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La Resistenza accusa (1945-1973) PDF

590 Pages·1973·8.534 MB·Italian
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Pietro classe SECCHIA e storia LA RESISTENZA ACCUSA 1945-1973 mazzotta editore Storia Classe 1 e PIETRO SECCHIA LA RESISTENZA ACCUSA 1945-1973 Gabriele Mazzotta editore © 1973, Gabriele Mazzotta editore Foro Buonaparte 52 20121 Milano - Disegno per la copertina di Cosimo Ricatto INDICE Premessa dell’Editore 1945 Rinnovamento Per l’unità delle forze progressive . Autorità libertà e Che cos’èla Consulta . 1946 Mitra bastone e . Sradicare il fascismo . 1947 Libertà i fascisti per . Partigiano ascolta! 1948 Sulle di... Dolfuss orme La loro democrazia: « catturare e uccidere » NATO nel sangue Bilancio dello sciopero generale 1949 Sulle del fascismo. La liberazione di Borghese orme . La Resistenza accusa 1950 Politica della strage . Fronte unico della gioventù . 1951 Uniamoci contro il governo che calpesta la Costituzione 1952 La Resistenza italiana - Nord e Sud . » 131 Matteotti 147 » Questa è l’ora 150 » 1953 La nostra lotta per la libertà, la pace e la Costituzione » 155 Le parole e i fatti del governo Pella » 199 . 1954 La Resistenza e il governo Sceiba . » 223 Problemi e storia della Resistenza » 246 . 1955 lì partito nuovo sorto dalla Resistenza » 277 . L’unità e l’azione » 285 1956 La bandiera della Resistenza 289 » . 1957 La condanna di Gemisto-Franco Moranino 299 » . 1958 Agire per la pace » 305 . 1959 Resistenza e Risorgimento » 315 1960 Celebrazione della Resistenza durante la battagli? con¬ il Tambroni 339 tro governo » Un cadavere ambulante 342 » 1961 Contro la politica del governo delle « divergenze » » 345 1962 La generazione di Porto Longone » 357 . 1963 Dove va la Grecia? L’assassiniodi Grigorios Lambrakis » 391 1964 La Fiat nella Resistenza » 395 . La Resistenza beatificata » 438 . 6 1965 Guerra sulle rotaie 449 » Per una solidarietà attiva con i partigiani e le forze popolari del Vietnam 458 » 1966 Dibattito e democrazia » 467 1967 Stato e polizia » 473 Leggi eccezionali Colpo di Stato 484 - . » 1968 Commemorazione di Che Guevara 501 » La Costituzione e i rapporti tra i cittadini e lo Stato » 508 1969 Lottare contro il fascismo. Democratizzare le forze armate » 527 1970 La storia dei 537 re » . 1971 La realtà del 1943-’45 » 541 1972 I corpi armati dello Stato dopo la Liberazione » 553 . 1973 Unità e lotta contro il fascismo » 579 . Appendice: Secchia, una vita al servizio del popolo » 593 . 1940,ConfinodiVentotene. Da sinistra in piedi: Giuseppe Alberganti, Battista Santià, Gino Menami (.medaglia doro alla me moria,comandantedelleformazioni NordEmilia)eGiulioTurchi. Dasinistraseduti: NelloPoma. UmbertoMacchia. PietroSecchia. PREMESSA dell’Editore In una lettera del 10 giugno 1973 Pietro Secchia ci scriveva: « Caro Mazzotta, ho terminato il lavoro per il volume La Resisten¬ za accusa. Ma mi sono sottoposto ad uno sforzo quale i miei me¬ dici proibiscono assolutamente. » Andammo a Roma a metà giu¬ gno e Secchia ci consegnò il volume il giorno prima che entrasse in clinica per una vigorosa cura si sperava dove sarebbe morto il 7 luglio. Il male aveva intaccato il suo fisico ma non la sua tempra di lavoratore: ad ogni costo aveva voluto proseguire e concludere questa sua ultima fatica. « Come vedrai è venuta una cosa seria; è una specie di storia di 30 anni », scriveva nella stessa lettera, aggiungendo: « non pochi di questi documenti li ho fatti seguire da delle note per spiegare quale era la situazione politica in cui quel tale articolo o saggio è stato scritto, qual’era il governo contro il quale quel tale discorso è stato fatto e che cosa rappresentava quel governo. Il solo incon¬ veniente è che sono venute oltre 600 pagine dattiloscritte... ma non mi sembra proprio che questo possa essere un inconvenien¬ te. » Rileggendoci a voce alcuni brani con le note appena ultimate, egli ci spiegò l’ampiezza del lavoro col desiderio di fornire ai gio¬ vani un quadro storico di trentanni entro il quale fossero aiutati chiaramente nell’orientareuna crescita politica così spesso sfornita di indicazioni sulla Resistenza e sui più recenti accadimenti. Insi¬ steva sull’uso del libro per i giovani, anche ufficialmente nelle scuole diceva laddove possibile. Ci raccomandò di tenere per questo il prezzo basso, e noi pensiamo di averlo accontentato. Parlava di tutto, appassionatamente, quasi volesse comprimere nello spazio di un giorno tutto un passato di grandi esperienze, nell’intuizione forse di un breve futuro. Ci parlò della gravosa opera con noi intrapresa riguardante Stalin e la sua epoca, ci indicò la linee attraverso le quali la ricerca si stava muovendo, I ricca di straordinari documenti e ricordi. « Nel contratto abbiamo stabilito la consegna alla fine del dicembre 1974. Farò quanto mi è possibile per farcela » ci aveva scritto quando il male era agli inizi. Nella sua grande biblioteca ci mostrò quindi un opuscolo del 1949 intitolato La Resistenza accusa la cui copertina rappresentava un partigiano ferito aggrappato a un tricolore. « È un’immagine suggestiva osservammo potremmo usarla per la coperti¬ na; ma quel tricolore... oggi forse la bandiera avrebbe potuto an¬ che essere a tinta unita. » Secchia scosse la testa, ci fissò sorriden¬ do e parlò d’altro, riponendo gelosamente il fascicolo. « Vi consegnerò la prefazione, ma questa non sarà lunga, entro giugno o metà luglio promise congedandoci e se per coinci¬ denza non ci sarò più, bah, vedete un po’d’arrangiarvivoi, ricor¬ dandovi magari che prima di diventare un uomo di lettere ero un uomo d’azione.» Così, scherzando con la morte, Secchia ci accompagnò all’ascen¬ sore, ancora una volta infaticabile Botte.1 « Arrangiarsi » è però difficile; come è possibile introdurre ciò che Secchia così chiaramente, col suo linguaggio a tutti accessibile spiega? Non sono certo sufficienti i vecchi ricordi dei “compagni d’arme",dei dirigenti del Partito, per presentare le sue parole che nascono da una continua azione, da chi il Partito lo ha costruito giorno per giorno in condizioni terribili. Secchia ha combattuto per il proletariato per oltre cinquant’anni senza chiedere mai nul¬ la. Anche *da morto accusa con i suoi scritti chi è fermo. La parola « accusa », è qui legata a Resistenza. Perché egli ha scelto questo titolo? La Resistenza, accusa chi? Dal capitolo che dà il titolo al libro abbiamo riportato questo interrogativo: « In quale misura la democrazia è stata consolidata in Italia? Quanti passi in avanti sono stati fatti per debellare il fascismo, per consolidare la Repub¬ blica, per dare maggior benessere agli italiani, per valorizzare quel¬ le forze che per fare libera l’Italiahanno sofferto e combattuto...? » Ecco che, a quasi trent’annidi distanza, l’interrogativosi fa dram¬ matico; le masse popolari sono vittime degli stessi oppressori di ieri; le lotte operaie, contadine e studentesche subiscono gli stes¬ si crimini, l’apparatodello Stato è al servizio del capitale e dei mo¬ nopoli che nella DC trovano la loro principale espressione. 1 Pseudonimo sotto il quale Secchia condusse la sua battaglia. Fu tro¬ vato da Longo come diminutivo di Bottecchia, il popolare corridore italia¬ no di quegli anni, e fu affibbiato a Secchia per la sua instancabile attività militante. lì

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