LA CADUTA DELL'IMPERO ITTITA E LA GUERRA DI TROIA Omeron ell'Egeo di Ernesto Roli • PALOMBI EDITORI ©2005 Tutti i diritti spettano a Ernesto Roli Progettazione, realizzazione grafica e redazionale a cura della casa editrice Palombi&Partner via 1imavo, 12 00195 Roma ISBN 88-7621-485-2 SOMMARIO INTRODUZIONE 7 CAPITOLO PRIMO Le realtà geopolitiche del Peloponneso e dell'Egeo prima dell'invasione dorica 11 Premessa 11 Kefiiu-Kaptara 12 Tanayu 17 "Isoled el Mare" 18 Haunebu 19 Arya 20 L'Egeo,C retae Micene 20 La cronologi,uaf ficialea ntica e recented ella Regi,one 27 Propostpee r una "nuovac ronologi,a" 28 Gli stati anatolici nel periodo Ittita {XVI-XII secolo) 29 Anatolia occidentale 29 Anatolia centralee d orientale 54 CAPITOLO SECONDO I Popoli del Mare 67 Premessa 67 Carestiee innondazioni 67 Le congi,urdee gli "stranieri" 68 Il Nord e la Nona Curva 69 Fonti storiche 71 Le.due invasionid ei "Popoldi el Mare" 72 Analisi dei singolip opoli 73 CAPITOLO TERZO Troia e i poemi omerici. Le due città e le due guerre 89 /nomi 89 Lef onti storiche 90 Le cause,i motivi e le responsabilità 91 Le date, la cronologi,ea g li strati 95 Lef onti storichee i dati mitologi.ci 98 Le conseguenze 100 CAPITOLO QUARTO Le conseguenz.ed ovute al crollo dello Stato ittita in Anatolia 107 L'Anatoliap ost ittita: i popolie gli Stati 107 CAPITOLO QUINTO Le conseguenz.ed ovute al crollo dello stato ittita nelle aree circostanti 141 Area armeno-urartea 141 Areap onto-caucasica 144 Area siro-palestinese 146 Area libica e nord africana 148 Area danubiano-balcanica 150 Areag recoe d Egeoc retese 154 APPENDICE Le Amazzoni 165 Geografiao merica 169 L'Atlantide 176 INTRODUZIONE Il presente studio, di carattere prevalentemente storico, sul mondo ege-ana tolico, vuole tentare di colmare le numerose lacune che le attuali conoscen ze della scienza ufficiale presentano sull'argomento. Una linea storiografica sistematica, uniforme e coerente sugli stati anatolici, egei e peloponnesiaci del secondo millennio a.C., di fatto non esiste. Numerosi sono i punti di vista e le opinioni dei vari studiosi di storia antica su problemi ancora aper ti. Non esistono purtroppo risposte chiare e definitive ai vari argomenti riguardanti l'Anatolia degli ultimi secoli del secondo millennio a.C. Tali ar gomenti sono, ad esempio, la fine di Hattusa, capitale dell'impero ittita, le migrazioni dei coslddetti "Popoli del Mare", la loro provenienza e la loro identificazione, la comparsa improvvisa dei popoli balcanici in Asia Minore, la guerra di Troia, la geografia anatolica, in altre parole la posizione precisa sul territorio dei vari stati citati dalle fonti ittite ed egiziane; inoltre i rappor ti tra gli Ittiti e i Greci, la colonizzazione greca sulle coste ioniche e per finire la nascita della Grecia post micena e dell'Anatolia post ittita. Argomenti par ticolari che si possono definire conseguenti o collaterali a questo insieme di problematiche sono la questione delle origini degli Etruschi, la possibile iden tificazione storica delle Amazzoni, di là dei dati mitologici, infine la conoscen za dei Pelasgi. A questi argomenti bisogna aggiungere la questione della ge ografia omerica, mai affrontata in maniera seria e concreta, in altre parole da un punto di vista storico-geografico, infine una interpretazione realistica del problema di Atlantide, il platonico continente scomparso sotto il mare. A tutto ciò in questa sede si è tentato di dare una risposta chiara. Circa il crol lo definitivo della capitale dell'impero ittita, le fonti antiche, soprattutto di parte egiziana, sono piuttosto povere e insufficienti per tentare di capire i veri motivi che hanno portato alla sua distruzione. Gli studiosi moderni hanno cercato in vari modi di chiarire questo mistero. Alcuni di questi studiosi, soprattutto quelli dell'ultima generazione, pur non 7 LA CADUTA DELLIMPERO ITilTA E LA GUERRA DI TROIA entrando nel particolare, hanno formulato delle ipotesi interessanti e affasci nanti senza però dare, in definitiva, una risposta esauriente al problema. Persi no l'archeologia, nonostante i notevoli passi compiuti in questi ultimi anni, con il punto della situazione sull'argomento effettuato in occasione della re cente mostra di Bonn in Germania ( Die Hethiteru nd ihr Reich.D as Volkd er 1000 Gotter, Bonn, aprile 2002), non ha saputo fornire un quadro storico preciso e definitivo. Un notevole contributo alla conoscenza del mondo egeo-anatolico hanno fornito invece i recenti e fondamentali studi di M. Liverani (Antico Oriente: storia, società,e conomia,R oma-Bari 1988; Le lettered i el-Amarna, Brescia 1999), di P. Matthiae ( / primi imperi e principati delf erro, Milano 1977), di M. Salvini ( Una letterad i Hattusili I relativaa lla spedizionec ontroH assum, in «Studi Micenei ed Egeo-Anatolici», 34, pp. 61-80, 1994), di M. Frangi pane (ArslantepeM, ilano 2004), di S. de Martino ( Gli Ittiti, Roma 2003) ed altri qualificati ricercatori italiani. Solo un attento controllo dei testi, una attenta analisi storica degli ultimi de cenni del'impero ittita e una comparazione sistematica di tutto ciò con le fonti egiziane o altre, ha permesso di capire in questa sede che il problema della scom parsa di Hattusa è tutto dar icercare nelle continue guerre civili che hanno in sanguinato Creta e l'Anatolia della fine del XIII secolo. Si è potuto cosl esclud ere definitivamente la responsabilità di popolazioni ritenute "straniere" (Mus ki, Misi, Frigi, ecc.), come si era invece precedentemente ipotizzato, o di popo lazioni periferiche all'impero ittita in rivolta (Kaska). Conseguenza di queste "guerre civili" è stato l'abbandono da parte dei "Popoli del Mare" delle loro cit tà e delle loro terre d'origine, situate nell'isola di Creta e la successivad istruzione dap arte loro della capitale ittita, Hattusa (la vera Troia omerica). Circa la provenienza dei "Popoli del Mare" molto si è discusso nel passato, ma non sempre si è riusciti a dare una risposta adeguata sui loro luoghi di origine, tanto meno sulla loro composizione etnica. Da vari studiosi sono state formu late diverse ipotesi; si sono proposte Creta, il Peloponneso, i Balcani e persino l'Europa del nord. Un'attenta analisi dei testi antichi dau n punto di vista stori co e filologico ha permesso di capire che, con la nozione di "Popoli del Mare", si deve intendere in realtà non altro che gli abitanti di Creta e delle isole egee. Lo stesso metodo ha permesso di capire la reale provenienza e consistenza dei popoli detti traco-frigi, comunemente fatti provenire dalla penisola bai- 8 INTRODUZIONE canica, mentre i risultati di questa ricerca li ritiene originari dell'Anatolia e di etnia palaita, parente della luvita. Analogamente una approfondita conoscenza della storia anatolica e una nuo va e più snella interpretazione dei testi omerici, ha permesso di dare una di versa lettura circa il problema della guerra di Troia, attraverso l'individuazione di ben due città e di due guerre distinte, sapientemente fuse in una sola da Omero nella sua monumentale opera, allo scopo di glorificare la nascente civiltà greca. Si sono cosl definitivamente fugate, con queste risposte, recen ti "fantasie", pur di valenti ricercatori, tendenti a collocare le vicende narrate da Omero nel Mar Baltico. Si sono potuti infine individuare con maggiore precisione sul territorio, sta ti ittiti di difficile lettura e di difficile posizione, potendosi dare cosl una nuo va interpretazione ai tanto discussi rapporti tra Ittiti e Greci micenei. Un panorama del mondo anatolico e delle regioni circostanti posteriori al peri odo ittita, più conforme alla realtà storica, chiude questa indagine su uno dei capitoli più difficili e, per certi versi, meno noti dell'antichità. Il metodo seguito in questa ricerca è rigorosamente scientifico. Si è tenuto conto di tutte le informazioni trasmesse dai popoli circostanti (Micenei, Cretesi, Sumeri, Assiri, Persiani, Egiziani, Greci, ecc.) attraverso i loro archivi, le loro iscrizioni monumentali, o la loro letteratura, cercando di confrontare le une con le altre al fine di trarre le conclusioni storiche di un determinato avvenimento. Ogni singolo stato ittita o anatolico, ogni singola popolazione degna di menzione è stata analizzata sia da un punto di vista etnico-linguis tico e religioso, per tentare di capire la logica degli spostamenti e dei movi- . . . menti m1graton. Forse alcune conclusioni cui si è giunti in questa ricerca, soprattutto per quan to riguarda il mondo greco-miceneo nei suoi rapporti con gli Ittiti, potrebbe suscitare perplessità da parte di qualche grecista "intransigente" ed "ortodos so". Tuttavia il tempo e l'approfondimento dell'argomento farà capire a questi studiosi che il mondo greco miceneo, cosl come è conosciuto dalla cultura contemporanea, è frutto soprattutto di "appropriazioni indebite" operate dai Greci stessi a partire da Omero a scopo "nazionalistico"; ma anche di sugges tioni e costruzioni intellettualistiche arbitrarie operate da parte della cultura europea dell'Ottocento e Novecento. Particolarmente difficile daa ccettare risul terà il fatto che, degli Achei nel periodo in questione (fine del XIII secolo), nel 9 LA CAotrrA DELL'IMPERO ITTITA E LA GUERRA DI TROIA Peloponneso non vi è traccia; che la loro patria d'origine è situata a Creta e che la loro etnia non è greca ma luvita. Secondo i risultati della presente ricer ca, infatti, nulla autorizza a pensare che da un punto di vista storico, politi co e militare i Greci micenei fossero in grado di compiere l'impresa troiana, non avendone le capacità organizzative e le motivazioni. Il quadro storico che in questa sede si prospetta, in seguito alla conclusione delle indagini, al la attenzione di ogni studioso, risulta in un certo senso "rivoluzionario"; le convinzioni e le certezze alle quali la pubblica opinione era da tempo abitu ata, ora subiscono un profondo mutamento. Non si potrà negare comunque che l'aver tentato di conferire al periodo pre so in esame un rigoroso "realismo storico" è senza dubbio la caratteristica di questa indagine. I risultati di cale indagine sono presentati in questo primo momento, data la loro specificità, ai conoscitori dell'argomento. Ciò non rispecchia certo una precisa volontà, in quanto si auspica che possano di ventare un domani di dominio pubblico.