Michel J, Crozier - Samuel P. Huntington — Joji Watanuki LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA Rapporto sulla governabilità delle democrazìe alla Commissione trilaterale Prefazione di Giovanni Agnelli Introduzione di Zbigniew Brzezinski Traduzione di Vito Messana Franco Angeli Editore I lettori che desiderano essere regolarmente informati sulle novità pubblicate dalla nostra Casa Editrice possono scrivere, mandando il loro indirizzo alla « Franco Angeli Editore» Casella Postale 4294, Milano » ordinando poi diret- tamente < volumi alla loro Libreria. La Commissione trilaterale fu costituita nel 1973 da pnvati dtladim dell'Europa occidentaie, dei Giappone e dei Nord Amenca per promuovere tra io suddette regioni atteggiamenti e processi di cooperaàone. •Titolo originale : The Crisis of Democracy, Report on the Governabili ty of Demo- cracies to the Trilateral Commission Copyrighjt © 1975 by The Trilateral Commission Traduaone italiana di Vito Messana Copyright © 1977 by Franco Angeli Editore, Milano, Italy E* vietata ia riproduzione, ancHe parziale o ad uso mtemo o didattico con quajun^ que mezzo effettuata, non autorizzata. INDICE Biografìe degli autori pag, 9 Prefazione all'edizione italiana, di Giovami Agnelli " 11 Nota introduttiva, di Zbigiiiew Brzezinski " 15 1. introduzione .. " 19 L L'attuale pessimismo sulla democrazia ^ - " 19 2, Le minacce a cui è esposto io stato aemocratico "21 2. Europa occidentale, ¿i M/c/ie/Oozicr " 27 L Stanno divenendo ingovemabilile democrazie europee? " 27 Li. Il sovraccanco dei sistemi decisionali " 28 L2. Peso burocratico e irresponsabilità civica " 31 L3. La dimensione europea " 33 2. Cause sociali, economiche e culturali " 34 2j. L'aumento deU*interazionesociale " 35 2.2. L'impatto della crescita economica " 36 2.3. Il crollo delle istituziom tradizionali " 38 24. Lo sconvolgimento del mondo intellettuale " 43 2.5.1 mezzi di comunicazione di massa " 46. 2.6. L'inflazione 49 3. Ruolo e struttura dei valori politici " 50 3.1. La struttura dei valori e il problema della razionalità " 50 3.2. Le convinzioni poUtìdie di base 54 3.3. L'influsso esercitato dai mutamenti sociali, economici e culturali sui principi della razionalità e sulle convin- zioni politiche di fondo " 56 3.4. Il contrappeso dei fattori tradizionali " 58 3.5.1 rischi di regresso poUtico e sociale " 59 4. Conclusioni: la vulnerabilità europea " 62 3. Stati Uniti d'America, di Samuel F, Huntington " 66 1. Vitalità e governabilità della democrazia amencana " 66 2. L'espansione dell'attività governativa " 70 3. Il declino dell'autorità governativa " 78 3.L La contestazione democratica deirautorita pag. 78 3.2. Il declino della fiducia dei pubblico 79 1» 3.3. Il deperimento del sistema partitico 86 »t 3.4. L'instabile equilibrio tra governo e opposizione 91 4. Lo squilibrio democratico: conseguenze »» 100 5. Lo squilibrio democratico: cause 103 6. Conclusioni: verso un equilibrio democratico »» 108 4. Giappone, ùiJoji Watamiki }} 113 1. Governabilità della democrazia giapponese »» 113 1.1. Elementi estemi clic condizionano la democrazia giapponese 113 1.2. Condizioni e possibilità interne della democrazia giap- ponese dopo la Seconda guerra mondiale 115 tt L2;l, Consolidamento della democrazia post-bellica 115 1.2.2. La capacità del Partito liberaldemocratico » 118 1.2.3. Qualità della burocrazia giapponese 122 ; i.2.4. L'economia 123 1.2.5.1 mezzi di comunicazione di massa 125 1-2.6. L'istruzione »» 126 il 1.2.7. ¡sindacati 128 2. Mutamento dei valori, nuove generazioni e loro influsso sulla governabilità dèlia democrazia giapponese 129 2.1. ; Credenze politiche »» 130 2.1.1. La Costituzione del 1947, intesa come "pac- chetto", m quanto credenza politica centrale » 130 2.1.2. Emergenza di motivazioni e movimenti di "par- tecipazione" e di "protesta" 131 2.2. Valori sociali ed economici 135 3. Conseguenze e prospettive future per la governabilità della t» democrazia giapponese 139 st 3.1. Lo scarto temporale 139 3.2. Declino della leadership e ritardo nelle decisioni 139 3.3. Fluttuazione degli elettori indipendenti delle zone ur- bane 140 ti 3.4. Il posto dei comunisti nel sistema pluralistico 141 3.5. Cosa succederà negli anni *80? 141 5. Conclusione 145 1. Il nuovo contesto del regime democratico 145 2. Consenso senza scopo: l'emergere d'una democrazia ano • mica 146 3. Le disfunzioni della democrazia •• 148 ft 3.1. La legittimazione deirautorita 149 3.2. II sovraccanco del governo »» 150 3.3. La disaggregazione degli interessi 151 3.4. Settorialismo negli affan intemazionali pag. 152 4. Variazioni regionali " 154 Appendici 1. Dibattito nel corso della riunione plenaria della Commissione trilaterale 157 1. Campi di intervento 157 Lì. Efficace pianificazione dello sviluppo economico e so- ciale 158 1.2. Rafforzamento delle istituzioni di leadership politica 159 1.3. Rinvigonmento dei partiti politici 161 1.4. Ripristino deirequilibno tra governo e mezzi di infor- mazione 164 1.5. Riesame dei costi e delle funzioni deiristruzione supe- riore 165 1.6. Un più effettivo rinnovamento nei campo dei lavoro 167 Ì.7. Creazione di nuove istituzioni per la promozione coo- perativa della democrazia 169 2. Straici dalle osservazioni di Ralf Dahrendorf sullo studio relativo alla governabilità 169 3. Discussione del rapporto 175 2. La governabilità delle democrazie nelle prospettive canadesi 182 1. La minaccia alla governabilità dei Canada 183 2. Sovraccanco del sistema 183 3. Le istituzioni 184 4. Divano tra retorica e realizzazioni concrete del governo 186 5. Declino della "filosofìa civica" 186 6. Comunicazioni e governabilità 186 7. Conclusioni 187 BIOGRAFIE DEGLI AUTORI Michel Crozier è il fondatore e il direttore del Centre de Sociologie des Organisa- tions di Parigi e direttore di ricerca ai Centre Nationale de la Recherche Scientifi- que. Nato nel 1922 nel Nord della Francia, il prof. Crozier si formò airUniversità di Pang. Ha svolto regolarmente funzioni di consigliere per il governo francese in tema di pianificazione economica, istruzione ed amministrazione pubblica. Ha svolto conferenze ed ha insegnato in diverse università amencane, lavorando tra Taltro per tre anni alla Harvard University (1966-67 e 1968-70) e per due anm al Center for Advanced Study in tlie Behavioral Sciences di Stanford (1959-60 e 1973-74). Tra i suoi libn: Le phenoméne burocratiqiie (1964) (tr. it. il Fenomeno burocratico, Etas, Milano, 1969), Le monde des employés de bureau (1965) Ur. it. Il mondo degli impiegati. Angeli, Milano, 1970) e La société bloquee (1970). Nel 1970-72 è stato presidente della Société française de sociologie. Samuel P» Huntington è professore di scienza del governo alla Harvard Umversity e condirettore dei Harvard's Center, for International Affairs. E' anche fondatore e direttore del trimestrale Foreign Policy. Nato nel 1927 a New YorK, il prof. Huntin- gton SI formò alla Yale University (dove consegui nei 1949 ì\ Bachelor of .Arts),àìh University of Cliicago (dove consegui nel 1949 il Master of Arts), e alla Harvard Umversity {dove nel 1951 consegui il titolo dì Doctor of Philosophy). Dal 1950 al 1958 insegnò alla Harvard University, poi fu condirettore deillnstitute of War and Peace Studies della Columbia Umversity dal 1959 ai 1962, anno in cui fece ritomo alla Harvard Umversity. E* stato consigliere del Policy Planning Council del Diparti- mento di Stato, dell'Agency for International Development, del Segretario di Stato alla Difesa e di altri organismi. Tra i suoi libri vanno segnalati: Politicai Order m Changing Societies (1968) (tr, it. Ordinamento politico e mutamento sociale, Ange- li, Milano, 1975) e The Common Defense: Strategic Prograì?is in National Politics (1961). Assieme a Zbigniew Brzezinski \\íi%cñiio Politicai Power: UsajUrss {1964). Joji Watanuki è professore di sociologia alla Sopiiia University di Tokyo, dove collabora all'Insti tute of International Relations for Advanced Studies on Peace and Development m Asia. Nato nei 1931 a Los Angeles, il prof. Watanuki si formò airUniversità di Tokyo. Dal 1960 al 1971 insegnò nei Dipartimento di sociologia di questa Università, per poi passare alla Facoltà di sociologia della Sophia University. IO Ha trascorso molti anm dì insegnamento e di ncerca m università statunitensi. Nel 1962-63 fu alla Princeton University (con sovvenzioni della Rockfeller Foundation) e nel 1963-64 alla University of California (neirinstitute of International Studies). Nei 1969-70 fu ''professore ospite" nel Dipartimento di scienze politiche dell'Uni- versity of Iowa e nel 1973 "Senior Scholar" presso il Communications Institute dell'East-West Center di Honolulu. E* autore di numerosi articoli e libri, tra cui si segnalano: Gendai Seiji to Shakai Hendo (Politica contemporanea e mutamento sociale) del 1962 e Nihon ÌÌO Seiji Shakai (La società politica giapponese) del 1967. PREFAZIONE ALL'EDIZIONE ITALIANA di Giovanili Agnelli L'atto istitutivo della Commissione trilaterale, fondata nel 1973, dice testualmente: '*La Commissione trilaterale è un gruppo di privati citta- dini, studiosi, imprenditori, politici, sindacalisti, delle tre aree dei mon- do industrializzato (America Settentrionale, Europa Occidentale, Giap- pone) che si riuniscono per studiare e proporre soluzioni equilibrate a problemi di scottante attualità internazionale e di comune interesse. Due concetti si evidenziano in queste parole: il qualificarsi della Commissione trilaterale m quanto organismo '"privato" e l'indicazione di uno o più '^interessi comuni" ai paesi che rientrano nell'area geografi- ca e socio-politica considerata. L'evoluzione delle relazioni internazionali negli ultimi anni, mentre da un lato ha esasperato la peculiarità e la differenza tra quelli che potremmo definire come sottb-sistemi dei più ampio "'sistema interna- zionale", dall'altro lato hanno dimostrato, con urgenza via via maggiore, l'ilìter^endenza di fatto tra tali sotto-sistemi e la conseguente neces- sitàpeTessTdi^tiYa e concreta cooperazione. II mondo industrializzato, il sistema comunista e i paesi in via di sviluppo, nel passaggio dall'epoca della guerra fredda a quella^della di- stensione e da questa all'attuale fase di cristdelle risorse ei^rgetiche e delle matene prime, hanno dato vita ad una complessa dinamica delle relazioni intemazionali, che si è venuta identificando m due flussi prin- cipali: un flusso Est-Ovest e uno Nord-Sud. Gli esperti di politica intemazionale usano chiamarli "linee di conflit- tualità", quasi ad indicare come la componente più forte delle relazioni internazionali continui ad essere Cantagonismo^ piuttosto che non la cooperazione. La Commissione trilaterale nasce in questo contesto. Riconosciuta la divisione di fatto del sistema internazionale in tre sotto-sistemi, si è posto il problema essenziale della possibile identificazione di un "*mon- do occidentale", industrializzato e democratico, che si potesse inserire nelle relazioni internazionali come forza ben definita, tesa a sostenere i fondamentali principi della "cooperazione" nella libertà internazionale