JULES VERNE LA CACCIA ALLA METEORA Copertina Hetzel - Al ventaglio e un elefante Tavole di G. Roux Titolo originale dell'opera LA CHASSE AU METEORE (1908) Traduzione integrale dal francese di VINCENZO BRINZI Proprietà letteraria e artistica riservata - Printed in Italy © Copyright 1988 U. Mursia editore S.p.A. 3234/AC - U. Mursia editore - Milano - Via Tadino, 29 Indice PRESENTAZIONE __________________________________ 6 LA CACCIA ALLA METEORA ___________________________ 9 Capitolo I___________________________________________ 9 Nel quale il giudice John Proth adempie a un piacevolissimo dovere della sua carica prima di fare ritorno al suo giardino__ 9 Capitolo II _________________________________________ 22 Che introduce il lettore nella casa di Dean Forsyth e lo mette in rapporti con Francis Gordon, suo nipote, e con la domestica Mitz_____________________________________________ 22 Capitolo III ________________________________________ 33 Nel quale si parla del dottor Sydney Hudelson, di Flora Hudelson sua moglie, di miss Jenny e di miss Loo, loro figlie 33 Capitolo IV ________________________________________ 42 Come due lettere spedite separatamente all'osservatorio di Pittsburgh e a quello di Cincinnati furono classificate nella pratica dei bolidi___________________________________ 42 Capitolo V _________________________________________ 44 Nel quale, nonostante la loro ostinazione, il signor Forsyth e il dottor Hudelson hanno notizie della meteora soltanto dai giornali __________________________________________ 44 Capitolo VI ________________________________________ 53 Nel quale si parla di alcune variazioni più o meno fantastiche sulle meteore in generale e, in particolare, sul bolide di cui i signori Forsyth e Hudelson si contendono la scoperta______ 53 Capitolo VII________________________________________ 63 Nel quale si vedrà la signora Hudelson assai addolorata per l'atteggiamento del dottore e la buona Mitz strapazzare ben bene il padrone ________________________________________ 63 Capitolo VIII_______________________________________ 73 Nel quale le polemiche della stampa peggiorano la situazione e che si conclude con una constatazione tanto certa quanto inattesa __________________________________________ 73 Capitolo IX ________________________________________ 83 Nel quale i giornali, il pubblico, il signor Forsyth e il dottor Hudelson fanno un'orgia di matematica_________________ 83 Capitolo X _________________________________________ 91 Nel quale a Zeffirino Xirdal viene un'idea, anzi due _______ 91 Capitolo XI _______________________________________ 108 Nel quale il signor Dean Forsyth e il dottor Hudelson provano una violenta emozione _____________________________ 108 Capitolo XII_______________________________________ 115 Nel quale la signora Arcadia Stanfort aspetta a sua volta non senza viva impazienza e in cui il signor John Proth si dichiara incompetente_____________________________________ 115 Capitolo XIII______________________________________ 133 Nel quale, come aveva previsto il giudice Proth, si vede spuntare il terzo ladrone, seguito dal quarto_____________ 133 Capitolo XIV______________________________________ 144 Nel quale la vedova Thibaut, intervenendo sconsideratamente negli alti problemi della meccanica celeste, suscita gravi preoccupazioni al banchiere Robert Lecoeur____________ 144 Capitolo XV_______________________________________ 154 Nel quale J.B.K. Lowenthal designa chi sarà il vincitore del grosso premio ____________________________________ 154 Capitolo XVI______________________________________ 163 Nel quale si vedono molti curiosi approfittare dell'occasione per andare in Groenlandia ad assistere alla caduta della straordinaria meteora_________________________________________ 163 Capitolo XVII _____________________________________ 172 Nel quale il meraviglioso bolide e un passeggero del Mozik incontrano rispettivamente, questi un passeggero dell'Oregon, e quello il globo terrestre…___________________________ 172 Capitolo XVIII ____________________________________ 180 In cui per giungere al bolide, il signor de Schnack e i numerosi suoi complici commettono delitti di scalata e di effrazione_ 180 Capitolo XIX______________________________________ 187 Nel quale Zeffirino Xirdal prova una crescente avversione per il bolide e ciò che ne segue ___________________________ 187 Capitolo XX_______________________________________ 212 Capitolo che sarà letto forse con amarezza, ma che il rispetto per la verità storica ha imposto all autore di scrivere così come un giorno lo registreranno gli annali dell'astronomia ________ 212 Capitolo XXI______________________________________ 216 Ultimo capitolo che contiene l'epilogo di questa storia e in cui l'ultima parola resta al signor John Proth, giudice a Whaston216 PRESENTAZIONE Questo non è un romanzo di fantascienza, come a tutta prima sì potrebbe immaginare, ma il suo divertente rovescio. Non è tanto il fenomeno celeste della meteora che interessa qui lo scrittore, quanto piuttosto lo scompiglio e il trambusto che esso scatena tra i terrestri. L'azione si svolge in gran parte in una cittadina di quell'America della seconda metà dell'ottocento che è tipicamente verniana, pettegola e spaccona come una piccola provincia del vecchio continente. Il pretesto, naturalmente, è la comparsa in cielo di una meteora, che viene scoperta contemporaneamente da due astronomi dilettanti, Dean Forsyth e Sydney Hudelson, amici di vecchia data. Ed ecco che basta una meteora perché l'amicizia si muti in una irriducibile e caparbia rivalità. Ciascuno di essi, infatti, intende immortalare il proprio nome associandolo alla scoperta della meteora in arrivo e mentre il primo ne segnala la presenza all'Osservatorio di Pittsburgh, il secondo la segnala all'Osservatorio di Cincinnati. L'improvvisa inimicizia dei due suscita grande costernazione nell'animo di Francis, il nipote del signor Forsyth, e nell'animo di Jenny, figlia del dottor Hudelson, i quali vedono andare in fumo il loro matrimonio, la cui data era già stata fissata. E, come non bastasse, coinvolge anche le persone che sono a loro vicine, dalla bisbetica e dispettosa domestica del signor Forsyth, Mitz, alla quindicenne sorella di Jenny, Loo, la quale ama Francis come un fratello e desidera che il matrimonio non subisca ritardi. Il caso diventa poi sempre più clamoroso per il fatto che da successivi rilievi, la meteora risulta costituita nientemeno che da oro puro, per cui gli Osservatori e gli Stati di tutto il mondo ne seguono con ansia spasmodica la traiettoria. Che ne sarà della bizzarra meteora? Continuerà forse a girare attorno alla terra come un suo satellite o cadrà come un bolide? E dove mai cadrà? Quale nazione potrà impossessarsene, diventando in tal modo il più ricco paese del mondo? A questo punto, mentre gli scienziati sono intenti a spiare la meteora, a calcolarne il peso e il valore in moneta sonante; mentre a 'Washington si riunisce addirittura una Conferenza internazionale per dirimere le aspre contese che sono sorte, ecco apparire nel romanzo un nuovo personaggio: Zeffirino Xirdal, grandissimo scienziato ignoto a tutti, astronomo, fisico, matematico, inventore di potentissime macchine capaci di attirare il bolide fiammeggiante e dì farlo cadere sulla terra esattamente dove vuole. E Zeffirino è nipote dì un banchiere, per cui non gli mancano i mezzi: neppure quelli necessari per comperare nei dintorni della Groenlandia l'isoletta di Upemivik, destinata ad accogliere la meteora… Ma sarà proprio la meteora che all'ultimo momento si farà beffe di tutti, lasciando tutti, lettori compresi, con tanto di naso. JULES VERNE nacque a Nantes, l'8 febbraio 1828. A undici anni, tentato dallo spirito d'avventura, cercò di imbarcarsi clandestinamente sulla nave La Coralie, ma fu scoperto per tempo e ricondotto dal padre. A vent'anni si trasferì a Parigi per studiare legge, e nella capitale entrò in contatto con il miglior mondo intellettuale dell'epoca. Frequentò soprattutto la casa di Dumas padre, dal quale venne incoraggiato nei suoi primi tentativi letterari. Intraprese dapprima la carriera teatrale, scrivendo commedie e libretti d'opera; ma lo scarso successo lo costrinse nel 1856 a cercare un'occupazione più redditizia presso un agente di cambio a Parigi. Un anno dopo sposava Honorine Morel. Nel frattempo entrava in contatto con l'editore Hetzel di Parigi e, nel 1863, pubblicava il romanzo Cinque settimane in pallone. La fama e il successo giunsero fulminei. Lasciato l'impiego, si dedicò esclusivamente alla letteratura e un anno dopo l'altro — in base a un contratto stipulato con l'editore Hetzel — venne via via pubblicando i romanzi che compongono l'imponente collana dei «Viaggi straordinari - I mondi conosciuti e sconosciuti» e che costituiscono il filone più avventuroso della sua narrativa. Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, Ventimila leghe sotto i mari, L'isola misteriosa, Il giro del mondo in 80 giorni, Michele Strogoff sono i titoli di alcuni fra i suoi libri più famosi. La sua opera completa comprende un'ottantina di romanzi o racconti lunghi, e numerose altre opere di divulgazione storica e scientifica. Con il successo era giunta anche l'agiatezza economica, e Verne, nel 1872, si stabilì definitivamente ad Amiens, dove continuò il suo lavoro di scrittore, conducendo, nonostante la celebrità acquistata, una vita semplice e metodica. La sua produzione letteraria ebbe termine solo poco prima della morte, sopravvenuta a settantasette anni, il 24 marzo 1905. LA CACCIA ALLA METEORA CAPITOLO I NEL QUALE IL GIUDICE JOHN PROTH ADEMPIE A UN PIACEVOLISSIMO DOVERE DELLA SUA CARICA PRIMA DI FARE RITORNO AL SUO GIARDINO NON ABBIAMO motivo per tacere ai nostri lettori che la città nella quale ha inizio questa strana storia è posta nella Virginia, uno degli Stati Uniti d'America. Se ce lo consentono, chiameremo tale città Whaston e la collocheremo nella parte orientale, sulla riva destra del Potomac; non ci sembra utile indicarne le coordinate perché invano la si cercherebbe anche sulle più minuziose carte dell'Unione. Il 12 marzo di quell'anno, nel corso della mattina, gli abitanti di Whaston che attraversavano Exeter Street al momento giusto, poterono scorgere un elegante cavaliere che risaliva e discendeva la via in forte pendio al passo del suo cavallo, per fermarsi alla fine sulla piazza della Costituzione, quasi al centro della città. Quel cavaliere, un puro yankee e quindi molto distinto, non dimostrava più di trent'anni. Era di statura superiore alla media, di bella e robusta costituzione e di viso regolare; aveva capelli bruni e barba castana, la cui punta allungava il suo volto dai baffi accuratamente rasati. Un ampio mantello lo ricopriva sino alle gambe e si arrotondava sulla groppa del cavallo. Maneggiava la vivace cavalcatura con abilità e fermezza. Tutto nel suo atteggiamento rivelava l'uomo d'azione, deciso e impulsivo, che non tentenna mai tra desiderio e paura, come fanno gli insicuri. Un osservatore avrebbe capito che la sua impazienza istintiva era imperfettamente dissimulata dall'apparente freddezza. Perché mai quel cavaliere si trovava in una città in cui nessuno lo conosceva e nessuno lo aveva mai visto? Intendeva soltanto attraversarla, oppure si proponeva di restarvi per qualche tempo? Per trovare un albergo, in quest'ultimo caso, non avrebbe avuto che l'imbarazzo della scelta. Si può citare Whaston, da questo punto di vista. In nessun altro centro degli Stati Uniti il viaggiatore avrebbe avuto migliore accoglienza, miglior servizio, ottimi pasti e maggiori comodità a prezzi così moderati. E veramente deplorevole che le carte geografiche indichino con tanta imprecisione una città provvista di tali prerogative. Ma il forestiero non sembrava propenso a soggiornare a Whaston e gli allettanti sorrisi degli albergatori non avevano effetto. Indifferente a ciò che lo circondava, seguiva con aria assorta la carreggiata che contorna la piazza della Costituzione, di cui un vasto terrapieno occupa il centro, senza sospettare che la sua presenza suscitava la curiosità della gente. E Dio sa se la curiosità della gente era già sveglia! Da quando il cavaliere era apparso, padroni e persone di servizio si scambiavano sulla soglia della porta frasi di questo genere: — Da dove è venuto? — Da Exeter Street. — E da dove arriva? — Pare che sia entrato dal sobborgo di Wilcox. — Sarà già mezz'ora che il suo cavallo continua a fare il giro della piazza. — Aspetta certamente qualcuno. — È probabile; e anche con una certa impazienza. — Guarda sempre dalla parte di Exeter Street. — Giungerà certamente da quella parte. — Chi? Un lui o una lei? — Eh!… Secondo me, ha un bell'aspetto! — Un appuntamento, dunque? — Un appuntamento… ma non nel senso che intendete voi. — Che ne sapete voi?