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La Ricerca 05 PDF

28 Pages·1993·8 MB·Italian
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Bollettino del Centro di Ricerche Storiche Rovigno Unione Italiana Anno Il - Numero 5 - Dicembre 1992 Sommario Editoriale (G. Radossi) pag. 1 L'eredità di Borme raccolta in volume (E. Giuricin) pag. 2 Università popolare, quella sera del1899 (L. Rossit) pag. 5 La scuola italiana dal1945 a oggi nel computer (M. Radossi) pag. 12 Dopo Osimo una richiesta di giustizia (P. Sardos Al berti n i) pag. 14 Quei 12mila documenti dell'esodo (L. Giuricin) pag. 16 Cinque bolli laterizi attorno a Verteneglio (E. Barnabà - R. Cigui) pag. 20 Notiziario del1992 (A. Miculian) pag.22 Nuovi arrivi in biblioteca (a cura di S. Zilli) pag.24 La Ricerca n°5 Unione italiana - Centro di Ricerche storiche di Rovigno Redazione ed amministrazione Piazza Matteotti 13, Rovigno-Rovinj tel. (052) 811-133 Fax (052) 815-786- Banca dati (Bbs) (052) 811-121 Comitato di redazione Antonio Miculian Alessio Radossi Giovanni Radossi Fulvio Suran Silvano Zilli Direttore responsabile Giovanni Radossi Redattore Alessio Radossi Coordinatore Silvano Zilli Ideazione grafica Alessio Radossi Hfl® Rovigno Fotocomposizione Elleci srl di Claudio Luglio Stampa Litografia Ricci Trieste Stampato con il contributo dell'Università popolare di Trieste © 1992 Proprieta letteraria riservata secondo le leggi vigenti Editoriale In democrazia, lo sappiamo bene, tutti gli uomini siamo dati (o ci hanno imposto?), che deve essere sono uguali; ma ci è noto pure, che alcuni sono più reinventato e quotidianamente praticato nei nostri uguali degli altri. Questa realtà, sia pure sotto le rapporti con gli Stati. vesti di una generica riflessione, individua corretta Come in altre occasioni abbiamo cercato di dire, mente la posizione e il peso politico e sociale dei la più affascinante utopia del nostro tempo -l'Euro "piccoli popoli" in seno alle nuove formazioni statali pa -può richiamare attorno a, sé le energie migliori di Croazia e Slovenia. Esse, infatti, sono organizza e il consenso più ampio, solo se le aspirazioni dei te pressappoco come democrazie tra popoli costi "piccoli popoli" (nazionalità) potranno trovare un tuenti il loro tessuto territoriale ed umano, dove ad quadro istituzionale in cui sostanziarsi; solo se una un "popolo" (o nazionalità) spetta il medesimo valo dimensione politica pluralista sarà il consapevole re di un altro. Ma la diversa considerazione che il traguardo per la società multietnica che già chiara numero di "voci" che si possono sentire riveste all'at mente si va configurando. In siffatto contesto una to delle decisioni in organismi di potere politico, rivista può nascere e crescere al di là di un grande indebolisce drasticamente ed inevitabilmente codesta progetto editoriale: la nostra, aveva ben poche am- uguaglianza. Infatti, le diverse estensioni geografi , bizioni quando-nel settembre del1991 -apparve in che e demografiche delle singole nazionalità, la questo spicchio dell'area nord-adriatica. Il nostc:Q_ qualità e il volume delle loro economie, le loro Istituto, di cui essa è espressione informativa, vive ricchezze (quelle "possedute" sul territorio del loro ooun momento intenso della sua vita; c'qa, inoltre insediamento storico prima e dopo il secondo con ~ sop_rattutt~, una ripresa di interessi da parte dei flitto mondiale!) e quindi il loro potere contrattuale, giovani in te lettuali e non della comumtà nazwnale fanno sì che ciascuna di esse pesi in modo differente imìiarfà:ertivamo;i'fiOJtre parole, in un momento di nella bilancia dei due Stati. rtla!l,_CW. La rivista si inseriva in q~ E' un fatto! La comunità nazionale italiana, -;;ell'intento di diventarne ~to specifico; prima volutamente depauperata con l'esodo nella non §ip_refiggeva grossi compiti culturali e scienti sua consistenza numerica (con un calo che raggiun fici. Pensava, però, di poter rivestire un ruolo di se il meno 90% del suo corpo originario), poi privata indubbia utilità per una informazione di quanto si della sua ricchezza materiale (a seguito di confische, andava, senza chiasso, ma alacremente facendo. In sequestri, arrotondamenti di fondi e nazionalizza ben altro clima culturale, istituzionale, politico ed zioni), ora frantumata da una nuova non certo umano si inserisce questo quinto numero: l'atmosfe molto permeabile frontiera, vede messo ra plumbea che minaccia la democrazia in que drasticamente in forse non solo il suo ruolo e lo st'area ha portato in superficie la chiara consapevo spazio politico che le è dovuto, ma sin la sua stessa lezza che dai più o meno profondi revisionismi esistenza. Del resto, non si può essere un nano storici e politici si è passati ad un tentativo di economico e un gigante politico! delegittimazione politica complessiva del corpo Ecco, dunque, la necessità di sentirei pienamen minoritario. E se questa nostra percezione del tenta te e qualificatamente rappresentati negli incontri tivo di delegittimarci è esatta nella sua essenza, internazionali dove si sta trattando del nostro esse allora diventa estremamente importante, nei pro re o del nostro scomparire; non è né accettabile né getti di ricerca, tenere d'occhio tre momenti: quello possibile che Trattati Internazionali divengano og scientifico, il culturale ed il politico. La caratteriz getto di riesame in quei segmenti che più diretta zazione scientifica della rivista non può essere, mente ci riguardano, senza che i nostri "incaricati" comunque, fine a se stessa, non può risultare un'ope seggano al medesimo tavolo del "negoziato" e si razione puramente accademica. Deve avere alle esprimano al medesimo titolo dei loro "colleghi spalle un...forte impegno culturale e politico; deve maggiori". Riconoscere con precisione l'importanza essere, insomma, un'operazione..!li..fJ;l.lp_eg~v.i-J.e,.. fondamentale di tale principio, significa individua fare di sestessa il punto di riferimento imprescindi re anche il garante dei nostri legittimi interessi bile per tutto quanto si produce sul piano degli studi nazionali alla gestione comune del territorio da noi storico-sociali rivolti alla comunità nazionale ita abitato e favorendo, ad un tempo, nelle forme e nei liana dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia. contenuti possibili, il riaggancio della nostra Una rivista, dunque, lègata strettamente al ter diaspora quale doveroso impegno morale dei nuovi ritorio: ed i contributi di L. Rossit, P. Sardos Stati onde restituirei, almeno in parte, quell'equili Albertini, E. Giuricin, L. Giuricin, R. Cigui e E. brio umano ed etnico così duramente colpito in Barnabà sulla storia, sulla demografia storica, sul questo lungo secondo dopoguerra. l'esodo, sull'archeologia, ecc. traducono in termini Sarà necessario dunque non solo riflettere, ma concreti l'impegno civile de "La Ricerca": un inter subito operare sull'avvenire e sui ruoli delle Istitu vento sull'oggi, sui nodi dell'attualità, ma con la zioni minoritarie, sulla loro configurazione e sulle consapevolezza degli storici, per individuare e loro strutture all'alba del XXI secolo. Il deficit radicare nel passato un'identità locale e nazionale, democratico che tutti avvertiamo non è riferito pri forte di specificità qual è quella di una terra di mariamente a questa o a quella Istituzione, ma confine. risiede nel modello stesso di democrazia che ci G. Radossi Saggi A lato, la cerimonia di presentazione a Fiume del volume che raccoglie i discorsi pronunciati dallo scomparso presidente dell'Unione italiana. Sopra, l'intervento di Ezio Giuricin UereditàdiBorme raccolta in volume di Ezio Giuricin Presentazione del volume dedicato alla memo lacerazioni, dall'esodo, dalla costante lotta tra la ria di Antonio Borme. "La minoranza italiana in persistenza, la volontà di difendere la nostra ide n !stria e a Fiume" l Centro di ricerche storiche tità e lo sradicamento, sarebbe stata certamente Rouigno. Trieste-Rouigno: UI-UPT, 1992. (Etnia; diversa se non ci fosse stato quest'intellettuale III) istriano, quest'idealista, questo grande utopista - Parlare del bagaglio di valori tramandatici da forse l'ultimo-in grado di prospettare (disegnando Antonio Borme, dei suoi insegnamenti, del contri soluzioni avanzatissime, scenari e orizzonti lonta buto porto da questo grande intellettuale alla ni) un'Istria e una società "diversi". crescita civile di queste terre e all'affermazione E' questo, ci sia consentito di dirlo - la cosa dell'identità e della dignità della nostra comunità traspare inequivocabilmente anche da un'attenta nazionale è compito ben arduo. Lo è per un motivo lettura della raccolta di scritti che ci apprestiamo molto semplice: Borme è la nostra storia, ha sem a presentare questa sera -il Borme che amiamo di pre rappresentato, nel loro significato più profon più. Le qualità e i meriti maggiori di colui che, per do e autentico, le aspirazioni, le istanze, il caratte anni fu non tanto e non solo un "leader", "il re, le tradizioni ideali degli italiani dell'Istria e presidente", ma una guida morale e spirituale del Quarnero. E' il simbolo dell'esperienza uma della nostra comunità; l'uomo che ha rappresenta na, sociale e civile vissuta da questo "piccolo to la continuità della nostra testarda e orgogliosa popolo", e con esso, dalla gente istriana. Un emble volontà di resistere, di essere italiani in queste ma delle sofferenze, del travaglio, delle profonde terre. contraddizioni che hanno inciso sul tessuto e l'iden L'iniziativa del Centro di ricerche storiche di tità dei "rimasti", dei valori e delle energie che raccogliere in un volume gli interventi di Borme "a hanno reso possibile il loro riscatto : in poche sostegno dell'identità e della dignità civile della parole della "parabola" della nostra comunità. La minoranza italiana" indubbiamente non ha la nostra storia recente, segnata da profonde pretesa di porgere una visione complessiva e esau- 2 Dicembre 1992 La Ricerca no 5 Saggi riente del contributo teorico, ideale e politico offer potesse manifestarsi per quello che è, in cui fosse to da questo nobile intellettuale. Gli scritti pubbli ro date le più ampie garanzie di libera, indisturbata cati in quest'edizione della collana "Etnia" rappre crescita a tutte le componenti sottraendole al sentano uno "spaccato" di storia del gruppo nazio condizionamento della consistenza numerica : per nale italiano; vogliono costituire, innanzitutto, questa e solo per questa comunità essi, oltre al un'occasione per avviare, attraverso l'analisi e la contributo elevato di vittime, di sacrifici, hanno comprensione di alcuni "granelli" del grande pa rinunciato alla loro nazione madre, dando prova di trimonio ideale !asciatoci da Antonio Borme, un' ap internazionalismo difficilmente reperibile". profondita riflessione sulla nostra condizione di E' facile oggi, col senno di poi, far passare minoranza, sul nostro passato, la dimensione del queste posizioni e questi assunti, espressi limpi presente e, soprattutto, sul nostro futuro. Dalla damente da Borme, per un abbaglio, un'ingenuità lettura dei passi più salienti di questo volume si o, peggio, la supina accettazione di un inganno. comprende quanto sia necessario, in questo mo Nelle concezioni del nostro presidente trovia mento, "capire" il nostro passato, i tratti principali mo dei tratti di continuità, la sintonia, un'indisso del cammino storico della nostra minoranza, e in lubile legame con le enunciazioni espresse, nel che misura sia importante valorizzare la nostra passato, da altri grandi intellettuali istriani che "memoria collettiva", fare chiarezza sui molti pun hanno dato vita al movimento socialista nella ti controversi del "vissuto" sociale e politico che ci regione, a grandi disegni liberali, di giustizia e di siamo lasciati alle spalle. emancipazione (senza mai tradire il proprio senso Uno dei nodi più controversi, e insieme di appartenenza nazionale), come Giuseppina emblematici della nostra storia di minoranza rac Martinuzzi o Angelo Vivante. Borme, di formazio chiusi nelle preziose pagine lasciate da Borme, è ne marxista, ha raccolto nel modo migliore la ricca quello della "scelta di restare" (presunta, autenti tradizione del socialismo istriano per cercare di ca, imposta, fittizia o reale, sarà la storia a dirce tradurla nella difficile realtà del suo tempo, lo), assunta da una parte del popolo istriano e della nell'aberrante sistema e l'inumano contesto regio minoranza. Una decisione dolorosissima e soffer nale del dopoguerra. La sua visione utopica, i ta, in bilico tra il sogno, l'utopia e il più amaro degli valori del "suo" socialismo (tutto istriano, legato inganni. Una scelta, intendiamoci, che ha coinvol alla tradizione ricchissima, e ai valori originali e to e che è stata condivisa solo da una piccolissima autentici del movimento operaio della penisola), parte della comunità (e alla quale sono completa la sua dignità di italiano di queste terre impegnato mente estranee le giovani generazioni) ma che a disegnare una nuova dimensione di rapporti in risulta essere emblematica di un periodo storico, una regione in grado di godere delle più elevate di una realtà vissuta in modo travagliatissimo - garanzie e prerogative di autonomia, furono scon come ebbe a definirla lo stesso Borme-tra speran fitti. Il suo defenestramento, nel1974, fu solo uno ze, grandi disegni del futuro, fiducia nelle "magni dei tanti atti rivelatori del peso con cui la macchi fiche e progressive sorti". Ebbene, in questi scritti na inclemente della storia aveva deciso di accanir Borme ci spiega- senza giustificare, senza glorifi si contro il destino e le aspirazioni del popolo care né condannare -i motivi, i presupposti ideali, istriano. Un'altra vittima sacrificale della lunga i significati umani di questa scelta, che è stata, sia serie che la regione, prima con la guerra, le foibe, ben inteso, innanzit utto di "rimanere" a combatte i trattati di pace e l'esodo, poi con lo sradicamento re, lì dove si era nati (e nonostante le atroci e lo smembramento di una comunità ridotta a conseguenze di una guerra, dell'esodo, di decisioni minoranza, ha dovuto subire. diplomatiche che avevano sottratto Borme ha espresso, insieme, quello che può definitivamente l'Istria all'Italia, segnato dei con essere definito il "paradosso" del gruppo nazionale fini con la spada, disperso e diviso italiano: una comunità divisa e politicamente ignominiosamente un popolo) per una dimensione asservita che però ha sempre trovato la forza, nei in cui fosse ancora possibile difendere la propria momenti più difficili, di seguire la via del riscatto, identità nazionale, la propria dignità di uomini e di combattere, con fierezza e orgoglio, in difesa di di italiani, costruire nuove relazioni di conviven un'identità che non è mai andata perduta. Una za. "In quelle giornate infuocate gli antifascisti comunità per lunghi anni "abbandonata", ma che italiani- diceva Borme nel1971, nel suo rapporto ha sempre mantenuto saldo, vivo, indissolubile il sull'indirizzo programmatico alla XIV assemblea legame con i valori e i contenuti più autentici della dell'Unione, e in tempi difficilissimi e "non sospet propria Patria. Tutto ciò è stato reso possibile ti"- non hanno scelto una qualsiasi appartenenza anche per il contributo di quello "strano" marxista statale, una qualsiasi bandiera : essi si sono di e socialista, e insieme sincero liberale e patriota chiarati inequivocabilmente per una forma supe che fu Antonio Borme, di quell'intellettuale che, riore di convivenza umana, in cui gli uomini potes alla presidenza per lunghi anni prima di un'orga sero essere effettivamente liberi, in cui ognuno nizzazione monolitica (Unione degli Italiani del- La Ricerca n° 5 Dicembre 1992 3 Saggi l'Istria e di Fiume) e quindi della nuova Unione Battana su "Etnicità e Stato"). Egli è stato pluralista (Unione Italiana), ha guidato il riscatto l'antesignano del movimento ideale e d'opinione e l'ennesimo risorgimento culturale di un "piccolo che negli ultimi anni ha dato luce ai progetti popolo". In "quel" contesto storico, così come nel confluiti nella Dieta Democratica Istriana. difficilissimo momento attuale, solo un intellet "L'Istria nel suo complesso -scriveva nell'Indi tuale del suo calibro, con le sue vedute e i suoi rizzo programmatico dell'Unione, nel 1971- è larghissimi orizzonti ideali avrebbe potuto soste un'area nazionalmente mista e non da oggi, ma da nere il confronto, la sfida con un potere assolutista, secoli; da questa realtà bisogna partire nel risol un dominio orwelliano, e lottare contro condizioni vere con spirito democratico la questione della così avverse. Solo dal suo esempio e dal suo inse pacifica convivenza delle sue genti. Infatti questa gnamento sarebbero potute scaturire le energie regione è popolata da secoli da tre comunità etni per il grande riscatto degli anni Settanta, di Grup che autoctone, che nel corso di un lungo arco di po 88, del Movimento per la Costituente : grazie tempo hanno plasmato abitudini, mentalità, pe alla sua eredità morale e al suo contributo hanno culiarità proprie./. . / Noi siamo interessati alla potuto maturare più facilmente la cosiddetta "pri realizzazione di soluzioni concrete che concorrano mavera istriana", il risveglio della parte sommer alla creazione di rapporti giusti tra gli uomini, di sa della nostra comunità, di migliaia e migliaia di una temperie di comprensione, e soddisfino le connazionali, e nascere, assieme a tanti nuovi esigenze di ognuno in modo da tenere viva in lui la sodalizi, un'Organizzazione degli Italiani rinno sensazione di vivere realmente in casa propria". vata e finalmente democratica. Cosa rivelano gli Questi concetti venivano espressi nel1971, ventun scritti raccolti in questo volume del Centro anni fa, in un clima completamente diverso da rovignese? Innanzitutto che Borme è stato uno quello attuale, quando in !stria imperavano ben dei più grandi intellettuali istriani di questo seco altre forze. Eppure queste parole sembrano se lo, e non solo il leader, la guida morale della nostra gnare dei tratti inequivocabili di continuità con minoranza. Molti sono convinti -lo abbiamo senti un passato e con valori -come quelli tramandati to dire in numerose occasioni-che la nostra comu dall'insegnamento dei grandi del movimento so nità non si sia mai meritata un uomo simile, non cialista e liberale istriano - che hanno lasciato sia mai stata "degna" di un idealista, un intellet un'inestimabile eredità ideale a questa regione. tuale, un pensatore del suo calibro. Il futuro, le Borme ci ha lasciato con quest'eredità, ci ha nostre prossime azioni, le scelte che la minoranza insegnato a credere nelle potenzialità dell'Istria, attuerà lo dimostreranno. Una cosa è certa : di queste terre, nel regionalismo, nell'autonomia anche se la minoranza non si è "meritata" la e indipendenza dei fattori sociali, delle comunità figura di quest'uomo, se l'è meritata l'Istria, se la nazionali, nella libertà dell'uomo, nell'esigenza e sono meritata gli istriani. Antonio Borme non è nel diritto di affermare con fierezza la propria solo il fautore dell'idea del riscatto e del risorgi identità nazionale, e di coniugare, sempre, la mento culturale della minoranza, del bilinguismo giustizia sociale con la libertà, l'uguaglianza tra inteso, com'egli diceva "quale concetto in grado di gli uomini al pieno rispetto delle loro peculiarità favorire la maturazione di un'atmosfera di effetti nazionali. Ci ha offerto, con il suo comportamento, va comprensione tra i cittadini mediante il la sua vita, una magistrale lezione di coerenza e di superamento delle barriere costituite dall'uso di onestà. Ha saputo guardare oltre, scrutare lonta codici linguistici diversi, superamento da attuarsi no (e forse per questo motivo spesso non si è con l'apprendimento, la conoscenza e l'impiego accorto dei pericoli più immediati, degli ostacoli reciproco delle lingue diverse dell'ambiente in più banali, degli inganni più bassi). Ha voluto, nel ogni momento dell'interazione sociale quale esi solco di una ricca e mai esaurita tradizione istriana, genza di costante educazione e indicazione con disegnare i tratti di una società diversa, di un'Istria, vincente della saggezza politica delle nostre gen come noi oggi la definiremmo, "laboratorio", di ti". un'area in cui sperimentare nuove e più avanzate Non è solo il sostenitore dei valori e dei principi espressioni di convivenza, di cooperazione, di della rappresentanza qualificata, della piena ide n emancipazione e progresso sociali e civili. E' stato tità nazionale, della soggettività e dell'autonomia il sostenitore di una visione di sviluppo "alternati politica, culturale e economica del gruppo nazio va" rispetto a quelle coniate, in queste terre dagli nale, di un indissolubile rapporto fra il concetto di Stati nazionali, dagli opposti nazionalismi, dai uguaglianza e giustizia sociale e quello di ugua poteri e dai potenti. Ci conforta sapere che non è glianza nazionale, di un nuovo rappdrto tra stato, solo, sperare che i suoi insegnamenti, il suo mes potere e "ethnos" (basti scorrere i suoi scritti saggio siano stati recepiti. Ed è bene avere oggi, relativi agli indirizzi programmatici dell'Unione, qui con noi questo libro, per continuare a leggere e i suoi interventi alla Conferenza nazionale delle ritrovare, con la nostra storia recente, i segni e i minoranze di Trieste, al convegno recente della sentieri imperativi del nostro futuro. 4 Dicembre 1992 La Ricerca no 5 Speciale Capitolo 3° Dal 1964 al 1992 Università A Trieste e nella Regione, dell'Università Popolare di Trieste si parla da quasi cento anni: e da quasi trenta l'Ente triestino Popolare, è largamente conosciuto in !stria, nelle isole del Carnaro e in Dalmazia Ma non si può certo dire che la storia deii'Upt, dalla sua nascita ad oggi quella sera sia molto nota. Perciò, sollecitati da molte parti e incoraggiati da innumerevoli amici, abbiamo pensato di dedicare del1899 a questo argomento alcuni articoli condensati in tre puntate per colmare questa lacuna e offrire, anche ai più giovani collaboratori (che sono numerosi), una visione chiara ed esaurientemente documentata, di Luciano Rossit ancorché sintetica, della "Storia dell'Università Popolare di Trieste" E' noto che, dopo la fine del secondo conflitto italiano e delle scuole si presentò subito nel suo mondiale, con la pratica cessione alla Jugosla aspetto più critico, con difficilissime prospettive via di tutta l'Istria e del Fiumano, un numero di soluzione. ingente di italiani abbandonò quelle terre e si Fu l'Unione degli Italiani dell'lstria e di Fiu rifugiò in Italia. me, costituitasi già durante la guerra ed L'esodo coinvolse, senza eccezioni, apparte istituzionalmente legata all'ideologia dello Sta nenti a tutte le categorie sociali, che non si to socialista, a tentare di porre rimedio, col rassegnavano o non accettavano di vivere in uno passar degli anni, alla situazione che era venuta Stato diverso e, soprattutto, in una realtà poli a crearsi. tica contraria ai loro principi. Fra quelli che Chiamate a raccolta le residue forze intellet rimasero, gli intellettuali erano talmente pochi tuali si riuscì ad avviare, lentamente, un proces e lontani fra loro che il problema della conserva so di ripresa, aprendo, in moltissimi centri, i zione e della continuità del patrimonio culturale Circoli italiani di cultura e assicurando la conti- La Ricerca no 5 Dicembre 1992 5 Speciale nuità delle scuole o l'istituzione di classi con morandum d'intesa del1954, ma la competenza lingua d'insegnamento italiana, spesso affidate e l'azione di questa Commissione, e quindi anche a docenti inesperti o giovanissimi che, magari, dei rappresentanti dell'Italia, era limitata alla non avevano nemmeno finito gli studi universi Zona B, cioè all'area più ristretta. tari o avevano appena concluso le scuole medie Questa situazione anomala che, perdurando, superiori, ma che erano animati da molto ottimi avrebbe potuto determinare, per legge storica, smo. Venne così a formarsi, in circa un decennio, un veloce processo di assimilazione del gruppo un nucleo nuovo di intellettuali, dal quale il etnico italiano dell'Istria e di Fiume nel corpo gruppo etnico si attendeva il contributo più della nuova maggioranza, cominciò a migliorare consistente al proprio sviluppo culturale ed al nel1964, quando l'Università Popolare di Trie l'affermazione della propria identità nazionale. ste, superando per prima pregiudizi e preconcet Queste attese, però, stentavano a realizzarsi ti, allora largamente diffusi in Italia (e quindi compiutamente, causa l'occasionalità dei rap non poche accuse, resistenze e difficoltà) pren porti con la nazione d'origine, unica fonte capace deva un primo contatto con il dinamico e autore di assicurare, a qualsiasi minoranza, flussi cul vole prof. Antonio Borme, Presidente dell'Unio turali non solo validi, ma freschi e aggiornati ne degli Italiani dell'Istria e di Fiume, inviando rispetto al costante arricchirsi ed al quotidiano due suoi rappresentanti a Rovigno per iniziare divenire dialettico di ogni civiltà nazionale. un dialogo dal quale, tenuto conto delle esigenze Gli italiani dell'Istria, per quasi un ventennio culturali del gruppo etnico, avrebbero dovuto (1945-1964), sono stati poco organicamente a scaturire i primi seri elementi di una collabora contatto con la ricostruzione e con il rinnova zione non occasionale e precaria, ma tale da mento della cultura italiana dopo la caduta del assicurare ai connazionali un rapporto culturale fascismo e soltanto echi frammentari giungeva organico, continuativo e qualificato con la nazio no loro di quei profondi rivolgimenti intellettuali ne d'origine. che, germinati nella penisola dopo la liberazio In realtà l'Università Popolare di Trieste si ne, erano esplosi in un fervore di orientamenti era posta assai per tempo il problema della nuovi che addirittura mutavano il concetto stes conservazione dell'identità nazionale italiana so di cultura. nei Territori perduti: il27 ottobre 1954 infatti (e A vero dire, dal 1958 aveva cominciato ad cioè il giorno successivo alla cessazione del Go operare, anche nel campo culturale, la Commis verno militare alleato) il Consiglio direttivo del sione mista italo-jugoslava per la tutela delle l'Ente, aveva dichiarato ufficialmente di essere minoranze, istituita ai sensi dell'art.8 del Me- pronto ad iniziare attività di "collegamento cul turale" con gli ita liani di tutta l'Istria e di Fiume. La noti zia fu diffusa e com mentata in apertu ra del Giornale ra dio, trasmesso da Roma alle ore 13,00 di quello stesso giorno. Ma non se ne fece nulla per ché nessuno, in quei giorni e in quegli anni ben difficili e fin troppo pieni di timori, di sospetti e di rassegnazioni, voleva esporsi trop po nel suggerire o nel favorire una via per attuare questo "collegamento". Dovettero passare 6 Dicembre 1992 La Ricerca n° 5 Speciale Qui a fianco, la presentazione del primo volume degli "Atti" svoltasi a Dignano nel febbraio 1971 e che rappreesentò uno dei primi risultati della collaborazione tra Uiif e Upt. In basso, a pagina x 14, il anniversario del Centro di ricerche storiche celebrato a Fiume i123 marzo 1979 dieci anni, infatti, prima che, concluso il neces base dei connazionali, attraverso le Comunità; sario dibattito interno e avuti preziosi consigli individuazione degli scopi della collaborazione esterni, l'Università Popolare con il consenso soltanto nella conservazione e nello sviluppo del del Ministero degli Affari Esteri decidesse final patrimonio culturale e dell'identità nazionale mente di esporsi da sola, fermamente convinta del gruppo etnico italiano dell'Istria e di Fiume. che nulla e nessuno avrebbe potuto impedire, La prima cosa da fare quando si vuole tutela senza rischiare la propria stessa immagine, che re il patrimonio culturale e l'identità nazionale un ente non statale italiano concordasse un di un gruppo etnico inserito in un'area nazionale programma di interventi culturali con un analo diversa dalla sua, è quella di assicurargli mezzi go e riconosciuto Istituto italiano operante in validi e appropriati per conservare la propria Jugoslavia, anche, e ben al di fuori della Zona B. lingua e per seguirne la naturale evoluzione. La Oggi, a quasi 30 anni di distanza, è difficile lingua, infatti, anche a prescindere dalla que sintetizzare, in breve spazio, gli aspetti e le stione nazionale è il mezzo col quale si afferma caratteristiche della collaborazione culturale la personalità, col quale ogni essere umano tuttora in atto fra l'Università Popolare di Trie realizza sé stesso, col quale si arriccl;lisce la vita ste e l'Unione Italiana a beneficio di tutto il interiore dei singoli e quella collettiva delle gruppo etnico italiano e di tutte le sue compo Comunità; è il mezzo col quale un gruppo etnico nenti. Difficile per la molteplicità e l'estensione riesce a mantenere i segni inconfondibili della delle iniziative, delle provvidenze e degli inter propria individualità. Convinta della validità di venti che i due Istituti promuovono insieme, con questo principio e della necessità di realizzarlo un enorme sviluppo rispetto ai timidi tentativi dinamicamente sul piano pratico, l'Università degli inizi. Popolare opera (ed ha operato sin dagli inizi) in Questa collaborazione, che vanta una pre tre direzioni principali: promuovere la più larga senza praticamente quotidiana in mezzo ai con diffusione fra i connazionali del libro e della nazionali, deve il suo felice sviluppo ed il suo stampa italiana; assicurare una larga presenza successo ad alcune fondamentali premesse, che in tutte le Comunità di qualificati. esponenti ne costituiscono la solida base : rigorosa e reci della cultura italiana; far soggiornare in Italia, proca non interferenza ideologica, a nessun li a vario titolo d'interesse e per periodi più o meno vello, altrettanto rigorosa non ingerenza del lunghi, quanti più connazionali possibile. l'Università Popolare nelle questioni interne L'operazione di diffusione capillare del libro dell'Unione e viceversa; prevalenza, nelle scelte italiano nell'ambito del gruppo etnico poteva dell'attività, delle indicazioni provenienti dalla essere un'operazione relativamente facile dal La Ricerca no 5 Dicembre 1992 7 Speciale punto di vista organizzativo; molto più difficile, cultura, della scienza e della tecnica, essa viene invece, ai fini del presupposto, era ottenere che assicurata dalla promozione, da parte dei due i libri venissero letti. Per raggiungere questo Istituti, di cicli di lezioni e di corsi d'istruzione. scopo o per evitare, nel contempo, una sorta di Anche qui il meccanismo è messo in moto prevaricazione nei confronti dei singoli o dei dalla base (Comunità), che è libera di scegliere gruppi, si inventarono, con molto successo, le fra una miriade di argomenti proposti o di "borse libro", cioè un semplice documento col avanzare richieste in modo autonomo, come quale ogni connazionale fruitore può recarsi di avviene quasi sempre. Le lezioni ed i corsi si persona in una delle librerie di Trieste ed acqui tengono negli ambienti delle Comunità, la sera, stare i libri che preferisce, scegliendoli fra gli quando la popolazione ha finito il lavoro oppure infiniti che sono a sua disposizione, natural nelle scuole, la mattina o il pomeriggio, se sono mente fino alla concorrenza dell'importo dedicati agli insegnanti ed ai ragazzi. Elencare prestabilito. Sempre in tema di libri, va ricorda gli argomenti è cosa impossibile, data la vastità to che l'Università Popolare provvede anche e degli interessi, nelle diverse località e gruppi. A soprattutto a fornire ogni anno a tutti gli stu proposito di queste serate di lezione occorrereb denti del gruppo etnico e di ogni tipo di scuola i be un discorso più lungo, qui impossibile. Baste libri di testo in lingua italiana ed i sussidi rà osservare che l'attrattiva che esse esercitano didattici ed audiovisivi occorrenti per lo studio sull'uditorio è data sì dalla vivacità e dall'attua delle diverse materie. lità degli argomenti, quasi sempre accompagna Per quanto riguarda gli abbonamenti alla ti da proiezioni o da grafici luminosi, ma anche stampa quotidiana e periodica italiana, tutti e, non di rado, soprattutto da ciò che avviene assegnati alle sale di lettura delle Comunità "dopo" l'esposizione: molte domande sull'argo italiane ed alla "Voce del Popolo", le preferenze mento trattato, dibattiti non astrusi e cavillosi, vedono sullo stesso livello i giornali più prestigio si ma spontanei e vivaci, talora ingenui, ma utilis ed i settimanali a rotocalco più diffusi in Italia. simi o addirittura necessari per quella genuina Nell'area della conservazione linguistica può crescita culturale dei connazionali più isolati, essere inserita anche la fondamentale attività perché più lontani dai pochi grandi centri e di proiezione di pellicole in lingua italiana. Per perciò più poveri di interessi, meno sensibili alla quanto riguarda la costante presenza fra i con rapida evoluzione della civiltà, meno inclini a nazionali di qualificati esponenti italiani della valutare criticamente ciò che accade attorno a Un momento della premiazione del concorso "lstria Nobilissma" svoltasi a Rovigno nel maggio del1984 8 Dicembre 1992 La Ricerca no 5

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