Il viso scavato ed esangue, i capelli bianchi diventati radi. La morte non fa sconti a nessuno. Forse è per questo che anche un uomo avido e arido come Settimo Ranieri sente il bisogno di alleggerirsi l'anima prima che lo trascini a fondo per l'eternità. La statua in bronzo che giace, priva della testa, nella sua cantina fu pescata quarant'anni prima nelle acque di Ventotene. Ora è arrivato il momento di restituirla al legittimo proprietario: lo Stato italiano. È a suo figlio Ludovico che affida questo compito, ma un tesoro di quella entità può risvegliare appetiti poco leciti, specialmente in un rettore universitario di grandi ambizioni. Un anno dopo, a Camogli, il mare restituisce un'altra sagoma fredda e rigida: il cadavere di Marietto Risso, pescatore anarchico cui ultimamente la vecchiaia aveva tolto un po' di lucidità. L'ipotesi del suicidio, comoda per molti, non convince il commissario Marco Luciani, che dall'alto del suo metro e novantasette ha la presunzione di vedere un po' più lontano degli altri. Perché le risposte troppo semplici lo lasciano insoddisfatto e, in passato, il suo istinto raramente lo ha tradito. L'indagine, tra identità celate, nuove morti e sospetti che si avventurano in acque non protette, lo porterà a Ventotene, a una storia vecchia di quarant'anni che, come Marietto, chiede ancora giustizia.