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La dislessia. Quando un bambino non riesce a leggere PDF

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IUY Forsi un'ideq ( iiacomo Stella È una collana che aiuta il lettore a orientarsi nella selva di stimoli, notizie e sollecitazioni cui è quotidianamente dislessitl sottoposto. Per leggere il giornale, ascoltare la radio, Lcr guardare la Tv in maniera meno passiva, per interpretare a i fatti in modo più consapevole. (9 Lo dislessio F Perché alcuni bambini intelligenti come gli altri non riescono o d a leggere? Perché un atto che per quasi tutti è semplice e automati(x) o- può divenire per qualcuno così complicato se non addirittura Ul impossibile? Come distinguere i sintomi di un vero e proprio ol,l disturbo della lettura dalla fisiologica diflicoltà dell'imparare? UI La dislessia è una sindrome clinica che ostacola il normale processo o ,s (.r, di interpretazione dei segni grafici, e che affligge, se pur in diversa misura, circa il 5"/" della popolazione italiana. Se non riconosciuta {hrr_ ,1 's I essa può divenire la causa di dolorose frustrazioni e di gravi disagi psicologici. Ma con un intervento tempestivo basato su adeguati metodi rieducativi è possibile farcela: un adulto professionalmente realizzato può essere stato un bambino dislessico. Uno dei massimi esperti del problema, ci spiega cos'è la dislessia, come si manifesta e lJ-t soprattutto come la si affronta: genitori, insegnanti, logopedisti -** possono, con un corretto approccio educativo e un elficace intervento riabilitativo, contribuire al recupero di questa disabilità. Q* Giocomo Srello Insegna Psicologia clinica nell'Università di Urbino ed è il fondatore dell'Associazione italiana dislessia. Tha le sue pubblicazioni: oSviluppo cognitivo» (Bruno Mondadori, 2001) e "Storie di dislessia" (Libri liberi,2002). un bambino Quando a B. non riesce a leggere: cosa fare, -l l-.Bo- H come aiutarlo Oover desigrt: Miguel Sal & C. lsBN 88-15-09681-7 o Società editrice iI Mulino x ll[ru[Uilill[[l[ll rr (UL'a-t Ca--EoG . . i t___*__] - Giacomo Stella LA DISLESSIA I lettori che desiderano informarsi sui libri e suli,insieme delle ,ttviia'a.ffu Società editrice il Mulino possono consultare il sito Internet: www.mulino.it Mulino Indice l)ro1ogo. Storia di un bambino qualunque, owero il malinteso della dislessia p. 1. La dislessia tra linguaggio comune e scienza 10 Alcune domande e alcune risposte. - Esistono più forme di dislessia? - Intelligenza e apprendimento della lettura. - Acquisire un'abilità. - Scoprire una disabilità. - Disabilità e scolarizzazione. 2. Definire la dislessia ?o Perché tanti modi per interpretare un fenomeno? - Ma- lattia, disabilità o ritardo di apprendimento? - Le basi biologiche della dislessia. - Si può prevedere la dislessia? 3. Un po storia e qualche dato 46 La dislessia è sempre esistita? - Quanti sono i dislessici? - Perché in Italia è un fenomeno recente. - La dislessia e la nostra lingua. - L'atteggiamento della psicologia rsllN 88_15_09681_7 clinica in Italia. tscoo-conopopy irraiigstaeh,rt vr@aipti r.zo oNdoeo4st tsbauy.n aasr ocpchaieivrttiàea t aed,di iqtr.ic,"er ,nil MpruÀriinlìoL,a zBioornoeg npa.u òT uensis ei rdei rfion_i 4. Cosa devono sapere e cosa possono fare i 56 nfoormn an eoi mree-zrmzoin -i perleevttirsotni idc.oa,l la, ."le^..g.r^gnoeir. orcLh,-ie^." tptiu-iooie.g-la,r.a-uitlri _cOo"i.,.r i,t dtoiign?i tqeaulueat lso_i arslseli Lprao bslteomriaa. d- iI l Erlaepopnoorrtao. c-o nI ll 'ignesengitnoarnet ed. i -f rDoin ftreo natel saulloa Per alrre informazioni si veda ir sità'il.À"ri"".i.l.airì""11r"iffii. richiesta del sostegno. - Quali strumenti per capire? - Come aiutare il bambino dislessico a casa. 5 I Cosa devono sapere e cosa possono fare gli ,---] insegnanti p. 69 I)i fronte a un bambino che non impara come gli altri. l)ntlctgo. - Difficolrà scolastiche e disturbi ,p"iifi.i aàìì;rp"pr*ai Storia d,i un bambino qualunque, 9mlXen tfo*1. .- drIduoLeprnorLr irlfrairc ldafarrsse e Ìid bDi aaammcqDbuilnnisli i zaaio nfrliSesC.c hh_liO o[D oapi oa llaii rsrciuro.la ouuero il malinteso della dislessia dell'obbligo 6. Cosa devono sapere e cosa possono fare i medici 86 Il ruolo del pediatra. - Che cosa dovrebbero fare gli C'era una volta un bambino qualunque che tutte le mattine si specialisti? - Come ridurre i rischi di .r.or. uàlu,rriuoi tlzua per andare a scuola piangendo. Appena si svegliava comin- Dalla parte del bambino: imparare con la itn'it vgair oa! .l.a. miae nmtaaressi:t ra"n moni dviocgel isoe amnpdraer ec hae s cnuoonl av opegrlicoh éim mpei gpnreanrmdoi!.n..o dislessia 96 Matteo mi prende sempre 1e matite e allora io 1o picchio..,,, La Il bambino all,inizio della scuola. _ Chi deve aiurare il lu'ìamma era molto preoccupata perché il suo bambino era sempre bambino con difficoltà? - I metodi rieducativi. _ OrrrO. stato allegro e socievole, di carattere docile e da qualche tempo, in si può interompere la rieducazione? _ Olu.ntnàìuto_ cffetti, la maestra continuava a chiamarla per dirle che il bambino nomi con l'informatica. _ Leggere e parlare. qualunque picchiava sempre i compagni, non stava mai fermo, non 8. Come va a finire per i dislessici? 114 vboalmevbain soc rqivuearleu,n qeucce. dTiu tcteo m1pe omrtaatrtsini eb elan em, admi masac orlatacrceo mlaa nmdaaevsat raa,l Crescere con una disabilità invisibile. _ Essere dislessici ma quando tornay^ a scuola a prenderlo era sempre la stessa litania: da adulti. - L'impressione di essere jiu.ìri.-_'rJ'"qurfita "... ha fano questo, non ha latto quelio, ecc.,. dei dislessici. - La dislessia visra da .f,i.. ff,, fìà, Ormai neanche la mamma voleva più andare a scuola perché Informazioni utili ayeva paLLra di incontrare gli insegnanti e sentirsi elencare le r26 malefatte del figlio. I genitori degli altri bambini qualche volta t'Aid. - I cenrri pubblici per la diagnosi protestavano perché il bambino qualunque picchiava tutti, era anche molto robusto e gli altri non riuscivano a difendersi. Che Per saperne di più 129 fare? Come mai il bambino qualunque, che non aveva mai avuto modo di farsi notare alla scuola materna, in pochi mesi si era trasformato nel terrore del1a classe? Era sulla bocca di tuni i genitori che cercavano di trovare una via d'uscita indolore, un modo per far capire alla mamma del bambino qualunque che sarebbe stato meglio trovare un'altra classe. Forse c'era incompa- tibilità con gli insegnanti... 6 7 IW s.![{]I% r( ( Il rr(r'r., r1 rl1r,1,1r 1;rrrlr,rr, ,I r't,',a,,t'r',lr,,l llttl t,,rlllr,r rr,.rltnr,a i le l tqau,eiltsintoo e rnao nil vsortlcel \trnao cctleos cpee_r ,tl,r[rrc c, litsrlees vsiocolt ee alolla a fsTcidrtòim aacnl ar,.r nAal fl oignoizpieod iislt ab acmheb i1n()o a dir.iiftfaircrail cp esri "lrl)()r:,r rrl r;ilrrlri;rrrt'rrro. A cese il bamllino qualunque si rifiutàva lrLrttaria pef terle e non voleva acccttafe 1e proposte clella logopeclista, ,lr l, rlri,'r. t'tli si'r'ir,'t'r'c. Ll,ramma clo'eva riÀcorrerio per costrin_ rrlr poi, lcntamentc, qucrste reazioni si diraclarono e il bambino ri, rl,, ;r s.ilt'lsi Pt'r fure i compiti. Era un continr-ro alternarsi cli rlit'f icile cominciò a collaborare. A scuola le cose continuavano ad :,r;rPlit lrt., tli 'i.rrtti. cli minacce, cli promesse che clurava per ore, Irnclare molto rnale, il bambrno cliflicile continttava a picchiare e a lirrt'lr. lrllrr s('r'11, u vrite, ra mamma face'a i curnpiti al posto clei rlir.e parolacce, a prendere 1e matite clegli altri e a rifiutarsi cll lrrrrrlrirrr.r rJ.lrlurclLre, per erritare che si sentisse cliverso ilagli altri sr.fnere. Quanclo rientrr) l'insegnante clal periodo cli stuclio 1e cose , t lr. cl,r'rsse sLrlrire i rimpro'eri clegli insegnanti. I1 birnbino rrrigiiorarono un po', nta poi anchc lei incontrò dilfictlltà a lnante- tltrrlrr.rlrrc a v.lte tentava cli c.piare clelle paroìe, e questo non gI nere 1e regole in classe. .irrsr'iva sc,,ple male, rlentre invece r,,n.i, capace cri scrivere Jla 11 bambino difTicile ave\ra una diagnosi di dislessia, ma non solo, scnza copiarlo, nemmeno il suo norne. tLrtti ne erano conr,inti, chiss:ì se si potel,a trattarlo come gli altri. Così trascorse tllttiì la prima elementare e il hambino clualun_ ll 1avorc proseguì per tutto l'anno con incontri fLa la logopedista. qLre arrivò alla fine dell'ann, scolastico con il marchio clefinitivo lo psicologo e f insegnante e pian piano i problemi si attenuarono' c1i bambino clifficile. Gli insegnanti nrn sape'ano più come c.ntr.l- H il bambino difficile fu riconosciuto colnc bambino clislessico. lare i suoi scatti d'i,a vers, i compagni, per cui ii bambino crifficire Ac1 un anno cli clistanza, il bamllino clislessico ha imparato frascorreya mrlto tempo f,ori dalla classe assistito a volte cra un con diffrcoltuì a lcggere e a scriYere e oggi fa le tetzt elementare. insegnante d'appoggio che magari era rimasto libero in qLrel N«rn riesce a leggere e a sctivere come i suoi compagni, rna è in giorno, oppure giocava anche con il bambino che l,insegnante graclo c1i farlo con molta lentezza e con qualche errore cli troppo dor.,et a aiutare. che i suoi insegnanti hanno imparato a tollerare. Nel corso clell'estate i genitori ciel bambino clifflcile tenrarono I1 bambino clislessico sta in classe senza difTicoltà, ha buone cìi aiutarlo affidand.lo acl un'insegnante, ma senzA successo, per relazioni con i sr_roi coflrpagni e 1a sua maillma ha ricominciato ad cui decisero di lasciarlo riposare. anclzrre a pr.enderlo a scugla senza semple essere assallta dal I1 hambino diflicile cominci<) 1a seconcla elemcntare così timore cli sentirsi dire che il sLro bamllino ha qrtalcosa chc non va, com'era finita la prima, con liti continue con i suoi cornpagni, aggiungenclo ai rifiuti anche qualche paroraccia alla maesti, .tr" Questa è una storia vera. tlna come mi1le altre con la stessa ormai non sape\ra pitì come fare. Nella classe c,era una delle trar-lir: baurbini che fino alf ingresso alla scuola de11'obbligo soncl meestre che non ave\ra paura der bambino crifTicile, ma crop. dre rllegri e vivaci, proprio bambini qualunque, e che diventano a1- settimane questa partì per un soggiorno di studio ali,estero e così f irnprovviso ansiosi, apprensivi, aggressivi e violenti. rtnche cluei momenti dr calma .h" .rrnn garantiti clalla maestra i.a compalsa di una difficoltà inattesa, in quanto n«rn scnsiltile scomparvero. preannunciata c1a alcun segnale premonitore. gcnere sconcerto I genitori si rivolsero acl una vecchia lraestra che, cercancro di negli aclulti e fiustrazione e disorient2lmento nel llambino che fino 1a'e i crmpiti con il bambino clifficile, ebbe ir sospe*o che avesse a cluel mofìlento non ave\ra rnai ricevuto messaggi cli inaclegua- clelle difficoltà ad apprenclere la letto-scrittura e lo incltrizzò .td, te7.'2.à o c1i preoccupazione per le sue prestaziclni. Couincia allora rrn;r r isitu spcri:rlisl ir':r. una storia srmtle a que11a che ahbiatno faccolltato e che. per qtresti Il ba,-rbino diflicile andò da un altro psicorog. che crisse che bambini. è purtLoppo molto frcquente 8 9 ffiffi ffiffi \ - ii rnrrt«tirvltiotà s, ecmhep laiclela em vaigegnieo rs vpoalrttae ldne rllneo àpoe rs'uotnoetn sactoiclaor'i zizna lree asletàm èb rial \ l. lrr tlislcssict risultato di una serie di pràcessi molto complessi che comprendono: 1. il riconoscimento dei segni dell'ortografia; tt,t lru.qu(t,q_qio cotttttne e scienza 2. la conosc.n" iàU" di conversione dei segni grafici "goìt in suoni; 34.. llaa rcicoomstrpurz"inon,ieo ndte-Jllett stsriignrgihifiec adtio s udoenllie i ns ipnagrooilee dfreal slei ses icdoe;l tcsto. La dislessia è un disturbo che ostacola il normale processo di menLtare d insolens sriiag uinatredr eus" slua sfoul"o" adlci ucnoi mdpi rqàunessiotin oer odceelslasi 'f ri apsreim oi tdree'l interpretazionc dei segni grafici con cui si rappresentano per ttttì iscritto le p:lrole. In breve viene definito un disturbo della capacità pr,,n, tre processi possono anche essere considerati le fasi di di leggere. un'unica attività, .f,iamita attività di decodifica o transcodifica' in 1 La dislessia euolutiua (distinta da quella acquisita, su cui ci quanto consente Oi t'a'formare il codice scritto in codice orale' 1ii soffermeremo nei prossimi paragrafi) è una sindrome clinica che quello che usiam.rop p.e*r- ei"soprtimtoer ci dvlefrfbitaitlmt ednisttein' guere l'attività di t oclramssaifi icraicteo vicn dpisiecnutoib cilmonesnetnes ofr ain i ademfibciitto d si csiveinlutpifpicoo :c ihle d oisritguirnbaon oè decNodeifl icleat tdoarei processo di comprensione' dato che quando un da alterazioni di natura neurobiologica e non viene più classificato ;;;iJr" legge il testo ha l'impressione di accedere direttamente i fra i quadri psicopatologici di origine psichica. Tuttavia non si può ;irìr",rjdienza dedicare aliuno sforzo all'attività di interpreta- dell'ortografia' sccearttouM ridosiclrtoeen cosh odena sollie tardnarvctteoi rrsdaei lumena qnqiufueeassdtatriozoi oncnil iia ndpiceeolr tdebee fenic idtc eodfnii ntleritototvu.erar,s eta ncht'èe zoiroonoLeri imo pdoafli adfiiszrae sdsiic qo,u ecisotoè dpraolc seosgsgoe utto't t1c:he e -mt tp'e-rtse-sts^ae" n:ilnt:a: e;dHvifidfi:ec:no;zl;taà vdeisrloe scshiae. qualcuno suggerisce di pariare di dislessie, piuttosto che di Ir.t'rLriau duitsnle.snstiea nède delle;i '"faqftit;iiv i;tài'n d dsii sudtouerncboi ode ifc icvhaiee' nrigeu maredsas au niinca emveidnetenz laa trasformazione attraverso la lettura li-^it^ voce' ll dislessico legge male ad alta Alcune domande e alcune risposte vsoigcne ifcicoam pciheend iol 'doislttiu rebroro rsi ceo mprpoaciead esned uo ns teinndtaivtaidmueon tea' ffCeitòt on odna lneogtgeMvoonoloelt im caoadnleufu ltsmii ooans ecs aesprvuisal cnsooign noci hficecia òato lcc hudene lil l'eebgsapgmroebnsions.iio Qdneeu fei-ndsitetoif i ccdiritse ldae is uslenicta-i cmelvisailde eDsssne'oizamri àaplet eliignc gde eaam vl-laeaann vltteioe,t c tfcueuhr aasen il acelldeno t aepdl't,aia frtf liievocoroèeclme ts'àoe nddziea ltlpraar ondnissuclenoscdsiiaifairc eca o lemv eepn agdrooi nlueon' tura,I.n C goesn'èe rael locoran lail lteetrtmurain?e "lettura, si intende un processo che d,li spturrob.o. rrdoe llcal i leinttteurrpar, eèta iznitoenseo dcheei siel grinfei rdimelle'onrttoo gsraarfàia u'nicamente consente di comprendere il contenuto di un testo scritto. Questa 11 t0 fllW t= -:-l lr)sislorxt più Jbrme di dislessia? Innanzitutto, nella dislessia acquisita il soggetto ha già appre- Una prima distinzione viene fatta tra dislessia acquisita so il processo di transcodifica ela sua capacità viene danneggiata idnitselerpsrseiata ezuioonluet iudae lel,o rritgougarradfiaa .I'epoca in cui insorge il disturbo dei czlaa,l lae laensciohnee l,a m peiùn terev idneenlltae ,d iòs le1as sdiaif fiecvooltluàt inveal lpar opcreimssao c doni saepgpureenn-- dimento del codice scritto. phdpcleraeoaog cmrcdgooeNieeldnestreice esfliciro camocna adnao isn siro claomat ortnd aomasoen tlpe rlmslleisaacesse o raidcendo oi tisnffernailicres ,cra nseoic.slegioritualàiln ee .o a n lDpcaazqpraìe u u sfeidraso eliccrt aiioqntl oirutotuà,ain cn ql acc urshlhireeoe essgc tcegheteuvee eitt pnttsnoiiaoù t*onnc ea hoops e rieaci c tècoood oiilnnionnfovfog isogcsiccrloctaeoeiladrt àemocn heodldeer,ii cdrcineaiivtbaereleirilrIze esnzcse aossa,zn aedidsnoce ioon ugns enuods aeoledit n moellzue lpe nospr ogiermonoo n co ilelelela t,ssos sidmu ooipbsn.el isaeùIntlnsir t,saocr ietilamrto rc ai eaoan csce iqcoldu urnidiristsgoatleieebtna snin orsioitèilseao p,ca g ehecaicitqnvatooucro ah ilsamcueitol teloisaivn en apt cvec uoo ohònrlmati dcopu io czrnnnoaiqoeduvunlsuoleeae-- congenita, per cui spesso la dislessia acquisita ostacola solo la csdooe lntdàzLi e aaa f pdrr.piisacrl oeeinsn ossdiseiamcg eeenrvnie or gollure atd^ifvleiecalrti taese irr eemi ttcasulnueriaoflle.,n asIitlr,fa abe bia neamvtdoeb ,ci anaeuo tf oaismmrs'o ianasriterzirz laozf .a s dru.leeobr,ri tprocirr oipodcoèieff, sia-- tdlienoitts teudtrureiar sbp sooaa raèroel lce mut unnoitui ttdoooe v piie lsi) ùu,s oimesi staeetesnmsptroeae t tesin ,c(e prslieo ttcrpo are,sa socteto umdmttepopilo lra,ne sesdaloils eloll ea fsial s ssriiaic c ironeitnivtzuooirsalaucl iti,mid vpeaeuln lòei-l compiede in modo rapido e senza sforzo apparente. itesf^neaulmet bimacpitoIloicel s dunpsointro oiaaimt tpposcoppluai nrrfssefeeiien,cna giddrieneliinmo m rt ceeierhri nacneprort loedrn a sorodr os edendcnleoirrbiafe iid unrzleizeivnr aete tdnrub see,rainlar lmald ' a aabÉpd disipnrso rrlJaegeU"sgnlntiseadneitae tlovol r,oe iemdca vei prsos.a l ole utrgisseitgaiistsvetiruocatetoig oa è,n l ^neaipi o l oqeitniuu;nc _tiehnttao d*éuv i; ,ie,ia fprlNneoieeaer sdralc oeutchtl ecaienvas ioeotziàln i aod snssneoicp leglphea geuèc ed iò ftlimita scon lheo leepeslmtto sotscoima sh-d seeeaicdvn creveoiqtevr tusuaunia trsgra gilotin iaznàdez o selail niei ra t e nrtmad tuultuoomtaae dts ee otdc re iiops.i n srneAetoedrcn gituaczerpihiouroeme.tnr a aiNlirna,re aee a p t iulplou repsndasrauils mi ndblfeuetielosinfntsi ànzticec iihoro deei-.li hp.oa tbreisbobgen oe sdsi etreem rpici opniùd ulucnibgihrei pa.rrle.o crapral.ttteuri.srtiic. he di un sistema che raerceuep ceorrot icdaipli einntdeere dssaalltae ger advaitlàl'.e dtàe ldlai ilnessoiorgneen, zdaa. llIan voagsntiit àc adseol leè ctègpmcsio pueeism oesiord sin lDdptioosoftrfeie u e edu mldnrendniieq psndiatnfurlrtefe -aozieeqcrsni l )uaosa,elsa ei l c a_td psfàoc daate odèirtorafinri cffn b reicorclieeairroacsa en o godrnp dnld ipzirp oeoeeeaie.srùsi pfe rcedr so a epnmeicl rezrgaeadooa n pidfs ldIoitpiregdoife nrf r iceespad toserneafaemiimadrrc nor piiàomp zraa eroeiccreni sq opn a(fpumsiprr?eriuo"seo pqro iLfrl"tpeuoa nanaseen ir dsLlercnucr aa iilustmd,ie i"ltd ni se iaeniftiirsd ann*ez lae etcs i ètonsf sooibs nnu ina iraimeinacm , r h elpàaepa"tevro v aro "rstco,o tl locaiul f" u.rnncitp;iàtstia1lrivtruveearoa,eì_a*.;- fpclnppqouroirueueon erustnczrt rcNoeedipooossiteibmtnùtpslooi oooe ec c l pn asododatcisg oriiorth rir,lrtc ea aerdeoptrta ettie aenaonl l rct snade mphcc ciga doeeuorrridt iiasrlt ehaaeilnrfederir aocsceun nas lcdoadi i anavee inz if l ateu illeèoeaptvnt cn ooonznspe sluiuuimoe,csl atlnchiiaiiesv nuee audad l urie dqpaaeit1 oeui r arpimrsaetispeàwondaaarg utat corgicaozalh eaeizr uoetezdanttg aio azodnonr inneoo deinde nes aeal e'voiatg a,etrsd cgose tqSsia aiianu iscacstutipaqtesorieet.nuiglazabcir ,isnaob isifrrpnoeiisceee i tuo ,d1e ut u'mmdatnhonpeaaaa---l disturbo. sto che di rieducazione. La dislessia evolutiva è molto più frequente della dislessia acquisita e inoltre si manifesta sempre in età evolutiva, 12 13 M M cinle ruen, an ofans eh ian acnucio irla b satmrabreingoie, mpuartu areve .nhd.o gmi o;lt;e; ;r;is;o;r"sìei per affpiD;r,en_ esposti con continuità all'insegnamento. Dunque i bambini sordi, lare gli effetri di evenruali Érrori di interpritazione. quelli con ritardo mentale, o i bambini culturalmente deprivati I La dislessia acquisita si manifesta in genere in età adulta, potrebbero avere difficoltà nella lettura. quando è più probabile che si verifichino eventi regati alr,invec- Si parla di dislessia solo quando il disturbo di transcodifica è chiamento del tessuto cerebrare-o clert'appà.ato vascorare; t\ttavia, isolato e non può essere messo in relazione con altri disturbi di cui dinu nrqau,je c aessai, ttlo'e vceonntsoid peuraòre m raa ndifisersetsasrsiai àanccluheti tnae ic obmame brain di.i sNreosnsi aè linad diriefftictao.l tDàu dniq uleett,u lraa dpiuffòic oesltsàe rde i cloenttsuidraer antoan u èna d cio pnseerg useén uzan dell'adulto e la dislessia evoruriva come ra disressia dei bambini. elemento sufficiente per definire un soggetto come dislessico. infatti possibile trovare un bambino di dieci anni con disressiaÈ L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha definito acquisita e un adulto con dislessia evolutiva. cinque condizioni che debbono sussistere perché un disturbo di In genere, comunque, la dislessia evolutiva è molto più fre_ lettura possa essere definito come dislessia evolutiva. Le riportia- 1::nt" di quella acquisira, ranr'è vero che quando si usa il rermine mo qui di seguito dislessia senza specifi cazione si intende ir disturbo di lenura che interessa tanti bambini e che ha origini congenite (vedi capitoio 2), .L'ag,gettivo acquisito viene usato ier rii"ri.ri are disressie posr Criteri per la diagnosi di dislessia euolutiua lesionali. 1. userIenm oq uaenschtoe vnooliu bmreev epmaerlnetree mii ote srmoilnoe d dii sdleisslseias s,i.an reuv oulugtgiv.Ua *eì 2. Inl ellilvae nlloor minate l(lQet.t1iv.>o 8d5e)*l .soggetto con disturbo di lettura deve esserc per riferirci ai disturbi di lettura dei bambini. Il livello di lettura deve essere significativamente distante da quello No, Tnuotnt i èi ebsaamttob indie fcinhiere n doinsl eimsspicaora qnuoa alu nleqgugee rbea msobninoo d icshlees snicoi?n dlaivil elualnlloI bddaeim vleibatizntuioor nade èi spmtaainsridu earatràdto o pc recolvnais ststeaes tfp raeedrq eul'geeuntàata tiot,a dl.a e Ivcnel a pseassrest lecfrroeelq alurneefe,n traslotear e,il iiml para a leggere. un bambino potrebbe ,r.r" diffi.o kà i;;^;-;;; 3. necpersoscaerisasmoe dntie trlaengsactio acldif iucan ai eperc umliaor,itvài ddeiull.er rsi,t ructhtuer "^n .o.rn. -ts oontol Ip1o sssoagngoe tgtoiu nstoifnic adree vela pdrieffsiceonlttaàr ed id ilsettuturbrai cnoemureo lcoognicsie gou esneznan olnrldallrl ctcthae, coinvolte nei processi di erabòrazione dell'ortografia. per 4. Il disturbo deve essere persistente, nonostante la pio, il bambino affetto da sordità non impara tà .orrirponeas"enmr"- adeguata e interventi didattici specifici. perché ha difficoltà a percepire i suoni dÉlla lingua. o;p;;; ;; 5. 11 disturbo di lettura deve presentare conseguenzt'srrllrr s, r'ltt/ /,r/r,,tr,' bambino che presenra un difetto ai inr.ffig";ra porrebbe imparare o nelle attività sociali in cui è richiesto l'impicgo tlt'llrr l,'tt,) ',, rltur,r le corrispon denze tra segni e suoni, ma"non essere in grado di riconoscere le parole a causa di un lessico insufficiente,"oppr.. * Quoziente intellettir.o chc si ricava cla una scall l)si(()nlltrr.r ',i,rrrrr',lr,r perché non riesce a compiere in moclo adeguato la fusione dei ta cla personale specializzato. I valori normali sono conrprlsi lr,r li', r ll ' suoni, frequIneonlttraen,o p cootrenb rbeegroo laersitsàe rlcai bsacmuoblian i. -c-h.te ," p eOrr nvqaurie m nootivni ,s onnoon precCisoi me ec lseiv opnuoò e vsseedreer etu, ttii csroidtedrisi ffaisttsi.a tIin c plaull'r(t i)cnorlslr lst'o, r,rrl,, rnrrrr,r,l l,,l r, 11 tl 15 @ mrpqeouossedtssooot i n rf'cooich mheesis esq desuroeien sroriirv loero'v irnagatreerifr ivavsenip nceathcoreai r d idcdiaa iuagÀngleio nni noo,s.s éip àgid'ùnr a.psin"p;trreir icoolin;a ardisraetii , g simeoane^ninti"otta.rr.eri].i o,aD. l.tien,rli (lnLluarpagpngotioo r iansni zebapa sodace adi abn aoumnn b ilinancti ooc nhsteura llanac ocq oupinsosiist capotaanrzoti iocttuoetl taecrh i Ieed ilftafai cpsoptrleatà gd rani nesdvgeil-i condivisi. rrpprendimenti scolastici, e dall'altra sulla constatazione opposta, t pmreodt.oiIcnco oI.lotlai ldinaae cÌuaen sdosia aprgis niacoo svloie grd^ifoii c daeisrdele èsr saimi ap prpoeusrteòan neztases decirh ete up tqoieus etras" t is. orarldoào ltdtliìanà our nii ciilnh c etau mit tbmea inlmeo b aiancuiq tuocihnseoiz mihooan nie n sioul cldicniefgfsiucsaoivgletgà,i o sa, cdmo lioamsspttriaacrhnaoere ei n lne go eannb.eilrietà ddifif icboaslteà, richieste. La nostra esperienza ci porta dunque a stabilire un'equazione tra successo nelle prime tappe di sviluppo, intelligenza e succes- cri.of_lne ctIte encrterrie teurelrtiem rqoiou rsim useio nsptereag; u reiinpn otpi raptaruttinic toci:oludrirf,i cÀa"ni-o p a^rsapgertatif i ssuu cccueis èsi vui,t ilcei scnhiovese t craih cfeiqg ucliii. s ciTzouisottntroui iasqcmuoeolsa ts1oeti cfnuhones,zt rioed naratao p ncpehrleleas eèmn ptaargzogiopionririo p sasuurltl eeq rcd-raeepis atceca ivtsàei. rdMifeia-i quando un bambino, che fino al momento dell'ingresso a scuola .. lia r appeprsoisrtrie ntrzaa i ndteellllieg ednif fzicao eltà aipprefidimento della lettura; acovnesvias teanvtui toc ounn loe slevtitleurpep eo led epla truotleto sacdriettgeu Iaet on,o isntrceo nattrteas ed ifvfeicnogltoà- ' ia consegu enza deile difficoità sui processi di scorarizzazione. ndioff idceollutàs ein. aLtate nseo setrnat rane icne scsoitnàf lidttio t rcoovna rlea utenoari as p"iienggaezniuoan,e d peelf ri nle- telligenza che ci siamo costruiti. Proprio f impossibilità di rinuncia- Intelligenza e apprendimento della lettura re alla nostra solida teoria sullrintelligenza sta alla base delle spiegazioni più frequenti, ma anche in genere le più sbagliate, che isimmuppl aopLrsraaos ppiabrr iiillomeeg abgc euhdrooeenm? u asLnnea dn ilasneo dttc uièhvr,eia d c quoèuom ua enlcu ,hnanetq,tr iuvih eiuat àn p i e_cbropsaso^mìn rsb^aeit nomso i p apilnioc tneee llc,ig hbeean ssteaenm dnboorasni vlltaoee g nlceigchtotieu nc roaah d.e to r"gotHtvlaaia itumuenn p p ermeidfrieiu stitoclo odb noapo men rbdo lii'nn aa opap pdcprhareeetnt nodind.i.m.ce,o.reenn.t.tr.oa . è.p. croohblapl eapm rdoie billnle'ianmtstiee psgisn icacoonn-- npeari .lnaoren e i ma psavroir gae lreeg gtaenrete, altre attività a,a'stregua decia smumoii ncaoree,t aa- la mInag rgeiaolrtà p, aarltl'eo rdigeignlei idnis equgensatnet is pdiie sgoalzitioon ti rochvea ntuot tpi ei rg espniietograi ree ddfuii n sczpoCioiemhngiaeua nrieflqu cunseeziar iov dienil lalnso,uo , cci ocos esii lsì è scc oufoa omnnreeoe , '"aus npiI ,pèpidr oeefanaftrd tdooimi r,cei".hn ìecato oc. no, s q,dèu iel ,scìntoetse i,ldèlie geee cnceozrmac aee dtperiflofliicgcCeoesolntsmàzo a ei dn eaai tbiitnnebt seipaeramp rirntoeic tuaognzliaà iorb enad emed tbedtoilen ,rio a l sapvep ig loeènr titu toudn er'tealr1ar r'èo airn ttaqote guclrloiiag nfieincanet,e zzsauioa nne ecp olredomtcetueellrs 'aiusn.no- ipsp rpdroaooctnimectsaaisn nocie iaadgs eecdnllueaenlr loac'i olnednt eioe lsnl icogoemei nnsozizga ca.e o,n eseuctorheu esciit ch,dieedì e iunsanto ealhri etasos o survatnai e t sundutesit oei "a i tnfe roleotene r aidsdabaa iifm ;rfciigtceàoon; mr;etto; eàtr,u . 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