2 Edizione digitale della prima edizione cartacea pubblicata nel 2016 Questo e-book contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificatamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. Questo libro elettronico/e-book non potrà in alcun modo esser oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale libro elettronico non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo. Edizione cartacea nel catalogo EDB®: © 2016 Centro editoriale dehoniano Edizione digitale: © 2016 Centro editoriale dehoniano via Scipione Dal Ferro, 4 – 40138 Bologna www.dehoniane.it EDB® ISBN e-book: 978-88-10-962312 3 INDICE INTRODUZIONE. IL SENSO DI UN PERCORSO I – L’ARTEFATTO TECNOLOGICO COME QUESTIONE ANTROPOLOGICA: UNA MESSA A FUOCO II – LA COSTITUZIONE TECNOLOGICA DELL’OCCIDENTE 1. La concezione del tempo 2. La concezione dello spazio 3. La matematica III – SCIENZA E TECNICA DAL SODALIZIO AL DIVORZIO: LE QUATTRO RIVOLUZIONI 1. La crisi della scienza e la fine della sottomissione della tecnica 2. La matematica e il problema del suo fondamento 3. Dalla fisica alle fisiche 4. Il divorzio della tecnica 5. L’era dell’informazione e la sfida di elaborare una teoria dell’informazione 6. Dalla tecnologia una nuova comprensione dell’umano: il caso serio dell’enhancement 7. La condizione tecno-umana dopo il secolo breve IV – LA TECNOLOGIA 1. La tecnica-tecnologia come technò (visione classica) 2. La tecnica-tecnologia come essenza della modernità (teoria critica) 3. La tecnica-tecnologia come costrutto sociale (svolta empirica) V – LA CONDIZIONE TECNO-UMANA CONCLUSIONI APPENDICE. DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA E TECNOLOGIA: UNO SGUARDO SINTETICO Un’intelligenza in grado di capire la tecnica: l’originalità della 4 Caritas in veritate 5 A don Fausto Sciurpa, maestro e guida nell’intellectus quaerens fidem della mia formazione 6 Introduzione IL SENSO DI UN PERCORSO Zu jeder ω-widerspruchsfreien rekursiven Klasse x von Formeln gibt es rekursive Klassenzeichen r, so dass weder v Gen r noch Neg (v Gen r) zu Flg (x) gehört (wobei v die freie Variable auf r ist). K. GÖDEL, Satz VI1 Karl Rahner, in un piccolo saggio sul libro religioso scritto nella seconda metà degli anni Sessanta del secolo scorso, si chiede come dovrà essere tale forma di letteratura per essere adeguata al nostro tempo.2 Il teologo tedesco sottolinea come la letteratura religiosa dovrebbe essere anzitutto introduzione alle fonti originarie della genui‐ na attività religiosa e non l’elaborazione di un complicato apparato religioso-ascetico, per il quale quelle scaturigini sono cose implicitamente ovvie o puri presupposti. Questa letteratura, prosegue sempre Rahner, per poter essere letteratura significativa, dovrà poter essere letta anche dagli «uomini nuovi», cioè da tutti quegli uomini che hanno un modo di guardare al mondo e all’essere umano plasmato da una mentalità di scienziati e tecnici moderni, tanto più che noi tutti ne portiamo l’impronta e ne siamo influenzati. Inoltre essa non potrà, in questa fase post- individualistica dell’umanità, generare l’impressione di essere un analgesico per il bisogno e il dolore, in fondo insignificanti, di un’«anima bella» introvertita. Non sostituirà la medicina, la psicofarmacologia, la psicologia del profondo, ma le presupporrà. Un’adeguata letteratura religiosa dovrà saper lasciare incominciare i problemi morali solo là ove essi veramente hanno inizio. Secondo il teologo tedesco, questo si tradurrà nel fatto che tale forma di libro non parlerà mai di Dio come se fosse riuscita a intendersela con lui e lo avesse ben circoscritto con proposizioni filosofiche e massime morali. Dovrà osservare e accettare, seguendo il ragionamento di Rahner, l’interiore pluralismo dell’uomo; nell’uomo non «integrerà» tutto nella religione con fretta e indiscrezione; 7 dimostrerà la sua autenticità lasciando che il mondano sia mondano e rendendolo così comprensibile come presupposto della genuina religiosità. Tuttavia, conclude Rahner, il libro religioso avrà anche il coraggio di esigere che l’uomo riconosca e accetti di essere infinitamente di più che un uomo: la beatitudine del dolore accettato, nel quale il finito scopre l’incomprensibilità dell’Amore infinito. Questo testo prende ispirazione da queste coordinate e cerca di presentarsi come un contributo di tipo religioso, nel senso descritto da Rahner, alla comprensione del mondo della tecnica e della tecnologia. Il contributo è di tipo religioso per due motivi: da un lato si interroga sulla relazione uomo-mondo attraverso l’artefatto tecnologico («religioso» inteso quindi nell’etimo latino di religere come guardare con attenzione), dall’altro è religioso perché ha la pretesa di dire qualcosa sull’uomo e sulla sua condizione nel mondo, una pretesa animata dalla fede, cioè aperta all’intrinseca trascendenza della persona. Viviamo oggi in una realtà immersa nella tecnologia: quotidianamente il nostro rapporto con la realtà è mediato da artefatti tecnologici. Tuttavia una comprensione sistematica di cosa sia la tecnologia non è semplice né banale. A ben guardare la nostra contemporaneità si affacciano alla coscienza numerose e, talvolta, inquietanti domande. Che cosa significa essere umani in un’epoca di incomprensibile complessità tecnologica e cambiamento come la presente? Come gestire lo sviluppo tecnologico? Quali sono i limiti da porre? E come far sì che tali limiti siano soglie invalicabili e non un inefficace flatum vocis? Se vogliamo avere qualche prospettiva di gestione di tale complessità, avremo bisogno di ricomprendere le, e talvolta anche sfuggire dalle, catene dell’attuale ipotesi sulla razionalità tecnologica, del progresso e dalla presunzione di una certa neutralità dell’artefatto tecnologico in sé. Dovremmo trovare il modo di ricordare che è una priorità ineludibile il mantenere l’impegno dei valori. Se da un lato è innegabile che gli esseri umani sono in co-evoluzione con le loro tecnologie fin dagli albori della preistoria, ciò che ora appare diverso e nuovo è il fatto che siamo passati al di là di interventi tecnologici esterni per trasformare noi stessi dall’interno verso l’esterno – fino a poter rifare il sistema Terra stesso. Far fronte a 8 questa nuova realtà significa liberarci da tali categorie come umano, tecnologico e naturale per abbracciare una nuova relazione al mondo che potremmo definire tecno-umana? Il testo che segue vuole provare a fornire una comprensione filosofica e teologica del fenomeno tecnologico mettendo contemporaneamente in luce le dimensioni etiche ad esso associate. Nel costruire una visione d’insieme della tecnica-tecnologia, ci si chiederà in un primo momento come guardare agli artefatti tecnologici (c. 1), come è stato possibile che l’Occidente abbia conosciuto uno sviluppo tecnologico senza precedenti né paragoni rispetto ad ogni altra cultura umana e cosa questo sveli e significhi per la tecnica (c. 2) e quale sia il contesto in cui oggi si attua e si comprende la tecnica (c. 3). Dopo aver descritto, mediante questa sorta di fenomenologia problematizzante, il mondo degli artefatti tecnologici, si avrà cura di presentare i diversi livelli a cui si può comprendere la tecnologia (c. 4). Alla luce degli elementi emersi e della natura del fenomeno tecnologico, si potrà delineare e approfondire cosa significhi per l’uomo questa precipua e singolare relazione con il mondo che avviene mediante l’artefatto tecnologico: quello che abbiamo definito come condizione tecno-umana (c. 5). Chiuderà il percorso proposto, a mo’ di appendice, una sintesi della comprensione che della tecnologia offre la dottrina sociale della Chiesa, per far vedere come alcune istanze emerse dal percorso proposto trovino eco e riflesso in questi contributi del magistero. Infine una piccola nota di stile. Abbiamo scelto di cominciare ogni capitolo con una sorta di citazione evidenziata dalla diversa fattezza tipografica del testo. I brani proposti vogliono essere una sorta di commento a quanto verrà approfondito nel capitolo. Abbiamo scelto di fare questo nella forma del segno: cercheranno di offrire nella continuità di senso un’ulteriorità di significato. Questo oltre è offerto al lettore in una modalità che a nostro giudizio è evocativa e narrativa: cerca di rendere evidente come la tecnologia sia una componente antropologica dell’esistere umano che coinvolge non solo la tecnica e la scienza ma tutti i modi di comprendere e comprendersi dell’uomo. 9 1 K. GÖDEL, «Über formal unentscheidbare Sätze der Principia Mathematica und verwandter Systeme I», in Monatshefte für Mathematik und Physik 38(1931), 187. 2 Il saggio in questione è intitolato «Die Zukunft des religiösen Buches»; è stato pubblicato in Schriften zur Theologie, VII, Benziger, Einsiedeln 1966, 511-515, ed è apparso in lingua italiana in Nuovi saggi 2, Paoline, Roma 1968, 645-651. 10