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La poca fede nel Vangelo di Matteo: Uno studio esegetico-teologico PDF

307 Pages·2005·6.981 MB·Italian
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ANALECTA BIBLICA • MARCO CAI ROLi LA "POCA FEDE" NEL VANGELO DI MATTEO UNO STUDIO ESEGETICO-TEOLOGICO EDITRICE PONTIFICIO ISTITUTO BIBLICO ROMA 2005 Nel vangelo di Matteo, in cinque occorrenze (6,30; 8,26; 14,31; 16,8; 17,20) compare l'espressione «poca o piccola fede». È una particolarità di questo vangelo che si applica, di fatto, ai discepoli: in una sequenza del discorso della montagna (6,25-34), durante la tempesta (8,23-27), nel cammino di Pietro sulle acque (14,22- 23), durante la discussione dei lieviti (16,5-12) e, infine nel caso della mancata guarigione del ragazzo epilettico (17, 14-20). Il presente studio si propone di analizzare i cinque brani appena citati, sia per se stessi che nel loro contesto, prossimo e remoto, con un'attenzione particolare allo sviluppo del tema della «poca fede» nello svolgimento del vangelo; a questi testi, inoltre, sarà accostato anche l'episodio conclusivo dell'opera di Matteo (28, 16- 20) che ci consegna 1:ultima azione dei discepoli (28, 17) in bilico tra adorazione dubbio-esperienza, questa, che richiama implicita mente la «poca fede». Una veloce sintesi finale raccoglierà i dati più significati emersi dal commento. La ricerca si presenta, dunque, come una sorta di «affondo» sia nella più vasta e articolata tematica del discepolato che nella tematica della fede tout-court. I cinque testi sulla «poca fede», come luminosi punti prospettici, uniti all'accenno del finale (28, 17), sono in grado di offrirci un suggestivo ritratto - per un verso da completare con altri dati sparsi nel vangelo, e per un altro verso sufficientemente compatto - di colui che liberamente è chiamato ad accogliere il Dio-con-noi nella persona di Gesù (1,23; 28,20). MARCO CAIROLI (1966) sacerdote della diocesi di Como, inse gna Introduzione al Nuovo Testamento presso il Seminario di Como e la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano. ISBN 88-7653-156-4 , IJl!lll!J,IJJ ANALECTA BIBLICA Series begun in 1952. Published studies and research projects of professors or doctoral theses of the Pontifica! Biblical Institute or of other academic institutions on biblica! subjects. Volumes Published Since 1995 133. MINISSALE, Antonino: La versione greca del Siracide. Confronto con il testo ebraico alla luce dell'attività midrascica e del metodo targumico. 1995, pp. X-334. 134. MAZZINGHI, Luca: Notte di paura e di luce. Esegesi di Sap 17,1-18,4. 1995, pp. XXXII-360 +pieghevole. 135. BORGONOVO, Gianantonio: La notte e il suo sole. Luce e tenebre nel Libro di Giobbe. Analisi simbolica. 1995, pp. XIV-498. 109. SKA, Jean-Louis: Le passage de la mer. Étude de la construction, du style et de la symbolique d'Ex. 14,1-31. Deuxième édition revue et corrigée. 1997' pp. 204. 119. COSTACURTA, Bruna: La vita minacciata. Il tema della paura nella Bibbia Ebraica. l' ristampa riveduta e corretta. 1997, pp. 360. 136. MANZI, Franco: Melchisedek e l'angelologia nell'Epistola agli Ebrei e a Qumran. 1997, pp. XVIII-434. 137. TREMOLADA, Pierantonio: «E fe annoverato fra iniqui». Prospettive di lettura della Passione secondo Luca alla luce di Le 22,37 (Is 53,12d). 1997, pp. 288. 48. LYONNET, Stanislas - SABOURIN, Léopold: Sin, Redemption, and Sacrifice. A Biblica! and Patristic Study. First Reprint. 1998, pp. XVI-352. 138. GIURISATO~ Giorgio: Struttura e teologia della Primà_ Lettera di Giovanni. Analisi letteraria e retorica, contenuto teologico. 1998, pp. IV- 720 + pieghevole. 139. BARTHOLOMEW, Craig G.: Reading Ecclesiastes. Old Testament Exegesis and Hermeneutical Theory. 1998, pp. VIII-322. 140. MILER, Jean: Les citations d'accomplissement dans l'Évangile de Matthieu. Quand Dieu se rend présent en toute humanité. 1999, pp. 424. 73n4. DE LA POTTERIE, lgnace: La vérité dans Saint Jean. Deuxième édition revue et corrigée. 1999, pp. XXX-1132. 141. NAY, Reto: Jahwe im Dialog. Kommunikationsanalytische Untersuchung von Ez 14, 1-11 unter Beriicksichtigung des dialogischen Rahmens in Ez 8- 11 und Ez 20. 1999, pp. XII-428. 142. NORTH, Robert: Medicine in the Biblica! Background and Other Essays on the Origins of Hebrew. 2000, pp. 196. 143. BECHARD, Dean P.: Paul outside the Walls: A Study of Luke's Socio-geo graphical Uni.versalism in Acts 14:8-20. 2000, pp. 544 144. HEIL, J. Paul: The Transfiguration of Jesus: Narrative Meaning and Function of Mark 9:2-8, Matt17:1-8 and Luke 9:28-36. 2000, pp. 368. 145. NORTH, Robert: The Biblica! Jubilee ... after fifty years. 2000, pp. 168. 146. PRASAD, Jacob: Foundations of the Christian Way of Life according to 1 Peter 1, 13-25. An Exegetico-theological study. 2000, pp. XX-468. 147. LAMBRECHT, Jan: Collected Studies on Pauline Literature and on The Book of Revelation. 2001, pp. XVI-438. 100. TOSATO, Angelo: Il matrimonio israelitico: una teoria generale. 1" ristampa: nuova prefazione, presentazione e bibliografia. 2001, pp. XXVI-278. 148. SON, Sang-Won (Aaron): Corporate Elements in Pauline Anthropology: A Study of Selected Terms, Idioms, and Concepts in the Light of Paul 's Usage and Background. 2001, pp. XVIII-240. 149. BAGLOW, Christopher T.: "Modus et Forma": A New Approach to the Exegesis of Saint Thomas Aquinas with an Application to the 'Lectura super Epistolam ad Ep,hesios'. 2002, pp. VI-294. 150. KEERANKERI, George: The Love Commandment in Mark. En Exegetico Theological Study of Mk 12,28-34. 2003, pp. 280. 96. MANICARDI, Ermenegildo: Il cammino di Gesù nel Vangelo di Marco. Schema narrativo e tema cristologico. 1" ristampa: nuova prefazione e bibliografia. 2003, pp. XII-224. 152. RASTOIN, Mare: Tarse et Jérusalem. La double culture de l'Apotre Paul en Galates 3,6-4,7. 2003, pp. VI-378. 153. BITTASI, Stefano: Gli esempi necessari per discernere. Il significato argo mentativo della struttura della lettera di Paolo ai Filippesi. 2003, pp. XII-276. 154. GIUNTOLI, Federico: L'officina della Tradizione. Studio di alcuni inter venti redazionali post-sacerdotali e del loro contesto nel ciclo di Giacobbe (Gn 25,19-50,26). 2003, pp. 448. 155. FORNARA, Roberto: La visione contraddetta. La dialettica fra visibilità e non-visibilità divina nella Bibbia ebraica. 2004, pp. 624. 110 .. BOVATI, Pietro: Ristabilire la giustizia. Procedure, vocabolario, orienta menti. 2" ristampa 2005. pp. 448. 156. CAIROLI, Marco: La "Poca Fede" nel Vangelo di Matteo. Uno studio Esegetico-Teologico. 2005, pp. 304. 157. SCARANO, Angelo: Storia dell'interpretazione ed esegesi di 1 Gv 3,18- 22. 2005, pp. IV-304. 158. STEGMAN, Thomas: The character of Jesus. The Linchpin to Paul's Argument in 2 Corinthians. 2005, pp. 4-XII-472. For the other volumes see the GENERAL CATALOGUE of the publisher. Far further informations, orders and payments write to: EDITRICE PONTIFICIO ISTITUTO BIBLICO Piazza della Pilotta, 35 - 00187 Roma, Italia Tel.06/678.15.67 - Fax 06/678.05.88 E-mail: [email protected] ANALECTA BIBLICA INVESTIGATIONES SCIENTIFICAE IN RES BIBLICAS 156 -------- MARCO CAIROLI LA "POCA FE. DE" NEL VANGELO DI MATTEO Uno studio esegetico-teologico EDITRICE PONTIFICIO ISTITUTO BIBLICO - ROMA 2005 ISBN 88-7653-156-4 © E.P.1.B. - Roma - 2005 lura editionis et versionis reservantur EDITRICE PONTIFICIO ISTTIUfO BIBLICO Piazza della Pilotta, 35 -00187 Roma, Italia PREFAZIONE ' Solo nel vangelo di Matteo Gesù parla della poca fede. A prima vista può sembrare una tematica marginale, in paragone - per esempio - con il tema molto più presente della "giustizia". Questa impressione, però, viene corretta da tre osservazioni: 1. L'atteggiamento della poca fede attraversa tutta l'attività di Gesù. Egli ne parla nel Discorso sulla Montagna (6,30), che è il suo primo grande discorso, e il fenomeno si presenta fino alla fine quando Gesù risorto appare ai suoi undici disce poli (28,17). 2. La poca fede viene constatata e si manifesta come una caratteristica dei discepoli che costituiscono i più importanti interlocu tori di Gesù. 3. Questo atteggiamento personale riguarda il loro rap porto decisivo quello cioè con Dio Padre e con Gesù. Sono i discepoli - non gli estranei - che vengono presentati e rim proverati come gente di poca fede. Appaiono nella loro condizione genuinamente umana, sono benintenzionati e al contempo vacillanti e deboli. Si delinea pure il cammino che si apre davanti a loro e che devo no seguire e percorrere. Essi si affidano con coraggio alla guida di Gesù ma diventano insicuri ed esitano a seguirlo dinnanzi alle minacce che incombono sul cammino di Gesù fino alla sua morte violenta in croce. Gesù, da parte sua, li rimprovera e critica la loro poca fede, mostrando loro la meta alla quale devono tendere e allo stesso tempo li aiuta su questo cammino. Il termine "poca fede" denomina un atteggiamento ambivalente, molto umano ma anche insufficiente. La gente di poca fede ha fiducia in Gesù ma la fiducia è limitata, non prende sul serio la potenza di Dio e non è capace di superare la paura che provocano le mmacce. Come in un'immagine completa, tutti i fattori che determinano que sto rapporto sono presenti nella persona di Pietro che lascia la barca, va sulle acque verso Gesù, ma perde poi la fiducia e affonda. Le parole di Gesù: "Coraggio, sono io, non abbiate paura!" (14,27) e il suo cammi nare sulle acque riempiono Pietro di una fiducia illimitata e fanno sì che 6 chieda: "Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque." (14,28) Finché il cuore di Pietro è dominato dal comando di Gesù: "Vieni!" (14,29) e il suo sguardo è fissato sulla persona di Gesù, egli cammina sulle acque. Quando i suoi occhi non vedono più Gesù ma vengono assorbiti dal vento e dalle onde e il suo cuore viene terro rizzato dai pericoli mortali, egli affonda. Perde la grande e forte fiducia ma conserva la poca fede che lo porta a gridare e a chiedere a Gesù: "Signore, salvami!" (14,30) Il Signore lo salva ma anche lo rimprove ra: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato." (14,31) In Pietro c'è fede, ma si tratta di una fede vacillante che ha continuamente bisogno del l'aiuto di Gesù. L'atteggiamento appropriato del discepolo è la forte, illimitata e incondizionata fede che nota tutte le circostanze ma viene determinata unicamente dalla presenza potente del Signore e non si lascia impres sionare da nessun'altra potenza. Sul cammino verso questa meta, il discepolo viene condotto dalla sua poca fede e vive in un permanente bisogno dell'aiuto del suo Signore. Nel suo lavoro, Don Cairoli si cimenta non solo da acuto osserva tore delle particolarità dei testi e sensibile interprete del loro significa to ma anche da vero teologo e uomo spirituale. Egli contribuisce note volmente alla riabilitazione dell'opera matteana come vangelo, come buona novella. Nonostante la sua insistenza sulla giustizia, Matteo non può essere unicamente compreso come codice di prescrizioni mera mente moralistiche. Da vero vangelo, proclama Gesù come salvatore potente che invita a una fiducia illimitata e aiuta le persone nella loro condizione umana di poca fede a rimanere e a crescere nel loro profon do rapporto personale con lui. P. Klemens Stock S J. 7 dicembre 2004

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