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La fabbrica delle parole PDF

285 Pages·2008·13.826 MB·Italian
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Tullio De Mauro L A F A B B R I C A D E L L E P A R O L E Il lessico e problemi di lessicologia Elaborazioni statistiche e indici a cura di Clara Allasia UTET L I B R E R I A UTET Libreria - Tonno www.utetlibreno.il © 2005 Istituto Geografico De Agostini - Novara I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di ripro­ duzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi 1 microfilm e le copie Idrostatiche), sono riservati per tutti i Paesi. Finito di stampare nel mese di febbraio 2005 da Stampane, Tonno, per conto della UTET Professionale Ristampe: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 2005 2006 2007 2008 2009 Indice IX Prem essa 3 C apitolo I. Prem esse generali 1 Linguaggio, semiotica, lessico 3 11 2 La nozione di 'parola' 3 La semantica e ì suoi apporti alla descrizione e allo studio del les­ 19 sico 29 C apitolo II. La costruzione d i un dizionario 1 Alcune considerazioni preliminari 29 2 La costituzione della base di dati del lemmario: ancora qualche 38 preliminare 3 La costituzione del lemmario: fonti e criteri di selezione della base 42 di dati 4 La iemmatizzazione 48 Ordinamento alfabetico dei lemmi 50 5 6 Struttura delle voci 51 54 7 R invìi 8 Trascrizione fonematica e accentazione 55 9 Sillabazione 58 10 Qualifica grammaticale 59 11 Marche d’uso 59 12 Etimologia 64 13 Datazione 75 14 Definizioni e accezioni 80 15 Derivati 84 16 Composti 84 17 Sinonimi 85 86 18 Contrari 19 Quadri grammaticali 87 VA x/nucc 20 La 87 sezione g r a m m a t ic a 88 21 Varianti 22 Politemauche 88 23 Verbi 91 24 Sostantivi 98 101 25 Nomi propri 26 Aggettivi 103 27 Alterati 104 28 Avverbi 106 29 Preposizioni 106 30 Abbrevìzioni, sigle, simboli, acronimi 106 31 Esotismi 110 112 32 Conclusioni 117 C apitolo III. form azione e strutture del lessico italiano 1 Considerazioni preliminari 117 2 Categorizzazioni del lessico 119 3 La stratificazione diacronica del lessico italiano 119 4 Le fonti etimologiche del lessico italiano: il latino, i latini 127 5 Altre fonti etimologiche esogene 136 5.1 II greco 137 5.2 Dialettalismi e regionalismi 139 5.3 Lingue romanze 142 5.4 Lingue germaniche, tedesco, inglese 143 5.5 Altre lingue 145 6 Fonti endogene 146 6.1 Derivazione 147 6.2 Composizione 152 6.3 Locuzioni polirematiche 154 6.4 Altre coniazioni 156 7 Semantica lessicale 157 169 C apitolo IV. N uove parole dell’uso 1 Criteri di scelta e presentazione delle nuove parole 169 2 Recuperi di precedenti omissioni 177 3 Nuovi e vecchi prefissi e confissi 178 4 Poliremauche, regionalismi, esotismi 180 5 Nuove accessioni nei linguaggi tecnici e specialistici: le maggiori 183 aree innovative 6 Nuove parole nel lessico comune 187 7 Considerazioni conclusive: l’italiano sta bene, gli italiani un po’ 190 meno inulte Vii 193 A ppendici 1 Stratificazioni sociolinguistiche dell’eredità latina nel lessico ita­ 193 liano Dall’aguti allo zebù: il "Battaglia” in cammino 219 2 3 Come fare parole con le cose ovvero il primato del fare 237 255 Indice dei term ini e delle cose notevoli 263 Indice dei nom i Premessa Ripubblico qui, alleggerite di qualche ripetizione e con una soia sostan­ ziosa modifica di cui dirò, le due prefazioni e la postfazione apparse nei volumi del Grande Dizionario Italiano dell’Uso (il Gradit secondo l’acronimo prevalente negli scritti tecnici): il primo e sesto, del 1999 (rispettivamente voi. I, pp. VII-XLII e voi. VI, pp. 1163-83), e il settimo di supplemento. Nuove parole italiane dell’uso, dei 2003 (pp.VTI-XVI). A questi testi sono premessi tre capitoli o paragrafi introduttivi mediti su questioni di semiotica, semantica e lessicologia generale che rendono espliciti presupposti immediati, che sono sottintesi o solo fuggevol­ mente evocati nelle due prefazioni e nella postfazione. Seguono due ap­ pendici: un lavoro sulla presenza del latino, anzi dei diversi latini in ita­ liano (già pubblicato negli atti del convegno di Roma della Società ita­ liana di glottologia. Linguistica storica e sociolinguistica, Il Calamo, Roma 1998, in realtà 2000, pp. 163-88); e due relazioni (ancora inedite): sulle trasformazioni che il Grande Dizionario della Lingua Italiana di Salvatore Battaglia ha conosciuto nella sua lunga storia pluridecennale e però, infine, ha anche prodotto nella nostra lessicografia. (Università di Torino e Vercelli, 2002); e sul primato del fare (un titolo rubato a Bene­ detto Croce) non solo, in generale, nell’acquisizione della parola, ma, in specie, nella determinazione dei sensi di molti vocaboli dei vocabolario fondamentale delle lingue (convegno GISCEL, Ischia 2002). Nelle tre appendici si può trovare la necessaria bibliografia che sottende i tre scritti, ma anche molta parte del lavoro svolto nel costruire il Gradit e nel condensarne nelle prefazioni e nella postfazione il senso o quel che a me pareva e pare il senso. I paragrafi introduttivi sono invece privi di una specifica bibliografia: chi la desiderasse può, se crede, ricorrere a qualche mio lavoro recente, come Capire le parole (nuova edizione 2002) o Prima lezione sul linguaggio (2003), editi da Laterza, o il meno recente, ma riedito spesso e anche da poco con qualche aggiornamento, Mimsemantica dei Linguaggi non verbali e delle lingue (1982). Nella revisione delle tavole e delle statistiche dei tre scritti più ampi un aiuto determinante mi è stato dato dalla dott. Clara Allasia, che ha esplorato con pazienza e intelligente perizia la banca dati informatizzata su cui esse si sono fondate, tenendo conto anche del volume di supplemento. Tavole e statistiche sono dunque ora aggiornate ogni qual volta considerato necessario e, dove si fa questione di secoli, si spmgono fino al XXI appena iniziato. Naturalmente Clara Allasia non è l’unica persona che devo ringra­ ziare delle molte, che come può vedersi nel colophon dei diversi volumi e, per i meno «strutturati», anche in una noticina a p. 114, hanno con­ corso al lavoro del Gradii senza il quale non sarebbe stato possibile, o possibile in tal modo, nessuno degli scritti qui pubblicati (ma, dei resto, nemmeno buona parte degli altri lavori che mi è accaduto di fare nel corso di questi anni). Certo non siamo mai veramente soli nel nostro vivere. Ogni nostro operare rielabora e impiega elementi di cui ad altri è debitore (a cominciare dagli alimenti, ma anche dalla lingua e dai pen­ sieri e dalla cultura che essa reca con sé, come osservò felicemente Al­ bert Einstein). Ma ancor più sicuramente corale e collettiva è l’opera d’un dizionario, non solo nell’implicito e nella sostanza, ma formaliter e scopertamente. Anche gli scritti qui pubblicati sono parte di tale coralità. Una dedica, per tale rispetto, si sovrapporrebbe a essi come cosa troppo personale. Tuttavia vorrei ricordare che tutto il nostro co­ mune lavoro non sarebbe stato portato a termine se prima il progetto e il piano di fattibilità, poi le fatiche della redazione non avessero incon­ trato l’interesse, la comprensione, l’approvazione e le discrete, gentilis­ sime, ma ricorrenti e ferme sollecitazioni dell’Editore, voglio dire di Gianni Merlini. Mi sembra un dovere elementare segnarne in viemo- riam il nome in capo a queste pagme. Tullio De Mauro Roma, 18 agosto 2004

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