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La distinzione dei generi nel nome antico-egiziano e semitico PDF

86 Pages·5.383 MB·Italian
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PUBBLICAZIONI DELLA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DELL'UNIVERSITÀ DI MILANO LXXX SEZIONE A CURA DELL'ISTITUTO DI GLOTTOLOGIA FRANCESCO ASPESI La distinzione dei generi nel nome antico-egiziano e semitico LA NUOVA ITALIA EDITRICE FIRENZE Proprietà letteraria riservata Printed in Italy © Copyright 1977 by «La Nuova Italia» Editrice, Firenze ia edizione: giugno 1977 INDICE Premessa p. ix I -II problema i II - La significatività della testimonianza antico-egiziana 23 III - La distinzione dei generi in antico egiziano 27 IV - Confronti con la situazione del semitico 53 Principali opere consultate 65 Indice degli argomenti 69 Indice delle parole 71 Indice degli autori 75 Scritto nel ricordo di mio Padre e dedicato con tenerezza a Federico, Nicola e Antonio PREMESSA 11 nucleo di questo lavoro è rappresentato dalla mia tesi di lau­ rea che ha avuto come relatrice la professoressa Maria Modena Mayer e come correlatori i professori Enzo Evangelisti e Sergio Donadoni. Con essi e col professor Alessandro Roccati ho po­ tuto confrontare i miei punti di vista lungo Parco della ricerca e avere preziose indicazioni di metodo e di contenuto. Ai pro­ fessori Vittore Pisani e Giovanni Garbini, che hanno avuto la cortesia di leggere la mia tesi prima della presente rielabora­ zione, devo ulteriori importanti suggerimenti. Mentre rinnovo in questa sede vivi ringraziamenti a chi tanto autorevolmente ha voluto assistermi nel mio lavoro, desidero affermare la mia esclusiva responsabilità per le argomentazioni esposte. F.A. I IL PROBLEMA La distinzione di due classi nominali prevalentemente per mezzo dell'uso di affissi in dentale (quasi sempre suffissi) è una delle isoglosse più generali e caratteristiche delle lingue camito- semitiche. Tale distinzione è rinforzata dalla diversa concordan­ za col nome di altri elementi della frase come l'aggettivo, il pro­ nome ed il verbo. Nonostante l'eterogeneità dei nomi che compongono quella che il Brockelmann chiama per le lingue semitiche «die zweite Klasse» *, caratterizzata dalla prevalente presenza di suffissi con la -t, questa classe viene comunemente intesa come femminile in quanto comprende anche i nomi di esseri viventi di sesso femminile. Come tale essa viene contrapposta alla classe del ma schile che comprende tutti gli altri nomi, non essendo morfolo­ gicamente organizzata una classe del neutro nelle lingue camito- semitiche. Quindi la classe dei nomi «maschili», oltre a com­ prendere i nomi degli esseri viventi di sesso maschile che ecce­ zionalmente possono essere anche provvisti di suffissi con la -t (p.es. ar. halifatun «califfo», ebr. kohelet n. pr.m. «colui che presiede una congregazione»), si definisce per il resto negativa­ mente rispetto all'altra classe in quanto al singolare manca dei suffissi con la -t e degli altri suffissi che sporadicamente in al­ cune lingue del gruppo concorrono con essi (-a, -a, -a1}. i. Cari Brockelmann, Grundriss der vergleichenden Grammatik der semitischen Spra- chen, Berlino 1908, voi. i, pp. 418, 425 ed altrove.

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