ebook img

La Ricerca 11 PDF

28 Pages·1994·7.4 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview La Ricerca 11

Bollettino del Centro di Ricerche Storiche Unione Italiana Sommario Editoriale (G. Radessi) pag. 1 Malattie e cause di morte a San Lorenzo (R. Cigui) pag.3 Cultura e società di frontiera (F. Salimbeni) pag.S Le radici dell'autonomia (L. Giuricin) pag. 7 L'Unione Italiana nel nuovo contesto politico (E. Baccarini) pag. 10 Notiziario (rubrica a cura di M. Malusà) pag. 12 L'lrci, Istituto regionale per la cultura istriana (A. Vigini) pag. 14 Periodizzare la storia demografica dell'lstria (E. lvetic) pag. 17 Riflessioni sulla condizione dell'uomo moderno (S. Zilli) pag. 19 Fondi speciali della biblioteca: le tesi (a cura di S. Zilli) pag.21 ' i La Ricerca no 11 Unione Italiana - Centro di Ricerche Storiche di Rovigno Redazione ed amministrazione Piazza Matteotti 13, Rovigno d'lstria tel. (052) 811-133 Fax (052) 815-786- Banca dati (Bbs) (052) 811-121 Comitato di redazione Marisa Ferrara Mirella Malusà Alessio Radossi Giovanni Radossi Fulvio Suran Silvano Zilli Direttore responsabile Giovanni Radossi Redattore Alessio Radossi Coordinatore Silvano Zilli Ideazione grafica e Impaginazione Alessio Radessi Hfl® Rovigno Fotocomposizione Elleci srl di Claudio Luglio Stampa Litografia Ricci Trieste Stampato con Il contributo dell'Università Popolare di Trieste C 1994Proprietà letteraria riservata secondo le leggi vigenti Editoriale Le ombre dell'integrazione culturale Nel campo della storiografia è non solo questo nome, ma alla scienza storica nel suo opportuno, ma dovutamente saggio procedere complesso. Fatta questa precisazione, è però con la massima cautela, con intelligente ocu giusto aggiungere che anche la documenta latezza, con vivo senso di responsabilità e con zione più completa può rivelarsi, in certi casi, onestà, al di sopra di considerazioni unilate inadeguata all'assunto, se lo studioso non rali, le quali scoprono rapidamente la solleci accede ad essa animato dalla ferma intenzio tazione di finalità estranee e sconfinano nella ne di impadronirsi della preziosa materia che sfera delle vere e proprie manipolazioni, in gli viene offerta in una visione, certamente golfandosi nel circolo vizioso delle più scon non di assoluta obiettività, ma per lo meno certanti contraddizioni, delle interpretazioni serena, e di rielaborarla e sistemarla secondo più gratuite a scapito, ovviamente, del rigore criteri e moduli, che promuovino l'individua scientifico. zione di tutto ciò che ha concorso e può concor In numerose circostanze, infatti, la sola rere ad avvicinare e, addirittura, ad unire i eloquenza dei fatti, anche se seriamente docu veri attori della storia, gli uomini del passato mentati, non è in grado di scongiurare del e del presente; se l'impegno rivolto alla scoper tutto i pericoli impliciti nel ta della verità non è accompa l'opera di ricostruzione e di ese gnato e assecondato dalla pro gesi di avvenimenti e situazio spettiva lungimirante del supe ni, che per la loro natura sono ramento graduale sì, ma defi frequentemente esposti alle in nitivo ed effettivo degli ostacoli fluenze di una ''partecipazio e dei pregiudizi di varia natu ne" extra-storica, sentimentale ra, che ancora si frappongono e precostituita alle forme speci al conseguimento di una convi fiche della loro presentazione. venza civile, della quale la cul In questa affermazione non tura e la storiografia sono tas deve essere rilevato neppure selli molto importanti. lontanamente, perché si incor Considerata da questa an rerebbe in un malinteso spia golazione anche la pubblicazio cevole, alcun intento di negare ne del nostro bollettino "La Ri- o sottovalutare la più che legit cerca" assume un significato tima validità della documentazione; anche i particolare e si inserisce nel quadro dì quelle profani sanno che è essa a chiarire il passato, azioni e iniziative destinate già da tempo a a permetterei di far luce su zone d'ombra, di consolidare qualitativamente il nostro Cen correggere errori più o meno involontari; che tro, non solo valorizzando la realtà storica essa è la fonte perenne, a cui indirizzare ogni meno-nota-opiù-trascurata; ma stimolando in ricerca e a cui attingere i contenuti dell'elabo aree più vaste la ricerca di un sostegno docu razione storica; ne consegue che la questione mentario probante delle vicende, che appar del suo costante arricchimento qualitativo e tengono al nostro "essere" storico, che costitu quantitativo, da ottenere mediante un'opera iscono l'aspetto sostanziale delle nostre pecu paziente di indagini, di consultazioni, di con liarità, delle nostre aspirazioni, del nostro fronti, s'impone come presupposto indispen passato, del nostro presente e del nostro avve- sabile non solo al singolo studioso degno di FACHIN DETTI FIRE n~re. La Ricerca no 11 Dicembre 1994 Editoriale Quindi, non fosse altro che per aver dato il cetti, eludendo il giudizio critico di una deter via a una paziente e scrupolosa "scoperta" minata esperienza a noi tutti nota, può far della materia storica, rientrante nei program nascere giustificatamente delle riserve in me mi generali e nelle "competenze" istituzionali rito alla loro effettiva sincerità ed alimentare del nostro ente, questa presenza merita la il sospetto che essi nascondano altri fini, in un nostra attenzione e la nostra ammirazione, se, certo senso facilmente intuibili. nel desiderio di pronunciare un giudizio quan Se poi prova delle tendenze isolazionistiche to più imparziale, non ci si dimentica del fatto è ritenuta la nostra autonoma battaglia per che il Centro ha iniziato la propria attività l'elevazione culturale e nazionale, la nostra ventisei anni or sono, quando terremoti politi azione per la conservazione e lo sviluppo della co-nazionali stavano per ghermirci e quando nostra cultura, della nostra lingua e della non si disponeva di un organico adeguato, nostra civiltà, oggi, quando venti favorevoli mentre le forze "specializzate" di questa disci regionali ed esteri soffiano nelle nostre vele, plina tra gli appartenenti alla comunità na allora dobbiamo concludere che si tratta di zionale italiana erano modeste e, senza dub pericolosi equivoci, del travisamento più o bio, insufficienti rispetto ai compiti complessi meno in malafede del concetto di cultura na e delicati assegnati a tale istituzione. zionale e della libertà della sua particolare Certo, i confronti sono spesso antipatici, estrinsecazione. Nel campo della creazione ma qualche volta bisogna farli magari per culturale, nel processo di acquisizione della cenni allusivi, se si vuole ricordare la nostra cultura nazionale, della conservazione delle genesi e quello che oggi siamo. tradizioni, non reggono le spinte integrazioni In siffatto contesto nasceva, trent'anni fa, stiche, non sono permessi inutili ibridismi e la collaborazione della Comunità Italiana fantasmagorici anatemi contro gli "italianis con la Nazione Madre per il tramite dell'Uni simi" di cui una ben definita, anche se esigua versità Popolare di Trieste; l'inserimento, in componente nostrana, si è fatta recentemente essa, delle attività e del sostegno allo sviluppo paladina. Una delle caratteristiche essenziali del Centro di ricerche storiche, fu -come da di una nazionalità è la sua cultura; le conqui tutti riconosciuto - uno dei suoi fiori all'oc ste positive della creazione culturale di una chiello, poiché tale collaborazione, oltre ad nazione costituiscono la base dell'orgoglio essere allora, come oggi, una nostra esigenza nazionale da non confondere con il nazionali impellente, è diventata un nostro diritto ed un smo che, nelle questioni culturali, si manife nostro modo specifico di fare cultura. sta nella sopravvalutazione del contributo Se poi, questa cultura, scienza e ricerca della propria nazione e nella sottovalutazione debbano avere i percorsi che taluni sprovve di quello delle altre nazioni. La confusione, duti ambienti e "altolocati" singoli, anche di poi, tra nazionalismo e cosmopolitismo solle recente, pretenderebbero di imporci, pur non cita tendenze integrazionistiche. avendone i minimi titoli per farlo, le motiva Opporsi al nichilismo nazionale e al co zioni di siffatti maldestri tentativi vanno ri smopolitismo è in effetti opporsi ieri, come cercate nella loro tesi pretestuosa delle cosid sempre, ai tentativi di provare la superiorità dette velleità isolazionistiche rinfacciate spesso di una nazione e di legittimare il suo dominio - ieri ed anche oggi - alla nostra Comunità sulle altre. Nazionale ed alla sua unica organizzazione rappresentativa. L'insistere su questi precon- G. Radossi 2 Dicembre 1994 La Ricerca no 11 Cachesia 14 Convulsione 60 Direa cum tormina et sanguine 42 l Febre periodica 56, 50, 80 3 Fluxu sanguineo 50 Idrope 40 Lumbricis 40 giorni, 5 mesi, l, 5 4 Male maligno 33, 45, 40, 26 4 Malo umorum l mese, 40 2 Pleuritide 55, 46 2 Reuma pectoris 50 Thysi 40, 30 2 Tyffo 36, 27, 45, 33, 45, 40, l, 36, 40, 11, 40, 26 12 Malattie e cause di morte nella parrocchia di San Lorenzo di Rino Cigui li 11 Questo breve intervento vuole sintetizzare, al conduzione dei registri di stato civile facilitano meno in parte, i risultati di un'indagine sul movi l'analisi dell'evolversi della situazione sanitaria mento naturale della popolazione nella parroc degli abitanti. chia di San Lorenzo di Daila dalla fine del XVII Prendendo in esame la prima metà del secolo, alla prima metà del XIX secolo. Per ovvie ragioni notiamo che le svariate forme di febbri sono tra le di spazio, mi limiterò a considerare le malattie e le cause di morte più frequenti. cause di morte che hanno interessato la parrocchia Il numero più elevato di decessi è dovuto alla nel secolo scorso. "febre inflamatoria" (30 casi), "febre verminosa" I registri di stato civile di San Lorenzo rappre (25 casi), "febre putrida" (21 casi) e "febre nervina" sentano una fonte di straordinaria importanza per (14 casi). Diffusi sono, pure, i casi di patologia lo studio delle mortalità relativa alla località e al infiammatoria che determinano il decesso : suo circondario (1). Malauguratamente, i dati a -"per male d'una infiamazione reumatica, dopo nostra disposizione datano dalla fine del '700, il giorni sei di sua malattia", che non ci permette di seguire, salvo sporadiche -"per una infiamazione, dopo giorni otto di sua eccezioni, il propagarsi delle malattie e delle cause malattia", di morte nel periodo precedente. -"per male di infiamazione di petto", A partire dal 1800, le rigorose novità ammini -"per una infiamazione di golia", strative introdotte dalle autorità austriache nella -"per male maligno inflamatorio". La Ricerca no l l Dicembre 1994 3 Progetto l l Gli anni a cavallo tra '700 e '800 vedono il manifestarsi del vaiolo. N el registro dei morti troviamo la descrizione di alcuni sintomi quali "indisposizione corporale", "continuo sputo", "con tinuo vomito" che ci richiamano al terrifico male. La mortalità subisce una brusca impennata nel 1817, raggiungendo la cifra più elevata di decessi (35) sino ad allora registrati. E' la conseguenza di un'epidemia di tifo petecchiale che colpisce parti colarmente il territorio dell'Istria settentrionale e centrale, ma che coinvolge pure alcune cittadine della costa occidentale, tra le quali, in forme più attenuate, anche Cittanova (2). Il prospetto di tutte le "causae mortis" per il1817 (vedi la tabella) evidenzia un elevato numero di casi letali dovuti a tifo esantematico o, più semplicemente, "tyffo" come annota l'allora parroco Nicolò Crassevaz. Sono stati registrati pure casi d'idropisia, di asma, di rabbia (per morsicatura di cane rabbioso) ed una serie di diagnosi che citiamo qui di seguito: -"per male di un rilascio di sangue", -"per male di un riscaldo di sangue", -"per male caduco", -"per male maligno", -''per un male putrido inflattorio", -''per ristagno di sangue alla testa", -''per uno stravaso di bile", -''per un stravaso di sangue", -''dopo la malattia di mesi dieci, caggionata da una piaga naturale". La località di San Lorenzo, non disponendo di proprio medico, ricorreva saltuariamente a quello di Umago. Stando a quanto rilevano i registri dei morti, nella stragrande maggioranza dei casi, il trapasso avveniva "senza nessuna assistenza de Medici" o "non assistito da Medici". Tuttavia, in data 14 settembre e 29 ottobre 1800, si ricordano il sig. dr. Paolo Centenari ''Medico Fisico" ed il sig. Mattio Mitrovich "Chirurgo" entrambi di Umago. La seconda metà dell' '800 è caratterizzata dal percentuale è del 55,81 %). Tra le altre epidemie manifestarsi di alcune malattie che assumono ricorderemo quella di angina del 1879-81, che carattere epidemico. Nel1855la località, come del causa la morte di 49 bambini, di scarlattina che resto tutto il Buiese (3), è colpita duramente dal colpisce San Lorenzo nel 1882, e di difterite del colera asiatico: su 43 decessi registrati in quell'an 1884, con 16 bambini di età compresa tra i 2 e 14 no, ben 24 sono causati da codesto morbo (la anni colpiti dal male. Note l. Archivio Parrocchiale San Lorenzo di Daila, Liber Defunctorum 1686-1789, Liber Defunctorum S. Laurentii 1786-1819, Liber Defunctorum S. Laurenty in Dai/a 1816-1838. 2. Per un confronto con i dati proposti in questo articolo vedi i saggi di M. Bertosa, "Valle d'Istria durante la dominazione veneziana", Atti del Centro di ricerche storiche di Rovigno (in seguito ACRSR), Trieste-Rovigno, vol.III (1972), pp.58-207; Idem, "Lienteria cronica e Febbre consuntiva: la fame, il tifo petecchiale e la morte a Cittanova nel 1817", ACRSR, vol.XIX (1988-89), pp.181-195. 3. R. Cigui, "L 'epidemia di colera del 1855 nel Buiese", La Ricerca, a.IV, nro.9 (aprile 1994), pp.15-16. Cfr. R. Matejcic, "Le condizioni sanitarie sull'isola di Veglia (1874)", ACRSR, vol.XVII (1986-87), pp.359-373. 4 Dicembre 1994 La Ricerca no 11 Saggi Le conclusioni dopo lo recente presentazione di un volume dell1lrci Cultura e società di frontiera Una storia per tutti gli istriani di Fulvio Salimbeni Il 11 La pubblicazione del volume di AA.VV., "Istria. alla conoscenza dell'Istria e alla stesura di quella Storia di una regione di frontiera" (Morcelliana, storia globale della regione che è ormai improro Brescia 1994), per iniziativa dell'Istituto regiona gabile. In Italia proliferano ormai le storie regio le per la cultura istriana (I.R.C.I.) non va intesa nali -si pensi solo a quella monumentale impresa come conclusione di un progetto didattico varato che è la "Storia della cultura veneta"- che trovano tre anni or sono per aggiornare i docenti regionali giustificazione teorica nell'odierna rivalutazione di storia di qua e di là dal confine, bensì solo quale della microstoria e della storia "localizzata" e prima tappa di un programma d'ampio respiro di riconoscimento didattico nell'esigenza, esplicita rilettura e ripensamento dell'intera e integrale mente riconosciuta nei nuovi programmi scolasti storia della civiltà istriana dalle origini ai giorni ci per l'insegnamento della storia, di non trascura nostri nei suoi diversi aspetti, momenti ed ele re più quella patria, non intesa, naturalmente, in menti. Questa raccolta di contributi specialistici angusti termini campanilistici, ragion per cui non si propone quale bilancio storiografico del lavoro si vede per quale motivo proprio l'lstria, regione di sinora svolto in materia e come panoramica com frontiera plurilingue e multiculturale per eccel plessiva dei molti problemi storici ancora aperti e lenza, dovrebbe esserne priva. E' chiaro che inizia inventariazione delle fruttuose piste di ricerca tive editoriali del genere non s'improvvisano, ri emerse negli ultimi anni sulla scia dei nuovi chiedendo una lunga e meditata preparazione e orientamenti della cultura storica europea e ita programmazione e l'apporto di solide e qualificate liana, così da preparare il terreno e fornire la istituzioni scientifiche, ma tali prerequisiti, nel cornice storica, istituzionale, per le ulteriori inda nostro caso, sono già disponibili e pienamente gini che l'I.R.C.I. ha in cantiere, suo intendimento operanti, come conferma proprio l'esempio del essendo quello di affrontare, anno dopo anno, la volume ricordato in apertura di queste note. storia artistica, letteraria, linguistica, religiosa, Esso, infatti, è il risultato dell'attività collegia economica, folclorica e musicale dell'Istria, facen le di un manipolo di docenti dell'ateneo triestino, do seguire a questo primo, introduttivo, una serie da almi impegnati appassionatamente nello stu di agili volumetti tematici, che costituiscano un dio della storia istriana, nel quale sono riusciti a "corpus" unitario e omogeneo di testi propedeutici coinvolgere pure enti prestigiosi quali l'Ecole Fran- La Ricerca no 11 Dicembre 1994 5 Saggi caise de Rome per la parte preistorica, protostori esprimere una propria e originale civiltà, compro ca e romana e l'Istituto per le ricerche di storia messa, purtroppo, dallo scatenarsi di opposti na sociale e religiosa di Vicenza per quella moderna zionalismi, sempre più esasperati e radicali, nel e contemporanea. Ma, oltre e dietro ciò, v'è altresì corso di questo secolo. Se le proposte dell'UNE l'apporto del Dipartimento di scienze geografiche SCO per una storia "duale" o "a più voci" per le e storiche dell'università giuliana, la cui attività regioni di frontiera e le solenni proclamazioni di di ricerca in larga misura è orientata sul versante politici e studiosi dalle due parti dei confini, che, istriano, dell'Università Popolare di Trieste con i moltiplicandosi invece di scomparire, dividono suoi corsi d'aggiornamento per insegnanti e stu vieppiù l'Istria, sull'esigenza di superare le anti diosi istriani, dell'I.R.C.I., promotore di convegni, che incomprensioni ridiscutendo insieme la comu conferenze specialistiche e pubblicazioni scienti ne storia passata hanno un senso e non sono mera fiche e divulgative, del Centro di ricerche storiche retorica e puro "flatus vocis", pare giunto il mo di Rovigno con le sue preziose collane, storiche, mento di por mano a questa nuova storia del sociologiche, etnologiche, e riviste, della Società l'lstria, alla quale si sta già lavorando anche in Istriana di archeologia e storia patria con i secola ambito sloveno (Darovec) e croato (Bertosa). Non ri "Atti e Memorie" e, infine, della Deputazione di si tratterà, ora, tanto di riscrivere la storia politica storia patria per la Venezia Giulia, che nelle sue e istituzionale, nelle sue grandi linee già ben nota pubblicazioni ha sempre riservato largo spazio e documentata e magistralmente illustrata da all'Istria e alla sua storia. Tutta questa operosità, storici quali il Sestan e il de Vergottini, quanto, che ha portato alla riscrittura di tante pagine piuttosto, quella sociale e culturale nell'accezione della civiltà istriana sul fondamento dell'edizione più ampia di tali termini. Quando nel 1929 Mare di un gran numero di fonti nuove e della pubblica Bloch e Lucien Febvre fondarono le "Annales zione di una miriade di saggi e studi specifici, d'histoire économique et sociale", scelsero un tale appare in piena evidenza anche solo a sfogliare il titolo non per caso, in quanto entrambi erano nutrito bollettino bibliografico stampato in ogni pienamente consapevoli che discorsi di sola storia fascicolo dei "Quaderni Giuliani di storia", organo politica avrebbero finito fatalmente con l'esaspe semestrale della Deputazione regionale di storia rare animosità latenti tra intellettuali francesi e patria, che di volta in volta segnala in decine e tedeschi dopo la tragedia della Grande Guerra, decine di schede tutto quello che in qualche misu facendo fallire il loro sogno di una rivista europea ra può riguardare il tema di nostro interesse e che per temi e per collaborazioni, capace di sanare le si pubblica non solo in Italia, Austria, Slovenia e fratture ideologiche e nazionali provocate dal re Croazia, ma in tutta Europa e talvolta pure in cente conflitto continentale proponendosi quale America e in Australia. Dietro all'essenziale bi luogo di dialogo costruttivo tra ricercatori diversi bliografia posta a conclusione di ogni capitolo di per lingue e culture ma accomunati da un medesi "!stria. Storia di una regione di frontiera" quale mo sentire sul piano dell'indagine storiografica; primo orientamento per ulteriori approfondimen da tale consapevolezza nacque la proposta di una ti sta lo spoglio di questo prezioso strumento di storia economica e sociale, meno condizionata da consultazione, così come il discorso storiografico e legata a questioni nazionali, sulla quale era più svolto lungo tutto il volume riesce sostanzialmen facile intendersi, come poi effettivamente avven te organico e concorde, nonostante la pluralità di ne, anche se è indubbio che la valorizzazione di un autori, perché sotteso da un'assidua frequentazio siffatto orientamento della ricerca rispondeva pure ne comune di seminari, colloqui, convegni dedicati ad altre istanze metodologiche e storiografiche, a questa regione. Tutto ciò fa sì, dunque, che non che, ad ogni modo, non inficiavano minimamente sia utopia il poter finalmente pensare oggi a una il presupposto etico e civile di partenza. Altrettan vera e propria storia "totale" dell'Istria, frutto to può e deve valere per la storia dell'Istria, dove, dell'iniziativa solidale e concorde degli studiosi e se le tematiche politiche ed etniche possono divi delle istituzioni di cui s'è detto, scritta finalmente dere, quelle sociali e culturali costituiscono un non in vista di un obiettivo politico o nazionale luogo privilegiato per un'indagine storica meno prefissato o per difendere le ragioni e la memoria emotivamente coinvolta e in grado di mettere in di una presenza etnica in queste terre, come fu, sia luce nuovi e importanti materiali per la ricostru pure in termini di alta qualità scientifica e di zione della società istriana nelle sue diverse com risentito impegno civile, per le opere del Benussi e ponenti e nei molteplici aspetti ed elementi che del Sestan o, più di recente, dello Schiffrer, bensì l'hanno caratterizzata sino ad ora. Lingua, demo per delineare, ormai "sine ira et studio", e in un grafia, economia, arte, religione, letteratura sono civile e sereno dialogo costruttivo con gli storici i campi da dissodare insieme, senza prevenzioni, austriaci, sloveni e croati, i travagliati svolgimen per preparare una "Storia" nella quale possano ti della storia millenaria di una terra sempre di riconoscersi tutti gli istriani, qualunque ne sia frontiera tra culture diverse, riuscita, però, a l'idioma o l'ideologia. 6 Dicembre 1994 La Ricerca no l l ,..,. Adriatico COMUNITÀ NAZIONALE E TERRITORIO: Le radici dell'autonomia Il di Luciano Giuricin 11 Regionalismo, autonomia, autogoverno locale, zione, i quali aderirono al Movimento proprio al fine invocati con grande ardore anche al giorno d'oggi, di valorizzare una propria ampia autonomia realiz furono sempre tra le più sentite peculiarità delle zata all'inizio sia nell'ambito delle organizzazioni genti istriane, fiumane e dalmate, che valsero a politiche, sia nelle unità militari partigiane pretta distinguerle e a salvaguardarl e in ogni epoca e sotto mente italiane. Autonomia che in seguito venne tutti i regimi. diluita, fino a scomparire del tutto ed essere addirit Queste importanti specificità furono riconosciu tura discriminata, come lo comprovano la mancata te e convalidate, in epoca recente, dallo stesso ZAV costituzione della brigata italiana, la nascita del NOH, il massimo organismo del Movimento di libe l'Unione degli Italiani e la comparsa della ''Voce del razione nazionale antifascista della Croazia quan Popolo" nell'estate-autunno 1944, col fine precipuo do, nella sua prima dichiarazione annessionistica di strumentalizzare gli antifascisti italiani, metten del20 settembre 1943, annunciava, al punto quattro doli al servizio degli interessi annessionistici jugo che "alla minoranza italiana dimorante in questi slavi (3). territori veniva garantita l'autonomia" (1). Non In fatto di autonomia, anche la città di Fiume sminuisce per niente l'importanza dell'atto in se ebbe il suo momento di notorietà durante l'ultimo stesso il fatto che detto riconoscimento non compa periodo della guerra, quando, all'epoca dell'occupa risse più nelle successive deliberazioni (Pisino, 25 zione tedesca, prese piede un forte movimento auto settembre 1943 eJajce-AV NOJ, 30 novembre 1943). nomista. Il prestigio e la larga adesione tra le masse Come fu possibile appurare molto più tardi, la nuova di questa nuova corrente politica si fondavano in presa di posizione avvenne su diretto intervento di buona parte sulle ricche tradizioni del passato, ma Tito (2). anche sulla decisa posizione assunta, senza compro Proprio su questo fondamentale presupposto si messi di sorta, sia nei riguardi dei nazisti, sia nei basavano gli intendimenti per la mobilitazione degli confronti del movimento di liberazione croato, di cui antifascisti italiani nella Lotta popolare di libera- non accettava l'imposizione annessionistica. Gli La Ricerca no 11 Dicembre 1994 7 Progetto 11 autonomisti si definivano altresì "l'unico vero e lizzat e contro il Movimento Popolare di Liberazione. legale rappresentante di Fiume", avendo vinto le Da allora, fino a guerra conclusa, non si sentì più elezioni nel1921 e considerandosi pertanto "la sola parlare di autonomia municipale di Fiume, promes forza politica con il diritto di parlare a nome dei sa dal governo jugoslavo, facendo leva sulla buona fiumani" (4). fede di molti fiumani. Un tanto fu reso possibile Dopo gli inutili tentativi rivolti a fagocitare il anche in seguito alla eliminazione fisica dei princi nuovo movimento indipendentista nel Movimento pali dirigenti autonomisti, immediatamente nei pri Popolare di Liberazione, prevedendo perfino una mi giorni dell'occupazione jugoslava, all'arresto e sua rappresentanza qualificata (Peteani, Sincich) alla deportazione di centinaia di suoi militanti e di nel Consiglio territoriale antifascista di liberazione altri oppositori e dissidenti, molti dei quali non nazionale della Croazia (ZAV NOH), la battaglia fecero più ritorno (6). antiautonomista ingaggiata dal Partito comunista Il problema venne riproposto dalla delegazione croato venne ulteriormente intensificata e radica comune fiumana, composta dai rappresentanti del lizzata all'estremo. Un tanto si verificò in concomi Fronte Unico, del Comitato popolare cittadino e tanza con il ventilato sbarco alleato in !stria, per il dell'Unione degli Italiani, nell'incontro avvenuto il quale tutte le forze antagoniste presenti nella peni 30 giugno 1945 a Susak con l'allora Capo del Gover sola stavano predisponendo adeguati preparativi. no croato, Vladimir Bakaric. In quell'occasione Baka Proprio allora si delinearono alcune nuove posizioni ric affermò che il Governo croato, nel rispetto delle strategiche, alimentate anche dal noto progetto del tradizioni democratiche della città di Fiume e fedele Conte Sforza e dalla proposta della controparte, al suo principio di rispettare la minoranza italiana, avanzata dal ministro degli esteri jugoslavo di allo "avrebbe dato a Fiume l'autonomia municipale nel ra, dott. Smodlaka. La prima era rivolta a fare di l'ambito della Jugoslavia federativa e democratica, Fiume la futura sede delle Nazioni Unite, per porla procedendo alla compilazione di uno Statuto specia sotto la protezione internazionale e sottrarl a quindi le, con la collaborazione dei rappresentanti della al predestinato dominio jugoslavo. La seconda era città di Fiume". La cosa, però, avrebbe dovuto rima invece diretta a rico nere ancora in predi noscere !"'autonomia cato, fino alla Confe municipale" della cit renza di pace, in consi tà, nell'ambito della derazione del fatto che Repubblica popolare Fiume, come tutta croata federata alla l'Istria, era "giuridica Nuova Jugoslavia, allo mente zona di occupa scopo di neutralizzare zione della IV Armata qualsiasi altra soluzio jugoslava" (7). ne atta a favorire il Alcuni mesi dopo movimento autonomi venne ribadito lo stes sta, o le forze "pro" ita so concetto in una in liane che stavano allo tervista concessa alla ra organizzandosi, cre ''Voce del Popolo", sem ando comitati e gruppi pre dal dott. Vladimir di attivisti in ogni dove Bakaric. In questa cir (5). costanza, il Capo del "La Voce del Popo Governo croato rilevò lo", sin dal suo primo che non era ancora pos numero, uscito il 27 sibile dare delle delu ottobre 1944, l'Unione cidazioni precise sul degli Italiani e, in par carattere di questa au ticolare, la Sezione ita tonomia a causa della liana dell'Agit-prop re situazione politica e gionale del Partito co giuridica della Regio munista croato, si as ne Giulia. L'alto espo sunsero da allora l'in nente croato assicurò, crescioso incarico di tuttavia, che si sareb fare da testa di ponte be trattato di un'auto per affossare il m ov i nomia culturale, eco mento autonomista e nomica ed amministra liquidare le "forze rea tiva nell'ambito dello zionarie italiane", coa- stato federato della 8 Dicembre 1994 La Ricerca no 11

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.