Description:In un giorno del 1937, in un locale londinese vicino allo Strand gremito di gente perbene, Jack Miller, giovane fisico, va incontro al suo destino. Un destino che ha il volto di Algie Carlisle, un giovanotto grassoccio con le lentiggini e i capelli rossi, Hugo Charteris-Black, un tipo magrolino con l’aria da inquisitore, Teddy Wintringham, pipa e sguardo penetrante, e Gus Balfour, affascinante eroe biondo che sembra uscito da un giornale per ragazzi. Giovani come lui, eppure totalmente diversi, poiché non indossano come Jack un misero vestito da sei ghinee, ma pantaloni Oxford e giacca di tweed, e non hanno studiato a Londra, ma a Oxford e a Cambridge. Spinto da una cronica mancanza di quattrini e da una ineliminabile irrequietezza, Jack accetta la proposta dei quattro: fargli da operatore radio in una spedizione tra i ghiacci dell’Alto Artico che, come tutte le avventure concepite da ragazzi inglesi della buona società, viene ammantata di scopi scientifici: studiare la geologia e le condizioni meteorologiche di quella terra estrema. Provveduto agli approvvigionamenti, consultate le mappe e fissato il luogo del campo base, la spedizione ha inizio. Sotto una cattiva stella, tuttavia: il padre di Teddy Wintringham muore e il giovane erede, «terribilmente sconvolto», prende la decisione di rinunciare all’avventura. Raggiunta la Norvegia, i quattro ragazzi rimasti si imbarcano su una nave capitanata dal signor Eriksson, un cacciatore di foche e di pelli, indurito da una vita trascorsa per mare e da dozzine d’inverni passati nell’Artico, che non esita a mostrare un grave turbamento non appena i giovani inglesi gli indicano la meta da raggiungere: Gruhuken. Durante la traversata, in compagnia di otto cani husky e sotto la luce del sole di mezzanotte, una tragedia funesta la bellezza del viaggio: Hugo Charteris-Black inciampa in una fune arrotolata e si frattura una gamba. Trasportato in un ospedale lungo la costa, viene rimpatriato in Inghilterra. La nave, però, prosegue la sua traversata fino a raggiungere il luogo prefissato: una baia disabitata nell’arcipelago delle Svalbard, un puro, limpido, angolo di paradiso per i giovani inglesi, un posto perseguitato dalla sfortuna, dove «succedono... delle cose» secondo il signor Eriksson, che provvede ad allontanarsi rapidamente con nave ed equipaggio. Lí, su quel pendio dove a ovest non c’è nulla fino alla Groenlandia, a est l’Oceano Artico e a nord il Polo, vale a dire dell’altro nulla, le notti si allungano a una velocità allarmante. Poi quando gli uccelli se ne vanno, e sulle scogliere scende il silenzio che precede la notte polare, Gus Balfour si ammala seriamente e Algie Carlisle è costretto a richiamare Eriksson e a trasportare l’amico lontano da Gruhunken. Nella baia non resta che Jack Miller. Ma non è solo. Una parte di lui, una parte molto antica, sa che un essere si aggira nella lunga notte di Gruhuken, e sa anche che quell’essere non è vivo. «Terrificante... Come una bestia selvaggia che ti afferra alla gola». The Times «Immaginate un incontro tra Jack London e Stephen King». Jeffrey Deaver Una ghost story che mette i brividi, alla scoperta dei fantasmi della notte artica e di quelli della propria mente. «La materia oscura è un romanzo spaventoso e splendido. Narrato come diario del protagonista, è la storia dei danni psicologici con i quali un fantasma - chiunque o qualunque cosa esso sia - devasta la psiche di un uomo». The Times «Paver riesce a creare e descrivere un'ambientazione geografica e atmosferica eccezionale; fin dalle prime pagine si comincia a sentire il soffio del gelido vento artico e ad aver un gran freddo». The Bookseller «La materia oscura è quel tipo di storia dell'orrore che fa paura ma allo stesso tempo rivela qualcosa di vero e profondo sugli esseri umani». The Book Smugglers