PAUL FREWEN RUTH LANIUS LA CURA DELSE = af TRAUMATIZZATO) Coscienza, neuroscienze, 4 trattamento dr: pron aiar FiORITI 1 EDITORE Le persone con gravi e cronici disturbi psicologici correlati al trau- ma manifestano spesso varie for- me di sofferenza e dissociazione, come il PTSD e i disturbi dissociati- vi. La cura del sé traumatizzato de- scrive un nuovo modello quadridi- mensionale di dissociazione corre- lata al trauma (modello 4-D) per classificare i sintomi dello stress post-traumatico, sia che siano di natura intrinsecamente dissociati- va sia che non lo siano, in modo da rispecchiare le quattro dimensioni sia nella forma di stati alterati di coscienza correlati a traumi (TRASC) sia di coscienza normale in stato di veglia (CNV). Il modello 4-D è stato sviluppato facendo riferimento agli studi feno- menologici e a quelli neuropsicolo- gici degli stati alterati di coscienza. Nella sostanza, questo modello de- scrive sintomi clinicamente rilevan- ti lungo dimensioni che apparten- gono alla sfera del tempo, del pen- siero, del corpo e delle emozioni negli stati di coscienza normale in stato di veglia e negli stati alterati di coscienza correlati a traumi. Le tipiche manifestazioni di TRASC in- cludono: flashback, sentire voci, depersonalizzazione e ottundimen- to emozionale. In questo libro gli autori enfatiz- zano l’importanza del modello 4-D e ne raccomandano l’uso nel pro- cesso di valutazione e trattamento delle persone con disturbi correlati al trauma. Il libro è arricchito da nu- merosi casi clinici, da disegni e da poesie, e sarà di grande utilità per tutti i clinici — psicologi, psichiatri, assistenti sociali e psicoterapeuti — che lavorano con pazienti con traumi complessi. Foto di Bruno Deroose - Archivio Stockvault Progetto grafico di Tiziano Zuliani SCIENZE Medicina, Psichiatria, Psicopatologia, Psicologia e Psicologia clinica, Psicoanalisi, Cognitivismo clinico, Polis, Psichiatria e Psicologia dell’Età evolutiva, Psicotraumatologia, Scienza Psicotraumatologia: diretta da Vincenzo Caretti, Giuseppe Craparo e Adriano Schimmenti Titolo originale dell’opera: Healing the Traumatized Self. Consciousness, Neuroscience, Treatment Copyright © 2015 by Paul Frewen and Ruth Lanius First published © 2015 W. W. Norton & Company, Inc., 500 Fifth Avenue, New York, NY 10110 La cura del sé traumatizzato. Coscienza, neuroscienze, trattamento di Paul Frewen, Ruth Lanius © 2017 Giovanni Fioriti Editore s.r.l. Traduzione di Daniela Rabellino (prefazione, capitoli 1, 3, 7); Eleonora Pellegrini (presentazione, capitoli 4 e 5, appendici); Giovanni Tagliavini (capitoli 2 e 6). Chi fotocopia un libro senza autorizzazione commette un reato Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’articolo 68, commi 4 e 5, della legge 22 Aprile 1941, n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da Giovanni Fioriti Editore s.r.l.; per informazioni [email protected] Giovanni Fioriti Editore s.r.l. Via Archimede 179 — 00197 Roma Tel. 068072063, Fax 0686703720 [email protected] www.fioriti.it www.climicalneuropsychiatry.org ISBN: 978-88-98991-44-0 I diritti di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati. Paul Frewen Ruth Lanius La cura del sé traumatizzato Coscienza, neuroscienze, trattamento Edizione italiana a cura di Giovanni Tagliavini Giovanni Fioriti Editore Roma Ai nostri pazienti, che saranno da sempre e per sempre i nostri insegnanti Indice INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA di Daniela Rabellino, Eleonora Pellegrini, Giovanni Tagliavini VII INTRODUZIONE di David Spiegel XII INTRODUZIONE di Bessel van der Kolk XVII PREFAZIONE Il carcere interiore del sé traumatizzato XXVII RINGRAZIAMENTI DOSI CarrroLo 1. LE VARIE FORME DELL'ESPERIENZA POST-TRAUMATICA Un modello quadri-dimensionale ] CAPITOLO 2. Com'È? La neurofenomenologia come metodologia per la psicotraumatologia ori CAPITOLO 3. LA COSCIENZA DEL TEMPO Quando “adesso” rallenta e “allora” diventa adesso TA CAPITOLO 4. LA COSCIENZA DEL PENSIERO Contenuti negativi, trame frammentate e prospettiva alterata 102 VI. La cura del sé traumatizzato CAPITOLO 5. LA COSCIENZA DEL CORPO Depersonalizzazione e derealizzazione — Quando il mondo è strano e il corpo è estraniato l'o9 CAPITOLO 6. LA COSCIENZA DELLE EMOZIONI Sentire troppo, sentire troppo poco 196 CAPITOLO 7. LIBERARE IL SÉ TRAUMATIZZATO Resilienza e processo di guarigione 283 APPENDICE Casi clinici di stati alterati di coscienza correlati a traumi — Un'indagine fenomenologica sul sé traumatizzato 330 BIBLIOGRAFIA 383 INDICE ANALITICO 431 INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA Per chi lavora nel campo della psicotraumatologia questo lavoro rappresenta una grande opportunità per comprendere come unire pratica clinica, neurobiologia e fenomenologia della coscienza. Questi tre aspetti sono intrecciati in modo profondo e articolato: soprattutto nei casi di traumatizzazione complessa è difficile trovare una bussola che possa fare da guida in modo sufficientemente efficace. Chi avrà la disponibilità e la pazienza di conoscere cosa propongono Paul Frewen e Ruth Lanius troverà questa bussola, insieme a vari “gioielli” di pratica clinica e a un sincero rispetto verso le persone sopravvissute a vicende umane eccessive e insopportabili nella loro gravità. Alla base della proposta degli autori vi è il recupero di un’attenzione di fondo alla coscienza e ai suoi disturbi, con particolare riferimento agli stati alterati di coscienza derivanti da vissuti traumatici, da loro definiti con l’acronimo TRASC. Questa “sensibilità verso la dissociazione” è stata saldamente presente e talora fondamentale nel lavoro svolto a fine Ottocento da pionieri come Pierre Janet e Sigmund Freud, per poi venire quasi completamente persa nella prima metà del secolo scorso. Studiare e conoscere sempre meglio come la coscienza reagisce e si plasma a contatto delle esperienze traumatizzanti, soprattutto se gravi, ripetute e precoci, è uno dei compiti principali della psicotraumatologia contemporanea. Per studiare la coscienza, nostra e altrui, è necessario innanzitutto aprirsi all’ascolto e al dialogo e sviluppare una modalità (gli autori scelgono la tradizione fenomenologica) che strutturi e sviluppi tale apertura. Non a caso, nel capitolo 2 troviamo questa precisa affermazione: Dal nostro punto di vista, i resoconti in prima persona riguardanti i TRASC (stati alterati di coscienza correlati a traumi) [...] sono da ritenersi tra le pietre angolari della psicotraumatologia. Solo ascoltando in modo aperto e disponibile le storie di vita dei sopravvissuti a traumi possiamo iniziare a comprendere la natura del sé traumatizzato [...] e possiamo iniziare ad apprezzare quanto difficile e minaccioso sia anche solo immaginare, e ancor più raggiungere, un nuovo senso di sé, che dia un senso di protezione, sicurezza e controllo, che venga accettato e che sia compassionevole, curioso, gioioso e trionfante. VIII Daniela Rabellino, Eleonora Pellegrini, Giovanni Tagliavini Grazie a questo approccio viene per la prima volta delineato un percorso che unisce la neurofenomenologia alla psicotraumatologia. Entrambi i campi di conoscenza e di applicazione empirica ne hanno da guadagnare: la neurofenomenologia in termini di maggiore applicabilità e utilità per la popolazione clinica, la psicotraumatologia in termini di migliori fondamenti scientifici e di nuove prospettive applicative. All’interno del percorso nel sé traumatizzato incontreremo i contributi di molti clinici e studiosi della dissociazione post-traumatica che hanno sottolineato l’importanza di aspetti come la désagrégation nel senso portato da Pierre Janet (1901), la dis-integrazione dei funzionamenti superiori della coscienza descritta da Liotti e Farina (2011) e da vari studiosi dell’attaccamento disorganizzato e dei traumi dell’attaccamento, fino ad arrivare ai fenomeni di compartimentalizzazione che hanno nella teoria della dissociazione strutturale della personalità un vertice osservativo imprescindibile (Van der Hart et al. 2006). La grande novità dello sguardo di Frewen e Lanius è rappresentata dalla capacità di riassumere i precedenti contributi teorici, di misurarli neurobiologicamente e di utilizzarli a livello clinico: in passato ognuno di questi elementi era già stato considerato, ma separatamente, e mai insieme come nel presente modello che aiuta a identificare in modo preciso e multifattoriale gli stati alterati di coscienza. Questo approccio permette di distinguere quale sia la parte francamente patologica dei fenomeni dissociativi, comprendendo le dinamiche di traumatizzazione, dalle più semplici alle più complesse. Non è un caso che proprio Frewen e Lanius siano stati tra i principali sostenitori, in termini di studi teorici, di neurotmaging e di popolazione, dell’introduzione del sottotipo dissociativo all’interno della diagnosi DSM-5 di PISD (American Psychiatric Association 2013). I lettori potranno notare che questo volume, pur mantenendo e rispettando il costrutto diagnostico di PISD, descrive molti altri elementi cruciali che, in modo più ampio, caratterizzano l’intera area dissociativa. Viene proposto un modello quadridimensionale molto convincente, detto modello 4-D, che organizza e interpreta molte manifestazioni della sintomatologia traumatica mediante l'osservazione di quattro dimensioni rappresentate da tempo, pensiero, corpo ed emozioni. Questa quadripartizione nasce dalla proposta fenomenologica di Thompson e Zahavi (2007) sulla natura della coscienza. Da notare che l’esperienza dissociativo-traumatica è trasversale rispetto alle quattro dimensioni: per esempio, un flashback, ovvero un salto temporale all’indietro nel passato traumatico, viene vissuto anche nel corpo e induce emozioni e pensieri relativi all’evento. Per quanto riguarda la dimensione temporale gli autori partono dalla distinzione tra ricordare un evento (modalità comune) e riviverlo (stato alterato di coscienza a valenza dissociativa) e descrivono l’esperienza della distorsione temporale, con particolare riferimento ai flashback, fenomeni che riportano il soggetto a rivivere il momento dell'evento traumatizzante e non a ricordarlo. Indagando invece la dimensione pensiero sono