La Scienza delle Pulizie Testi: Dario Bressanini Illustrazioni: Shutterstock Images, tranne pp. 9, 19, 37, 57, 75, 99, 119, 131, 165, 193, 227, 245, 263 (Valentina Scagnolari) Redazione Gribaudo Via Strà, 167/F 37030 Colognola ai Colli (VR) [email protected] Responsabile di produzione: Franco Busti Responsabile di redazione: Laura Rapelli Redazione: Daniela Capparotto Responsabile grafico: Meri Salvadori Fotolito e prestampa: Federico Cavallon, Fabio Compri Segreteria di redazione: Manuela Falesiedi © 2022 Gribaudo - IF - Idee editoriali Feltrinelli srl Socio Unico Giangiacomo Feltrinelli Editore srl Via Andegari, 6 - 20121 Milano [email protected] www.gribaudo.it Prima edizione: 2022 [10(FX)] Tutti i diritti sono riservati, in Italia e all’estero, per tutti i Paesi. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, chimica, su disco o altro, compresi cinema, radio, televisione) senza autorizzazione scritta da parte dell’Editore. In ogni caso di riproduzione abusiva si procederà d’ufficio a norma di legge. SOMMARIO Sporco e pulito Acidi e basi Calcare Saponi Detergenti e detersivi Candeggina e cloro Percarbonato e ossigeno Bucato Piatti, pentole e bicchieri Disinfettanti Ecosostenibilità Bicarbonato Vetri, pavimenti e altre superfici online Metalli e gioielli online Odori Scaricate qui i due esclusivi capitoli extra https://www.feltrinellieditore.it/gribaudo/pulizie/ o inquadrando il QR code a lato. INTRODUZIONE Non so se capita anche a voi, ma quando faccio la spesa al supermercato il reparto più ansiogeno è quello dedicato alla pulizia della casa e della persona. Centinaia di metri, su più ripiani, sono dedicati ai prodotti per lavare. In teoria è semplice: ho una maglia con una macchia. Devo toglierla e quindi compro un detersivo. Ma quale? Mi sembra quasi che quelle centinaia di confezioni mi fissino mormorando “compra me, compra me”. Liquido o in polvere? A mano o in lavatrice? Avrò bisogno di questo prodotto “con enzimi” o di quello che “smacchia anche a freddo”? Ma saranno uguali? Acqua calda, tiepida o fredda? E che dire delle confezioni monouso? Ma è per cotone, lana, poliestere o chissà che altro? Aiuto! Nell’altra corsia, altre decine di metri di scaffali pieni di detersivi per i piatti, su più ripiani, stessa scena. Non si sa cosa comprare e si ha sempre la sensazione di sbagliare. E questa sensazione di inadeguatezza verso l’acquisto c’è per ogni singola zona della casa che ha bisogno di essere pulita: i pavimenti (ho sia il parquet che le piastrelle), i sanitari, i vetri, il piano cottura, il lavandino, l’interno del forno, le padelle, le tende. 70 anni fa, un libro sulle pulizie sarebbe stato molto più breve. È da meno di un secolo, infatti, che usiamo prodotti diversi per lavare i piatti, il pavimento, i vestiti e persino il corpo. Senza andare indietro al periodo in cui si lavava con la cenere (ma vi racconterò anche di questo, nel presente libro), agli inizi del Novecento si usava il comune sapone per tutto. Magari a scaglie per facilitare la pulizia dei panni, o disciolto in acqua per lavare i pavimenti, ma era sempre sapone, e spesso di un tipo solo. L’invenzione dei detergenti moderni e la loro commercializzazione, contemporanea all’introduzione su larga scala di elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie, ha portato a una proliferazione di prodotti specifici che continua tuttora e che, se da un lato ha semplificato la vita a chi vuole vivere in un ambiente pulito, dall’altro ha reso tutto molto più complicato. A volte si ha la fastidiosa sensazione che molti di quei prodotti siano inutili copie di altri, magari diversi solo per la confezione, e che i produttori ci vogliano solo costringere a comprare più versioni dello stesso prodotto, giocando sull’ignoranza della chimica nascosta della pulizia. C’è stato un momento, nella mia vita da frequentatore di supermercati, in cui compravo un po’ a caso: non conoscevo le differenze tra i vari detersivi per i panni (giusto quella tra i prodotti per la lana e tutto il resto) e pur essendo un chimico non avevo mai approfondito la composizione di tutti quei prodotti. Ora non più. Nonostante la già strabordante offerta di prodotti per tutte le esigenze, la logica chimica dietro la pulizia è semplice e non è cambiata nell’ultimo secolo. Questo libro serve anche a questo, a far capire che cosa serve veramente per pulire un determinato oggetto. Ho scoperto che a volte, effettivamente, non era necessario comprare quel prodotto specifico e potevo usarne un altro già in casa. Altre volte era efficace anche un intruglio casalingo, senza dover per forza spendere molti soldi (perché i prodotti per la pulizia costano spesso un sacco di soldi, diciamolo). Altre volte ancora invece, sì, era proprio necessario acquistare un prodotto specifico, che dei chimici più bravi di me avevano studiato appositamente per risolvere al meglio un determinato problema. Noto due tendenze, apparentemente opposte, nei consumatori. Da un lato c’è il desiderio di trovare già bello e pronto il prodotto specifico adatto al nostro problema, per togliere proprio quella macchia di quel tipo di sporco, proprio su quel tessuto e proprio con le modalità di lavaggio che si preferiscono. La vita è già abbastanza complicata per spendere tempo anche per ragionare su come togliere una macchia o sbiancare il water, o sgorgare il lavandino otturato. Datemi esattamente il prodotto giusto, no? Dall’altro lato sogniamo un solo prodotto che faccia tutto: tolga la mia macchia (e tutte le altre infinite possibili), sbianchi il water e sgorghi il lavandino otturato. E, magari, che sia anche un prodotto che non inquini, non ci faccia male, costi poco e sia efficace al 100%. Se poi magari posso produrmelo io in casa mescolando sale, aceto, bicarbonato e limone sarebbe anche meglio. Purtroppo, non si può. Non si può avere un prodotto specifico per ogni uso, dato che le combinazioni possibili riempirebbero decine di supermercati. Ma non si può neppure avere un prodotto che pulisca tutto. C’è un motivo chimico perché non si può fare, e questo libro ve lo chiarirà. Migliaia di chimici hanno studiato e lavorato per decenni per sviluppare le soluzioni migliori per pulire. Come spiego in questo libro, c’è un ruolo anche per aceto, limone, sale e bicarbonato, ma l’idea che da soli possano sostituire tutti i prodotti che sono stati sviluppati per pulire è ingenua, oltre che scientificamente sbagliata. Ho iniziato a occuparmi della chimica delle pulizie cercando un rimedio per liberare un lavandino otturato. Prima di allora, mi sono sempre interessato a cosa succedeva al cibo in padella o nel piatto, e mai a quale fosse il suo destino una volta buttato. Ma in fondo, mi sono detto all’epoca, sempre di cibo si tratta, solo che non finisce nel nostro tubo digerente ma nei tubi di un lavandino, intasandolo. E la chimica può aiutare anche lì. Da quel momento ho cominciato a guardare alle pulizie esattamente come ho fatto per la cucina: un’estensione della chimica alla vita quotidiana. Forse era un po’ meno di moda – d’altra parte, in TV, all’epoca impazzava la trasmissione MasterChef, non “MasterClean” – ma altrettanto interessante dal punto di vista scientifico. Se cercate “lavandino otturato” o simili sul web, troverete centinaia di siti che vi suggeriscono di usare rimedi casalinghi. Un video su YouTube è stato visto addirittura da più di un milione di persone. In quel video, una persona pretende di sgorgare il lavandino in cui l’acqua scende lentamente, usando sale, aceto e bicarbonato. Appena ho iniziato a guardarlo ho pensato che chimicamente quel metodo non avesse alcun senso. Questa persona prepara un chilo di miscela di sale e bicarbonato e riempie completamente lo scarico del lavandino; poi vi versa dentro dell’acqua bollente a cui ha aggiunto un litro di aceto. L’aceto a contatto con il bicarbonato sviluppa anidride carbonica e quindi si vede un po’ di gorgoglio. Non significa che lo scarico si stia liberando, ma semplicemente che l’aceto sta reagendo con il bicarbonato, annullandolo. Alla fine dice: «lo faccio ogni settimana» e lì, lo confesso, sono scoppiato a ridere! Perché, se lo fa ogni settimana, è evidente che non sta sgorgando proprio niente. A quel punto vado, curioso, a leggere sotto al video e trovo tutta una serie di commenti di persone incavolate che scrivono cose come «Cretino io che ho seguito il tuo consiglio! Ora mi trovo il tubo completamente cementificato, pieno zeppo, non passa più neppure una goccia d’acqua e mi tocca chiamare un idraulico!», più una lunga serie di insulti. Lo so, non si dovrebbe ridere di queste cose, ma non ce l’ho fatta. Sono stufo di vedere suggerita la ridicola miscela di aceto e bicarbonato, qui con l’aggiunta del sale da cucina. È stata quella la scintilla che mi ha fatto dire “chissà, prima o poi potrei raccontare la scienza delle pulizie”. Ed eccomi qua.