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La gestione delle risorse umane nell'era digitale PDF

21 Pages·2015·0.27 MB·Italian
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1042.80 28-01-2015 17:01 Pagina 1 L S La gestione ABORATORIO OCIOLOGICO Teoria, Epistemologia, Metodo delle risorse umane nell’era digitale Il volume affronta il tema della gestione delle risorse umane in relazione alla 1 0 rapida diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunica- 4 zione (le cosiddette ICT), da una prospettiva prevalentemente, ma non esclu- 2 . 8 sivamente, sociologica. 0 a cura di Barbara Sena Lo sviluppo sempre più rapido delle tecnologie legate all’avvento dell’era digitale, infatti, ha prodotto un cambiamento profondo non solo degli stili di B . vita quotidiana, ma anche, di conseguenza, dei modelli di organizzazione e S E gestione del lavoro, sia nel settore privato che nelle pubbliche amministrazio- N ni. Tuttavia, l’introduzione di nuovi strumenti in supporto alle attività lavorati- A ve presenta una serie di vantaggi, ma anche di criticità su cui occorre riflette- (a re per sfruttare al meglio le opportunità che le nuove tecnologie possono cu r offrire al miglioramento della nostra vita lavorativa. a d Partendo da questa premessa, il testo cerca di approfondire, attraverso i vari i) contributi in esso contenuti, i principali ambiti in cui le innovazioni tecnologi- NL che stanno cambiando o cambieranno in un futuro sempre più prossimo i EA LG modelli di organizzazione e gestione delle risorse umane. In particolare, ver- L ’E ranno approfonditi i temi della comunicazione organizzativa attraverso il web, ES RT dell’e-recruitment, della gestione della leadership e dei gruppi attraverso le AI O nuove ICT, ma anche ambiti più specifici come la sicurezza e il benessere D N organizzativo, il telelavoro e la formazione online. IGE L’approccio dei saggi, teorico ma in parte anche empirico e applicativo, con I D T riferimenti a indagini e casi concreti, rende il volume particolarmente adatto AE L L ai professionisti del settore che vogliano approfondire le nuove forme di L E E gestione delle risorse umane come anche agli studenti e a tutti coloro che R possano essere interessati al tema delle nuove tecnologie in ambito organiz- I L S S zativo e lavorativo. O R aboratorio ociologico S Barbara Senaè ricercatore in Sociologia dei processi economici e del lavoro E presso l’Università degli Studi di Roma “Unitelma Sapienza”, dove insegna U M Sociologia economica e del lavoro e Organizzazione e gestione delle risorse A umane. È autrice di vari articoli e saggi e si occupa in particolare di temi lega- N ti alla sociologia della salute, delle professioni ed economica. Tra le sue pub- E blicazioni si ricordano: Etnometodologia e sociologia in Garfinkel, FrancoAngeli, Milano, 2011; L’agire responsabile. La responsabilità sociale , a d’impresa tra opportunismi e opportunità, Città Nuova, Roma, 2009. i g o l o FrancoAngeli m o , Lapassioneperleconoscenze aed ito rs oiet F A epM RANCO NGELI TE Informazioni per il lettore Questo file PDF è una versione gratuita di sole 20 pagine ed è leggibile con La versione completa dell’e-book (a pagamento) è leggibile con Adobe Digital Editions. Per tutte le informazioni sulle condizioni dei nostri e-book (con quali dispositivi leggerli e quali funzioni sono consentite) consulta cliccando qui le nostre F.A.Q. 1041 Laboratorio Sociologico(fondata nel 1992) Direttore Scientifico: Costantino Cipolla Laboratorio Sociologico approfondisce e discute criticamente tematiche epistemologiche, questioni metodologiche e fenomeni sociali attraverso le lenti della sociologia. Particolare at- tenzione è posta agli strumenti di analisi, che vengono utilizzati secondo i canoni della scien- tificità delle scienze sociali. Partendo dall’assunto della tolleranza epistemologica di ogni po- sizione scientifica argomentata, Laboratorio Sociologico si fonda su alcuni principi intercon- nessi. Tra questi vanno menzionati: la combinazione creativa, ma rigorosa, di induzione, de- duzione e adduzione; la referenzialità storico-geografica; l’integrazione dei vari contesti os- servativi; l’attenzione alle diverse forme di conoscenze, con particolare attenzione ai prodotti delle nuove tecnologie di rete; la valorizzazione dei nessi e dei fili che legano fra loro le per- sone, senza che queste ne vengano assorbite e – ultimo ma primo – la capacità di cogliere l’al- terità a partire dalle sue categorie “altre”. Coerentemente con tale impostazione, Laboratorio Sociologico articola la sua pubblicistica in sei sezioni: Teoria, Epistemologia, Metodo; Ricer- ca empirica ed Intervento sociale; Manualistica, Didattica, Divulgazione; Sociologia e Sto- ria; Diritto, Sicurezza e Processi di vittimizzazione; Sociologia e storia della Croce Rossa. Comitato Scientifico: Natale Ammaturo (Salerno); Ugo Ascoli (Ancona); Claudio Baraldi (Modena e Reggio Emilia); Leonardo Benvenuti, Ezio Sciarra (Chieti); Danila Bertasio (Par- ma); Giovanni Bertin (Venezia); Rita Biancheri (Pisa); Annamaria Campanini (Milano Bicoc- ca); Gianpaolo Catelli (Catania); Bernardo Cattarinussi (Udine); Roberto Cipriani (Roma III); Ivo Colozzi, Stefano Martelli (Bologna); Celestino Colucci (Pavia); Raffele De Giorgi (Lec- ce); Paola Di Nicola (Verona); Roberto De Vita (Siena); Maurizio Esposito (Cassino); Anto- nio Fadda (Sassari); Pietro Fantozzi (Cosenza); Maria Caterina Federici (Perugia); Franco Garelli (Torino); Guido Giarelli (Catanzaro); Guido Gili (Campobasso); Antonio La Spina (Palermo); Clemente Lanzetti (Cattolica, Milano); Giuseppe Mastroeni (Messina); Rosanna Memoli (La Sapienza, Roma); Everardo Minardi (Teramo); Giuseppe Moro (Bari); Giacomo Mulè (Enna); Giorgio Osti (Trieste); Mauro Palumbo (Genova); Jacinta Paroni Rumi (Bre- scia); Antonio Scaglia (Trento); Silvio Scanagatta (Padova); Francesco Sidoti (L’Aquila); Do- natella Simon (Torino); Bernardo Valli (Urbino); Francesco Vespasiano (Benevento); Angela Zanotti (Ferrara). Corrispondenti internazionali: Coordinatore: Antonio Maturo (Università di Bologna) Ro- land J. Campiche (Università di Losanna, Svizzera); Jorge Gonzales (Università di Colima, Messico); Douglas A. Harper (Duquesne University, Pittsburgh, USA); Juergen Kaube (Ac- cademia Brandeburghese delle Scienze, Berlino, Germania); Andrè Kieserling (Università di Bielefeld, Germania); Michael King (University of Reading, Regno Unito); Donald N. Levi- ne (Università di Chicago, USA); Christine Castelain Meunier (Casa delle Scienze Umane, Parigi, Francia); Maria Cecília de Souza Minayo (Escola Nacional de Saúde Pública, Rio de Janeiro, Brasile); Everardo Duarte Nunes (Universidade Estadual de Campinas, São Paulo, Brasile); Furio Radin (Università di Zagabria, Croazia); Joseph Wu (Università di Taiwan, Taipei, Taiwan). Coordinamento Editoriale delle Sezioni: Veronica Agnoletti Ogni sezione della Collana nel suo complesso prevede per ciascun testo la valutazione antici- pata di due referee anonimi, esperti nel campo tematico affrontato dal volume. Alcuni testi di questa collana sono disponibili in commercio nella versione e-book. Tali volu- mi sono sottoposti allo stesso controllo scientifico (doppio cieco) di quelli presentati in ver- sione a stampa e, pertanto, ne posseggono lo stesso livello di qualità scientifica. Sezione Teoria, Epistemologia, Metodo (attiva dal 1992). Responsabile Editoriale:Alberto Ardissone. Comitato Editoriale:Agnese Accorsi; Gianmarco Cifaldi; Francesca Cremonini; Davide Galesi; Ivo Germano; Maura Gobbi; Francesca Guarino; Silvia Lolli jr.; Alessia Man- ca; Emmanuele Morandi; Alessandra Rota; Barbara Sena. Sezione Ricerca empirica ed Intervento sociale (attiva dal 1992). Responsabile Editoriale: Paola Canestrini. Comitato Editoriale:Sara Capizzi; Teresa Carbone; David Donfrancesco; Laura Farneti; Carlo Antonio Gobbato; Ilaria Iseppato; Lorella Molteni; Paolo Polettini; Elisa Porcu; Francesca Rossetti; Alessandra Sannella. Sezione Manualistica, Didattica, Divulgazione (attiva dal 1995). Responsabile Editoriale: Linda Lombi. Comitato Editoriale: Alessia Bertolazzi; Barbara Calderone; Raffaella Cavallo; Laura Gemini; Silvia Lolli sr.; Ilaria Milandri; Annamaria Perino; Fabio Piccoli. Sezione Sociologia e Storia(attiva dal 2008). Coordinatore Scientifico:Carlo Prandi (Fonda- zione Kessler – Istituto Trentino di Cultura) Consiglio Scientifico:Nico Bortoletto (Univer- sità di Teramo); Alessandro Bosi (Parma); Camillo Brezzi (Arezzo); Luciano Cavalli, Pietro De Marco, Paolo Vanni (Firenze); Sergio Onger, Alessandro Porro (Brescia); Adriano Prospe- ri (Scuola Normale Superiore di Pisa); Renata Salvarani (Cattolica, Milano); Paul-André Tur- cotte (Institut Catholique de Paris). Responsabile Editoriale:Alessandro Fabbri. Comitato Editoriale:Barbara Arcari; Barbara Baccarini; Roberta Benedusi; Elena Bittasi; Pia Dusi; Ni- coletta Iannino; Vittorio Nichilo; Ronald Salzer; Anna Scansani; Stefano Siliberti; Paola Spo- setti. Sezione Diritto, Sicurezza e processi di vittimizzazione (attiva dal 2011). Coordinamento Scientifico: Carlo Pennisi (Catania); Franco Prina (Torino); Annamaria Rufino (Napoli); Francesco Sidoti (L’Aquila). Consiglio Scientifico: Bruno Bertelli (Trento); Teresa Consoli (Catania); Maurizio Esposito (Cassino); Armando Saponaro (Bari); Chiara Scivoletto (Par- ma). Responsabili Editoriali: Andrea Antonilli e Susanna Vezzadini. Comitato Editoriale: Flavio Amadori; Christian Arnoldi; Rose Marie Callà; Gian Marco Cifaldi; Maria Teresa Gammone; Giulia Stagi. Sezione Sociologia e storia della Croce Rossa(attiva dal 2013). Direttori: Costantino Cipol- la (Bologna) e Paolo Vanni (Firenze). Consiglio Scientifico: François Bugnion (presidente- CICR), Roger Durand (presidente- Société “Henry Dunant”), Giuseppe Armocida (Varese), Stefania Bartoloni (Roma III), Paolo Benvenuti (Roma III), Fabio Bertini (Firenze), Paola Bi- netti (Campus Bio-Medico, Roma), Ettore Calzolari (Roma I), Giovanni Cipriani (Firenze), Carlo Focarelli (Perugia; LUISS), Edoardo Greppi (Torino), Gianni Iacovelli (Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, Roma), Giuseppe Palasciano (Bari), Jean-François Pitteloud (già CICR), Alessandro Porro (Brescia), Giorgio Zanchin (Padova). Comitato Editoriale: Giorgio Ceci (coordinatore), Filippo Lombardi (coordinatore), Massimo Aliverti, Nico Bortoletto, Luca Bottero, Virginia Braida, Carolina David, Antonella Del Chiaro, Renato Del Mastro, Gerardo Di Ruocco, Boris Dubini, Alberto Galazzetti, Livia Giuliano, Laura Grassi, Veronica Grillo, Pier Francesco Liguori, Maurizio Menarini, Maria Enrica Monaco, Gianluigi Nava, Marisella Notarnicola, Marcello Giovanni Novello, Raimonda Ottaviani, Isabella Pascucci, Francesco Ranaldi, Piero Ridolfi, Riccardo Romeo, Anastasia Siena, Calogera Tavormina, Silvana Valcavi Menozzi, Duccio Vanni. Segreteria Scientifica: Alberto Ardissone (responsa- bile), Alessandro Fabbri (responsabile), Barbara Baccarini, Elena Branca, Michele Cardin, Giovanni Cerino Badone, Emanuele Cerutti, Alessandro D’Angelo, Simona Galasi, Paola Sposetti. 1042.80 28-01-2015 17:01 Pagina 2 La gestione delle risorse umane nell’era digitale a cura di Barbara Sena L S ABORATORIO OCIOLOGICO Teoria, Epistemologia, FRANCOANGELI Metodo La cura redazionale ed editoriale del volume è stata realizzata da Carmela Anna Esposito. Copyright © 2015 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy. L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore. L’Utente nel momento in cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni della licenza d’uso dell’opera previste e comunicate sul sito www.francoangeli.it. Indice Introduzione, di Costantino Cipolla e Barbara Sena pag. 7 1. L’evoluzione dello Human Resource Management dall’era analogica all’era digitale, di Barbara Sena » 19 2. La comunicazione organizzativa nell’era del web: problemi ed opportunità, di Alberto Ardissone » 39 3. L’uso di Internet nella selezione delle risorse umane, di Barbara Baccarini » 67 4. La formazione online, di Edi Canestrini » 83 5. Gestione della leadership e dei gruppi di lavoro at- traverso il web, di Chiara Giuranna » 108 6. Il benessere organizzativo nell’era digitale, di Marco Marrone » 127 7. Il supporto delle tecnologie informatiche nella ge- stione della sicurezza e della salute organizzativa, di Greta Baldani » 147 8. Il telelavoro, di Elisabetta Scozzoli » 163 Notizie sugli autori » 189 5 Introduzione di Costantino Cipolla e Barbara Sena Premessa Sono trascorsi ormai circa trent’anni da quando, a metà degli anni Ottanta, le nuove tecnologie digitali hanno iniziato a svilupparsi e ad estendersi nella società, grazie alla diffusione di massa del personal computer a interfaccia grafica e dei sistemi operativi a finestre. A partire dal 1996 abbiamo assistito anche ad un’ulteriore rivoluzione con la nascita di Internet e del world wide web. Tale processo, la cui diffusione inizialmente è apparsa lenta e, proba- bilmente, poco chiara a molti, nel giro di pochi anni ha soppiantato sempre di più i sistemi analogici di gestione delle informazioni e della comunicazione, creando una nuova forma evolutiva di Homo sapiens, quella dei cosiddetti “nativi digitali” [Prensky 2001]. Con il diffondersi della tecnologia e del web, oggi possiamo dire che la società digitale non è più qualcosa di estraneo a noi o che, al massimo, sta intorno a noi, ma è sempre di più «dentro di noi, nelle nostre menti e nei nostri comportamenti per dei mutamenti singoli e collettivi che riguardano tutte le nostre modalità di stare e di agire nel mon- do» [Cipolla 2014: 136]. Inoltre, il mutamento indotto dalla rivoluzione in- formatica genera un’inversione dei ruoli fra selezione naturale della specie umana ed evoluzione culturale, trasferendo sempre di più sulle nostre spalle delle responsabilità, in ogni ambito della vita sociale, politica ed economica, che prima non avevamo o non potevamo avere [Ibidem]. Tuttavia, la rivoluzione digitale, che sembra stia generando, parafrasan- do Kuhn, una sorta di “riorientamento gestaltico” della vita sociale, si trova ancora in una fase di attuazione ed implementazione, al punto che è diffici- le dire con precisione quando potrà considerarsi pienamente conclusa. Og- gi, infatti, ci troviamo ancora in una situazione di co-presenza di tre distinte generazioni di soggetti, ciascuna con un atteggiamento diverso nei confron-  Anche se questa introduzione è il frutto di un lavoro comune dei due autori, sono da attribuire a Costantino Cipolla la premessa, mentre a Barbara Sena i paragrafi 1 e 2. 7 ti delle innovazioni tecnologiche e digitali: i Gutenberg natives, i figli del libro, ovverosia coloro che rifiutano ogni innovazione tecnologica e digitale poiché fermi all’era analogica, o quasi (al massimo, usano il telefono cellu- lare e i lettori cd); i digital immigrants, o immigrati digitali, ossia coloro che, in qualche modo, pur essendo nati e cresciuti nell’era analogica, cerca- no di adattarsi ai cambiamenti prodotti dalla web society, anche se, spesso, pur utilizzandole, non si sentono a proprio agio con le nuove tecnologie di- gitali (smarthphone, tablet, etc.); e, infine, i digital natives, ossia coloro che sono nati e cresciuti nell’era digitale e, in particolare, dagli anni Novanta in poi (periodo in cui ha iniziato a diffondersi anche il web), i quali hanno una particolare dimestichezza con le nuove tecnologie, che imparano ad usare con naturalezza e senza difficoltà, acquisendo sin dalla nascita anche moda- lità di apprendimento nuove e multitasking, profondamente diverse da quel- le tipiche dell’era analogica1. Poiché tale co-presenza intergenerazionale si riflette anche negli am- bienti lavorativi e, di conseguenza, nelle organizzazioni di qualunque tipo, soprattutto quelle più tradizionali o esistenti da più tempo, diventa interes- sante lo studio degli effetti che la web society sta producendo anche in que- sti settori della società e dei modi in cui viene gestito il problema del digital divide intergenerazionale. La co-presenza di più generazioni appartenenti all’era analogica e a quella digitale crea, infatti, non pochi problemi dal punto di vista dell’inserimento e dell’utilizzo delle nuove tecnologie nella nostra vita lavorativa. Purtroppo, almeno in Italia, siamo ancora lontani dal farci guidare dalla tecnologia, sia in termini di innovazione del lavoro, sia per quanto riguarda i modi in cui la tecnologia viene integrata con le nostre vite personali2. Certamente, le tecnologie della comunicazione si sono svi- luppate molto più rapidamente nella vita privata che in quella lavorativa. Se 1 Alcuni tendono ad assimilare i Gutenberg natives con i digital immigrants, in quanto entrambi fanno parte dell’era analogica; tuttavia, è forse più opportuno che, allo stato at- tuale, le due generazioni vengano distinte in base al diverso atteggiamento che mostrano di avere nei confronti delle tecnologie digitali e del web. Se è vero che molti figli dell’era ana- logica, infatti, hanno imparato ad utilizzare Internet e molti strumenti digitali ad esso con- nessi, molti altri, invece, pur avendo la stessa età o, addirittura, pur essendo più giovani, usa- no ancora i vecchi strumenti di comunicazione come il telefono, il fax o la posta cartacea e sono restii e ostili nei confronti di qualunque innovazione tecnologica, a volte persino del computer, sia in ambito lavorativo che privato. Per una presentazione delle differenze tra na- tivi e immigrati digitali si può vedere Ferri [2011]. 2 In una ricerca dell’Istat del 2014 su Cittadini e nuove tecnologie, emerge che in Italia 22 milioni di persone non hanno ancora mai utilizzato Internet, dato che rende il nostro Pae- se fanalino di coda in Europa. Le quote maggiori di non utenti si concentrano nelle fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro. Inoltre, le famiglie con almeno un minoren- ne sono quelle più attrezzate di tecnologie digitali, ma anche i giovani italiani sono indietro rispetto ai loro coetanei europei. 8

Description:
Il benessere organizzativo nell'era digitale, di Marco. Marrone. » che, in qualche modo, pur essendo nati e cresciuti nell'era analogica, cerca- no di adattarsi ai . pre più “tecnologicamente densi”3? Nell'ambito .. Knorr-Cetina K. (1997), Sociality with objects, “Theory, Culture and Socie
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