Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 1 La difesa dalle alluvioni nel territorio alpino Report conclusivo del progetto FLORA Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 2 Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 1 La difesa dalle alluvioni nel territorio alpino Report conclusivo del progetto FLORA Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 2 RESPONSABILE DEL PROGETTO Secondo Barbero - Arpa Piemonte, Dipartimento Sistemi Previsionali AUTORI PREVISIONE DELLE PRECIPITAZIONI AD ALTISSIMA RISOLUZIONE TRAMITE TECNICHE DI ASSIMILAZIONE DELLE OSSERVAZIONI Massimo Milelli, Elena Oberto, Daniele Cane, Luca Tomassone - Arpa Piemonte, Dipartimento Sistemi Previsionali Naima Vela, Marco Galli, Claudio Cassardo - Università di Torino Marco Gaia - MeteoSvizzera STIMA DEI CAMPI DI PRECIPITAZIONE DA RADAR MEDIANTE VALIDAZIONE CON DATI PROVENIENTI DALLA RETE PLUVIOMETRICA Pierluigi Claps, Francesco Laio, Paola Allamano, Enrico Gallo, Alessandro Masoero - Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture Secondo Barbero, Roberto Cremonini, Renzo Bechini - Arpa Piemonte, Dipartimento Sistemi Previsionali PREVISIONE DELLE PIENE IMPROVVISE NEI PICCOLI BACINI Andrea Salvetti - Cantone Ticino, Dipartimento del Territorio, Ufficio dei corsi d'acqua Massimiliano Zappa e Käthi Liechti, Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL, Birmendorf VALUTAZIONE PROBABILISTICA DELLE PORTATE AL COLMO DI PIENA NEL SETTORE OCCIDENTALE DEL BACINO DEL PO Francesco Laio, Pierluigi Claps, Daniele Ganora - Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture Secondo Barbero, Mariella Graziadei, Milena Zaccagnino - Arpa Piemonte, Dipartimento Sistemi Previsionali DATI CARATTERISTICI DEI CORSI D’ACQUA LOMBARDI Michele Russo, Matteo Cislaghi, Angela Sulis, Roberto Serra - Arpa Lombardia, Settore Tutela delle Risorse e Rischi Naturali, Servizio Idrografico FOTOGRAFIE Archivio Arpa Piemonte Archivio Arpa Lombardia COORDINAMENTO EDITORIALE Elisa Bianchi, Roberta Meotto – Arpa Piemonte, Comunicazione istituzionale PROGETTO GRAFICO Pomilio Blumm Srl, Pescara Finito di stampare nel mese di aprile 2012 presso la tipografia Grafica Reventino Srl, Decollatura (CZ) Stampato su carta patinata certificata FSC® recycled credit, con un contenuto di fibre riciclate del 100% ISBN 978-88-7479-110-1 Copyright©2012, Arpa Piemonte Via Pio VII, 9 - 10135 Torino - Italia www.arpa.piemonte.it Progetto cofinanziato dal FESR «Fondo europeo di sviluppo regionale» «Le opportunità non hanno confini» Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 3 3 Indice Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 1.Previsione delle precipitazioni ad altissima risoluzione tramite tecniche di assimilazione delle osservazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 2.Stima dei campi di precipitazione da radar mediante validazione con dati provenienti dalla rete pluviometrica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 3.Previsione delle piene improvvise nei piccoli bacini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63 4.Valutazione probabilistica delle portate al colmo di piena nel settore occidentale del bacino del Po. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 5.Dati caratteristici dei corsi d’acqua lombardi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 4 4 Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 5 Introduzione Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 6 6 Il rischio d’inondazione colpisce fortemente le regioni alpine che sono caratterizzate da bacini a forte pendenza e da piogge intense in grado di generare piene improvvise particolarmente pericolose. Sebbene le alluvioni siano fenomeni naturali impossibili da prevenire, tuttavia è possibile ridurre vittime, danni ambientali ed economici, attraverso un’adeguata valutazione e gestione dei rischi. I cambiamenti climatici in atto ed alcune attività umane, come l’estensione delle aree urbanizzate e la riduzione della naturale capacità di ritenzione idrica, contribuiscono via via ad aumentare la probabilità di accadimento e aggravano gli impatti negativi delle alluvioni. Di qui la necessità di adeguare al nuovo contesto che si va delineando le misure di difesa non strutturali per ridurre i rischi per la salute e la vita umana, l’ambiente e lo sviluppo economico. Facendo tesoro delle attività di collaborazione nella gestione dei rischi naturali in ambiente alpino, che proseguono con continuità da oltre 15 anni nell’ambito dei programmi comunitari di cooperazione transfronta- liera, Arpa Piemonte ha proposto uno specifico progetto sulle tematiche del rischio idraulico denominato FLORA in partenariato con Arpa Lombardia e con il Canton Ticino. Il progetto FLORA (FLood estimation in complex Orographic area for Risk mitigation in Alpine space) ha avuto come obiettivo il miglioramento di strumenti operativi per la difesa dalle alluvioni in un’area ad orografia complessa come quella rappresentata dalle valli alpine italo-svizzere e l'aumento del livello di protezione dalle alluvioni quale strumento di adattamento e mitigazione degli effetti indotti sul territorio dai cambiamenti climatici. Questi obiettivi sono stati perseguiti anche attraverso la predisposizione di procedure di analisi e gestione del rischio e delle emergenze. Le tematiche affrontate nel progetto FLORA riguardano: - il miglioramento della stima della precipitazione alla piccola scala spazio-temporale, indispensabile per la valutazione delle piene dei bacini montani, sia in termini di previsione (modelli meteorologici) sia di osserva- zione (radar); - la sperimentazione di strumenti di nowcasting delle piene improvvise su piccoli bacini, attraverso l’uso di prodotti innovativi come i “radar ensemble” per alimentare i modelli idrologici di previsione in tempo reale; - l’aggiornamento delle valutazioni probabilistiche delle portate di piena a scala regionale quale indispensabile strumento a base della valutazione del rischio di inondazione e più in generale per un appropriato dimensio- namento delle opere idrauliche connesse al corso d’acqua. La presente pubblicazione, che sintetizza i risultati conseguiti nel progetto, consta di 5 capitoli, in ognuno dei quali sono stati affrontati i seguenti argomenti: 1)realizzazione di nuove metodologie di miglioramento della previsione di precipitazione ad altissima risoluzione dei modelli meteorologici ad area limitata utilizzati per l'emissione delle allerte di protezione civile attraverso l’assimilazione di dati osservati dalle reti al suolo ad alta densità disponibili in territorio italo-svizzero; 2)integrazione di misure radar meteorologiche per la stima dei campi di precipitazione mediante validazione con dati provenienti dalla rete pluviometrica e creazione di una mappa dell'incertezza associata alla misura; 3)previsione delle piene improvvise nei piccoli bacini finalizzati al nowcasting idrologico a supporto della gestione delle emergenze, tramite modelli idrologici alimentati da campi di precipitazioni ottenuti da set di osservazioni radar opportunamente generate (radar ensemble); 4)aggiornamento del quadro conoscitivo delle piene nel settore occidentale del bacino del Po e sviluppo di metodi per il miglioramento della stima delle portate di progetto e la valutazione dell'incertezza; 5)dati caratteristici dei corsi d’acqua lombardi e relativa stima probabilistica regionale delle portate di piena. Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 7 1 Previsione delle precipitazioni ad altissima risoluzione tramite tecniche di assimilazione delle osservazioni Report_xp_128:Layout 1 27/04/12 10.30 Pagina 8 8 OBIETTIVI La previsione quantitativa della precipitazione in aree ad orografia complessa (QPF) è una delle motivazioni più importanti per l’utilizzo di un modello numerico di previsione. Purtroppo esso è anche fra i parametri più difficili da prevedere quantitativamente per il modello stesso, sia per quanto riguarda l’intensità, sia per quanto riguarda la localizzazione. Tale difficoltà aumenta ulteriormente in caso di precipitazione convettiva, data l’intrinseca incertezza nella risoluzione di un evento con una limitata estensione spazio-temporale. I modelli ad area limitata operativi attualmente hanno una risoluzione nominale (passo griglia) di poco inferiore ai 10 km circa, ma la loro risoluzione effettiva, ovvero la scala alla quale i fenomeni vengono effettivamente descritti, è maggiore. Diventa quindi necessario diminuire il passo griglia del modello per cercare di avere una descrizione più realistica del- l’orografia e potere arrivare alla definizione dei fenomeni più locali. A tale scopo si vuole utilizzare nel progetto un modello che abbia un passo griglia di circa 3 km. Tali modelli sono sviluppati all’interno del gruppo COSMO (COnsortium for Small-scale MOdelling, www.cosmo- model.org) e sono operativi presso il Centro Funzionale di Arpa Piemonte. Tale consorzio, fondato nell'ottobre 1998, comprende al suo interno i seguenti servizi meteorologici nazionali: • DWD (Deutscher Wetterdienst), Offenbach, Germania; • MeteoSvizzera, Zurigo, Svizzera; • USAM (Ufficio Generale Spazio Aereo e Meteorologia), Roma, Italia; • HNMS (Hellenic National Meteorological Service), Atene, Grecia; • IMGW (Institute of Meteorology and Water Management), Varsavia, Polonia; • NMA (National Meteorological Administration), Bucarest, Romania; • RHM (Federal Service for Hydrometeorology and Environmental Monitoring), Mosca, Russia. In più ne fanno parte i seguenti servizi regionali (civili e militari): • Arpa Piemonte, Torino, Italia; • ARPA Emilia Romagna-SIMC, Bologna, Italia; • CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali), Capua, Italia; • Amt für GeoInformationswesen der Bundeswehr, Germania. Scopo del consorzio è sviluppare, mantenere e migliorare il modello sia per le applicazioni operative sia per quelle di ricerca. Al momento sono attivi sei gruppi che coprono le seguenti aree di lavoro: • assimilazione dati; • aspetti numerici; • aspetti fisici in atmosfera; • aspetti fisici al suolo; • applicazioni ed interpretazioni (post-elaborazioni); • verifica e casi studio; • implementazioni e versione di riferimento; • predicibilità e metodi di ensemble. Nel contesto del progetto FLORA si è deciso di concentrare il lavoro sui modelli meteorologici COSMO-I7, COSMO- I2 e COSMO-7. Quest’ultimo è la versione operativa presso MeteoSvizzera del modello del consorzio COSMO. L’obiettivo principale diventa quindi il miglioramento della QPF attraverso tre vie:
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