CENTRO DI STUDI SULLA LIRICA GRECA E SULLA METRICA GRECA E LATINA UNIVERSITÀ DI URBINO FILOLOGIA E CRITICA COLLANA DIRETTA DA BRUNO GENTILI . 2 PIETRO JANNI LA CULTURA DI SPARTA ARCAICA RICERCHE I QUESTO LAVORO È STATO ESEGUITO E PUBBLICATO EDIZIONI DELL’ATENEO CON I CONTRIBUTI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Indice Premessa 9 Abbreviazioni bibliografiche 13 Per una storia dell’idea di Sparta nella cultura i5 X moderna 43 II Storia di un precetto etico spartano Aspetti dell’etica arcaica in Alcmane 64 III 96 IV Il problema dell’origine di Alcmane 123 Indice dei nomi “propri e delle cose notevoli Indice dei luoghi citati 125 128 Indice degli autori moderni 130 Addendum © Copyright 1965, hy Edizioni dell’Ateneo Roma, via Antonio Musa, 15 Printed in Italy Premessa Un volume che nello spazio di 120 pagine comprende cose tanto diverse come osservazioni su un brano di Rous seau e il commento filologico a un frammento di Alcmane ha bisogno di una parola di giustificazione. Il filo conduttore che lega i quattro capitoli qui raccolti è l’interesse, vivo da molto tempo nel loro autore, per lo straordinario fenomeno rappresentato, nella storia della civiltà europea, prima dalla cultura di Sparta e poi dall’attenzione con la quale ad essa si è guardato, per secoli e millenni, in un alternarsi di ammi razione e di odio che trova difficilmente confronti. Ancora oggi, chi scrive sulla cultura di Sparta (occorre appena avvertire che il termine cultura è preso qui nel senso più vasto, antropologico) si trova, prima di volgersi propria mente all’oggetto del suo studio, davanti al compito di sgom berare i sedimenti che su quest’argomento si sono depositati nel corso della storia, almeno dal IV sec. a. C. fino ai nostri giorni. È naturale che quest’opera preceda solo logicamente e non temporalmente lo studio diretto delle fonti antiche : in pratica supereremo i pregiudizi su Sparta solo attraverso la familiarità con le fonti e, insieme, potremo leggere e in tendere in modo appropriato queste ultime solo rendendoci pienamente conto di tutto ciò che ha contribuito al formarsi dell’immagine convenzionale tanto dura a morire. In questo modo si giustifica la presenza di ciascuno dei quattro saggi qui raccolti : il primo vuole rappresentare quel- l’energico lavoro di « sgombero » ancora oggi necessario, più di quanto si creda, nella nostra epoca critica e storicistica. Esso non mira ad una completezza quasi impossibile in un lavoro del genere ; sarà abbastanza se questo scritto riuscirà nel suo intento, di mostrare la necessità di quest’azione. Premessa 11 10 Premessa Ringrazio vivamente Maria Laetitia Coletti per la solle Il secondo vuole rintracciare la fortuna di un precetto citudine con la quale ha eseguito la revisione e la correzione etico spartano nella vita stessa della comunità e negli scrit tori di altre parti del mondo greco, attraverso una serie di delle bozze di stampa. testimonianze finora non messe in relazione fra loro. I rap P- /· porti fra il pensiero politico di Platone e l’esperienza della vita civile di Sparta ne riceveranno, spero, qualche nuova Urbino, dicembre 1965 luce. Il terzo riesamina, tra i frammenti alcmanei, buona parte di quelli ove si trovano asserzioni che toccano in qualche modo il terréno dell’etica. Il valore di questi documenti è ine stimabile : essi consentono uno sguardo sugli aspetti più vivi e spontanei della cultura spartana, nell’epoca delle sue manifestazioni più originali. Di contro all’interesse suscitato dall’etica espressa nei frammenti di Tirteo, in una tradizione che va almeno da Platone a W. Jaeger, è necessario mettere l’accento sui concetti morali riconoscibili nei frammenti di Alcmane, che ne sono indispensabile complemento. Il riesame dell’annoso problema del luogo di nascita di Alcmane è infine un terreno di prova dove mettere a frutto i risultati raggiunti a proposito della cultura spartana auten tica e delle sue deformazioni ; queste ultime si manifestano nella posizione preconcetta che molti studiosi del problema hanno mostrato dall’antichità ad oggi, inclinando intima mente a non credere alla nascita spartana di Alcmane solo perchè le idee convenzionali sembravano accordarsi male col fatto che un poeta, e un poeta di quel carattere, fosse nato a Sparta. Questo lavoro si inquadra in una serie di ricerche sulla grecità arcaica, secondo i programmi del Centro di Studi sulla Lirica Greca presso l’Università di Urbino. Esso deve al prof. Bruno Gentili, oltre alle impostazioni metodiche in esso riconoscibili, gli stimoli e i suggerimenti incessanti che egli mi ha prodigato. Al prof. Gennaro Sasso, che ha letto il manoscritto del primo capitolo, sono debitore di utili indicazioni e con sigli. Abbreviazioni bibliografiche Bowra C. M. Bowra, Greek lyric poetry from Alcman to Simonides, Oxford 2ig6i Crusius O. Crusius, voce Alkman in R.-E. I (1894), col. 1564 sgg. Davison J. A. Davison, « Notes on Alcman » in Proceedings of thè IX International Con- gress of Papyrology. Oslo, igth-22nd August 1938, Oslo 1961 Frànkel H. Frànkel, Dichtung und Philosophie des frùhen Griechentums, Munchen 2ig62 Garzya A Icmane. I frammenti. Testo critico, traduzione, commentario a cura di A. Garzya, Napoli 1954 Grossmann G. Grossmann, Politische Schlagworter aus der Zeit des Peloponnesischen Krieges, Ziirich 1950 Huxley G. L. Huxley, Early Sparta, London 1962 Kiechle F. Kiechle, Lahonien und Sparta. Unter- suchungen zur ethnischen Struktur und zur politischen Entwicklung Lakoniens bis zum Ende der archaischen Zeit, Mun- chen-Berlin 1963 Page D. L. Page, Alcman. The Partheneion, Oxford 1951 Patzer H. Patzer, Die Anfànge der griechischen Tragodie, Wiesbaden 1962 Polinnia G. Perrotta - B. Gentili, Polinnia. Poe sia greca arcaica. Nuova edizione a cura di B. Gentili, Messina-Firenze 1965 14 Abbreviazioni bibliografiche I. PER UNA STORIA DELL’IDEA DI SPARTA NELLA CULTURA MODERNA Xreu M. Treu, Von Homer zur Lyrik. Wand- lungen des griechischen Weltbildes im Spiegel der Sprache, Munchen 1955 I numeri dei frammenti di Alcmane non seguiti da altra indi cazione sono quelli dei Poetae melici Graeci di D. L. Page (Oxford 1962). Come Partenio è designato il fr. 1 P. Nel 1933 uscì un’opera che era diventata ormai neces Pindaro e Bacchilide sono citati secondo le edizioni teubneriane saria, dedicata ad un argomento cui erano state già rivolte di B. Snell: moltissime osservazioni particolari e che come un campo Pindari carmina curri fragmentis I, Lipsiae ^1964 ì II ibid. ^1964 dissodato doveva dare infine il frutto di uno studio comples Bacchylidis carmina cum fragmentis, Lipsiae 8ig6i sivo che ordinasse e raccogliesse le nostre conoscenze : Le mirage spartiate di Franpois Ollier L L’autore intendeva ritrovare le origini e seguire lo sviluppo dell’idealizzazione di Sparta che è presente in tanta parte della letteratura greca e inquina profondamente le fonti cui deve attingere chi vuole oggi fare opera di storico sulle istituzioni e soprat tutto sulla cultura della città dorica. Una faccia della medaglia non era separabile dall’altra : nelle pagine che illustrano il pensiero e l’atteggiamento dei φιλολάκωνες l’Ollier dovette trattare naturalmente anche di quei poeti e pensatori che guardarono a Sparta come a un oggetto di diffidenza o di abominio. Così il termine « idéali- sation » che compare nel sottotitolo del libro dovrebbe essere in realtà inteso in senso non esclusivamente positivo. Sparta diventò appunto un’« idea », presente alla coscienza di tutti i Greci colti o che solo guardassero al di là del ristretto oriz zonte della loro vita quotidiana ; come « idea » essa fu la scintilla che accese tutta la gamma dei sentimenti che vanno dall’entusiasmo all’aborrimento, ma solo di rado incontrò l’indifferenza. A conferire interesse e importanza ad un’opera1 1 Le mirage spartiate. Étude sur Vidéalisation de Sparte dans l'antiquité grecque, de l'origine jusqu’aux Cyniques, Paris 1933· Una seconda parte (ibid. 1943) ebbe minor diffusione per le difficoltà del momento ; non ho potuto conoscerne il contenuto che attraverso recensioni. 17 I. Per una storia dell’idea di Sparta 16 I. Per una storia dell’idea di Sparta essere per alcuni la proiezione delle loro nostalgie ed aspi come quella dell’Ollier c’era il significato senza pari degli razioni, per altri un «segnale di pericolo » (V. Ehrenberg) ®, scritti dove l’idealizzazione di Sparta ha trovato la sua la manifestazione più compiuta, in una comunità, di aspetti espressione e la particolare esemplarità del « caso Sparta » gravemente negativi della natura umana. E questa una nella storia dei rapporti fra realtà storica e pensiero politico delle pagine più straordinarie nella storia della civiltà : e morale. Sul libro si appuntarono alcune critiche2 : l’autore una città, anzi neppure una città, ma un agglomerato di vil si lasciò effettivamente prendere la mano, per così dire, laggi con caratteri curiosamente arcaici, nasce m un angolo dalla sua materia e andò in cerca di un « mirage spartiate » della terra greca già di per sé marginale nel quadro di una da dissipare anche negli autori precedenti alla vera trasfi civiltà la cui circolazione sanguigna furono soprattutto, al gurazione di Sparta, che non venne prima dell’età classica. meno nei suoi tempi migliori, i traffici marittimi ; dopo aver A parte questo, non gli fu diffìcile passare in rassegna per svolto una politica mista di miopia provinciale da una parte, centinaia di pagine un materiale estremamente istruttivo e dall’altra di machiavellismo di corto respiro e di brutalità che occorre ben padroneggiare se si vuole scrivere su Sparta senza veli, essa scompare dalla scena della politica interna con indipendenza di giudizio. Da tale punto di vista è legit zionale, in un atteggiamento che non sembra nemmeno timo definire l’opera dell’Ollier, come qui si è già fatto, potersi definire di valore magnanimo e sfortunato, lasciando « necessaria » ; ma l’interesse del lettore si moltiplica quando un’eredità culturale di secondo piano e destinata comunque sorge in lui la facile considerazione che il lavoro non esau ad essere totalmente eclissata. Ebbene, questa comunità risce in realtà che un capitolo di una vicenda assolutamente umana, che non ebbe mai più che poche migliaia di membri singolare nella storia della civiltà europea : tanti motivi di pieno diritto, diventa protagonista di qualcosa che si dell’idealizzazione di Sparta non sono morti col mondo an è verificato questa sola ed unica volta nel corso della stona tico, ma, in una cerchia più ristretta, sono tornati a mo occidentale e forse mondiale : la sua elevazione a mito, a strarsi con tenace vitalità fino ai nostri giorni. L’identica rappresentante esemplare di un modo di vivere la vicenda critica diffidente che dobbiamo esercitare leggendo Isocrate umana, di una fra le possibili risposte alla sfida dell esistenza, e Senofonte è necessaria davanti alle pagine di moltissimi prima da parte dei contemporanei e vicini, poi di una cerchia autori moderni che hanno scritto su Sparta ; né lo studio sempre più vasta ; il permanere attraverso 1 millenni del suo specialistico dell’antichità è stato sempre una salvaguardia nome per designare le qualità umane intese da ogni europeo sufficiente : Sparta sembra essersi sottratta in misura ecce moderno che usi l’aggettivo « spartano ». zionale all’imponente sforzo che ha permesso alla moderna L’opera dell’Ollier ha ancora bisogno di una prosecuzione. filologia di ritrovare i tratti autentici della civiltà greca, Queste pagine vogliono esserne un primo abbozzo. Il com scavalcando una tradizione classicistica non più vitale. Il pito è di quelli che richiedono conoscenze straordinariamente destino, che ha voluto segnare in modo così singolare la estese e quasi impossibili a trovarsi riunite in una sola per storia di questo popolo, ha fatto sì che due volte il « mi sona · qui ci si porrà un compito più limitato : mostrare, raggio di Sparta » sia sorto sull’orizzonte della nostra cul attraverso una serie di esempi, scelti fra i più tipici o illustri, tura e due volte sia stato segno di contraddizione ; nei tem come motivi ereditati da una tradizione già secolare conflui- pi moderni, fino a ieri, l’immagine di Sparta è tornata ad 2 A totalitarian state ; vedi sotto n. 32. 2 Vedi per esempio A. Blakeway, in Class. Rev. 49, 1935, p. 184. 18 I. Per una storia dell’idea di Sparta I. Per una storia dell’idea di Sparta 19 scano nella filologia moderna, quella, grosso modo, successiva cativa e ci fa subito sentire il tono che lo scrittore userà in al Romanticismo. Il limite cronologico dal quale prendiamo seguito (« telle fut l’unique et sublime institution du grand le mosse è giustificato da alcune considerazioni : se è vero Lycurgue »). Licurgo (la fonte plutarchea usata ci rende che il « modello » Sparta ebbe una grande importanza nel ragione del fatto che il Rousseau vede Sparta sempre attra pensiero di molti scrittori politici già nelle età precedenti, sul verso la figura del legislatore) merita la nostra ammirazione finire del secolo XVIII esso fu chiamato a fungere da para per avere, diremmo in termini moderni, estirpato radical digma nello sviluppo di idee che comparvero allora nella mente la partitocrazia. A Sparta, quale lui l’ha foggiata, cultura europea e che oggi riconosciamo come matrici della ciascun cittadino si forma per suo conto la propria opinione civiltà contemporanea. sugli affari dello stato ; nessuna « società parziale » impedisce Il compito dello studioso dell’antichità non sarà l’esame che la « volontà generale », che per definizione è sempre di tutto ciò che Sparta ha rappresentato nella cultura mo rivolta al bene comune, trovi la sua espressione. Nella mente derna, ma soltanto il tentativo di spiegarsi come il « miraggio del filosofo questa condizione è il risultato dell’uguaglianza di Sparta » sia potuto sopravvivere anche dopo il sorgere e che Licurgo aveva imposto e che Plutarco dipinge con colori l’imporsi di una consapevolezza storica tanto più grande e tanto favorevoli. Sarebbe interessante sapere se 1 attenzione dopo che le scienze storiche avevano ottenuto risultati tanto del Rousseau si appuntò particolarmente sulle parole, ancora più sicuri e attendibili. Qui ci limiteremo perciò, cominciando oggi per tanti aspetti enigmatiche, della « grande Rhetra », dagli autori nella cui opera la considerazione della spartanità riportate da Plutarco. I precetti circa la ripartizione della come caso storico eccezionale si sposa a pensieri che dirige cittadinanza di Sparta potrebbero avergli suggerito la sua ranno potentemente il cammino della nostra cultura, a ricer interpretazione dell’opera legislativa di Licurgo. care come vecchi motivi dell’idealizzazione di Sparta siano Altrove (III, cap. 11) Sparta è nominata accanto a Roma confluiti nella filologia della quale noi siamo gli immediati come esempio di organismo politico particolarmente saldo, eredi e ne abbiano influenzato le vedute o invalidato addi che non sfuggì però alla comune sorte della decadenza. Una rittura i risultati. uguaglianza rigorosa non fu rispettata neppure in essa (III, Due nomi sono forse i più adatti ad aprire questa rasse cap. 5). A queste considerazioni bastavano largamente le gna : quelli di Rousseau e Herder. Nel Contrai social Sparta è fonti plutarchee ; la critica di Aristotele alla costituzione nominata spesso, con un’ammirazione che sorprende chi non spartana, che ha naturalmente pagine di ben altro nerbo, abbia considerato a quale fonte risalivano le conoscenze del non ha trovato eco nell’autore del Contrai social. Sparta e Rousseau e quale gradito modello per le sue costruzioni teo per lui un modello estremamente comodo di convivenza riche Sparta gli offriva, una volta che egli avesse chiuso gli umana ridotta a una condizione di lineare semplicità, dove occhi sugli aspetti dello stato spartano che avrebbero dovuto i fattori che interessano alla sua osservazione si possono iso spiacergli gravemente. L’immagine che il Rousseau ha di lare e mostrare in atto più facilmente che negli altri esempi Sparta coincide quasi perfettamente con quella che ne dà storici a lui noti. La Lettre à M. d’Alembert contiene un passo Plutarco nella vita di Licurgo, e in quelle di Agide e Cleo- mene 4. La prima menzione (II, cap. 3) è forse la più signifi (le Vite sono del 1559, i Moralìa del 1572). Anche l’ammirazione 4 Sarà superfluo indugiare in questa sede sull’enorme importanza di Montaigne per Licurgo e la spartanità (v. Essais I, cap. 25) che ebbero a questo proposito le traduzioni plutarchee dell’Amyot deriva dalla loro lettura. 20 I. Per una storia dell’idea di Sparta I. Per una storia dell’idea di Sparta 21 forse meno notevole per la storia delle dottrine politiche, ma estremamente importante nel quadro della ricerca che stiamo nica, come al Sibarita, lo Spartano mostra le grandi diffe compiendo : « Le feste di Lacedemone sarebbero il modello renze di carattere e di modo di vita che erano fra Greci e adatto di quelle che vorrei vedere tra noi. Non solo il loro Grecie. Altrove il carattere spartano viene visto in contrap contenuto, ma anche la loro semplicità me le fa trovare posizione con quello ateniese ; le due città si dividono l’am raccomandabili; senza pompa, senza lussi esagerati, tutto vi mirazione dello scrittore : « Γ epitaffio degli Spartani caduti respirava, coh’interesse che in esse infondeva il patriottismo, ahe Termopili . . . resta per sempre il motto della più alta quello spirito marziale che si addice agli uomini liberi. Senza virtù politica ; anche due millenni più tardi possiamo solo preoccupazioni e senza piaceri, almeno di quelli che noi chia rimpiangere che esso sia divenuto il fondamento di alcune miamo così, essi trascorrevano, in questa dolce uniformità, severe leggi patrizie, per pochi Spartani in un piccolo paese, la giornata senza trovarla troppo lunga e la vita senza tro ma non abbia mai potuto divenire il principio delle leggi varla troppo corta. Lieti e sani, tornavano ogni sera a consu ideali di tutta l’umanità. Il principio in sé è il più alto che mare i loro frugali pasti, contenti della loro patria, dei loro mai uomini abbiano potuto immaginare e realizzare per la concittadini e di se stessi ». loro felicità e libertà » 7. Di nuovo, come nell’antichità, uno scrittore di cose poli Atene, invece, è la città più colta ed illuminata (« aufge- tiche proietta nelhimmagine della Sparta « licurghea » le klàrt ») del mondo a noi conosciuto. « Ora, poiché patriottismo aspirazioni e gli ideali trasmessigli dall’educazione e dal e cultura (Aufklàrung) sono i due poh intorno a cui si muo l’ambiente : il Rousseau non si domanda se quest’idillio, a vono i costumi e la civiltà degli uomini, Atene e Sparta metà strada fra la Ginevra calvinista e la pastorelleria rococò, resteranno per sempre i due luoghi memorabili dove l’arte rappresentasse proprio il supremo appagamento per un politica degli uomini si è dapprima esercitata, giovanile ed Greco dell’età arcaica ; altrettanto poco gli aristocratici ate entusiasta, per questi due scopi. Gli altri stati dei Greci per niesi hlospartani del IV secolo si domandavano se Licurgo lo più non fecero che seguire questi due grandi modelli ». avesse avuto a che fare con gli stessi loro problemi e ne avesse I toni di lode non mancano mai : patriottismo e spirito dato davvero una soluzione che essi potevano prendere a di sacrifìcio furono i frutti dell’educazione di Licurgo, che modello. hanno guadagnato a Sparta la nostra perpetua ammira Gli accenni a Sparta, che anche per lui significava soprat zione. « Eppure forse proprio Licurgo raccolse in Asia le tutto Licurgo e poi Tirteo, sono frequenti nell’opera di J. rapsodie di Omero e le diffuse fra i Greci ; alla sua Sparta G. Herder. Sparta gli appare come un unicum ; Licurgo è egli non le diede, almeno non come modello »8. Dietro a autore deha « più straordinaria costituzione che sia mai queste parole c’è il ricordo di un’incerta tradizione antica ; nata nella mente o nel cuore di un uomo » e merita per tuttavia esse meritano di essere citate perché ci mostrano questo di essere considerato come « il più grande eroe e il efficacemente il caso di uno scrittore moderno che vede la più grande legislatore dell’antichità »5 *. cultura spartana attraverso le lenti di idee nate su un ter Contrapposto ad altri rappresentanti della nazione elle reno ben più aperto che quello della pura ricerca filologica, 5 Adrastea. 3. Bd., voi. XXIII p. 411 dell’ediz. Suphan, Berlin 6 Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit XIV, p. 114. 1877-1913, dalla quale cito anche nel seguito. 7 Ibid. p. 121. 8 Vom Einfluss der Regierung auf die Wissenschaften IX, p. 324 sg.