La ricerca della felicità, non intesa come individuale lotta alla ricerca perenne dei modi per allontanare la personale infelicità, ma come realizzazione di una condizione stabile, cosciente e condivisibile, richiede la conoscenza approfondita del faticoso cammino, compiuto dalla specie umana, per salire i gradini della civilizzazione, conquista mai definitiva, ma sempre in pericolo e con il baratro della regressione presente, davanti a sé, nella prospettiva dell’evoluzione storica. Alcuni filosofi (come, ad esempio Esiodo) hanno teorizzato un “età dell’oro”, affermando che sia esistita in un lontano passato della storia umana, intesa come età della felicità: identificata da alcuni filosofi successivi, come le “stato di natura”, e da molte religioni con il “Giardino dell’eden”. Occorre demitizzare questa concezione ed indagare, correttamente, la realtà delle primordiali società, appannaggio di tutte le specie viventi, ad un certo stadio dell’evoluzione. Questo è stato fatto in questo volume, analizzando, poi, il formarsi di società più complesse o dotate di strutture, che a nostro modo di vedere costituiscono, per ogni grande tipologia organizzativa, uno specifico universo strutturale a sé stante, che costituisce, anche, un più alto livello nella conquista della civiltà: un più alto livello della civilizzazione, caratterizzato da un più alto grado di individualizzazione dei singoli, ed una più profonda espressione del proprio, naturale, bisogno di socialità. Questi progressi, che hanno richiesto, per essere realizzati, svariati millenni, se non addirittura, una mutazione biologica e fisiologica, profonda, frutto della generale evoluzione delle specie, non ha ancora soddisfatto il sogno di rendere realizzabile una società effettivamente coerente con la natura umana, così come si manifesta in ogni singolo individuo, poiché la attuali società statuali non consentono affatto di realizzare il sogno di una vita autenticamente felice, e basata sulle scelte consapevoli e responsabili di ciascun individuo che aderisca, con scelta volontaria e consapevole, ad una specifica società. Le modalità organizzative di una società siffatta appaiono così lontane dalle capacità organizzative e comunicative dei contemporanei, da far supporre che si debba attendere una invasione benefica di alieni più evoluti, oppure l’ulteriore evoluzione della cibernetica, che sia in grado di creare androidi, così evoluti da poter essere definiti “figli dell’uomo”, che ci possano insegnare una nuova modalità di comunicazione interpersonale, una nuova moralità ed una maggiore consapevolezza di noi stessi e della effettiva condizione storica in cui ci troviamo a vivere. Noi, tuttavia, non disperiamo, con l’applicazione del metodo scientifico, adattato allo studio degli esseri umani e delle relazioni sociali, di potere creare un progetto di organizzazione sociale, che consenta la realizzazione del sogno perenne degli esseri umani: una condizione di felicità consapevole, duratura e progressiva, frutto di un modello organizzativo che risolva il perenne conflitto tra gli individui e la collettività.
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