l .n"intn111l111:iurn· .. tnl'i~ •l 1111.a tll.,Jn>1 ... i• ~•'-!J!l.t. ro1:nÌ'h\ il © 2004, Gius. Laterza & Figli Prima edizione 2004 Terza edizione 2006 Carmela Morabito La mente nel cervello Un'introduzione storica alla neuropsicologia cognitiva Prefazione di Luigi Pizzamiglio '' ,··, I ~: ' '.,, .. ! ., , " ; .: ~ / ·" r-, • e,·!._'. ·:·· -;'"· ~'. . . 1 . ' (•_ Proprietà letteraria riservata Gius. Laten:a & Figli Spa, Roma-Bari Finito di stampare nell'aprile 2006 Poligrafico Dehoniano - Stabilimento di Bari per conto de Ila Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 88-420-7472-1 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché 1J011 danneggi l'autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l'atqui;w di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. a Vittorio Somenzi, che ha suscitato in me la passione di cercare la mente nel cervello Prefazione Questo libro offre una chiara ricostruzione storica e concettuale del percorso compiuto nei secoli da coloro che hanno cercato di com prendere i legami tra mente e cervello, un percorso che solo in epo ca relativamente recente ha portato le nostre conoscenze in propo sito a superare il dualismo mente/c ervello. La prima parte del libro illustra le conoscenze in epoca egizia e greca, le prime concettualizzazioni circa il ruolo del cervello nella guida e nel controllo dell'organismo. La ricostruzione storica si svi luppa poi fino alla pietra miliare rappresentata dalla formulazione dei rapporti mente-cervello nel pensiero di Cartesio e negli indirizzi filosofici successivi. Segue l'analisi dei contributi più propriamente scientifici che hanno percorso, a partire dalla fine del XVIII secolo, tutto il XIX e parte del XX, culminando nei modelli associazionisti formulati prevalentem~nte a partire da sistematiche osservazioni di pazienti con lesioni cerebrali. La seconda parte propone le critiche mosse ai modelli localizza zionisti e associazionisti sia da neurologi come Pierre Marie che dal comportamentismo e dal gestaltismo nei primi decenni del Nove cento. Dopo l'analisi dei modelli e delle teorie prodotte in questo pe riodo, che personalmente considero buio per la progressione delle conoscenze dei rapporti mente-cervello, l'autrice descrive la rinasci ta degli interessi più propriamente neuropsicologici che imporran no la necessità di far convergere la neurofisiologia con la psicologia nello studio della mente e del comportamento. Il momento focale viene fatto risalire al lavoro di Donald O. Hebb, che inizia prima della Seconda guerra mondiale. Gli sviluppi VIII Prefazione successivi sono descritti con riferimento all'opera di alcuni studiosi che l'autrice considera particolarmente rappresentativi nel nuovo trend in questo campo (Henri Hécaen, Wilder Penfield, Roger W. Sperry e Aleksandr R. Lurija fra gli altri). Il percorso si arresta alle soglie della «neuropsicologia cognitiva» e si conclude con la descrizione delle nuove tecnologie per lo studio in vivo del contributo cerebrale allo svolgimento delle funzioni mentali. Il libro rappresenta una importante introduzione alle moderne neu roscienze cognitive per almeno due ragioni: la prima è che sono de scritti e analizzati con precisione i passaggi concettuali verificatisi nel corso della storia. A differenza di alcuni altri libri di introduzione storica, esso infatti non si limita a illustrare una sequenza di perso naggi e di idee, ma mostra la progressione effettiva con la quale il pensiero neuroscientifico si è articolato nel suo complesso. La seconda ragione consiste nella scelta felice di accompagnare il racconto con citazioni dai vari autori, ciò che conferisce al libro una particolare vivacità, consentendo al lettore di entrare nel clima sto rico e culturale all'interno del quale è nata la neuropsicologia. Questo ottimo libro attende un seguito che presenti con la stessa vi sione d'insieme gli sviluppi degli ultimi decenni: oggi, infatti, il pen siero neuroscientifico non si limita a integrare lo studio della mente all'interno dei sistemi neurali sempre più dettagliatamente proposti dalla psicologia e dalle neuroimmagini cognitive. La nuova sfida si estende alle conoscenze genetiche e di biologia molecolare che pro ducono risultati di straordinario interesse in vertiginosa crescita. A titolo di esempio vorrei citare la identificazione del gene FOX P2, la cui espressione ha consentito di interpretare, in modo biologica mente preciso, il contributo genetico alla capacità di produrre un linguaggio articolato nell'uomo e che rappresenta un potente stru mento per lo studio della evoluzione del linguaggio nella preistoria dell'uomo. Luigi Pizzamiglio Ottobre 2004 Introduzione La neuropsicologia La neuropsicologia contemporanea è una scienza fondamentalmen te interdisciplinare cni concorrono la psicologia cognitiYista, la lin guistica, la neurologia, la neurofisiologia, la neuroanatomia, la filo sofia e l'intelligenza artificiale, e che da queste discipline trae nozio ni, concetti, metodi e strumenti d'analisi con l'obiettivo di esplorare i rapporti tra funzioni cognitive e strutture nervose, owero di com prendere il rapporto tra cervello e mente. Essa dunque integra studi clinici e ricerca nel tentativo di indivi duare le basi neurali dei processi cognitivi, producendo una com plessa combinazione dei dati anatomici e fisiologici relativi al siste ma nervoso con lo studio degli aspetti più specificamente cognitivi del comportamento, così come appaiono lesi e/o disturbati in molte patologie. Assumendo quindi che i processi cognitivi siano correlati al funzionamento di specifiche strutture cerebrali, tramite lo studio delle patologie la neuropsicologia elabora modelli del rapporto tra comportamento e sistema nervoso, tra mente e cervello. Come disciplina autonoma essa nasce nel primo Novecento, per comprenderne appieno lo statuto epistemologico attuale occorre tuttavia risalire lungo i percorsi teorici e metodologici che nel se condo Ottocento hanno prodotto i primi modelli di un collegamen to ben definito fra specifiche funzioni cognitive e luoghi cerebrali al trettanto specifici. E ricordare che il secondo Ottocento è stato nel complesso un momento storico e culturale di importanza decisi\'a per lo studio tanto della mente quanto del sistema nervoso, un mo mento nel quale - a compimento di un articolato e problematico processo di 'incubazione' epistemologica - si verifica la cosiddetta 'nascita' della psicologia come scienza autonoma da un lato, e la pro duzione delle prime 'cartografie' del cervello dall'altro. X Introduzione neurologia psicologia cognitiva neurofisiologia NEUROPSICOLOGIA intelligenza artificiale filosofia linguistica neuroanatomia Ripercorrendo lo sviluppo storico della neuropsicologia, tradi zionalmente si attribuisce valore fondante sul piano epistemologico a due momenti ben definiti: l'opera di Broca, che nel 1861 individua la sede del linguaggio articolato nel piede della terza circonvoluzio ne frontale sinistra, e i modelli che in apertura del XX secolo ven gono prodotti in grande quantità per la spiegazione del nesso tra mente e cervello, tanto nei suoi aspetti 'normali' quanto in quelli 'pa tologici'. Modelli-più esattamente 'diagrammi' - che hanno losco po non solo di spiegare i disordini osservati nel comportamento dei singoli pazienti, ma anche di consentire previsioni su una scala più vasta, rispetto a classi generali di disturbi possibili. Questi diagrammi, prodotti a partire dalla fine dell'Ottocento e soprattutto nel primo Novecento, sono modelli essenzialmente ba sati sul presupposto teorico e metodologico della validità delle cor relazioni anatomo-cliniche; essi dunque sostengono la localizzazio ne delle diverse funzioni cognitive supponendo la connessione pun tuale e regolare tra i disturbi comportamentali osservati nei pazien ti cerebrolesi e le lesioni e/o le disfunzioni di aree cerebrali specifi che che si presume abbiano prodotto questi disturbi. L'assunto di carattere riduzionistico che è alla base dell'intera in1- palcatura teorica della neuropsicologia, o meglio che è stato alla ba se della nascita della neuropsicologia come disciplina scientifica, ma che nel tempo, come si vedrà, è andato modificandosi in direzione di una sempre maggiore complessità e articolazione problematica, è dunque che sia possibile inferire la struttura dei processi cognitivi a partire dalle correlazioni anatomo-cliniche.