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La controversia origeniana caratteri e significato, Augustinianum Volume 26, Issue 1/2, August 1986, Pages 7-31. Origen of Alexandria PDF

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LA CONTROVERSIA 'ORIGENIANA: CARATTERI E SIGNIFICA1"O Controversia origeniana 0 eontroversie origeniane? 11 dilemma e non ozioso. Infatti singolarita di questa vieenda fu di protrarsi per un areo di tempo ineredibilmente ampio, dalla prima meta de] 111 seeolo aHa meta deI VI, 'Con andamento intermittente ehe vide alternarsi momenti di eonvulsa polemiea eon altri, anehe molto Iun ghi, di stasi eompleta 0 quasi. Se pereio il nome di Origene e l'iden tita di aleuni eontenuti autorizzano a parlare di una sola eontrover sia variamente artieolata, il plurale sottolinea i diversi 'Contesti reH giosi e soeiali in eui si svolsero i tre momenti forti della eontrover siae Ia peeuliarita di ognuno di essi. NeUe pagine ehe seguono pri ma deIineero in breve il earattere distintivo di ogni fase della eon troversia (0, se si preferisee, di ogni singola controversia), e sue eessivamente eerehero di rilevarne gli elementi di eontinuita ehe giu stifieano e autorizzano una eomprensione unitaria deI eomplesso fe nomeno di earattere non solo religioso ma anehe soeiale1. 1. Caratteri L'insegnamento di Origene sotto molti aspetti innovava pro fondamente rispetto ai dati della tradizione di fede anehe alessan drina, ea maggior ragione di quella di altri ambienti della eristia nita orientale. Non meraviglia pereio ehe abbia dato oeeasione a eontrasti e eritiehe, aneora vivo l'autore. Sappiamo ehe gli fu rin faeeiato di affermare la salvezza finale e la riabilitazione idel diavolo; e il suo diniego tradisee un certo inlbarazzo, perehe di fatto questa ipotesi era parte integrante della piu generale eoneezione dell'apo eatastasi, eioe della reintegrazione finale di tutte le creature razio nali in Cristo, ehe fu uno degli aspetti piu tipiei deI suo insegna- 1 Per informazione piu dettagliata sulle vicende storiche della contro versia cfr. F. Diekamp, Die origenistischen Streitigkeiten im sechsten ]ahrhun dert und das fünfte allgemeine Concil) Münster 1899; F. Cavallera, Saint ]erome) Louvain 1922; A. Guillaumont, Les cKephalaiaGnostica) dJEvagre le Pontique et l'histoire de l'origen'isme chez les Gr·ecs et chez les Syriens) Paris 1962; H. Crouzel, Origenismo) DPAC 2533-2538. 8 M. SIMONETTI menta2, Dovette comunque trattarsi di una questione allora di non grave lTlomento. Infatti, per quanto consta a noi, la condanna ehe il vescovo di Alessandria Demetrio fece infliggere ad Origene da] clero egiziano e che Roma approvo {232), fu n10tivata solo in senso disciplinare, anche se possiamo ragionevolmente ipotizzare ehe il vescovo sia stato incoraggiato a procedere ai danni deI suo famoso, e percio incomodo, catechista anche dalla consapevolezza della osti lita che l'insegnamento da quello impartito suscitava in alcuni am bienti della sua comunita. Non consta comunque che questa condanna, che costrinse Ori gene a trasferirsi aCesarea di Palestina, abbia comportato il ripu dio dei suoi princlpi esegetici e dottrinali da parte della scuola di Alessandria. Anche se Dlonigi, circa alla 'meta deI secoIo, e poi Pietro, alla fine, presero le distanze nei confronti di quaiche punto della dottrina origeniana, soprattutto riguardo ai theologoun1enon piatonizzante della preesistenza delle anime rispetto ai corpi3, I'at tivita della scuola par che sia continuata sostanziaimente sulla trac cia dell'insegnamento impartito da Origene; e gli stretti rapporti, ben documentabili per Ia seconda meta deI 111 secoIo, della scuoIa con I'episcopato facilitarono Ia diffusione e l'assimilazione di vari aspetti di quell'insegnamento nell'ambito di tutta Ia comunita cri stiana di Aiessandria (esegesi di tipo allegorico, dottrina di Dio, deI Logos, della Trinita) 4. e 2 Origene sostiene ehe l'accusa gli stata ,mossa sulla base di falsifica zioni apportate ai suoi scritti e nega di aver mai affermato che il diavolo sa rebbe stato salvato; d'altra parte afferma ehe c'e una misura sia nella bonta sia nella s'everita di Dio. In tal modo egli da una parte conferma l'esclusione deI diavolo dal futuro regno di ,Dio ma dall'altra non esolude ehe - confor memente alla sua concezione dell'apocatastasi - in una vicenda cosmica de "itinata a protrarsi per pili mondi, alla fine anehe il diavolo trovera remis~ missione. La lettera in cuiOrigene si difende dall'accusa eriportata parte da Rufino (ildult. 7) e part,e da Girolamo (Co Ruf. 2, 18). Sulla reintegrazione finale deI diavolo (== distruzione dellamorte) cfr. Princ. 3, 6, 5; sull'apoca~ stasi in genere, anche 3, 5, 7-8. Per dettagli sull'aceusa mossa ad Origene vedi P. Nautin, Origene. Sa vie et son oeuvre) ,Paris 1977, p. 161 ss. 3 Sulle critiche di IDionigi a Origene cfr. i testi catenari pubblicati da ;Bienert in «Kleronomia » 5 (1973) 309 s.; per quelle di Pietro cfr. 10 stesso art. a p. 311 s., e PG 18,520 s. Bienert (Dionysius von Alexandrien) Berlin 1978, p. 115 ss. ,e passim) accentua in modo inaccettabile 1a p01emica di Dio nigi contra Origene, che va eonsiderata di portata molto piu ristretta: cfr. 1a mia r,ecensione a Bienert in «Rivista di storia e 1etteratura religiosa» 15 (1980) 453 ss. 4 Sappiamo ehe Eraola Dionigi ,Pietro Achilla furono sco1archi prima di diVientare vescovi. ehe le critiche mosse ad Origene da Dionigi e Pietro e siano da considerare di portata molto limitata confermato, oltre che dal1a continuita della linea dottrina1e ed esegetica di Origene ad Alessandria, dal LA CONTROVERSIA ORIGENIANA 9 Non altrettanto pacifica fu la diffusione delle idee di Origene nel resto dell'Egitto efuori, in Palestina Arabia Siria Fenicia e oltre, dove 10 spiritualismo di marca platonica, che ne rappresentava la struttura portante, non era altrettanto di casa come ad Alessan dria5. 'Cos1, l'affermazione dell'assoluta incorporeita di Dio contra.. stava concezioni materialiste della divinita, addirittura in certi casi antropomorfe, vastamente diffuse a livello popolare e che in am.. biente asiatico avevano trovato supporto anche nella filosofia stoica 6. Gli esiti di 'questo contrasto di fondo si facevano avvertire anche in contesto antropologico e escatologico7, mentre il divisismo della dottrina trinitaria delle tre ipostasi trovava ostacolo in un monar chianismo variamente articolatoma certomolto diffuso nei suoi aspetti meno radicali8. Inoltre, la sistematica allegorizzazione deI testo sacro, anche dei Vangeli, sconcertava chi, pur aduso all'inter pretazione tipologica, e percio aIlegorica, di molti passidel VT, riluttava da quella sistematicita, preferendo attenersi alla lettera deI testo nell'interpretazione non solo dei Vangeli, ma anche di molti passi deI VT d'argomento protologico e escatologico9. La prima fase della controversia origeniana s'identifico in so stanza con la contrastata diffusione delle idee di Origene, che ormai possiamoconsiderare tout court alessandrine, in Egitto e fuori. fatto ehe Atanasio, quando nomina Origene, 10 fa inmodo laudativo (efr. infra nn. 19 e 20) e ehe proprio lui prepose un origeniano di stretta osser vanza come Didimo aHa direzione della scuola {Ruf. HE 2,7). Questo eom portamento ben si spiega considerando ehe Dionigi laveva di fatto riconci liato Origene eon la ehiesa di Alessandria quando questi era stato imprigio nato al tempo della perseeuzione diDeeio .(Eus. HE 6, 46, 2), ,e diventa inveee ineomprensibile se si ammette ehe le critiehe mossegli sia da Dionigi sia da Pietro sarebbero state tanto gravi 'da implieare una vera e propria dam natio memoriae. 5 Sia Filone sia elemente possono essere eons1derati 'esponenti di un'impo stazione filosofiea di preminente impronta platoniea, anehe se, rispetto a] Ioro, i1 platonismo di Origene mi s'embra piu rigoroso e soprattutto operante piu a fondo nella rielaborazione sistematiea dei dati di fede. 6 Sulla eorporeit?l di Dio in senso stoieo cfr. Tert. Prax. 7, 8-9; sul l'.antropomorfismo ehe Origene rimprovera a Melitone di Sardi cfr. PG 12, 93. Su eoncetto ,e limiti della cultura asiatiea clr. IDPA:C 414 ss. 7 Sull'antropologia di Ireneo, ehe privilegia il plasma) cioe la eorporeita dell'uomo, rispetto all'anima cfr. A. Gerbe, Antropologia de San Ireneo) Ma drid 1969, p. 58 ss. (soprattutto p. 70); sul millenarismo asiatico (Giustino Ireneo Tertulliano) cfr. DPAC 2248 ss. 8 Sull'opportunit?l di non eonfondere il monarehianismo radieale (ado zionismo patripassianismo sabellianismo), ehe pure fu di origine asiatiea (Noeto, Teodoto), eon un ben piu diffuso monarehianismo avverso, in sostanza) al divisismo della dottrina deI Logos e delle tre ipostasi, cfr. il mio Sabellio e il sabellianismo, «Studi storico religiosi» 4 (1980), 25 ss. ° 9 'Cfr. su questo Lettera e/ allegoria) Roma 1985, p. 47,99 ss. 10 M. SIMONETTI Troppo poco conosciamo della storia della chiesa in Oriente nella seconda meta de 111 secolo, per poter ripercorrere in modo adeguato questa contrastata vicenda; ma io credo ehe episodi apparentemente disparati, come le polemiche di Dionigi con i sabelliani della Libia e con i millenaristi di Arsinoe e i fatti relativi a Paolo di Samosata e a Luciano di Antiochia, possanoessere apprezzati globalmente in modo unitario come momenti diversi della laboriosa ,e contrastata diffusione della eultura alessandrina fuori di Alessandria10. Uso questa espressione cos1 comprensiva «cultura alessandrina», per sottolineare l'ampiezza della riflessione origeniana ehe ne costituiva la base e ehe spaziava negli ambiti piu diversi delI'esperienza cri· stiana. Da tale ampiezza, anche in ragione dei diversi ambienti cul turali e geografici in cui la eultura alessandrina si espanse e dei tempi lunghi ehe tale espansione richiese, derivarono due conse guenze importanti: 1) l'accoglienza ehe fu fatta a queste idee non fu globahnente omogenea, ne in senso positiva ne in senso nega tivo: alcune ebbero maggiore fortuna 0 sfortuna di altre, a seconda dei vari ambienti, dei diversi momenti, dei singoli personaggi con cui entrarono in contatto: Eustazio rifiuta l'allegorismo origeniano e in modo molta esplicito11, mentre Metodio ne profondamente influenzato; 10 stesso Metodio accetta molto dello spiritualismo di Origene, ma 10 combatte con decisione in ambito escatologico, in nome di UD.'escatologia di tendenza materialista ancora legata al tradizionale nlillenarismo asiatico 12; 2) data questa varieta di esiti, mentre alcune dottrine ehe ebbero maggior fortuna (po es., quella delI'incorporeita di Dio) diventarono ben presto patrimonio comune della chiesa e persero per tempo la connessione specifica col nome di Origene, questo nome rimase invece bel collegato con le dot trine ehe suscitavano i maggiori contrasti; e propria su queste gra dualmente si puntualizzo la polemica. L'.Apologia di Panfilo, ehe nella prefazione ci da un'eloquente, ancorche troppo generica13, idea di questa polemica all'inizio deI e 10 Questa problematica ancora tutta da approfondire. Cfr. comunque qualche cenno in II millenarismo in Griente da Origene a MetodioJin Corona gratiarutlZ {Festschrift E. Dekkers), Brugge 1975, p. 51 ss.; Origine delfaria nesimoJ «Rivista di storia je Ietteratura religiosa» 7 (1971) 326 ss. 11,Cfr. PG 18, 656 ss. 12 lefr. E. Prinziva11i, LJesegesi biblica di Metodio di OlimpoJ Roma 1985. 13 In quanto Panfilo non fa alcun norne di persona, ne di avversario ne di difensore di Origene. Per i1 teste cfr. PG 17, 541 ss. Recentemente Nautin (Origen:eJp. 99 ss.), analizzando Ia traduzione Iatina deI 1. 1, fatta da Rufino, unica _. per 'fioi - conoscenza diretta deI testo, in quanto l'originale greco e in sei libri andato perduto, e le notizie di Fozio r,eIative a questa Apologia LA CONTROVERSIA ORIGENIANA 11 IV seeolo in area siropalestinese, e anehe della varieta di atteggia M menti ehe si potevanoeogliere in argomento presenta un eleneo 14, di nove speeifiei punti di aeeusa a earieo delI'alessandrino. Ne sono oggetto vari punti della eristologia di. Origene, l'eseatologia, la dot trina della preesistenza delle anime e l'allegorismo seritturistieo IS. Senza entrare in dettagli, va qui rilevato ehe vari dei eapi d'aeeusa sono fondati su interpretazioni tendenziose e addirittura su evidenti fraintendimenti deI eomplesso pensiero origeniano: p. es., l'aeeusa di aver eonsiderato ingenerato, eome il Padre, anehe il Figlio deriva (Cod. 118) e ad un'Apologia anonima, per noi perduta, in cinque libri (eod. 117), ha ipotizzato che Fozio abbia erroneamente ripartito in due opere di verse l'originaria Apologia di Panfilo, di cui .11 teste latino tradotto da Rufino sarebbe da considerare un libero adattamento. Gli argomenti proposti da Nautin a sostegno della sua tesi sono, eome di consueto, molto acuti e me ritevoli di una discussione approfondita che qui non possiamo svolgere: im pressiona soprattutto i1 contrasto fra la genericita della notizia dedicata da Fozio al t,esto di Panfilo e l'accuratezza di quella dedicata allo scritto anonimo, nonche i punti di eontatto fra questo e l'opera di Panfilo. Ma gia Fozio aveva rilevato che l'ignotoautor,e si era servito di essa. Inoltre, alcuni dei capi d'äc cusa contro Origene confutati nel teste anonimo mi sembrano quadrare meglio con la situazione dottrinale determinatasi in seguito aHa controversia ariana ehe non con quella deH~eta di Panfilo (inizio IV s'ecolo). Per questi motivi, per i pochi cenni che seguono, mi attengo ai eapi d'accusa tiportati dalla traM duzione di Rufino, piuttosto ehe a queHi deI teste anonimo. 14 Fra gli avversari di Origene Panfilo distingue alcuni che addirittura non 10 hannomai letto, 0 perche ignoranti 0 perche neppure cono scono i1 gr.eco; altri che dei suoi scritti utilizzano soltanto quanto pUD servire all'accusa, senza tener conto deI tanto di utile e di istruttivo che vi si trova; altri ancora che si sono nutriti di queste apere e poi rinnegano il propria debito nei Ioro confronti e ne condannano l'autore. Per dettagli cfr. Nautin, Origene} p. 140 S. 15 Ecco i1 t,esto di RuHno (PG 17, 578-579): 1. Prima illa (criminatio) est quod aiunt eum innatum dicere filium dei. 2. Secunda quod dicunt per prolationem} secundum Valentini fabulas} in subsistentiam venisse Filium dei dicere. 3. Tertia} quae his omnibus valde contraria est} quod dicunt eum} secundum Artemam et Paulum Samosatenun1} purum hominem} id est non etiam deum} dicere Christum filium dei. 4. Post} ista est} quae istis omnibus adversatur (caeca enim est malitia), quod dicunt eum dicere dokesei} id est putative tantum} et per al'egoriam} non etiam secundum ea quae per histo riam referuntur} gesta esse omnia quae a salvatore gesta sunt. 5. Alia quoque criminatio est} qua asserunt eum duos Christos praedicare. 6. Addunt illud quoque quod historias corporales} quae per omnem sanctam scripturam referun tur de gestis sanctorum} penitus deneget. 7. Sed et de resurrectione mortu orum et de impiorum poenis non levi impugnant .eum calumnia} velut negan tem peccatoribus inferenda esse supplicia. 8. Quidam vero disputationes eius 1Jel opiniones} quas de animae statu vel dispensation,e disseruit} culpant. 9. Ultima vero omnium est criminatio illa} quae cum omni infamatione disper gitur} metensomatoseos} id est quod humanas animas in muta animalia vel serpentes vel pecudes asserat transmutari post mortem} et quod etiam ipsac mutorum animaliutn animae rationales sinto 12 M. SIMONETTI dal non aver compreso ehe per Origene il Figlio viene generato da] Padre con generazione eterna e continua; quella di affermare la me tensomatosi fraintende l'ipotesi di piumondi successivi durante i quali il corpo delle creature razionali si modifica in relazione ai pro gressi 0 regressi della vita morale16; quella di sopprimere, in forza dell'allegorizzazione, il significato letterale della Scrittura non tiene conto ehe di norma Origene sovrappone l'interpretazione spirituale deI testo sacro a quella letterale senza per questo metterne in dubbio la realta. storica 17. Non sappiamo quale effetto abbia ottenuto Panfilo con la sua Apologi,lj) cui collaboro anche Eusebio e in cui Origene viene difeso soprattutto mediante citazione di passi tratti dalle sue stesse opere, di signi:6.cato opposto alle accuse formulate contro !di lui18. Siamo 16 E non tiene eonto ehe gi?lOrigene, preoeeupato dell'effetto di un tale fraintendimento, piu volte 'a~eva eonsiderato inaeeettabile questa eon e cezione tanto diffusa fra i pagani. Un'ampia doeumentazione in proposito ad dotta da Panfilo alla fine deI 1.1 (608 ss.). 17 Pertiene a quest'aeeusa, altre i1 n. 6, anehe il n. 4, relativo al valore simbolieo ehe Orig;ene di norma assegna alle azioni umane di Cristo, ma senza per questo negarne affatto la realt?l storica. P. es., le guarigioni oper,ate da Gesu, al di la deI beneficio materiale, indicano simbolieamente la guarigione dell'anima dai peccati. Varie accuse di contenuto cristologieo, la eui eontrad e dittoriet?l stata gi?l rilevata da PanfiIo, si spiegano in funzione della diversa posizione dottrinale degli avversari di Origene. P. es., l'aeeusa n. 2, non esatta nella formulazione perehe piu volte Origene esc1ude ehe il Logos sia stato generato dal Padre per prolationem alla maniera di Valentino (Princ. 1, 2, 6; 4, 4, 1), gli fa earieo in sostanza di ritenere i1 Logos generato real e mente dal Padre eome persona da lui distinta; e tale aeeusa gli venuta certamente dai monarehiani. I nn. 3e 5 (Origene afferma Cristo mero uomo; afferma due Cristi) eon ogni probabilit?l derivano da assertori della cristologia unitiva deI tipo Logos - sarx} in imbarazzo di fronte alla peeuliare eristolo gia di Origene, il quale rilevava eon forza la presenza inCristo di un'anima umana, preesistente al eorpo assunto dal Logos al momento dell'inearnazione, e ehe eol Logos si ,era unita indissolubHmente subito dopo la ereazione pri mordiale (Princ. 2, 6, 3). 18 L'aeeusa n. 8, ehe in forma molto generiea ha per oggetto la dottrina della preesistenza delle anime rispetto lai eorpi, in seguito (603) ehiaramente e definita, ribattuta da Panfilo senza citazione di tesi origeniani, ma rilevando le ineertezze ehe e'erano tuttora su questo punto dottrinale e mett'endo in evi denza i punti deboli delle altre eoneezioni ehe si avevano in proposito, in coneorrenza eon quella origeniana, l'ipotesi creazionista e quella traducianista e (604 ss.). L'aeeusa n. 7 intesa da Panfilo eome relativa aHa eoneezione ori geniana deI rimorso dei propri peeeati eome pena delI'anima peecatriee {Princ. 2, 10, 4Led egli non ha diffieolt?l a proporre (601 ss.) passi di Origene rela tivi alla realt?l di questa pena. Non sappiamo se l'aeeusa, formulata da Pan filo in forma generiea, avesse per oggetto anehe la dottrina dell'apoeatastasi, sulla quale egli taee, anehe se i passi ehe adduee sulle pene ehiaramente evi denziano ehe per Origene la pena aveva solo fine medicinale, eioe era fina lizzata aHa purifieazione e al reeupero dell'anima punita. In eff1etti, la dot- I,A CONTROVERSIA ORIGENIANA 13 ormai giunti, con questa opera, alle soglie della controversia ariana che, se da un lato vede sopirsi, di fronte a piu urgenti. esigenze, la polemica intorno ad Origene, dall'aItro pone le premesse per il suc eessivo riacutizzarsi. La eontroversia ariana nasee nell'ambito della linea dottrinaIe di derivazione origeniana: in effetti Ia dottrina di Ario pUD esser vista come l'estrema radiealizzazione deI subordina zionismo di Origene, mentre AIessandro ne rappresentava un'inter pretazione piu moderata e, in definitiva, piu aderente aHe idee deI maestro 19. Ma ben presto il contrasto travaliea l'ambiente aIessan drino e ne coinvoIge aItri, complieandosi via via sempre di piu. E se all'inizio quaIcuno fa ancora, sia pur marginaImente, il norne di Ori gene20, ben presto esso scompare. L'influsso dena sua riflessione trinitaria sullo svolgimento dottrinaIe della controversia si avverte continuo e inequivoeabile, soprattutto apartire dalla reazione anti. nieena in Oriente fino agli omeousiani e ai dottori di Cappadocia (basti pensare alla dottrina delle tre ipostasi); ma anche se qual euno dei teoIogi deI tempo sara stato perfettamente consapevole di questa e di altre derivazioni21, si trattava di dottrine ormai genera lizzate e percio proposte senza piu l'esplicito eollegamento col loro Iontano autore. 'Con Atanasio Alessandria, accettando Ia fede nicena, rompe eon Ia tradizione trinitaria origeniana; ma le poche volte ehe il patriarea ha occasione di occuparsi di Origene, 10 fa con grande rispetto e buona intelligenza22. In questi stessi anni, in area siropalestinese, si fa a mann a mano sempre piu viva l'opposi zione all'allegorismo di Origene, ehe sfocera neI letteralismo radi eale di Diodoro e Teodoro;ma questa opposizione di norma non trina dell'apoeatastasi, attaecata, eom'e abbiamo visto, per prima in merito al punto specifieo della salvezza finale deI diavolo, non eompare neppure neUe ,aeeuse ehe ad Origene avrebbe mosso Epifanio nel Panarion. Sara ripro posta da Girolamo (C. Iobhan. 16) e da Teofilo (apud Hier. ep. 96, 8). 19 Per chiarimenti su questo punto si veda i1 mio art. Teologia alessan drina e teologia äsiatica al concilio di Nicea, «Augustinianum» 13 (1973) 369 ss. 20 iCfr. i Irr. 37-39 Kl. di Mareello di Ancira. Maroello fu un asiatieo, avverso non solo ad Ario ma a tutta l'impostazione trinitaria alessandrina, eioe orig)eniana; per questo, nel contesto deI suo attaceo ad Ario, egli mette sotto accusa anehe Origene. 21 Basti qui rieordare la professione di fede antioehena deI 341 (Hahn, Bibliothek der Symbole, p. 184 ss.), ehe non soltanto ripropone, in implicita polemiea eol simbolo niceno deI 325, la formula origeniana dielle tre ipostasi, ma l'interpreta anehe (p. 186) sulla base della distinzione per ipostasi e unita per symphonia, eon ,espressione, ehe pur debitamente adattata in senso trini tario, riealea ad litteram un'espressione di Orig. C. Cels. 8, 12. 22 Cfr. Decr. 27; Serap. 4, 9. Sul primo di questi due passi torniamo subito qui sotto, a n. 23. 14 M. SIMONETTI travaliea i limiti di una polemiea anehe vivace ma in eomplesso eor retta e aperta. l~'egalitarismo trinitario, ehe gradualmente s'impose eome earattere speeifieo della dottrina cattoliea in opposizione al subordi nazionismo radieale degli ariani, faeeva apparire ormai inaeeetta bile, agli oeehi di alcuni, anehe il moderato subordinazionismo ori geniano,. Mentre altri, apprezzando positivamente il complesso del 1'opera di Origene, sorvolano su questi e su altri punti diseutibili e di dottrina ovvero eereano di giustifiearli23, Epifanio di tutt'altro avviso (~, nel Panarion) seritto fra il 374 e il 377, riporta negativa mente l'attenzione su Origene e ce 10 presenta senz'altro eomeere tieo e lnaestro di Ario Ma non tanto questo motivo 10 spinge 24. eontro lOrigene, quanto la eonstatazione deI suo influsso su eerti ambienti monastiei d'Egitto25 e dei eontrasti ehe di qui naseevano fra questi monaei e i tanti altri, illetterati e programmatieamente ostili a tutto eib ehe avessse sentore d'intellettualismoe di sapienza da loro eonsiderata mondana. Di qui la notizia dedieata ad Origene nella eleneazione delle varie eresie, ehe in tono partieolarmente astioso e tendenzioso gli fa earieo dei soliti punti d'aeeusa, altre 26 23 <)uanto a1 sorvo10, si pensi soprattutto aHa Philocalia} l'anto10gia di passi origeniani allestita da Basilio e dal Nazianzeno, ehe contiene testi d'ar gomento esegetico e altri riguardanti i1 libero arbitrio, dove eevidente 1a pre oeeupazione di evitare i punti diseutibilie contestabiH della riflessionJe orige niana. Non solo infatti sono stati see1ti testi di Origene relativi ad argomenti difficilmente oppugnabili 'ma anehe in questo arrlbito sono state operate, pur se non <:on sistematicita, espunzioni signHieative: basti, come esempio, met tere a confronto Princ. 4, 3, 9 ss. ne1 testo della Philocalia le nella traduzione di Rufino, pur anch'essa programmaticamente portata ad attenuare i1 sense di eerte affermazioni dell'autore Quanto alla giustificazione, Atanasio, sulla traecia di Panfilo (PG 17, 543c-544a), rileva il earattet1e euristieo e proposi tivo della riflessione di Origene (wc; ~"1JT(;)V XOCd. YU[J.v&:~wv) e vi distingue eio e e ehe riportato come opinione da diseutere e eio ehe inveee ehiaramente definito (Decr. 27) 24 Cfr. Panar. 64, 4. 25 Cfr. Panar. 64, 4. 26 (:i limitiamo a rilevate 1e evidenti ea1unnie relativ:e ad una pretesa apostasia di Origene durante 1a sua giovinezza {64, 2) e a1 fatto ehe Origene stesso si sarebbe soprannominato Adamanzio {64, 73). Quanto al fraintendi mento, Epifanio fa earieo ad Origene di aver affermato ehe il Figlio non puo vedere il Padre e 10 Spirito santo non puo vedere il Figlio per inaeeettabile subordinazionismo (64, 4). Ma :a Princ. 1, 1, 8 Origene afferma ehiaramente ehe i1 Figlio non vede i1 Padl1e bensl 10 conosce, perehe «essere visto e vedere edei eorpi, esser eonosciuto e eonoseere ,e della natura intellettua1e». Quanto aHa superficialita dell'informazione ehe Epifanio dimostra di avere su Ori gene, egli 10 fa vivere per ben 28 anni ,a Tiro, mentre bastava seorrete i1 1.6 della Storia ecclesiastica di Eusebio per '!ieavarne notizie ben altrimenti atten- LA CONTROVERSIA ORIGENIANA 15 i1 nuovo: preesistenza, risurrezione spirituale dei corpi, abuso nel l'allegorismo. Sul momento non sembra che 'questo attacco aHa me moria delI'alessandrino abbia suscitato particolare risonanza. Non fu cosl alcuni anni dopo, quando Epifanio cercn in Palestina ade sioni alla sua campagna contro Origene (393). E' superfluo rifare qui per l'ennesima volta la storia diquesta fase della controversia, la piu famosa per i1 coinvolgimento di tanti nomi illustri e la meglio conosciuta, pur con importanti lacune27, grazie soprattutto agli scritti di Teofilo e Girolamo28. Bastera ricordare I'adesione di Girolamo, gia fervente origeniano, all'iniziativa di Epifanio, i1 rifiuto di Gio vanni di Gerusa1emme e di Rufino, 10 scontro durissimo fra Gio vanni e Girolamo, l'intervento di Teofi10 di Alessandria, che per sbarazzarsi di alcuni monaci origeniani, i cosiddetti Lunghi Fra telli, diventati suoi nemici, s'improvvisa anche lui antiorigeniano, condanna Origene e ottiene la conferma della condanna aRoma. Ne1 402 la controversia si placa in Oriente, e poco c'interessano i suoi strascichi in Occidente, pur cosl vivaci per le pittoresche in temperanze di Girolamo. Le accuse rivolte ad Origene ormai le cono sciamo: subordinazionismo preesistenza apocatastasi allegorismo, piu qualche altra ancora29. Infatti, pure se negli anni intercorrenti fra la pubblicazione deI Panarion e l'inizio deI nuovo episodio della controversia era stato attivo fra i monaci d'Egitto Evagrio, il quale aveva accentuato certi aspetti gia discutibili e discussi della cristo logia e dell'escatologia di Origene, destinandoli a lunga vita fra dibili sulla vita dell'alessandrino. DeI resto, gran parte della confutazione delle e idee di Origene ehe fa Epifanio non altro ehe 1a traserizione di un vasto passo deI trattato di Metodio suHa risurrezione. 27 Lam'entiamo soprattutto la earenza di notizie relative all'influsso di Origene sui monaei deI deserto egiziano, in quanto a tal fine edel tutto insuffieienve Ia notizia ehe Pa!ladio ha dedicato ad Ammonio (Laus. 11), i1 piu influente di essi. GE aneddoti qui raeeontati ci edificano sulla santita deI mo naco ma nulla ci dieono della sua formazione intellettuale. 28 Com'e noto, Girolamo ci informa non sohanto eon seritti suoi, so prattutto i1 Contro Giovanni, ma anehe eon Ia traduzione di varie lettere ad hoc di Teofilo, eHe ci sono state tramandate nel eontesto deI suo epistolario: 92.96.98.100. 29 Per maggiori ragguagli sulle aeeuse rivolte ad Origene da Girolamo e da Teofilo, si veda l'op. di Guillaumont eit. a n. 1,a p. 89 ss. E' superfluo riJe vare la tendenziosita di tutto questo materiale d'aecusa -Origenle vi viene aeeusato perfino diessere stato favorevole alle arti magiche: [Hier.] ep. 96, 16 -. La deformazione deI pensiero origeniano deriva in buona parte da! fatto ehe affermazioni fatte da Origene inmodo propositivo ed ,euristieo vengono interpretate sempre in malatn partenz e irrigidite a guisa diaffermazioni as· sion1atiehe. Torneremo piu giu su queste modo di deformare, a fini polemici, i1 carattere piu distintivo e specifieo della riflessione origeniana. 16 M. SIMONETTI imonaci30, non sembra ehe gli avversari di Origene abbiano sul momento 'eonoseiuto questa nuova fonte dell'origenismo, e hanno fondato le loro aeeuse solo sulle opere dell'alessandrino, di fatto quasi solo su I princzpi. Ma quando veniamo aprecisare il senso di tali aeeuse, avvertiamo eome, dalla paranoia di Epifanio agli isterismi di Girolamo e ai fu rori, sapientemente orehestrati, di Teofilo, molto, per non dire tutto, suoni falso in questo episodio deHa controversia origeniana, nel senso ehe il furor antiorigeniano dei vari protagonisti vi ha tutta l'aria dj essere stato solo un falso seopo 0 comunque di aftondare le radici in tutt'altro ehe in un apprezzamento anehe solo un poeo equilibrato e sereno degli «errori » di Origene. Per Teofilo la reale motivazionee evidente: al di 1a di veri 0 presunti raneori personali nei eonfronti dei ,Lunghi Fratelli31, egli intendeva aftermare Ia sua autorit~l sui monaei deI deserto, di giorno in giorno sempre pili in fluenti nel popolo, sl ehe, dopo averne duramente eolpito Ia mag gioranza mediante la eondanna dell'antropomorfismo {399) 32, egli completa subito dopo (400) l'opera dirigendo imparzialmente i suoi strali anehe eontro la minoranza origeniana, in modo da assumere, 30 'Rispetto a Origene, Evagrio accentuava Ia condizione assolutamente incorporea dei logikof (le creatur1e razionali create in principio da Dio) prima della Ioro incorporazione a causa deI peccato, e di conseguenza affermava anche I'incorporeita finale, come coronamento dell'apocatastasi. Inveae Origene era stato molto piu probI'ematico circa questa incorporeita sia iniziale sia ,finale, ed in sostanza piu favorevole ad ammettere uno stato di eorpol'1eita sottile e spiritual,e piuttosto ehe Ia totale incorporeita (cfr. su questo la mia introdu zione aHa traduzione de I princzpi di Origene, Torino 1969, p. 64 ss.). Inoltre ~Evagrio accentuava ancora di piu deI maestro Ia distinzione ,fra il Logos oe divino, il Figlio di Dio, e Cristo, ci Ia creatura razionale ehe si ,era unita col Logos subito dopo la ereazione: per dettagli sulla dottrina di Evagrio si veda Guillaumont, op. cit., p. 102 ss.; 151 ss. 31 ILe varie fonti :(Socr. HE 6,9; Sozom. HE 8, 12; Panade Dial. lohan. 6), che ci ragguagliano su Iquesta inimicizia, sono concordi nel farla derivare dai contrasd sorti fra Teofilo e il prete origeniano Isidoro, ehe, cacciato da Teo filo, si sarebbe rifugiato pr,esso i Lunghi Fratelli, impetrandone l'aiuto. E' invece variamente tramandato il motivo che avr,ebbe provocato Ia rottura fra Teofilo e Isidoro, comunque sempre poco onorevole per il vescovo. Per dettagli cfr. Guillaumont, op. cit., p. 63 ss. 32 Teofilo prese posizione contro l'antropomorfismo dei monaci con la e lettera festale deI 399, che andata perduta. Sullo svolgimento dei fatti, che culminarono nella forzata rinuncia alle idee antropomorfite da parte deI mo naco Serapione, e'informano Socrate (6, 7), Sozomeno (8, 11) 'e IGiovanni Cassiano (Coll. 10, 1 ss.). Soprattutto quest'ultimo rileva il gran num'ero di monaci antropomorfiti (universum propemodum genus monachorum, 10, 2).Tutti e tre rilevano anche la resistenza dei monaci all'intimazione di Teofilo, e i due storici collegano a questo lepisodio Ia successiva azione deI vescovo a danno dei monaci origenisti.

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