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la pesca in alto adriatico dalla caduta della serenissima ad oggi PDF

259 Pages·2010·28.08 MB·Italian
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE Sede Amministrativa del Dottorato di Ricerca ISTITUTI: OGS (Trieste), ISPRA (Chioggia) Posto di dottorato attivato grazie al contributo dell’Associazione Tegnue di Chioggia – onlus e del progetto History of Marine Animal Populations - Mediterranean and Black Sea XXII CICLO DEL DOTTORATO DI RICERCA IN METODOLOGIE DI BIOMONITORAGGIO DELL’ALTERAZIONE AMBIENTALE LA PESCA IN ALTO ADRIATICO DALLA CADUTA DELLA SERENISSIMA AD OGGI: UN’ANALISI STORICA ED ECOLOGICA Settore scientifico-disciplinare BIO/07 DOTTORANDO RESPONSABILE DOTTORATO DI RICERCA TOMASO FORTIBUONI Prof. Pierluigi Nimis RELATORE Dott. Cosimo Solidoro (OGS, Trieste) SUPERVISORE/TUTORE Dott. Saša Raicevich (ISPRA, STS Chioggia) CORRELATORE Prof.ssa Ruthy Gertwagen (Università di Haifa, Israele) ANNO ACCADEMICO 2008/2009 “La causa: il mare. Esso non separa, ma congiunge. Non allunga, ma abbrevia. Non inimica, ma affratella. In una parola, ammaestra” Giacomo Zolezzi 1 2 Ringraziamenti Desidero ringraziare la Regione Veneto (Assessore alla Pesca Marialuisa Coppola, il dott. Richieri e il suo staff) e l’Associazione “Tegnue di Chioggia - onlus” (in particolare il presidente Piero Mescalchin), per aver sostenuto e creduto in questo progetto; la Sloan Foundation e il progetto internazionale History of Marine Animal Populations - Mediterranean and Black Sea, per il cofinanziamento del dottorato di ricerca. Ringrazio i miei supervisori, Cosimo Solidoro, Saša Raicevich e Ruthy Gertwagen, per avermi aiutato in questo percorso. Un ringraziamento speciale a Simone Libralato, per tutto il tempo che mi ha dedicato aiutandomi e contagiandomi con il suo entusiasmo. Grazie a tutti i colleghi dell’OGS e dell’ISPRA, per l’amicizia e per aver condiviso con me questa esperienza. Ringrazio in particolare Otello Giovanardi, responsabile della Struttura Tecnico Scientifica dell’ISPRA di Chioggia. Grazie anche all’amico e collega Fabio Fiorentino, che mi ha fatto amare questo lavoro. Ringrazio ancora Marianna Bullo, Igor Celić, Angela Granzotto, Federica Oselladore e Serena Oliva, per il prezioso aiuto nella digitalizzazione dei dati. Un doveroso ringraziamento va fatto a tutti coloro che con grande professionalità, gentilezza e pazienza mi hanno aiutato nelle ricerche bibliografiche e d’archivio: Giacomo Masato, responsabile della biblioteca del Museo di Storia Naturale di Venezia; Giovanni Caniato dell’Archivio di Stato di Venezia; Lara Zanetti e Monica Selva della Camera di Commercio di Venezia; Monica Bailot del Centro di Informazione Statistica dell’ISTAT di Mestre; Stelio Zoratto, responsabile della biblioteca del Civico Museo del Mare di Trieste; Emilio Medici, Marino Vocci e Renzo Arcon della biblioteca del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste; Mavis Toffoletto e lo staff della Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste; Grazia Tatò, Pierpaolo Dorsi, Cinzia Canarella e tutto lo staff dell’Archivio di Stato di Trieste; Paola Ugolini dell’Archivio Generale del Comune di Trieste; Patrizia Vitiello del Mercato Ittico del Comune di Trieste; Gaetano Paterna e tutto lo staff della Biblioteca dell’ISTAT di Roma. Un ringraziamento anche allo staff di tutte le altre biblioteche e archivi in cui mi sono recato. Un ringraziamento speciale va inoltre a Bruno Volpi Lisjak, per il suo aiuto, la disponibilità e le chiacchierate sulla passione comune per il mare. Grazie anche a Tanja Vessel, la cui tesi di laurea è stata una guida fondamentale per questo lavoro. Grazie davvero di cuore alla mia famiglia, Daniela, Lorenzo ed Elena, e a Virna, per essermi stata sempre vicino malgrado la distanza. Indice INDICE Riassunto...................................................................................................................................9 L’Alto Adriatico.....................................................................................................................19 Bibliografia...........................................................................................................................22 CAPITOLO 1: La pesca in Alto Adriatico dalla caduta della Serenissima ad oggi: un’analisi storica...................................................................................................................25 Introduzione........................................................................................................................25 Golfo di Trieste e costa orientale.....................................................................................29 Dall’Impero Austriaco alla II Guerra Mondiale (1804-1918)..........................................29 Imbarcazioni da pesca......................................................................................................38 Attrezzi e sistemi da pesca................................................................................................42 Le attività di pesca stagionali............................................................................................60 La pesca del corallo e delle spugne...................................................................................71 La pesca tra i due conflitti mondiali................................................................................74 Dalla II Guerra Mondiale a oggi (1945-2008)..................................................................80 Costa occidentale................................................................................................................89 Chioggia.............................................................................................................................89 Le barche da pesca............................................................................................................93 Gli attrezzi.......................................................................................................................96 Le migrazioni dei chioggiotti: aspetti economici, ecologici, geografici e storici.................103 La pesca delle sardine e delle acciughe...........................................................................107 La diffusione della motorizzazione tra i due conflitti mondiali..................................108 Lo sviluppo della pesca industriale...............................................................................117 Discussione........................................................................................................................129 5 Indice Bibliografia.........................................................................................................................137 APPENDICE......................................................................................................................143 Riferimenti bibliografici...................................................................................................... 146 CAPITOLO 2: Il contributo dei naturalisti allo studio dei cambiamenti a lungo termine della fauna ittica: nuove informazioni da vecchie fonti...........................147 Introduzione......................................................................................................................147 Materiali e Metodi............................................................................................................157 Ricerca archivistica..........................................................................................................157 Descrizioni naturalistiche della fauna ittica..................................................................157 Statistiche di sbarcato...................................................................................................... 158 Trattamento preliminare dei dati...................................................................................159 Intercalibrazione e integrazione dei due datasets..........................................................160 Indicatori di struttura di comunità................................................................................163 Risultati...............................................................................................................................165 Discussione........................................................................................................................173 Conclusioni........................................................................................................................180 Bibliografia.........................................................................................................................182 APPENDICE......................................................................................................................188 CAPITOLO 3: Applicazione di indicatori a serie storiche di sbarcato per lo studio dei cambiamenti ecologici dell’Alto Adriatico dal 1945 ad oggi...............221 Introduzione......................................................................................................................221 Indicatori trofodinamici..................................................................................................225 Indicatori basati sulle caratteristiche di life-history.......................................................234 Materiali e Metodi............................................................................................................235 Calcolo degli indicatori e analisi statistiche..................................................................237 6 Indice Risultati...............................................................................................................................238 Discussione........................................................................................................................243 Conclusioni........................................................................................................................250 Bibliografia.........................................................................................................................251 7 Riassunto Riassunto L’ecologia è una disciplina storica: i processi ecologici in corso sono il risultato di quello che è accaduto nel passato. Non conosciamo però quando e con che intensità l’uomo ha iniziato ad alterare l’ambiente marino, e non conosciamo lo stato “naturale” degli ecosistemi. L’ecologia storica ha come obiettivo lo studio degli ecosistemi e delle sue componenti a posteriori, attraverso il recupero e la meta-analisi di documenti del passato. La ricostruzione dello stato passato (historical baseline) degli ecosistemi è essenziale per la definizione di punti di riferimento (reference points) e direzioni di riferimento (reference directions) per valutare i cambiamenti e per stabilire obiettivi di ripristino. Basare gli studi di biomonitoraggio solo su dati recenti può, infatti, indurre la sindrome del “shifting baseline”, ovvero uno spostamento di generazione in generazione del punto di riferimento cui confrontare i cambiamenti, con la conseguenza di sottostimare eventuali processi di degrado in atto. Inoltre, i processi ecologici agiscono su scale temporali diverse (da anni a decenni), e per capirne le dinamiche è quindi necessario considerare un’adeguata finestra temporale. Studiare le dinamiche a lungo termine delle comunità marine permette quindi di monitorare e valutare lo stato e i cambiamenti degli ecosistemi rispetto ad un adeguato riferimento, in cui le comunità marine sono usate come indicatori. La raccolta e lo studio di documentazione storica rappresentano, quindi, un’attività imprescindibile nell’ambito del monitoraggio ambientale. La pesca rappresenta uno dei principali fattori di alterazione negli ecosistemi marini, ed è considerata la principale causa di perdita di biodiversità e del collasso delle popolazioni. I suoi effetti, diretti e indiretti, costituiscono una fonte di disturbo ecologico in grado di modificare l’abbondanza delle specie, gli habitat, la rete trofica e quindi la struttura e il funzionamento degli ecosistemi stessi. Essa rappresenta una fonte “storica” di disturbo, essendo una delle prime attività antropiche di alterazione dell’ambiente marino. Inoltre, la sovra-pesca (overfishing) sembra essere un pre-requisito perché altre forme di alterazione, come l’eutrofizzazione o la diffusione di specie alloctone, si manifestino con effetti più pervicaci. 9

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natanti più grandi erano provvisti di velatura adatta alla navigazione in mare aperto. Per la pesca costiera non era necessario che le barche avessero
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