La psicologia positiva Manuela Zambianchi Carocci Faber Indice Premessa/ 7 I Che cos'è la psicologia positiva/ 13 1.1. La novità della psicologia positiva/ 13 1.2. Il benessere: diverse prospettive e modelli/ 18 1.3. Le molteplici definizioni di benessere/ 23 2 Il benessere edonico / 31 2.1. La soddisfazione per la vita e i vissuti emozionali/ 31 2.2. Fattori sociodemografìci nell'esperienza del benessere edonico / 33 2.3. La salute e il benessere edonico I 39 2.4. Fattori che influenzano il benessere edonico I 41 ; Il benessere eudaimonico / 55 3.1. Le potenzialità individuali a favore della società/ 55 3.2. Le dimensioni del benessere eudaimonico / 56 3.3. Fattori di personalità e benessere eudaimonico / 62 3.4. Funzionamento biologico e benessere eudaimonico / 66 3.5. La teoria dell'autodeterminazione/ 68 s 4 Le dimensioni sociali del benessere/ 73 4.1. Relazione individuo-società e sistemi sociali / 73 4.2. La salute sociale/ 74 4.3. Il senso di comunità/ 77 4.4. Il benessere sociale/ 85 4.5. La condizione di tlourishing / 91 5 Culture e benessere/ 95 5.1. Definire la cultura/ 95 5.2. Cultura, felicità e benessere eudaimonico / 99 5.3. Cultura e benessere come autodeterminazione / 103 5.4. Cultura e dimensioni sociali del benessere / 107 6 Gli interventi centrati sulla promozione del benessere/ nr 6.r. La Well-BeingTherapy / nr 6.2. La promozione del benessere psicologico in età evolutiva/ n4 6.3. La promozione del benessere in ambito lavorativo/ n6 6.4. Gli interventi di promozione del benessere nella collettività/ n8 6.5. La mindfulness e l'esperienza di tlow / 127 6.6. Esperienza ottimale, salute e benessere/ 131 Bibliografia/ 135 6 Premessa Il volume affronta, con un linguaggio chiaro ma rigoroso, una delle aree più recenti delle scienze psicologiche, la psi cologia positiva, che ha nel benessere, colto nelle sue molte plici sfaccettature, il suo centro fondamentale di indagine. Nata infatti agli inizi del XXI secolo 12ome disciplina scien tifica autonoma, si caratterizza per aver posto l'attenzione sui punti di forza e sulle risorse posseduti dagli individui, e su qualità positive come la responsabilità sociale e la parte cipazione civica proprie dei contesti sociali che realizzano il bene comune. Legata ad apporti teorici e suggestioni pro venienti dal mondo filosofico ( antico e contemporaneo), sociologico, biologico, economico, oltre che dalla cultura psicologica, la psicologia positiva vuole rappresentare una scienza dell'esperienza soggettiva positiva, delle qualità po sitive di personalità, delle istituzioni che, funzionando in modo costruttivo, sono in grado di migliorare la qualità della vita e prevenire le patologie dei suoi cittadini. Il capitolo 1 fa il punto in modo sintetico sull'oggetto di studio di questa nuova disciplina, mettendone in evidenza le novità rispetto al tradizionale approccio psicologico al funzionamento dell'individuo. Senza misconoscere la rile vanza delle prospettive "centrate sulla curà', essa intende a~profondire il ruolo svolto dalle qualità, dai talenti e dalle risorse possedute dalle persone per affrontare e sormontare 0st acoli e situazioni stressanti e apportare cambiamenti positivi nella società. In questo capitolo viene discusso il 7 passaggio da una concezione del benessere, propria degli anni Sessanta-Settanta del secolo scorso, basata su indici oggettivi quali il reddito, e portata avanti dal Movimento degli indicatori sociali, a una concezione in cui diviene fondamentale la valutazione assegnata dall'individuo stesso alla propria "qualità di vità'. Chiude il capitolo una breve introduzione alle differenti modalità di concepire il benessere, che saranno oggetto di approfondimento dei ca pitoli successivi. Il capitolo delinea la prospettiva "edonica" del benes 2 sere, radicata nel pensiero filosofico greco di Aristippo di Cirene, per la quale esso rappresenta la sintesi di tre fattori: la soddisfazione per la vita, la frequenza con cui si esperi scono emozioni positive e la frequenza con cui invece si fa esperienza di vissuti emotivi negativi. La presenza di un ele vato benessere edonico si realizza quando si esperiscono spesso emozioni positive ed è presente contemporanea mente un'd evata soddisfazione per la propria vita. Il capi tolo approfondisce i fattori di natura individuale (c ome le caratteristiche di personalità, l'autostima) e sociale (c ome i processi di confronto sociale), che incidono sul livello di benessere edonico ( o felicità) di cui fa esperienza l' indi viduo nelle diverse fasi della vita. Il benessere edonico ap pare inoltre legato ad alcuni aspetti cruciali del funziona mento biologico e della salute, quali la lunghezza dei telo meri cellulari, responsabili della capacità delle cellule di riparare i danni subiti ed evitare l'esordio di gravi pato logie, mentre l'affettività positiva, assieme a un'elevata sod disfazione per la propria vita, è legata a un ridotto rischio cardiovascolare. Il capitolo 3 affronta il benessere nella prospettiva "eu daimonicà: anch'esso legato al pensiero filosofico sviluppa tosi nell'antica Grecia, in particolare al filosofo Aristotele. 8 Questa prospettiva definisce il benessere come risultante del dispiegamento e realizzazione delle potenzialità indivi duali e dei talenti all'interno e a beneficio della società. Vengono prese in esame diverse prospettive teoriche pro prie dell'approccio eudaimonico nonché ricerche che con fermano la rilevanza di questa dimensione del benessere in ogni fase della vita, nonostante alcune sue dimensioni ten dano a ridursi nel passaggio dall'età adulta all'età anziana, e come anch'esso abbia importanti riflessi sul funziona mento globale della persona, anche a livello di funziona mento biologico. Coloro infatti che mostrano un più ele vato benessere eudaimonico presentano una migliore funzionalità a livello di qualità del sonno, di minore rischio di infiammazioni croniche, di patologie diabete-correlate e di ipertensione. Il capitolo cerca inoltre di approfondire i fattori di personalità e contestuali che favoriscono l'espli carsi di questa componente del benessere individuale. Il capitolo 4 ha come oggetto di approfondimento le dimensioni più sociali del benessere: la salute sociale, il be nessere sociale e il senso di comunità. Nata inizialmente come disciplina delle qualità positive dell'individuo, la psi cologia positiva ha ben presto allargato l'orizzonte di studio e applicazione al rapporto tra individuo e contesto di vita, considerato un rapporto chiave per l'esperienza di benessere e di qualità di vita. Temi quali la presenza di reti sociali di sostegno, l'integrazione alla comunità di apparte nenza, la percezione di appartenenza a una com.unità, la credenza di poter offrire un contributo significativo alla società, la credenza nelle sue potenzialità evolutive, lana scita di autentiche comunità virtuali, pur appartenendo a concetti specifici che descrivono componenti diversi della relazione individuo-sistemi ambientali, rappresentano aspetti centrali del funzionamento positivo individuale. Il 9 benessere declinato nelle sue componenti sociali non ap partiene unicamente agli individui; all'interno del capitolo vengono esaminati sia gli approcci teorici che privilegiano la qualità che l'individuo percepisce circa il suo rapporto con il contesto di vita e la società più in generale, sia gli ap procci che invece enfatizzano il benessere come elemento costitutivo e proprietà dei sistemi sociali nel loro com plesso. Chiude il capitolo un breve approfondimento del concetto emergente di flourishing, che rappresenta un ten tativo di concepire il funzionamento positivo globale come integrazione di elementi individuali (e donici ed eudaimo nici) e sociali del benessere, e che appare non solo favorire la progettualità, la resilienza, la costruzione e il persegui mento di obiettivi di vita, ma anche ridurre il rischio di vis suti depressivi e patologie cardiovascolari e infiammatorie in età adulta e anziana. Il capitolo 5 compie una breve panoramica sulla rile vanza delle macroculture nell'esperienza del benessere. Par tendo da un breve excursus prospettico sui significati del termine "culturà', il capitolo affronta poi l'analisi di mo delli teorici proposti per individuare categorie fondamen tali entro cui le culture umane possono essere collocate e "spiegate", cercando poi di delineare il rapporto esistente tra modelli culturali e benessere percepito dagli individui. Appartenere infatti a culture di matrice "individualistà' come Stati Uniti o Svezia, oppure di matrice "collettivistà: come Cina o India, influisce sui valori culturali fatti propri dall'individuo e, conseguentemente, sulla valutazione che egli darà di ciò che promuove un elevato benessere. Inoltre, le differenti prospettive sul benessere delineate nei capitoli precedenti vengono esaminate attraverso un confronto tra gruppi umani appartenenti ad aree culturali diverse, allo scopo di identificare aspetti comuni o universali del benes- IO sere e loro predittori, e aspetti invece relativi a specifiche espressioni culturali, che concorrono a promuovere felicità e benessere entro una determinata cultura. È il caso di al cuni paesi appartenenti al mondo in via di sviluppo che mostrano, attraverso dati comparati con le culture occiden tali, un livello di benessere inteso come felicità e soddisfa zione di vita inaspettato in base alle categorie valoriali del mondo occidentale, che può trovare una spiegazione solo all'interno di modelli valoriali propri di quelle determinate culture cui le persone fanno riferimento. Chiude il volume il capitolo 6, dedicato alla presenta zione delle applicazioni concrete dei risultati e delle teoriz zazioni finora raggiunte dalla psicologia positiva. La Well Being Therapy ( terapia centrata sul benessere eudaimonico) rappresenta un tentativo di definire un intervento psicote rapeutico breve allo scopo di potenziare i punti di forza e le risorse dell'individuo, anziché focalizzarsi sui suoi deficit e i nodi problematici. Nell'ultimo decennio, essa è stata uti lizzata con successo nella cura delle depressioni o dei feno meni psicosomatici. Il benessere psicologico appare un esito essenziale anche in età evolutiva, cui è dedicato un breve approfondimento. Vengono poi presi in esame gli in terventi per promuovere il benessere in ambito lavorativo, come l'intervista elogiativo-apprezzativa, e valutate le co noscenze attuali sull'influenza che i programmi per poten ziare il benessere possiedono anche sul livello di produtti vità. La psicologia positiva individua un'area di possibili interventi anche con gli adolescenti nel contesto scolastico, per la prevenzione dei fenomeni di disagio e dei comporta menti a rischio e la promozione della partecipazione civica, dell'impegno sociale e del senso di appartenenza alla co munità. Modelli di intervento innovativi come la ricerca azione partecipata vengono esaminati per possibili inter- li venti centrati sulle comunità, per aumentare il benessere collettivo e promuovere un cambiamento sociale negli adulti e nei giovani. Vengono infìne prese in esame alcune tecniche individuali non solo a carattere psicoterapeutico, quali l'esperienza diflow (flusso di coscienza, o esperienza ottimale) e la mindfulness, che hanno dimostrato negli studi condotti un'elevata capacità di migliorare il benessere e ridurre lo stress nelle persone adulte e, seppure con la cau tela dovuta alla novità e scarsità dei progetti, anche presso ragazzi e adolescenti. 12 I Che cos'è la psicologia positiva 1,1 La novità della psicologia positiva Il tema del benessere, di che cosa si debba intendere per qualità della vita, dei fattori che ogni individuo considera come criteri per definire quanto la sua vita gli appaia soddi sfacente, di quali componenti contribuiscano a far espe rienza di un senso di felicità o, viceversa, di insoddisfazione profonda, di realizzazione di sé o, al contrario, di frustra zione legata all'incapacità di realizzare desideri e aspira zioni, ha conosciuto negli ultimi tre decenni un crescente interesse da parte della psicologia, e più in generale delle scienze sociali. Le origini di questa profonda attenzione nei confronti dei suddetti temi e aspetti del funzionamento dell'uomo sono da ricercarsi nei cambiamenti avvenuti nella seconda metà del secolo scorso, quando nuove scoperte da parte della medicina, della psicologia e delle scienze sociali face vano avvertire forti limiti alle spiegazioni teoriche e agli interventi precedentemente affermatisi, e richiedevano una significativa revisione dei concetti stessi di benessere e sa lute individuali e sociali. Intorno agli anni Settanta del secolo scorso si verificò il passaggio dal paradigma biomedico, a forte impronta ridu zionista, al paradigma sistemico biopsicosociale legato ai modelli della complessità della malattia e della salute 13