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La filosofia di Levinas: Alterità e trascendenza PDF

346 Pages·2017·52.389 MB·Italian
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I LA FILfOSO~IA DI LEVINAS AL ERITÀ E1TRASCENDENZA - ! DUBBIO&. SPERANZA INDICE 9 Sigle usate per le opere di Levinas 13 Presentazione 17 Avvertenu. per la seconda edizione 19 1. Biografia intellettuale 19 L Gli anni giovanili e la formazione ebraico-lituana (1900-1923) 22 2. Studente di filosofia a Strasburgoe Friburgo (1923-1930) 28 3- Prime pubblicazioni e attività a Parigi ( 1930-1939) 32 4 Gli anni della guerra e della prigionia (1939-1945) 35 5 Il primo dopoguerra: direttore della Scuola normale israelita orientale a Parigi (1946 ss.)e scoperta delTalmud 38 6 La produzione filosofico-letteraria fino a Totalità e Infinito ( 1947-1961) -,. Professore universitario ( 1964-1979) e nuova produzione filosofica fino ad Altrimenti che essere & L'ultima fase della sua attività ( 1979-1995) LE OPERE GIOVANILI 51 2. L'interpretazione di Husserl e Heidegger 51 L L'interpretazione di Husserl inl..a teoria dell'intuizione (1930) 59 2. Sviluppo dell'interpretazione di Husserl in L'opera di Ed,nund Hus$erl (1940) 65 3- L'interpretazione dell'ontologia di Heideggcr 70 4 Il pa<soggi.., dalla fenomenologia ali'e sistenzialismo 77 3. L'opera Da//'esistenu.a//'esistente (1947) 77 L Verso una d.iversa impostazione del problema ontologico 78 2. Un precedente: l'uscita dall'essere in Dell'evzione (1935) 80 3- La nozione di il y a 84 4 Il sorgere del soggetto esistente: l'ipostasi 90 5 Il concetto di mondo 5 97 4 Il tempo e l'altro 97 x. Lasolitudine dcll'io xoo 2. Sofferenza, passività, morte, futuro xo3 3. Altri, femminilità, paternità TOTALITÀ E INFINITO 5. Introduzione alla lettura di Tota/iJà e Infinito x. Le idee portanti di Totalità e Infinito 2. Le quattro sezioni dcll'opcra 3. Metodo fenomenologico, linguaggio e scrittura 6. La relazione metafisica e l'idea dell'infinito X2X X2X x. lo fenomenologia del Desiderio X22 2. La relazione metafisica, la separatezza atea, la creazione n4 3. La struttura formale paradossaledcll'idca dcll'lnfinito x29 7. Il «volto» dell'altro e la relazione etica X29 x. li «luogo» dclla «produzione» dcll'Infinito 2. La fenomenologia del «volto» e U discorso: «il volto parla» X3X x34 3. «Nudità» del volto e natura dclla relazione etica x38 4. Il primato dclla relazione etico-metafisica sull'ontologia x4x 8. La separatezza dell'io come interiorità ed economia x4x x. Interiorità e godimento: l'indipendenza dcll'io x44 2. Corporeità e sensibilità: indipendenza attraverso la dipendenza x5x 3. Dimora cd economia: condizione condizionata del rapporto con Altri 9. Oltre l'interiorità:le categorie etiche dello spirituale x. La soggettività in se stessa: parola e bontà 2. Ragione, evidenza, linguaggio, giustizia 3. Relazione etica e tempo: U problema dcli a morte, dcli a sofferenza e dclla storia x72 4. L'infinito del tempo: portataetica dcllafcconditàe dcllapatemità x77 5. Per una soggettività "decentrata" ALTRIMENTI CHE ESSERE x85 xo. La traccia e l'enigma x85 x. La radkalizzazinne del tema dclla trascendenza x88 2. La via dcll'immanenza e la via dclla trascendenza x9x 3. Liturgia, visitazione, diaconia x94 4. Tracciae Ulcità x97 5. L'enigma 205 11. Introduzione alla lettura di Altrimenti che essere 205 L L'argomento 212 2. Il metodo 221 12, Sensibilità e passività 221 L Il tema: la «riduzione» dal Detto al Dire 222 2. L'itinerario dell'ontologia e il senso ontologico del Detto 233 } Il Dire eia soggettività come passività/esposizione 243 13- Prossimità e ossessione 243 L Il •doppio senso" della sensibilità 249 2. Soggenività come prossimità 255 14 Sostituzione e identificazione 255 L L'idcntinca:aone dell'io nell'ontologia della coscienza 259 2. Laricom:nza identificatriccdcll'io eia passività comecreaturolità 261 } Identificazione e ipostatizzazione dell'io in termini etici 265 4 Dal «Sé» alla «sostituzione»: il paradosso dell'identità 271 5 La sostituzione come comunicazione originaria 274 6 •Libertà finita" come gratuità e senso della •finitezza" umana 287 15- Soggettività e infinito 287 L Verità come svelamento e verità come testimonianza 298 2. La gloria dell'Infinito 309 } Possibilità della filosofia e senso dcli'o ntologia 323 1~ Altrimenti detto 323 L Violenza e ontologia 327 2. Criticismo e trascendenza 333 Appendice. Il dialogo-confronto tra Derrida e Levinas: «un contano nel cuore di un chiasmo» 347 Bibliografia SIGLE USATE PER LE OPERE DI LEVINAS• 1111 La 1héorie de /'in1uilion dans la phénoménologiede flusserl, Akan, Paris, 1930; trad. it. La leoriade/l'inluivone nella fenomenologia diflusserl, a cura di S. Petrosino, trad. di V. Perego,Jaca Book, Milano, 2002. De l'évosion, riedito daJ. Rolland, Fata Morgana, Montpellier, 1982 (or. 1935-36); trad. it. De/l'evasione, a cura di G. Ceccon e G. Francis, Cronopio, Napoli, 2oo8. liF. De l'exislence à l'existanl, Vr in, Paris, 19782 (or. 1947); trad. it. Dall'esi sle,cy: al/'esi's1enle, a cura di F. Sossi, con una premessa di A. Rovatti, Marictti, Casale Monferrato, 1986. Le Temps e/ l'Aulre, Puf, Paris, 19831 (or. 1947); trad. it. Il Tm,po e TA l'Allro, a cura di F.P. Ciglia, il mclangolo, Genova, 1987. En dérouvranl l'existence avec Husserl el Heidegger. Vrin, Paris, 19672 EOE (1•cd. 1949); trad. it. Scopni-e l'e sis/e,cyJ ron Husi';;/ eHeidegger, a cura di F. Sossi, Cortina, Milano, 1998. 11 ToJalité el ln/ini. Essai sur l'exleriorilé, Nijhoff, La Haye, 1961; trad. it. ToJalilà e In/imio. Saggio su/J'esleriorilà, a cura di A. Dal!'A sta, con introd. di S. Petrosino,Jaca Book, Milano, 199o2. l>I. Difficile Liber1é. Essais sur le judaisme, Albin Miche!, Paris, 19762 (x• cd. 1963); trad. it. Difficile liberlà. Saggi sul giudaim10, a cura di S. Facioni, Jaca Book, Milano, 2004. a I Ndlccitmoni, dopolasigla primonwncm si rifc:rise<:allc pagincddl'cdizioncfranccsc gui ciiaia,_ m<:n!J'C il secondo, dopo un punto e vu-gola. alle pagine dcli'e ventuale tnid. it. indiatL l,}uandoncllc ciiazioni introducwnodci corsivi. li indichcn:mocon l'abbn:vmione cn = corsivo nostro; cam = corsivi nostri. Più ampie indiCIIZÌoni sulle c:diz:ioni ddlc opere: di Lc:vinas si trovano nella bibliografia finale. 9 Ql:r Quatre Leau,e TalrnuJigues, Minuit, Paris, 1968; trad. it. Quallro le11u,e talrnuJiche, pref. e trad. di A. Mosato, il mélangolo, Genova, 1982. 111\11 Hu,11anisme de l'autre ho,mne, Fata Morgana, Montpcllicr, 1972; trad. it. Urnanesi,r10 dell'altro uon10, a cura, con introd. e note di A. Mosato, il mdangolo, Genova, 1985. AE Aut,en,enl qu'ètreouau-delà de l'enence, Nijhoff, La Hayc, 1974; trad. it.A/1,irnenti che essere oaldi làdel/'essen1.11, a cura di S. Petrosino e M.T. Aiello, con introd. di S. Petrosino, Jaca Book, Milano, 1983. Mli Su, Maurice Blanchot, Fata Morgana, MontpclJier, 1975; trad. it. Su Blanchot, con introd. di F. Fistetti e A. Pon:cio, Palomar, Bari, 1994 NI' Nomes prop,es, Fata Morgana, Paris, 1976; trad. it. Nomi propn·, con introd. e note a cura di FJ>.Ciglia, Marietti, Casale Monferrato, 1984 ss Du Sacré au Saint. Cinq nouvelles leaures tal,nudiques Minuit, Paris, 1977; trad. it. Dal Sacro iJ Santo. Cinque nuove le11u,e 1aJrnudiche, a cura di O.M. Nobile Ventura, con introd. di S. Cavalletti, Città Nuova, Roma, 1985. DVI De Dieu qui uient à l'idée, Vrin, Paris, 1982; trad. it. Di Dio che viene all'idea, a cura di S. Petrosi.no, trad. di G. Zcnnaro, Jaca Book, Milano, 1983. Ethique et ln/ini. Dialogues avec Philippe Nen10, Fayard et Radio France, l'J Paris, 1982; trad. it. Etica e Infinito. Dialoghi ron Phi/ippe Nen,o, a cura di E. Baccarini e con introd. di G. Mura, Città Nuova, Roma, 1984 ADV L'au-delà du verse/. Leau,es et discours talrnudiques, Minuit, Paris, 1982; trad. it. L'a/Jilàdel verse/lo. Le11u,ee discorsi talrnudici,a cura di G. Lissa, Guida, Napoli, 1986. 11U T,anscendence et intelligibilité, Labor et Fidcs, Genèvc, 1984; trad. it. T,ascendefl1.II e intelligibilità, a cura di F. Camera, Marietti, Genova, 1990. Hors Sujet, Fata Morgana, Montpcllicr, 1987, trad. it. Fuori dal Soggello, 1IS a cura di F.P. Ciglia, Marictti, Genova, 1992. IIN A l'heu,edes nations, Minuit, Paris, 1988; trad. it. Nell'ora del/e navoni, a cura di S. Facioni, Jaca Book, Milano, 2000. o De l'oblitération, Entretien aver E Annengaud à propos de l'oeuure de Sosno, La Différencc, Paris, 1990. IO liN Entre nous. Essais surkpe11ser-à-l'011tre, Grasset, Paris, 1921; trad. it. T 112 noi. Saggis ul pensare-all'altro, a cura di E. Baccorini,Joca Book, Milano, 1998. 1».rr Dieu, la Mori e k Te111ps,Grasset, Établissementdu texte, notes et post foce dc J. Rolland, Paris, 1993; trad. it. Dio, la morie e il le,npo, o cura di S. Petrosino, trad. di S. Petrosino e M. Odorici,Jaca Book, Milano, 1996. u; Liberté et comn111nde,nenl, Fata Morgana, Paris, 1924 (or. fr. 195J), trad. it. par..:ialc Libertà e comando, in E. Lcvinas e A. Pepcr.r.ak, Etica co,ne fi/,osofia prima, a cura di F. Ciaramelli, Guerini e associati, Milano, 1989, pp. 15-29- 111 Les in,prévus de l'histoire, Fata Morgana, Paris, 1994. II PRESENTA ZIONE L'opera offre una delineazione globale della filosofia di Emmanuel Levinas, morto recentemente a quasi novant'anni sul finire del 1995 e ormai da annoverarsi tra le grandi figure non solo della filosofia ma dell'intera cultura del novecento. Il metodo scelto è stato quello di seguirne lo sviluppo storico. Si parte dai primi studi, in cui egli si confronta con Husserl e Heidegger ascoltati a Friburgo negli anni 1928-1929, si passa agli scritti degli anni immediatamente seguenti la seconda guerra mondiale, che offrono la prima formulazione auto noma del suo pensiero, si giunge ai capolavori Totalità e Infinito del 1961 e Altrimenti che essere del 1974, in cui abbiamo l'esposizione organica più matura della sua filosofia. Nell'analisisonotenuti presenti anche importanti saggi di passaggio dal primo al secondo capolavoro, come pure gli scritti posteriori che ne prolungano le tematiche; e non mancano i riferimenti ai lavori di carattere non strettamente filosofico, come i suoi originali commenti al Talmud. L'opera è così tra le prime presentazioni complessive della filosofia di Levinas, che ne segue con impegno analitico-interpretativo tutto losviluppo. Normalmente si sono avute trattazioni per temi settoriali o tentativi, più o meno riusciti, di presentarne le strutture di fondo sganciandola dal suo divenire. La biografia intellettuale chepremettiamo nelcapitoloiniziale, vuole essere una sintetica presentazione della figura del filosofo e un collega mento tra il suo pensiero e le fondamentali esperienze di vita in cui si radica: l'ebraismo lituano in cui fu educato e lo studio del Talmud cui si appassionò in età matura, l'incontro con Husserl e Heideggere con la cultura universitaria francese, gli orrori delle due guerre mondiali, della prigionia, dell'Olocausto del suo popolo ecc. Esperienze pre filosofiche che non spiegano certo il sorgere del suo pensiero ma sono indispensabili per comprenderlo. In appendice abbiamo infine dato un esempio del dibattito critico che egli ha suscitato: il dialogo-confronto con Derrida. Forse l'episodio più rilevante di tale dibattito ma anche il modello del tipo di risposta che l'opera di Levinas provoca. Non solo IJ la vigilanza critica circa le argomentazioni in giocobma anche la libera accenazionedi un dono di cui si diviene responsa ili. Lo stile del nostro lavoro cerca di coniugare la rigorosità scientifica dell'interpretazione con un'esposizione piana e progressiva, rivolta anche ai non filosofi di professione e acli studenti universitari. Per un verso si è quindi cercato di evitare lab analizzazione di Levinas in poche formule stereotipe: fenomenologo del volto altrui come assoluta trascendenza, filosofo dell'etica in alternativa ad Heidegger filosofo dell'ontologia, "pensa-tore ebraico" che ha rimesso in circolazione la figura biblica del Dio della legge ecc. Formule che estrapolate dal contesto e dalla trama di concetti che ne determinano il significato, finiscono più per tradire che per introdurre alla ricchezza e alla forza provocante del suo pensiero. Un pensiero che, maturatosi in quel crogiuolo di idee che si è avuto nel passaggio dalla fenomenologia di Husserl all'esistenzialismo ontologico di Heidegger, si presenta come una delle proposte più originali e feconde della filosofia del novecen to, sfuggendo all'alternativa, in essa dominante, tra totalizzazione o frammentazione del senso, centralità del soggeno o morte dell'uomo, metafisica tradi:i'Jonale o nichilismo. Per altro verso, coscienti della complessità del pensiero e della scrit tura di Levinas, si è cercato di condurre progressivamente a leggere e gustare direnamente le sue opere fondamentali, ormai veri e propri "classici" ma di difficile lenura e comprensione per chi non vi fosse preparato in modo appropriato. Il nostro lavoro, messo alla prova in alcune sue parti in forma di dispense universitarie, si presenta quindi anche come un'introduzione alla lenura di tali opere e come un loro commentario. La scelta che abbiamo fano di concentrarci sull'itinerario "filoso fico" di Levinas, lasciando in secondo piano gli scritti sul Talmud o d'impegno teologico-confessionale nasce dalla convinzione che egli sia riuscito nell'intento, più volte dlchiarato, di elaborare un pensiero veramente filosofico, che si fa valere non arpeggiandosi a dogmi di fede oa testi ritenuti sacri, ma per la forza de suo stesso procedimento fenomenologico-argomentativo. Nei suoi scritti Levinas fa certamente risuonarci! grido degli antichi profeti e quello delle vittime della violenza antisemita, presentandone l'istanza imperativa come la contestazione decisiva del corso prevalentedella cultura occidentale, ove ha dominato l'ontologia totalitaria, la storia ha schiacciato gli individui, la guerra è stata il momento risolutivo delle relazioni umane, l'altro è stato visto anzitutto come il nemico. Ma è altrettanto vero che egli ha cercato di "tradurre" nel linguag gio greco della filosofia la portata universalmente umana di tali voci, impegnandosi a mostrare che l'istanza della giustizia reclamata dal povero, dallo straniero, dall"'altro", è alla base di ogni significato e di ogni intelligibilità umanamente rilevanti. Anzihegli ha anche cercato di ricuperare e far valere in modo nuovo que a tradizione filosofica alternativa, presente a sprazzi nd corso stesso del pensiero occidentale, che ha posto «il Bene al di là dell'Essere», insegnando ad andare oltre l'immanenza dd logoso l'orizzonte delle varie ontol(?gie. E cosl non ha semplicemente contrapposto l'esperienza religiosa alla filosofia, ma ha cercato di scoprire nella prima le valenze umanamente universali e di riportare la seconda alla sua tradizione più valida. La scelta di concen trarci sull'itinerario "filosofico" di Levinas non ha quindi il significato di lasciare da parte un aspetto del suo pensiero, bensl qudlo di andare alla sua sostanza, studiandolo e analizzandolo per quello che ha voluto essere: un pensiero valido p_er tutti e comunicabile a tutti. L'opera appare nella collana Et-et/aut-aut, impegnata a illustrare il rapporto spesso conflittuale, che nella modernità si è avuto tra pensiero filosofico e tradizione ebraico-cristiana. Di tale rapporto il pensiero di Levinas costituisce certamente un modello caratteristico, a un tempo di aut-auJ e di et-e/. Di auJ-auJ in quanto per Levinas l'ebraismo, ripensato tramite un'interpretazione del Talmud all'al tezza dei tempi, costituisce una radicale alternativa al pensiero greco ontologico-contemplativo, esploso nelle sue virtualità totalizzanti e immanentistiche soprattutto nella modernità. Di et-et, in quanto egli è convinto non solo che sia possibile "tradurre" il pensiero religioso ebraico nel linguaggio "greco" della filosofia, ma anche che esso spinga a ricuperare ndla tradizione filosofica occidentalequegli elementi som mersi di rimando alla trascendenza che in essa pur sono presenti. Il sottotitolo che abbiamo dato al lavoro, «alterità e trascendenza», è stato scelto, tra altri possibili, per esprimere qudlo che ci pare essere il nucleo tematico centrale della filosofia di Levinas. Questa è infatti indubbiamente una filosofia che vuole salvaguardare l'alterità altrui, anzitutto l'alterità dell'altro uomo, non riconducendola alle categorie del soggetto conoscente o all'orizzonte dell'essere quale orizzonte della coscienza. E al tempo stesso essa vuole ricuperare il senso vero e proprio della trascendenza, dopo la crisi della metafisica ontoteologica. Impegnandosi in una ricerca filosofica tesa a «intendere un Dio non contaminato dall'essere» (AE X; 2) e riscoperto come assoluta santità/ alterità e come kéno.rinella "passione" del suo popolo, Levinas ha offerto alle stesse teologie confessionali una via per ripensare la trascendenza divina dopo la morte del Dio «abitante dietro i mondi» (Nietzsche) o ridotto a semplice «enfasi dd mondo» (Barth). I termini di alterità e di trascendenza sono quindi stati scelti più

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