziendale. Nel progetto di ricerca di Whittaker molti aspetti sono in so speso. Non sa quando terminerà il suo contratto, se gli verrà rin novata la borsa di studio, non sa se i suoi programmi saranno ca paci di gestire milioni cli coppie di basi e di assegnare loro un si gnificato biologico. Tuttavia ci sono due problemi che non destano piu in lui alcuna preoccupazione, e cioè la forma a doppia elica del DNA e il computer della Data General. Ciò che per W atson e Crick era stato il cuore di una sfida all'ultimo sangue premiata con il No bel, ora è un dogma su cui Whittaker fonda la scrittura del suo programma, un listato di migliaia di righe. Quella macchina che aveva impegnato per anni, notte e giorno, il gruppo di West, ora non crea piu problemi di qualsiasi altro mobile, e se ne sta di là a "brontolare" placidamente nello studio. Ad essere sinceri, il tec nico della manutenzione della Data General lo disattiva una vol ta alla settimana per metter mano a problemi minori, ma né il tec nico, né J ohn dovranno piu mettere sottosopra il computer né ob bligare 1' azienda a sviluppare una nuova linea di prodotti. Whittaker è consapevole dei problemi che affliggono il dogma fon damentale della biologia molecolare ~ Crick, che ora è un signore non piu in tenera età, ha tenuto un seminario a riguardo nel suo istituto poche settimane fa ~ ma né Jo hn, né il suo capo devono rimettere in discussione la forma della doppia elica o concepire un nuovo dogma. Il concetto di scatola nera è impiegato dai cibernetici quando una parte di un meccanismo, oppure un insieme di istruzioni, so no troppo complessi. In sua vece disegnano una piccola scatola di cui non devono sapere nulla, eccezion fatta per i segnali in in gresso e in uscita. Dalla prospettiva di John Whittaker, la dop pia elica e il computer sono due scatole nere. Voglio dire che, a prescindere dalle controversie che hanno segnato la loro storia, dalla complessità dei loro meccanismi e dalle dimensioni delle re ti accademiche e commerciali che le tengono in vita, solo l'in gresso e l'uscita contano. Quando accendi l'Eclipse esso "mette in moto" il programma che stai caricando; quando confronti le sequenze degli acidi nucleici lo fai presupponendo la struttura a doppia elica. Il flashback che ci ha ricondotto dall'ottobre 1985 ali' autunno del 195r a Cambridge oppure al dicembre 1980 a Westborough 6 Introduzione nel Massachusetts, ci offre due immagini assai diverse di questi due oggetti: un fatto scientifico - la doppia ~lica .- e un. prodo~to tecnologico - il minicomputer Eagle, Nella pnma 1mmagme vedia mo John che si avvale di due scatole nere, che non sollevano alcun problema. T1:1ttav~a, dopo il flash?ack, le scatole ?ere veng?no :ia- ·. perte e sono illuminate da una chiara luce a colori. Nella pnma 1m ·. magine non dobbiamo stabilire se l'impalcatura delle molecole di fosfato è proprio li oppure è piri esterna. Nella seconda immagine si è smorzata ogni querelle sul fatto se Eclipse debba essere una macchina a 3 2 bit compatibile agli altri computer Nova. Nel cor so dei flashback, ecco rientrare negli scenari molte persone che si stanno giocando la carriera in base alle proprie decisioni: Rosalind Franklin decide di non seguire Watson e Crick nel creare model li e si concentra sulla cristallografia a raggi X perché desidera ot tenere immagini piri nitide. West decide di costruire una macchi na a 32 bit compatibile, anche se ciò vorrà dire costruire una "fer raglia" rabberciata, come dicono con un po' d'ironia, e perdere per strada alcuni degli ingegneri migliori, che hanno preferito proget tare un computer nuovo. Al Pasteur, John Whittaker non corre nessun rischio se crede nella struttura tridimensionale della doppia elica o se fa girare il suo programma su Eclipse. Ormai sono scelte di routine. Il rischio possibile, per lui e il suo capo, è un altro: è nel gigantesco proget to di comparare tutte le coppie di basi generate dai biologi mole colari di tutto il mondo. Ma se tornassimo a quei tempi, a Cam bridge, a chi dovremmo credere? A Rosalind Franklin, secondo cui, forse, si trattava di una tripla elica? A Bragg, che ordinò a Watson e a Crick di lasciar perdere un lavoro senza speranze e di dedicarsi a lavori piri seri? A Pauling, il miglior chimico del mon do, che ha scoRerto una struttura che sovverte tutte le leggi note della chimica? E la stessa incertezza che emerse nella Westborough di qualche anno fa. West avrebbe dovuto obbedire al suo capo, De Castro, quando gli chiese esplicitamente di non avviare li un nuo vo progetto di ricerca considerando che l'azienda stava per tra sferirsi in blocco nella Carolina del Nord? Per quanto tempo West avrebbe dovuto far finta di non lavorare a un computer di nuova concezione? West avrebbe dovuto ascoltare gli esperti del marke ting quando gli dissero che i clienti desideravano una macchina compatibile (per riutilizzare il vecchio software) invece di com portarsi come i rivali, la Dee, che produce macchine "cultural mente compatibili" (che non possono riutilizzare il software, ma Aprire la "scatola nera" di Pandora 7 solo i comandi fondamentali)? Che fiducia avrebbe dovuto ripor re nella sua vecchia squadra, "scottata" dal fallimento di Ego? Per ché azzardarsi a impiegare i nuovi chip Pal invece di quelli vecchi, ma piu sicuri? Incertezza, gruppi di lavoro, decisioni, competizione, contro versie: ecco che cosa salta fuori quando effettuiamo dei flashback nel passato delle scatole nere, che ora ci paiono sicure, fredde, sen za problemi. Se prendiamo due immagini, la prima riferita alle sca tole nere e la seconda alle controversie aperte, noteremo la profon da differenza. Sono diverse almeno quanto i due volti - vivace l'uno, severo l'altro - del Giano bifronte. "La scienza in costru zi~ne" a destra, la "scienza confezionata" o "pronta per l'uso" a sinistra. Cosi è Giano bifronte il primo personaggio che ci porge iHuo benvenuto in questo nostro viaggio. Nello studio di John, le due scatole non devono, e non posso no, essere riaperte. Come nel caso dei due controversi "cantieri" aperti - a Cavendish e a Westborough - le scatole sono state la sciate aperte dagli scienziati al lavoro. L'impossibile compito di aprire la scatola nera diventa possibile (se non facile) muovendoci nel tempo e nello spazio fino a raggiungere i nodi controversi, là dove scienziati e ingegneri sono intenti a scioglierli. Questa è la prima decisione da prendere: entreremo nel mondo della scienza e della tecnologia dalla porta di servizio, dalla porta della scienza nel suo farsi; non vi accederemo, quindi, dall'ingresso piu grandioso della scienza pronta per l'uso. Una volta deciso da dove accedere, quale bagaglio di cono scenze dovremo portarci dietro prima di entrare nel mondo della Figura I. La sdenz~ pronta per l'uso._,. La scienza in costm.zione.

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.