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La filosofia antica. Volume 1 PDF

480 Pages·1991·12.916 MB·Italian
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www.scribd.com/Baruhk FR4\NCESCO ADORNO fl(~ FILOSOFIA AN'IliC4 t~a (ofm,~iòne del pensiero diosolico dalle origini a_ Pla.t.oJJe V f. IV ~ecùlo a.C. t'a presente edizi1ìne il quallri> volumi ;<le J;Q filqsofta a/l.ftca di FJ;àl)cé.~co A<lorni>J>rosp~ha, in Ml'a rtuoxa e !Aiglìore,..s~ansii>ne, l vasti c complessi p~tiodi del.l'à filosofia ànUca. Ne; J>rimi èluc "Volumi ~<,\n<\ìlel(neatni,u ?a ~>arti~e <!all'ambillnte "culturale"~ \'Iile"(o (VII-VI. SCC910 a.G.O a Platone h.-volo'II\e~e <falla Scuol",!h "'Platone e da Ans16tél'e rm~· Mllnèontro-sc<l~r() c<m Koma al tempo dèlllambasceria <li Carneade, Cj:ifiolao e Diogene di B-abilonia (156-155 a,C.) - Ii volume. , i iMmeJ>lt mol~epllçi e diversi de[ a slorii" del vensÌer_y che ,j J>UQ dirç~çl ~\W ]a~sj e StSf:erÌÌ\Irsi, prqp~ialfle,pfe g~teco, ):\ei §eeondi dòt!:voluthi \ii ved<>no i vari os.pe\~ cò-n l:tii si n osLituilà la cultura f•l<>sofka _ne1f~'1cop.tro .c?n Ròtria e nel formar"' delli•mpero 011 volllntel; .$1 d1scut.e pOI é SI 1llustra (\V volume) Ull, Hlngo perioào, non omo'geneo, anz~m6lt<,> var'jog~o cl~e v>~_. dal II alla l'l'Pia ~>arte del W seçolo d.O., d~l principio dçJI'lmJ>.!'ro R<,>mano al suo disfacimento, dallo scoalr?> e dall'incontro !'N cl> t~ 'il Crl);t1,a"!esj.lù.o e con ali.~t co~ce<ioni relìJ;iO~~ alta usura dell.,licuo\e d1ot:lene 1t5 2!1 d.Q.). '[), <IUe~to por~odo, tll èm s'intrcçCianqJc !I(,Rvarig,ctlltQ.~e provenienti dà pae~si diversi e< a $'Vi!rse_te.ra diziòni, non v'era ancora un quadro qòinsi~mc. J;li%QgJ1~'a repecire clmneti.ére slQricamenfe i mot.iyi tu_olttplid fendendl'Hiel\e 1 C9.1l{\)ivqdonctOl)C rcJ qpnplc,sso, Ì vari esitì; Ìt'/a bisogl)aVà aneh~ n~m 1 non sèhtplioizzare tròp:po, vèdérè-in una sola parabola, unila1cJ:<I.hl).e~te '\ nòn sloricamen(e, il significato del fa ciflcssione agNca eh~ •ana fV'e~h'~ cQstitlJi..t'Q il..(o~ct\!Jl\Cl),to e la cosdenza noni)Olò tle1 pensiero n\~dioevale~ ma anche èlélla cUllura europea l'loderna. Il ~ritm'volu~ de L!l [il~ofia antica ~1'rF':ancesco A(!0rno jJIQstra le compimenti del R•nslero greco da 'T'al\!te a SoOJ:.ate lino a :PJalone e ~Ila sua Scu~a. iJf. completato da l.IJia nu'Ova, cospltuaihibliografia. www.scribd.com/Baruhk ~raii'G<.·wl";\dopu, no(.Q ~ S~racusa, Ha stu':'!i~~o a l:)renze. In"''!:~"-s~qria della ~j.!o~91.ia aulìclf1'cl/a (acoltà <~ Lettere deii'Y'I'i>iv~r~ità di Fiw\z<. ]<; ouwe di >J:trlé f.mbJlhca~IOlll sllt Su(\&t~,'S~rar,e,,.Platone, ~h"?to\CI. Cdl~ob<5;a, a nvtale filosofiéhe o <h cultura Francesco Adorno LA FILOSOFIA ANTICA l. La formazione del pensiero filosofico dalle origini a Platone VI-IV secolo a.C. LA FILOSOFIA ANTICA Il. Filosofia, cultura, scuole, tra Aristotele e Augusto IV-II secolo a.C. LA FILOSOFIA ANTICA III. Pensiero, culture e concezioni religiose I secolo a.C.-II secolo d.C. LA FILOSOFIA ANTICA IV. Cultura, filosofia, politica e religiosità II-VI secolo d.C. II www.scribd.com/Baruhk FRANCESCO ADORNO LA FILOSOFIA ANTICA l. La formazione del pensiero filosofico dalle origini a Platone VI-N secolo a.C. ~ Feltrinelli www.scribd.com/Baruhk © Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano Prima edizione: agosto 1961 Ottava edizione: gennaio 1987 Prima edizione neli'"Universale Economica" marzo 1991 ISBN 88-07-81135-9 www.scribd.com/Baruhk Premessa La presente edizione Manteniamo intatto il testo della prima edizione. Nostri più recenti studi hanno portato a proporre in maniera diversa le problematiche di Platone e di Aristotele, calati nei loro ambienti e impegnati in precise discussioni sul significato delle condizioni che permettono i sapere nel 'sapere'. Avremmo dovuto intervenire in modo radicale. Al momento la 'ricerca' non è conclusa. È ancora 'ricerca aperta'; è in fase di 'scepsi' (di 'ricerca') e, perciò, 'sospen diamo il giudizio'. Per questo abbiamo preferito lasciare testo e interpretazio ne storica di Platone e di Aristotele come la proponemmo allora. Ci limitiamo a rimandare ai nostri ulteriori studi sul periodo che va da Talete alla scuola di Aristotele (cfr. Bibliografia). Si è data, invece, formalmente, altra divisione ai volumi (da due a quat tro). La divisione stabilisce meglio la 'periodizzazione' storica già suggerita nella prima edizione e che già allora indicava un diverso metodo storiografi co e una puntuale attenzione alla storicità del pensiero: I vol., Le componenti del pensiero greco dalle origini a Platone e alla sua Scuola; II vol., Aristotele, il pensiero greco romano e altre componenti 'culturali' dal II secolo a.C. al 156 a.C.; III vol., Pensiero, culture e concezioni religiose dal I secolo a.C. al II secolo d.C.; IV vol., Cultura, filosofia, politica, religiosità dal II secolo d.C. allti d.C. (529). Rinnovata e aggiornata è la Bibliografta. Si offrono prima gli strumenti di lavoro per studiare l'antichità; si mostrano poi i vari metodi storici e gli inte ressi che si sono mossi, via via e in vari momenti, per l'una o l'altra faccia del pensiero classico, per uno o altro periodo, per uno o altro autore, per uno o altro singolo testo: per ogni periodo, per ogni autore si è preferito presentare la bibliografia in ordine cronologico e non alfabetico; si delinea, in tal modo, una prima rassegna bibliografica, che è, ad un tempo, un abbozzo -un sug gerimento - per una storia della storiografia. Non si pretende di dare una bibliografia completa (impossibile), ma 'selecta': sì utile. F. A. v www.scribd.com/Baruhk www.scribd.com/Baruhk Introduzione Prammatica vorrebbe che si cominciasse l'esposizione della storia del .p ensiero greco distinguendo una prima fase in cui si avrebbe una visione mitica dell'Universo - ma ove già sarebbe sottesa l'esigenza di andar di là dall'apparire fisico e molteplice della realtà per ridurre la molteplicità all'unità - e una seconda fase, in cui, nella ricerca del " principio," l'esigenza si farebbe consapevole, e che sarebbe, appunto, il momento dal quale avrebbe inizio, con Talete, la riflessione filo sofica. Sotto questo aspetto, in tale passaggio dal mito - inteso come "categoria," come. un tipo primitivo di spiegazione - al Mgos - in teso come altra " categoria," come il tipo di spiegazione razionale e scientifica del reale, - si è in genere veduto il ritmo entro cui si sa rebbe scandito il primo muoversi della filosofia occidentale. Cosi, fin dalle origini del pensiero greco, si è parlato di " precorrimenti" e di " superamenti " e si è detto che l'oceano di Omero avrebbe precorso l'acqua di Talete, che l'dpeiron di Anassimandro avrebbe. superato l'ac qua taletiana e cosi via, quando non si è giunti a vedere nelle varie concezioni dei filosofi greci gli inizii e gli albori di quelle che saranno le filosofie dei secoli posteriori o contemporanee. Impostata cosi la questione, si è potuto parlare~ ad esempio, di " parmenidismo " e di " eraclitismo," e dire che l' eterno problema dell'Essere e del Divenire, il massimo problema del divino, furono indi viduati dai cosiddetti Presocratici. Oppure, anche quan,do; giustamente, si è cercato di precisare, indipendentemente da precorrimenti e supe ramenti, il significato del pensiero greco, il significato dd pensiero medievale, di quello umanistico e cosi via, cercando di cogliere né un in piu né un in meno, ma in che e perché si diversificassero l'uno dall'altro, si è, infine, almeno per qud che riguarda il pensiero antico, considerato quel pensiero come avente una sola caratteristica, che· si VII www.scribd.com/Baruhk sarebbe sviluppata e sempre piu svelata · dagli inizii in poi. Si è cosi potuto dire che il significato intimo dd pensiero greco è consistito nel l'ideale filosofico della vita culminante nella pura contemplazione, o che ciò che precisa il pensiero greco è stata la conquista di una conce zione razionale del tutto, che avrebbe avuto i suoi inizii fin da un Ta lete, attraverso la purificazione e il disincantamento dal mito, in cui già, comunque, sarebbe stato presente il medesimo ideale. E, ancora una volta, in f~zione dd poi si è visto il prima, dalla fantasia e dal sentimento si è voluto vedere. gradualmente il passaggio alla razionalità, o meglio a un tipo di razionalità. · Certo, oggi, la visione di un mondo greco in sé compiuto e per fetto, di una civiltà armoniosa e razionale, senza lotte e dolori, serena in una esemplare misura, è visione che, dopo F. Nietzsche, si è dimo strata storicamente insostenibile, e per piu vie, giustamente, si· è andati - eliminati via via certi presupposti teorici e dialettici di Nictzsche -rintracciando e determinando tutto quello che v'è d'irrazionale (e la sua influenza) nel mondo greco (E. R. Dodds); mentre per altre vie si è cercato di rintracciare, tra le componenti della cultura greca, un unico filone, che, in una specie di lotta contro il torbido e l'irrazionale, ha composto il dissidio nell'ideale di un'armonia e di una razionalità non date, ma frutto di una consapevole e progressiva conquista, da parte; dell'uomo che costruisce se stesso e il mondo che lo circonda (W. Jaeger, P. M. Schuhl, B. Snell). E cosi, relativamente alle stesse origini della civiltà greca, mediante la paziente scomposizione delle varie stratificazioni e di concezioni piu tarde proiettate al passato, si è potuto negare sia il motivo del cosid detto " miracolo greco," per cui la civiltà greca sarebbe miracolosa mente nata da se stessa, indipendentemente da qualsiasi altra forma di cultura; sia l'opposto motivo - già precisatosi al tempo di Pia. . tone e pio ancora al tempo in cui si voleva che tutta la luce venisse dall'Oriente - di una derivazione della civiltà greca da superiori e pio antiche civiltà orientali. In effetto, una pio affinata coscienza sto rica tende oggi a rintracciare le origini della civiltà greca - e anche questa è, in fondo, un'indicazione estremamente vaga e pericolosa, - in ben pio ampii contesti, con indagini che vanno dallo studio delle situazioni politiche, sociali, linguistiche del cosiddetto mondo pregreco e asiatico, allo studio analitico dei primi monumenti greci, con raffronti e precisazioni indicanti flussi e reflussi, che, alla fine, sempre meglio dimostrano come sia antistorico parlare di origine di una civiltà. E poi, molti dei documenti che in genere si sono usati per rico- Wl www.scribd.com/Baruhk struire, ad esempio, l'antitesi tra l'olimpo omerico c la concezione della vita quale si ricava dall'Iliade - concezione della classe monarchico aristocratica di un ideale esaltante la vita eroico-achillea - c la poste riore concezione nata dalle lotte dei demi contro le aristocrazie, di cui già sarebbero un indice l'esaltazione. del lavoro e della giustizia e la teogonia di Esiodo e che si sarebbe fondata su piu antiche, au toctone c asiatiche, concezioni . religiose agrarie - riti dionisiaci, il culto di Dèmetra e cosi via - per sublimarsi infine nel mistero orfico, in una visione religiosa dd tutto, sono, a .b en guardare, presunti docu menti, poiché sono tutti assai posteriori a Omero ed Esiodo, e, con par ticolare abbondanza, si trovano da Platone io poi. Diremo, anzi, a mo' di esempio, che i documenti piu ampli per ricostruire il significato, se vogliamo filosofico, dcll'orfismo son ricavati proprio da Platone e là dove Platone interpreta per i suoi fini " antiche tradizioni." Il che non significa che realmente questi contrasti non siano esistiti, che real mente i poemi omerici non segnino una certa concezione e altra ii dionisismo; che realmente non vi siano. state tradizioni rituali, agrarie e cosi via, antichissime e radicate in popoli di origini diverse; ma è altrettanto vero che quando si crede di ricostruire la teogonia orfica, anche quando ci si rifà ad Aristofane o a Platone, o di ricostruire le teogonie di }cronico, di Ellanico, di Museo, di Acusilao, di Epimc nide, di FerccidediSiro- i cui presunti frammenti sono tutti ricavati da tardi neopitagorici o neoplatonict, - si corre il rischio di proiet tare Platone, o Aristotele, o Proclo, o Damascio in epoche ben di verse dalle loro, e d'interpretare quei singoli e distaccati frammenti fuor• dei loro contesti, facendo piu opera di montaggio che di sto ria. Sarebbe, dunque, piu utile fare una storia del dionisismo, del l'orfismo, del culto di Dèmetra per un verso e, per l'altro verso, del lo stesso Omerq c di Esiodo e delle massime dei poeti arcaici e di quelle che, poi, la tradizione ha messo in bocca ai leggendari e molti " sette sapicnti " \ la misura è la cosa migliore," " osserva re la pietà," " nulla di troppo," " quando hai appreso a essere co mandato, saprai comandare," •• conosci te stesso," " non dir male dei vicini," "l'esercizio è tutto," e cos1 via: Stobeo, III, l, 172), alla fine di una storia del pensiero antico, ripercorrendo le fasi e gli ambienti in cui questa o quella tradizione ha assunto questo o quel significato, senza cosi presumere di " rivivere " il significato mitico o la verità del la rc:ligiosità orfica con tutto il suo peso dato al peccato originale, al ri torno dell'anima purificatasi alla patria cc:leste d'onde è venuta, indi viduando una presunta sapienza riposta, ancora miticamente e poetica mente espressa. www.scribd.com/Baruhk

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