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La Musica Rituale Massonica Opus 113 di Jean Sibelius. PDF

112 Pages·2004·0.76 MB·German
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H I R A M Rivista del Grande Oriente d’Italia n. 1/2004 (cid:127) EDITORIALE 3 La Città dell’Uomo Antonio Panaino 9 M come Musica Bent Parodi 21 LaMusica Rituale MassonicaOpus 113 di Jean Sibelius. “La Grande Sconosciuta” Patrizio Comparini 44 Giustizia è !!! 45 Interpretare il fenomeno gnostico Ezio Albrile 55 L’Occultismo moderno tra Éliphas Lévi ed Aleister Crowley Antonio D’Alonzo 81 Angelo Soliman. Il primo Venerabile africano Moreno Neri (cid:127) SEGNALAZIONIEDITORIALI 90 (cid:127) RECENSIONI 97 CARLOGALLI, La guerra globale. Editori Laterza, Saggi Tascabili. Bari, 2002. Fabio Martelli 101 GIOVANNIMONTANARI, Ravenna: l’iconologia. Saggi di interpretazione culturale e religiosa dei cicli musivi. Longo Editore Ravenna, Le Tessere 7. Ravenna, 2002. Antonio Carile EDITORIALE La Città dell’Uomo diAntonio Panaino Università di Bologna Direttore scientifico di HIRAM The “Town of Man” (La Città dell’Uomo), or better, the “Town of Peoples”, is the title of the next Grand Lodge of the Grand Orient of Italy, Palazzo Giustiniani, which will take place in Rimini on the 2nd, 3rd and 4rth April 2004. This meeting — as already done in the previous four years — will offer, in addition to the ritual works in the Third degree, a number of public discussions, round tables and talks with scholars, journa- lists and other intellectuals belonging to the craft or not. Such an experimented version of the Grand Lodge has been attracting a large number of interested persons who desired to acquire a better knowledge of our tradition and institution. Its impact has been very seminal because the Italian public opinion had (and has) the opportunity to hear the yearly “message” sent by the Most Venerable Grand Master Gustavo Raffi to the country, a message concerning the ethical and philosophical subjects and projects that will be endorsed by our craft or that we would like to support and to discuss du- ring the year. This way we try to explain to a larger public not only the historical rea- sons of our great past, but also and in particular the ethical role and spiritual impor- tance of the Universal Freemasonry in the present time and in the present social con- text. In fact we think that our cultural identity has to be clearly stated and presented without confusion with any kind of secret societies or political associations; in addition we believe that the public opinion has to know what actually Freemasonry is. Although our “initiated” experience of human sociability and our ritual and esoteric methodo- logy cannot be simply described, we can and we must underline thelandmarksand the minima moralia which distinguish the craft, emphasizing the strong multireligious, interethnical and cross-cultural principia rapresented by the Universal Freemansonry, particularly now, in a difficult time of mundialization, where our ideas still represent anunicum over the World and their importance results to be remarkably seminal. TTra pochissimi giorni, il 2, 3 e 4 Questa assise si svolgerà ancora una volta di aprile, si terrà a Rimini, pres- secondo la formula inaugurata nel 2000 e so il Palazzo dei Congressi (via sviluppata negli anni successivi, ossia in della Fiera n. 52) la quinta Gran Loggia un contesto che vede affiancare i lavori del Grande Oriente d’Italia, Palazzo rituali (in camera di maestro) con una Giustiniani, massima assemblea per serie di seminari di studio, dibattiti, tavo- importanza nella nostra comunione. le rotonde, presentazioni di libri, esposi- zioni di opere d’arte, etc. M 4 0A 20R 1/HI ⋅ ⋅ 4 EDITORIALE Tale appuntamento, al di là delle fon- Queste scelte hanno ovviamente avuto damentali scadenze amministrative e di una serie di effetti molto significativi e sui governo interne alla nostra istituzione, è quali sembra ancora opportuno spendere divenuto progressivamente, qualche parola. La visibilità della Gran anche in ambito europeo e Loggia ha in primo luogo “disinnescato” segnatamente nei cir- una serie di “miti negativi”, che anco- cuiti muratori inter- ra aleggiavano nell’opinione nazionali, un modello pubblica. Una “società segre- che ha senza dubbio ta” infatti non riceve miglia- suscitato molto interesse. ia di ospiti, né propone aper- Innanzitutto, tale Gran tamente ad essi i suoi mes- Loggia, grazie al contesto saggi etico-morali o i suoi ricettivo e logistico molto progetti; una società di uomini favorevole, ha enorme- sfuggenti e incappucciati, di mente favorito e accresciuto “piduisti” occulti e invisibili, non si il numero dei Fratelli partecipanti, presenta con orgoglio e fierezza dinanzi spesso accompagnati dalle famiglie, alla società civile nella sua complessità, da amici e comunque da persone interes- né raccoglie intorno a sé tanti consensi. A sate ad acquisire una più diretta controprova di quanto si afferma valgano conoscenza del “misterioso” universo gli innumerevoli saluti, nonché le molte massonico. Inoltre, si deve sottolineare la manifestazioni di simpatia indirizzate al decisione assunta dalla Gran Maestranza G.O.I.; si ricordi in proposito che proprio di “aprire” il Tempio (ovviamente in tor- in occasione dell’ultima Gran Loggia nata bianca e non più in contesto rituale) (Rimini 2003), la lettura dei messaggi di ai profani; in tal modo si è infatti anche saluto inviati al Gran Maestro dalle permesso alle autorità cittadine e nazio- autorità dello Stato, del Parlamento, dei nali, presenti alla cerimonia, di sedere Consigli Regionali e Provinciali, dei all’Oriente, in occasione dell’allocuzione Comuni e di altre Istituzioni riconosciute del Venerabilissimo Gran Maestro. Molto e non, ha occupato più di 15 minuti, a successo hanno sortito i temi generali pro- dimostrazione che in pochi anni la comu- posti negli anni passati; li ricordiamo per nione massonica italiana raccolta sotto i comodità dei lettori: “La primavera della labari del Grande Oriente d’Italia, Massoneria” (Rimini 7-9 aprile) nel 2000; Palazzo Giustiniani, ha compiuto una “La centralità dell’Uomo” (Rimini 6-8 svolta significativa dagli indiscutibili be- aprile) nel 2001; “Le vie del Dialogo” nefici: rispetto, visibilità, riconoscimenti (Rimini 5-7 aprile) nel 2002; “Il diritto continui, giudizi più equilibrati sulla sto- alla Felicità” (Rimini 4-6 aprile) nel 2003, ria e sulle finalità della comunione, mag- i cui atti sono stati editi o risultano in gior partecipazione dei giovani, interesse corso di imminente pubblicazione. ed informazione non faziosi da parte della M 4 A0 R20 HI1/ ⋅ ⋅ 5 La Città dell’Uomo, A. Panaino stampa, dei mass media e soprattutto del della realtà massonica. In questo senso mondo della cultura. Non stupirà allora il la Gran Loggia è divenuta anche un constatare che una tale operazione ha palcoscenico di promozione della contemporaneamente acuito la preoc- conoscenza storica, civile e cultura- cupazione di nemici storici, in parti- le del ruolo e del significato della colar modo tra quelle forze che Libera Muratoria Universale storicamente hanno cercato di nella storia, campo nel quale si avversare il trinomio “Libertà, scontava un certo isolamento ed Fraternità, Eguaglianza”, e che si un approccio inadeguato. Si fanno paladine di controvalori aggiunga, inoltre, che la Gran intolleranti e profondamente Loggia non è rimasta isolata; reazionari; si rammenti, uno sul suo esempio, si sono per tutti, il caso di Forza moltiplicate le attività cul- Nuova ed il suo (peraltro turali dedicate alla ridicolo) tentativo (pro- Massoneria ed all’eso- prio lo scorso anno) di terismo, in contesti che impedirci di tenere rego- si sono distinti per il larmente la Gran Loggia. sempre più crescente Questo rivolgimento, per alcuni versi livello scientifico e accademico sia dei anche “mediatico”, ha ovviamente relatori sia dei partecipanti. prodotto un certo dibattito interno. In Giacché ad essere criminalizzati noi un’istituzione tradizionale e democratica, non ci stiamo, è per questa ragione che come la nostra, ciò era più che naturale, se non abbiamo avuto timore, in particolar non doveroso. Molti Fratelli hanno modo poi nel caso di tutti coloro che accolto con slancio tale impostazione, hanno assunto ed assumono responsabi- altri però possono aver vissuto tali eventi lità di vertice nella Comunione, a palesare non tanto come una sorta di rinnovamen- pubblicamente le nostre appartenenze, la to, ma quasi come uno stravolgimento di nostra identità, i progetti, i valori etici e antichi costumi. Mi sembra che su questo culturali che rappresentiamo e testimoni- punto siano quindi necessari alcuni cir- amo. Dobbiamo inoltre rammentare che costanziati chiarimenti. in molti paesi — europei e non — diverse La ritualità e la regolarità dei lavori Comunioni Massoniche tengono cele- non è stata mai messa in dubbio o svilita brazioni di carattere pubblico (quasi si nel corso di questi anni; si è soltanto evi- trattasse di eventi sociali di rilevanza pub- denziata una “primavera” massonica blica); ciò avviene in particolar modo in attraverso una serie di manifestazioni che quelle società ove nella comunione mas- hanno reso sempre più difficile nella sonica si incontrano, senza mistero moderna società civile l’ignoranza — e alcuno, vere e proprie figure istituzionali con essa la semplice demonizzazione — dello Stato (come il sovrano o membri M 4 0A 20R 1/HI ⋅ ⋅ 6 EDITORIALE della famiglia reale) o/e delle confessioni senza relazione diretta con la storia e le religiose più diffuse nel paese. finalità del Grande Oriente. Anche in A fronte di tali situazioni estere, la questo caso ci sembra opportuno cir- nostra formula è divenuta costanziare meglio le certamente quella a più alta motivazioni prettamente e complessa valenza cultu- muratorie di tale pro- rale; il contenitore che offre gramma. uno specchio più ampio La Città non è solo della complessità massoni- luogo profano, ma è in ca, dei suoi interessi intel- primis spazio sociale, lettuali ed esoterici, della spazio umano, luogo di sua azione nel sociale attra- sociabilità e di progresso verso istituzioni impegnate civile. Non è un caso che nel volontariato e nella soli- l’uomo sia stato definito darietà. Nel nostro come in da Aristotele “animale tutti gli altri casi, è stata ed politico” e che proprio la è sempre essenziale la di- dimensione “politica”, stinzione netta e invalica- così come concepita nella bile tra la dimensione eso- cultura greca si riferisca terica e rituale e quella, espressamente alla invece, sociale, da cui, però, nessuna isti- “città” (polis). La fondazione di una città, tuzione che abbia numeri, forza, ruolo e sin dal mondo antico, costituiva infatti impatto significativi nella società moder- un’operazione non solo profana, talora di na potrebbe esimersi. In questo senso, una carattere politico-militare (anche nell’ac- Massoneria capace di contare nella cul- cezione più svilita del termine), ma anche tura del paese per i valori ideali di cui essa e soprattutto esoterica, in quanto presup- è naturale portatrice non può essere “co- poneva l’individuazione dello spazio perta” o “sfuggente”, ma, al fine di umano da delimitare e da sottrarre al caos portare la luce, essa deve posizionarsi là della foresta o del deserto, del mondo dove il suo messaggio ed i suoi latori isti- degli animali e dell’imprevedibile, insom- tuzionali siano visibili, anche se nei modi ma del non-umano e del non civile, ove e nelle forme dovute. non regna altra legge se non quella della Quest’anno il tema che accompagnerà sopraffazione. La città quindi presuppone e inquadrerà i lavori rituali e le discus- una comunità, valori, leggi, norme, abitu- sioni profane è, come forse molti già dini, costumi, stili, arte etc. Implica un sapranno, quello della “Città dell’Uomo”. cammino che ha radicato l’uomo al suolo Tale tema potrebbe apparire poco mas- ed alla terra dopo un lungo vagare e che sonico o addirittura “profano”, ossia per magari ora lo contrappone a chi ancora quanto “culturalmente” interessante, vive da nomade. M 4 A0 R20 HI1/ ⋅ ⋅ 7 La Città dell’Uomo, A. Panaino Di fatto predisporre lo spazio della una “copertura” magico-protettiva dello città era ed è come se si disegnasse quel- spazio urbano (immagini sacre, corna, lo di un tempio; si ricordino a questo simboli apotropaici, statue minacciose). proposito, ad esempio, La Città è anche il Romolo e Remo, impe- luogo dei suoi eroi, gnati nella delimi- divinità, santi, martiri; è il tazione dei confini contesto in cui si erigono dell’Urbe attraverso templi, talora nella l’aratura del limes, atto posizione più elevata certamente non profano. (acropoli). La storia e la La scelta del terreno, comprensione della città della posizione, del rimanda quindi alla stessa luogo, ma soprattutto storia dell’umanità e del del tempo migliore per suo lungo cammino. Per fondare una città poteva tutte queste e altre ragioni, necessitare la consul- è sembrato che quello della tazione di ominadiversi, “Città” fosse un tema uni- astrali, terrestri o di altro ficante per aprire e stimo- genere, e poteva per lare una serie di riflessioni giunta richiedere lunga attesa, come nel più profonde; innazitutto sul rapporto caso della determinazione del momento contraddittorio e dialettico tra Città, inte- astrale più favorevole ed opportuno, se- sa come municipio, luogo di tradizione e condo le regole della cosiddetta astrologia di identità antica, e realtà globale; tra “catarchica”, che ebbero origine in India. dimensione contingente e realtà virtuale, La Città, come spazio umano delimitato, a tra identità locale e multiculturalismo. Ci sua volta inclusivo di altri spazi, civili, sembrano questi alcuni degli interrogativi pubblici, religiosi, sacri e profani, è quin- sui quali la tradizione massonica, sorta in di realtà oltremodo complessa, non priva città, poiché fu resa possibile da una di implicazioni esoteriche. Non a caso le realtà di sociabilità urbana, di muratori città sono poste sotto la protezione di operativi uniti dal desiderio di costruire, divinità, numi o santi tutelari e protettori, ha ancora molto da dire. sono circondate da mura e torri, che La realtà cittadina, e soprattutto quella devono essere riconsacrate, soprattutto se metropolitana, produce inevitabilmente la città subisce un particolare evento che spazi molteplici, alcuni talora mutual- la profani o che ne stravolga la storia. Le mente esclusivi e impenetrabili. Per molti porte della città segnano un confine spes- la città diviene così luogo di emargi- so demarcato non solo da difese fisiche nazione, di isolamento sociale, umano, (bastioni, rivellini, torrioni, valli, cancelli, psichico. La città delle nuove povertà, dei etc.), ma anche da simboli che evocano diseredati, dei malati, così come quella M 4 0A 20R 1/HI ⋅ ⋅ 8 EDITORIALE degli emarginati esiste sempre, ma crea La Città possibile è quella che i imbarazzo o scandalo e per molti Massoni provano a costruire, prima nel pare più opportuno non vederla; l’im- loro Tempio Interiore, quindi nel pegno sociale della Tempio Massonico con gli altri Massoneria, le sue Fratelli, e infine nella realtà di tutti i tradizioni antiche giorni, ove sono chiamati a dare il volte al progresso e al bene del- meglio di sé per la società civile, l’umanità hanno invece dato vita nella società civile. a molteplici forme di impe- Tale Città possibile è sempre gno, che meritano una più arti- stata vista come un rispecchia- colata riflessione, soprattutto mento della Città di Dio, di una se ci si pone, come sta avve- città futura, celeste e perfetta. nendo, dinanzi a sfide sempre La nostra speranza, fondata pe- più grandi, e purtroppo sempre raltro sulla coscienza di non più necessarie, poiché brutal- detenere la verità assoluta, ma di mente suscitate dai drammi di operare per la sua scoperta ed il suo rag- cui il mondo post-moderno e globalizzato giungimento, ci porta a raccogliere voci e è oggi colpito. culture diverse, a creare una grande cate- La città è, come lo è sempre stato, na d’unione che da diversi secoli ci anche luogo di conflitti sociali, culturali, affratella. religiosi; nella città è stato inventato il Per questo la Massoneria — soprattut- ghetto; la città è talora spazio negato o to il suo tempio — si pone come città di tagliato; non solo come è stato a Berlino o Dio almeno in potenza, come cantiere a Gorizia, da un muro e da eserciti armati, dalla volta ancora scoperta, ancora da ma anche da culture e religioni e soprat- ricoprire; insomma come luogo di speran- tutto da progetti contrastanti. za e di ricerca alla gloria del G.A.D.U. Diversi saranno gli incontri previsti intorno a questo comune denominatore: Venerdì 2 aprile : (10,30—12,30): “LACITTA’ GLOBALE”; (15,30—17,30): “L’ALTRACITTA’: SOFFERENZAED EMARGINAZIONE”; Sabato 3 aprile : (10,30—12,00): “ LACITTA’ NEGATA”; (15,30—17,30): “LACITTA’ POSSIBILE ”; Domenica 4 aprile: (10,30-12,30): “CITTA’ DELL’UOMO – CITTA’ DI DIO”. M 4 A0 R20 HI1/ ⋅ ⋅ 9 M come Musica diBent Parodi Saggista The Author starts from the assumption that Music, as vibration, is one of the most important basic elements of the cosmic creation. The A. analyzes and describes the acoustic nature of reality, following an intuition that goes back to many different ancient traditions, as tose of Indians, Egyptians, Greeks and of the Jewes, which show many parallels with the Brasilian and Polynesian cultures too. This “intui- tion” has been confirmed by the experimental scientific analysis, according to which the Big Bang, that is the primordial cosmic explosion, could be defined as the “great initial note”. During the Romantic period, also philosophers like Hegel and Schopenhauer considered Music as the privileged and main way for ascending to the divine dimension and for reaching the Absolute because, differently from all the other Arts, Music restores the deep essence of reality and not only a reflection or a mere image of it. Le radici della musica La vibrazione, dunque, è alle radici del IIn principio fu la musica e la musi- processo creativo (e, in tal senso, si può ca fu l’epifania del cosmo. dire correttamente che la creazione è con- Quest’affermazione così perento- tinua, ancora e sempre in atto): nuove ria va intesa nel senso letterale, dal punto galassie si vanno formando nel vuoto di vista del mondo manifestato: la musica apparente, mondi scompaiono per riappa- è cosmogonia, primo momento udibile rire in forme inedite. Il segreto di questo nel processo di esplicitazione continuum va decifrato a livello subato- dell’Assoluto, del Non-Manifesto. Lo è mico, nella “danza degli elettroni”, che il per l’intuizione mitica universale, lo è per fisico Fritjof Capra ha suggestivamente la verifica sperimentale della fisica: la accostato alla “danza di ›iva” (Il Tao forma è risposta alla frequenza, ogni ente della fisica). Non tutto, in natura, è appa- appare in virtù del numero delle oscilla- rente e, perciò, irreale: al di là del mobile zioni prodotte dal moto vibratorio, è la flusso delle impermanenze v’è un ele- sua realtà energetica a conferirgli un mento costante che collega il piano del- aspetto piuttosto che un altro. Mutata la l’essere con l’esistenza (ex-sistere vuol frequenza, muta inesorabilmente anche dire “emergere”): la vibrazione. Essa non l’ente. è altro che la prima manifestazione della M 4 0A 20R 1/HI ⋅ ⋅ 10 Forza una, che dà vita ai mondi e li con- gli uomini e le cose. La “teologia per serva, l’unica energia che permea di sé Logos”, la credenza che l’universo sia l’universo in espansione. E’ la vibrazione, nato da un’espressione sonora del Divino, creatrice inesauribile di forme, a cosmiz- è riscontrabile in quasi tutte le cul- zare la totalità dell’esistente, a renderla, ture. E basti qui ricordare il dio in certo qual modo, ordinata pur Ptah, di Menfi, che crea col pen- nella varietà, ad armonizzare il siero e con la parola (Teologia men- molteplice in unità. fita, III millennio a.C.). Vibrazione, termine caro agli Sarebbe agevole moltiplicare gli scienziati agnostici, è la musica esempi, ma è certo più utile stabi- dell’universo; le frequenze l’in- lire uno straordinario raffronto col sieme delle note, la “scala” che big-bang, l’esplosione primor- traduce le potenze in atti. diale che circa 17 miliardi di Il mondo è, perciò, espres- anni fa diede avvio a questo sione d’una immensa scala universo. Il big-bang, confer- musicale, ogni creatura corri- mato dall’osservazione sperimenta- sponde ad un’ottava. Da qui, con un le, fu la grande “nota” iniziale che segnò paziente lavoro di scavo filologico, l’et- il principio del più grande concerto poli- nomusicologo Marius Schneider ha potu- fonico che si sia mai udito (e visto). A to affermare che il mondo è “musica soli- livello laico, perciò, la cosmologia del dificata”. La sua indagine meritoria ha XX secolo ha dato sostanzialmente ragio- privilegiato la mitologia orientale, indiana ne all’annuncio di San Giovanni: In prin- soprattutto. Il significato della musica è cipio fu la parola. una miniera di informazioni, che dimostra Ma non è tutto. Se l’acustica è causa di come l’intuizione arcaica e tradizionale ogni esistenza, essa non può essere abbia colto nel segno: il misticismo è disgiunta dalla nozione di luce (altra conoscenza acustica del Reale, ovvero intuizione mitica): il suono non è che conoscenza della natura acustica della luce, non più percepibile ad occhio Realtà (la cosmogonia è un “sacrificio umano, con bassa frequenza; la luce è sonoro”). Nel Rg-Veda, Vac, la “Voce” suono, non più udibile, ad elevatissima forgia i mondi, modulando le sue note. frequenza vibratoria. Non c’è diffrenza Più di mille anni dopo, l’evangelista qualitativa, bensì quantitativa, il suono Giovanni stabilirà l’equazione Dio- annuncia la luce. Tale realtà risulta evi- Parola, anche nella tradizione occidenta- dente nel lessico della spiritualità antica: le. Ma l’intuizione è ovunque attestata: in in sanscrito svara sta per “suono”, svar Brasile la tribù degli Uitoto afferma che per “luce”; il radicale egizio muisignifica, “la Parola diede origine al Padre” (cioè, ad un tempo, “ruggente” e “splendore”. l’Essere supremo celeste); in Polinesia il Agli esempi citati di Schneider si demiurgo è Iao, la Parola stessa, che crea potrebbe aggiungere il greco ghelào, M 4 A0 R20 HI1/

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Hast du mein Herz zu warmer Lieb entzünden. Hast mich in eine bessre Welt entrückt! Oft hat ein Seufzer, deiner Harf entflossen,. Ein süßer, heiliger Akkord che riguardava i membri del. Primo Ordine: Neofita, Zelator,. ⋅ 73 ⋅. L'Occultismo moderno tra Éliphas Lévi ed Aleister Crowley, A.
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