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La fisica fuori casa: Un fantastico viaggio alla scoperta delle leggi della natura PDF

165 Pages·2013·1.16 MB·Italian
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Emiliano Ricci La fisica fuori casa Un fantastico viaggio alla scoperta delle leggi della natura Illustrazioni a cura di Lorenzo Ghignone www.giunti.it © 2013 Giunti Editore S.p.A. Via Bolognese 165 - 50139 Firenze - Italia Via Borgogna 5 - 20122 Milano - Italia ISBN: 9788809788039 Prima edizione digitale: giugno 2013 A Giulia e Leonardo, piccoli cultori di scienza; a Ester, grande cultrice del “pensiero razionale”; ai miei maestri, ovunque essi siano, nel tempo e nello spazio. Introduzione Cinque anni fa pubblicammo La fisica in casa con l’intento di avvicinare i lettori alla fisica in maniera un po’ meno tradizionale. Soddisfatto di quell’esperimento, l’editore ha accolto la proposta di questo sequel, come direbbero i cultori del cinema. Ed eccoci qua. La fisica fuori casa riprende lo stile e la struttura che in certa misura hanno decretato il successo del titolo che l’ha preceduta. Quindi niente ordine tradizionale nella discussione dei vari argomenti di fisica. Si parla di meccanica, fluidodinamica, gravitazione, termodinamica e altro ancora quando occorre parlarne per descrivere il fenomeno fisico incontrato, e sempre in maniera la più possibile leggera (ma non per questo meno rigorosa). Capita quindi di incontrare gli argomenti in una sequenza diversa da quella dei libri di scuola o dei classici trattati sull’argomento e, soprattutto, di vederli trattati più volte perché utili a spiegare fenomeni diversi. Così si ottengono due risultati: da un lato la ripetizione dell’argomento aiuta a comprenderlo meglio (repetita iuvant, dicevano i latini), dall’altro vedere le stesse leggi utilizzate per spiegare due (o più) fenomeni completamente diversi mette in evidenza l’universalità di queste leggi e la vastità del loro campo d’azione. Ma La fisica fuori casa porta con sé anche qualche differenza. Intanto nella scelta degli argomenti. Mentre il libro precedente rimaneva nell’ambito della fisica trattabile all’interno delle quattro mura domestiche, quello che avete in mano racconta la fisica che vi capita di incontrare nelle vostre attività quotidiane all’aperto, quando vi muovete con i mezzi di trasporto, fate sport, consultate le previsioni meteo e altro ancora. Una seconda differenza con l’altro titolo è che qui, volutamente, abbiamo limitato il numero di argomenti affrontati in ogni capitolo, dando anzi loro più spazio, per offrire al lettore un livello soddisfacente – almeno per noi, si intende – di approfondimento. L’idea-guida è stata quella di presentare un quadro sufficientemente completo, nei limiti del possibile, ovviamente, dei temi toccati. Mentre nella Fisica in casa abbiamo affrontato un ventaglio molto ampio di argomenti, alcuni dei quali trattati in maniera piuttosto essenziale, qui si è privilegiata la profondità, a scapito naturalmente dell’estensione (il numero di pagine era fissato dall’editore!). Due impostazioni diverse e in un certo senso complementari: speriamo che vi piacciano entrambe. La terza importante differenza con il precedente titolo è che qui si parla molto meno di tecnologia e di fisica moderna, avendo preferito lo studio e l’osservazione di fenomeni che si spiegano con la fisica classica (pur con qualche eccezione). Immaginiamo la delusione di qualche lettore, ma proviamo a motivare la nostra scelta. Innanzi tutto siamo convinti che per comprendere i temi di fisica avanzata sia opportuno avere una buona infarinatura degli argomenti di fisica classica. Termini come attrito, accelerazione, forza, energia, pressione e molti altri che incontrerete in queste pagine, trovano la loro spiegazione proprio nella fisica classica. È impossibile parlare di energia di una particella se prima non si sa che cosa si intende per energia di un corpo macroscopico, perché quella è l’estensione (a livello microscopico) di questa. Meglio dunque avere chiara questa, piuttosto che avere idee confuse su entrambe. Lo stesso ragionamento vale per innumerevoli altri concetti. Inoltre abbiamo deciso di non illudere i lettori facendo finta di spiegare loro concetti astrusi, come accade in tanti libri che parlano di fisica “di frontiera”, e lasciandoli nell’illusione di averli compresi. Abbiamo preferito, seppure con qualche “divagazione” (in particolare nell’ultimo capitolo), rimanere nel concreto dell’esperienza quotidiana. La quale si spiega in massima parte con poche semplici leggi, molte delle quali risalenti a Newton e poco oltre. Ovviamente ci siamo presi la libertà assoluta di scegliere gli argomenti da affrontare, senza alcuna pretesa di completezza (non ne avremmo avuto la possibilità). I temi trattati in queste pagine riflettono quindi un po’ il gusto personale dell’autore e un po’ il fatto di essere stati scelti perché utili a spiegare una certa legge o un dato principio. Siamo consapevoli che avremmo potuto scrivere altrettante pagine – anzi, molte di più – toccando tanti altri fenomeni fisici che si incontrano nelle nostre attività outdoor. Li teniamo da parte per un’eventuale altra pubblicazione. Speriamo soltanto che quelli che trovate qua siano sufficienti a solleticare la vostra curiosità per la scienza e per la fisica in particolare, e che vi stimolino ad approfondirle con altre e più ampie letture. Se fossimo riusciti nel nostro intento, potremmo ritenerci soddisfatti. Ma ancora più soddisfatti saremmo se i nostri lettori comprendessero la meraviglia della ragione umana, grazie alla quale noi siamo in grado di applicare un metodo, quello scientifico, che ci permette di capire come funziona la Natura, andando anche oltre il senso comune, addirittura superando le illusioni che ci costruiamo per spiegare fenomeni che non conosciamo. Un metodo che, tracciato dal nostro Galileo Galilei, permette agli scienziati di migliorare sempre la conoscenza del mondo che ci circonda, offrendo al contempo le contromisure per evitare errori o, comunque, per riconoscerli e circoscriverli. Un metodo che si applica alla scienza, ma che gioverebbe assai applicare anche in altri ambiti. Perché, come il poeta e commediografo tedesco Bertolt Brecht (1898-1956) fa dire a Galileo nel suo celebre dramma teatrale Vita di Galileo, «scopo della scienza non è tanto quello di aprire una porta all’infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all’infinita ignoranza». I La fisica dei trasporti ... ovvero di biciclette, motori, navi L’uomo ha sempre desiderato muoversi, spostarsi dal suo luogo d’origine per scoprirne e conquistarne di nuovi (dall’invasione dell’America allo sbarco sulla Luna) o anche solo visitarli, come facciamo noi da turisti. Uno dei più grandi sforzi dell’ingegno umano è stato da sempre rivolto all’ideazione di mezzi che potessero agevolare e rendere sempre più veloci questi spostamenti. Nell’arco dei millenni sono stati inventati migliaia di mezzi di trasporto, alcuni impossibili da usare – come il progetto di elicottero, o “vite aerea”, disegnato da Leonardo da Vinci (1452-1519) – o caduti rapidamente in disuso, altri ancora oggi diffusissimi e impiegati quotidianamente da milioni di persone. Tutti questi mezzi sottostanno a precise leggi fisiche, anzi sono proprio queste a garantire il loro funzionamento. Ciò che segue è una rassegna di certi princìpi fondamentali della fisica prendendo spunto da alcuni mezzi di trasporto come la bicicletta, l’automobile, l’aereo e la nave. U N GIRO IN BICICLETTA Una versione un po’ più evoluta della celebre frase «facile come bere un bicchier d’acqua» è «facile come andare in bicicletta». Tutti sanno che, una volta che si è imparato ad andare in bicicletta, è quasi impossibile disimparare. Anche se non salite su una bicicletta da anni, provateci alla prossima occasione: vi accorgerete subito che dei graffi sulle ginocchia accumulati in gioventù avete fatto ampiamente tesoro e non sarà un problema restare in equilibrio… a patto di pedalare, ovviamente, perché una bicicletta in piedi da sola non riesce a stare, a meno che non abbia le ruotine (quelle che si mettono alle bici dei bambini) o sia appoggiata al cavalletto! Che cosa rende stabile una bicicletta? Ovvero, come è possibile restare in equilibrio quando siamo in movimento, mentre è praticamente impossibile farlo quando la bicicletta è ferma? Per quanto possa sembrarvi incredibile, ancora oggi la scienza non è in grado di dare risposte definitive a queste domande, benché la fisica che riguarda l’equilibrio e la stabilità della bicicletta sia la cara, vecchia meccanica classica, quella avviata dal britannico Isaac Newton (1643- 1727) nella seconda metà del XVII secolo e sviluppata nei due secoli successivi da studiosi come l’italo-francese Joseph-Louis Lagrange (1736-1813), il tedesco Carl Gustav Jacob Jacobi (1804-1851), l’irlandese William Rowan Hamilton (1805-1865) e altri matematici e fisici di varie nazionalità. Insomma, benché il problema della stabilità della bicicletta sia affrontabile con i (relativamente) semplici strumenti della fisica newtoniana, la sfida – raccolta nel corso del XX secolo da molti matematici e fisici, taluni anche celebri, come per esempio il tedesco Arnold Sommerfeld (1868-1951), fra i fondatori della meccanica quantistica – di comprendere il motivo per cui non si cade quando si va in bicicletta non è ancora stata vinta. Sorprendente, vero? Sappiamo descrivere con estrema precisione l’evoluzione dell’Universo e gli urti fra particelle subatomiche e non sappiamo ancora spiegare come si fa ad andare in bicicletta – almeno dal punto di vista della fisica. In pratica, se qualcuno ce lo chiedesse, non saremmo in grado di fornirgli il manuale di istruzioni! Una questione di equilibrio Gli studi sulla stabilità della bicicletta sono innumerevoli, dicevamo, e sono anche incredibilmente densi di formule abbastanza complicate. Alcuni partono anche da ipotesi divertenti, necessarie per semplificare il sistema da studiare,

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Siamo perseguitati dalla fisica? Sì, non c’è scampo, rassegnatevi. Anche quando state ballando un tango avvinghiati in un abbraccio appassionato al vostro o alla vostra partner. Perché quando si balla gravità, attriti e momenti angolari sono sempre lì, ad assisterci e ad aiutarci nel realizza
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