SOMMARIO Giorgio Centurione. Aspetti storici e biografici inediti di un grande Doge della Repubblica di Genova Armando Di Raimondo ...................................................................... pag. 3 Ancora di Federico Federici. Spunti biografici Luigi Alfonso ....................................................................................... pag. 36 Dedicato a Carlo Bo cittadino onorario di Genova 1. La cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a m m di Laura i\!Ialfatto .................................................................... pag. 48 2. Ringraziamento Carlo Bo .............................................................................................. pag. 50 3. "Lettemtum collie vita': libri d'mtista e di poesia. Preziose edizioni contemporanee in mostra alla Berio Beppe Manzitti .................................................................................... pag. 52 4. Incontrando Carlo Bo Stifano Verdino ................................................................................... pag. 63 A Palazzo Ducale la presentazione del volume Guidtt aii'Archù1io Stolico del Colmme di Genova Mmia Grazia Menabue ...................................................................... pag. 66 Le edizioni della Gemsalemme libemta della Berio in mostra al ·Museo di Sant'Agostino Lam~t lvlalfatto ...................................... :············································· pag. 69 Libri e videocassette di argomento ligure pervenuti alla Biblioteca Berio per dono o per acquisto nel 2000 Otietta Leone ....................................................................................... pag. 74 Aut. Trib. di Genova n. 38 del 18/1011968 -ISSN: 0409-I 132 La rivista è distribuita gratuitamente a biblioteche, archivi, istituti universitari ed associazioni. Le richieste vanno indirizzate alla Direzione della rivista. Direzione e redazione Grafica di copertina via del Seminario, 16- 16121 Genova Enrico Merli tel. 010/557.60.50 fax 010/557.60.44 E-mail: [email protected] Impaginazione e stampa http://www.comune.genova.it Erga edizioni Direi/ore responsabile Distribuzione e inserzione pubblicitaria Laura Malfatto Erga edizioni via Biga, 52 r I 6144 Genova Comitato di redazione tel. 0!0.83.28.441 Danilo Bonanno fax Ol 0.83.28.799 Giuseppina Ferrante E-mail: [email protected] _Emanuela Ferro http: //www.erga.it Orietta Leone Loredana Pessa Finito di stampare Giovanni Rebora nel mese di maggio lA BERlO Sintesi degli articoli Giorgio Centurione. Aspetti storici e biografici inediti di un grande Doge della Repubblica di Genova, di Arman do Di Raimondo L'articolo prende in esame un caso particolarmente rappresentativo della committenza genovese tra '500 e '600, quello di Giorgio Centurione, uomo politico ai vertici della Repubblica, colto nella veste di esperto committente di interventi edilizi che interessarono le due ville di Sestri Ponente O'attuale villa Rossi-Martini e la villa-oleificio di via Sestri, oggi di difficile identificazione), il palaz zo di città di via Lomellini, alcuni immobili siri nella zona di Fossatello e la villetta di campagna in Val Bisagno. In particolare sono messi in luce i rapporti tra il Centurione e i maestri Gaspare Corte e Bartolomeo Rosso. Sono inoltre presentati due importanti interventi di risistemazione urbana da lui avviati nell'ambito delle proprie funzioni di governo: la costruzione della chiesa e del monastero dei Cappuccini all'Acquasola e il prolungamento di Strada Nuova fino all'altezza dell'attuale piazza della Meridiana. Ancora di Federico Federici. Spunti biografici, di Luigi Alfonso L'A. ripercorre la carriera pubblica e le vicende private dello storico ed erudito genovese, traccian done un profilo che si basa sui giudizi di alcuni suoi autorevoli contemporanei, su atti ufficiali della Repubblica di Genova, su documenti di archivi parrocchiali, sui cinque testamenti da lui dettati e su altre fonti manoscritte. Ne risulta un ritratto complesso, ricco di chiaroscuri che oppongono lo studioso insigne, elogiato da tutti, all'uomo irruente e spesso violento, sia nell'ambito familiare che nei rapporti esterni alla famiglia, coinvolto addirittura in fatti di cronaca nera. Summary of the articles Giorgio Centurione. Unpublished histon·cal and biographical aspects of a great Doge of the Genoese Republic, by Armando Di Raimondo The artide examines a representative example of the Genoese property trade in the 16th and 17th centuries: Giorgio Centurione, a leading politician of the Republic, is here revealed as an expert purchaser of building work c:'oncerning the two villas in Sestri Ponente (today's villa Rossi-Martini and the villa-oil mill of via Sestri, which is difficult to identify today), the palazzo of via Lomellini, a few properties in the Fossatello area and the small country villa in Val Bisagno. The relations between Centurione and Gaspare Corte and Bartolomeo Rosso, who worked on the properties, are the subject of special analysis. Two important urban renovations are also presented, whlch he activated while a member of the government: the construction of the church and Capuchin mon astery at Acquasola and the extension of Strada Nuova as far as today's piazza della Meridiana. Feden'co Federici. Biographical hints, by Luigi Alfonso The author follows the public career and private affairs of the learned Genoese, to create a por trait based on the opinions of some of his important contemporaries, official documents of the Republic of Genoa, documents from parish archives, his five wills and other source manuscripts. The result is a complex portrait in which the eminent academic, praised by ali, is contrasted with a man revealed as impetuous and sometimes violent, in his relations both within ahd outside his family, who was even connected with crimes. 2 11. 1 -genllaio-gi11g11o 2001 Giorgio Centurione Aspetti storici e biografici inediti eli un grande Doge della Repubblica eli Genova di Armando Di Raimondo 1. Premessa della storia dell'arte, l'epoca compresa fra il 1530 e il 161 O, vale a dire fra la fine del Ri «Quando s'arriva dunque a uno edificio, chi nascimento e l'inizio del Barocco, dovreb volesse vedere s'egli è stato ordinato da uno be appartenere al Manierismo. In realtà, a architettare eccellente e quanta maestria egli ha Genova i canoni stilistici rinascimentali si avuto, e sapere s'egli ha saputo accomodarsi al sito protraggono per tutto questo periodo, af et alla voluntà di chi l'ha fatto fabricare ... ». fermandosi anche ben oltre il1610. Più che Così Giorgio Vasari, nella sua presenta di Manierismo si può parlare di architettura zione all'Architettura1 introduce il tema del di "maniera" tardo rinascimentale, imposta , ruolo dell'architetto in rapporto alle esigenze da una committenza che suggerisce progetti del committente. Un'interpretazione, forse, abitativi richiamandosi costantemente amo un po' convenzionale di questi due ruoli, in delli esistenti sul territorio. La realizzazione realtà non sempre così chiari. Sono state ri ed il coordinamento operativo di questa pro scontrate, infatti, situazioni nelle quali la con gettualità vengono spesso, ma non neces dizione culturale del committente è domi sariamente, affidati a maestri muratori pro nante in rapporto alla formazione, venienti dalle due corporazioni esistenti a prettamente tecnica, dell'architetto. In par Genova in quel periodo. Prevalentemente ticolare questo è avvenuto a Genova - fra il la committenza si avvale di "maestri XVI e il XVII secolo -dove si è potuto con lombardi", detti anche "antelami", e, in mi statare quanto fosse rilevante la posizione sura nettamente minore, di quelli apparte del committente rispetto a quella dell'archi nenti alla corporazione dei "maestri geno tetto2. vesi"3. Fra i membri di queste associazioni Secondo le convenzioni accademiche e il mondo della committenza il termine ar- G. VASAJU, Le vite de' più eccellenti architettz; pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri nell'edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino, Firenze 1550, a cura di Luciano Bellosi e Aldo Rossi, Torino, Einaudi, 1991. 2 L'intera ricerca -di cui questo lavoro si è solo marginalmente servito -è stata condotta per lunghi anni consultando centinaia di filze conservate nel fondo Notai antichi dell'Archivio di Stato di Genova per gli atti rogati, indicativamente, fra il 1580 e il 1640. 3 Cfr. A. DI RAIMONDO, Maestri muraton.lombardi a Genova 1596-1637, Genova, Erga, 1976. 3 Am;ando Di RDimondo LA BERlO chitetto è raramente utilizzato, ricorrente è stile formato dall'unione della cultura del invece l'appellativo eli "maestro muratore", la committenza con la tecnica corporativa sostituito talvolta, secondo i casi, da "capo dei maestri muratori. Le convenzionali in d'opera" o più semplicemente da "murato terpretazioni stilistiche per questo perio re". In ogni caso il titolo accademico uffi do risultano, in assenza di una specifica ciale resta per tutti solo quello eli "maestro documentazione, pressoché inverosimili. muratore", l'unico rilasciato dalla corpora Prova ne sia che una certa parte della zione eli appartenenza alla fine dei cinque storiografia recente aveva classificato anni previsti per il necessario apprendista Bartolomeo Bianco nel ruolo di architet to, dopo aver superato gli esami interni. L'at to scenografico e barocco. Definizione tribuzione eli un diverso appellativo dipen quanto mai impropria, sulla base della de esclusivamente da convenzioni sociali e quale alcuni studiosi di storia dell'arte han eli protocollo cui il notaio si richiama nel no attribuito al Bianco ciò che non aveva definire le parti per la stesura del rogito. Un mai realizzato e, nello stesso tempo, han committente della levatura sociale pari a no finito per disconoscergli quello che in quella eli Giorgio Centurione (senatore, realtà aveva fatto. Bartolomeo Bianco è doge, ecc.) nel contratto notarile ricono stato, come altri suoi colleghi di quel pe sce alla controparte l'appellativo di mae riodo, un professionista del suo tempo, stro. Quando invece il contratto è steso in grado di intendere e realizzare quanto fra un maestro muratore ed un altro col la committenza chiedeva. Specialista, sem lega (cui sono commissionate alcune par mai, nella produzione di ville -intese quali ti dei lavori), l'appaltante diventerà facil abitazioni di rappresentanza in spazi mente architetto o capo d'opera, mentre agresti - tipologicamente diverse, come l'appaltatore sarà qualificato semplice diversa er~ 11 cultura di ciascuno dei suoi mente faber murari. committt.L Una conferma di tutto questo si è avu Gli esiti eli queste ricerche ci hanno in ta dopo aver analizzato la figura e l'opera dotto a leggere la documentazione dei di Bartolomeo Bianco ed aver cercato di progetti ritrovati, 'lOn più inseguendo le riconsegnare alla storia la reale portata opere di ciascun architetto, ma - ribaltan della sua opera. Da questa ricerca è risul do il tradizionale punto eli vista - analiz tato evidente quanto fosse influente il zando le iniziative . assunte dalla ruolo della committenza in rapporto alla committenza eli quel periodo. paternità dell'opera architettonica geno vese tra '500 e '6004 Si tratta in sostanza, Fra questi committenti Giorgio • almeno per il periodo analizzato, di uno Centurione è certamente il caso più rap- 4 Cfr. A. DI lL\niONDO - L. PROFU~IO i'viOLLER, Bartolo!lleo Bianco e Geuova: la coutroversa patemità del l'opera arcbitettouica tra '500 e '600, Genova, Erga, 1982. 4 11. 1 -gemwio-giugno 2001 Giorgio Celltmio11e presentativo, pur non essendo l'unico in moglie fu Ippolita Spinola, la seconda Lelia contrato nel corso delle nostre ricerche. Spinola e la terza Ersilia Cattaneo de Mari ni. Da questi matrimoni ebbe almeno dodi 2. Giorgio Centurione: la vita ci figli di cui abbiamo ritrovato notizia: La bibliografia ufficiale assegna a Gior Domenico, Francesco, Giovanna Maria, gio Centurione il1552 quale anno di nasci Gio. Stefano, Maria Francesca, Lorenzo, ta5; in realtà il ritrovamento di un documento Virginia8, Gio. Batta, Anna Maria, Nicolò, ci permette di essere più precisi. Giorgio Cecilia e Tommaso. Centurione nacque a Genova il giorno de Giorgio Centurione in gioventù si dedi dicato a San Giorgio, il 23 aprile 1553. n - cò allo studio della storia, del diritto civile e suo nome avrebbe dovuto essere Agostino, delle lingue, in particolare studiò il tedesco, ma, essendo nato il giorno intitolato al San il francese e lo spagnolo che gli consentiro to protettore della Repubblica di Genova, no di svolgere attività diplomatica per con fu chiamato Giorgio. Vi sono almeno tre to della Repubblica di Genova. Ebbe diver testimonianze autorevoli che certificano la si incarichi e compiti ufficiali per la Repub sua data di nascita: l'amico Cattaneo de Ma blica, in particolare in Corsica e nel Ponen rini, il cugino Gio. Agostino Centurione e te ligure. La sua instancabile attività diplo la zia materna Minetta de Fornari6• matica, di senatore e di governatore della Giorgio era figlio di Nicolosia de Fornari Corsica, lo portò ad essere eletto, il 22 giu e di Domenico Centurione, appartenente al gno 1621, Doge biennale della Repubblica ramo dei Becchignone. L'albergo dei di Genova. Morì a Genova 1'11 gennaio Centurione era composto, infatti, da cinque 16299, lasciando un cospicuo patrimonio. famiglie: Cantelli, Becchignone, Bestagno, n primo testamento di Giorgio, di cui si Ultramarini e Scotti. Il ramo dei ha notizia, fu steso il giorno successivo al Becchignone (fig. 1) ebbe origine nel Xlii compimento del suo 63° compleanno, il24 secolo da un tal Simone, che nell'anno 1250 aprile 161610, secondo la formula di rito: è indicato come genero di Luchetto «In nome del Signore, amen. Grimaldi, la cui discendenza annovera tutti Il magnifico Giorgio Centurione del quondam i dogi biennali di questa famiglia7 • magnifico Domenico da me notaro infrascritto pie Giorgio si sposò tre volte. La prima namente conosciuto, sano per la Dio gracia di men- 5 G. NuTI, Cmtmione Giorgio, in Dizionmio Biografico degli Italiani, vol. XXIII, Roma, Istituto dell'En ciclopedia Italiana, 1979, pp. 623 -626. 6 ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA (d'ora in poi A.S.G.), Not. Gi11liano Bacigalupo, fùza 3694, doc. 267, 30 giugno 1589. 7 Cfr. N. BATTILAi'<A, Gen~alogie dellef amiglie nobili di Genova, Bologna, Forni, 1971 (Rist. facs. dell'ed.: Genova, 1825 - 1833). 8 Della Beata Virginia Centurione vedova Bracelli si tratterà a parte in questo articolo. 9 Cfr. G. NuTI cit. 10 A.S.G., Not. Giuliano Bacigal11po, filza 3699, doc. 204, 24 aprile 1616. 5 Al'lllal!do Di Raimol!do lA BERlO CENTURIONE (~amo Becchignone) · Domanico l ·'- l l l l Stofano l Gio.Bafta J GJor lo Giulio l M. Madda/ona J l l Agostino J l . Domenico _t--r------1 Ffancesco :l l Gio. Stefano _J- l Giovanna Maria l Lorenzo Maria Frani:osca J Glo. Batta r--~ Virginfa l Nicolò t-r------1 AnnaMaria' Tommaso J l Cecilia l Fig. 1. Famiglia Centmione. Ricostmzione, sulla base della dommentazione relativa a Giorgio Centmione, di pmte dell'albero gmealogico del ramo Becchignone. re dalla Compagnia del mandillo11 Lasciò te, memoria, intelletto, loquella, e di corpo, sapendo • che nessuna cosa è più certa della morte, e nessuna poi 300 lire all'Ufficio dei Poveri, 1.000 lire più incerta dell'hora di essa, la quale perciò sempre all'Ospedale di Pammatone, lascito che gli deve essere da tutti prevista et aspettata, desideran valse poi il riconoscimento di una statua di do per questo rispetto ordinare le cose sue, e fare il marmo12 (fig. I), 300 lire all'Ospedaletto degli suo testamento, perciò constituto dinanti a me notaro Incurabili e ad altri istituti religiosi per com e testimoni infrascritti, ha disposto, et dispone per questo suo testamento di sé, e delle cose sue in tutto plessive 2.800 lire. Ai religiosi della famiglia, come apresso ... ». sorelle e figlie monache, lasciò un vitalizio di 50 lire ciascuna, al figlio Domenico, re Volle lasciare ai poveri nùserabili della verendo dell'ordine dei Regolari di S. Siro, città 500 lire con l'incarico di farle distribui- 200 lire. Alle figlie che non presero i voti, 11 La Compagnia del "mandilletto", fondata nel 1497 da Ettore Vernazza, raccoglieva aristocratici dediti ad opere di carità per soccorrere i poveri; cfr. F. FIV\NCHINI GUELFI, Le Casacce, Genova, Pagano, 1973. 12 La statua, che l'Ospedale di Pammatone fece erigere per gratitudine a Giorgio Centurione, si trova oggi davanti all'ingresso del convento delle Brignoline in via Virginia Centurione Bracelli n. 13. 6 11. 1 -gcm/tlio;gillgllo 2001 Giorgio Cmtmio11e ma che si sposarono, lasciò mediamente una nel 1682 il figlio Gio. Batta fece traslate i dote eli 60.000 lire. Alla sua terza e giovane resti del padre nella chiesa eli S. Francesco a moglie lasciò l'usufrutto e il diritto eli abita Sestri Ponente15 vicino alla villa eli proprietà re nelle sue case eli Genova e eli Sestri Po della famiglia. nente vita natura! durante, con la precisa zione che "questo legato però habbi luogo 3. I Centurione a Sestri Ponente stando et perseverando detta Ersilia in La nuova toponomastica eli Sestri Ponen habito viduale". Eredi universali vennero in te ha quasi cancellato il ricordo e la presen vece nominati i figli maschi che nel 1616 za eli questa grande famiglia e i rapporti che erano: Francesco, Gio. Stefano, Lorenzo, l'antico borgo ha avuto con la stessa; anche Gio. Batta, Nicolò e Tommaso. Nel codicil la piazza antistante villa Rossi, ancora nel lo del 161713 il figlio minore Tommaso ri 1935 chiamata piazza Centurione, oggi porta sulta morto e quindi gli eredi universali del il nome eli Bernardo Poch. Senza volere to l'intero patrimonio del Centurione a questa gliere nulla "all'erudito orientalista", anche data si riducono a cinque. l'ultimo riferimento agli originari proprie Qualche anno dopo, nel 162114, poco tari eli villa Rossi, cui spettava almeno que prima della sua elezione a Doge, Giorgio si sto, è stato così cancellato dalla memoria presentò dal notaio per rifare il testamento, dei Sestresi. Resta, testimonianza quasi ca probabilmente l'ultimo. Nella sostanza non suale, il nome dato all'istituto scolastico eli cambiò l'impostazione data in precedenza Salita Inferiore Cataldi che è oggi intitolato alle sue ultime volontà, salvo ridurre eli qual alla Beata Virginia Centurione Bracelli, fi che centinaia eli lire, complessivamente, i glia eli Giorgio. legati per le opere eli carità per i poveri ed n catalogo delle Ville genovesi16 tace sulle altri istituti religiosi minori. origini della villa e nell'indice si limita a clas Come già voluto nella prima edizione del sificare l'edificio come settecentesco, asse testamento, Giorgio Centurione chiese eli gnando alla famiglia Lomellini l'originaria essere sepolto nella chiesa della Consola proprietà cui è seguita quella della famiglia zione a Santo Stefano, dove era la tomba Rossi -Mattini, che, com'è noto, la cedette del padre Domenico. Alla sua morte, 1'11 al Comune eli Genova nel 1931. Gli appas gennaio 1629, Giorgio fu effettivamente sionati storici locali17 sempre bene infor , tumulato nella chiesa della Consolazione, ma mati, confermano che i Centurione abita- 13 A.S.G., No!. Giuliauo Bacigalupo, filza 3699, doc. 204 (seguente), 11 settembre 1617. 14 A.S.G., No!. Cio. Batta Coriggia, filza 5288, 1° maggio 1621. 15 Cfr. G. NL\GAGLIO - R. MAGAGLIO, Virgiuia Cmtmioue Brace/li, Genova, Edisigma, 1985. 16 Cfr. Le Villegmovesi, [catalogo a cura di Italia Nostra], Genova, Comune di Genova, 1967, p. 471, n. 63. 17 Preziose segnalazioni storiche su villa Rossi sono state fornite a suo tempo da Tito Tuvo, compe tente "memoria storica" di Sestri Ponente, recentemente scomparso. 7 Am;nndo Di lV!imondo LA BERlO vano la villa poi Rossi già dal XVI secolo. Si comprovano anche che l'attuale villa Rossi narra, infatti, che già nel 1582 i membri di ricopre -sotto i radicali interventi di ristrut questa famiglia raggiungessero la vicina chie turazione eseguiti verso la fine del XVIII sa di S. Francesco attraverso un passaggio secolo - un preesistente impianto architet riservato che dalla villa li portava direttamen tonico cinque-seicentesco. Un'ulteriore con te in chiesa, dove, da un palchetto sopra l'al ferma della presenza dei Centurione a Sestri tare maggiore, ascoltavano la messa al ripa è fornita da una piccola lapide, pressoché ro da occhi indiscreti. In effetti, questa tesi illeggibile, ancora oggi posta all'esterno del è implicitamente confermata da un docu l'ingresso della villa. L'iscrizione, nel dichia mento del162418 dal quale risulta che Gior rare un diritto di servitù per la famiglia , gio Centurione fece un accordo con i frati Lomellini, cita anche Giorgio Centurione minori di quel monastero per ottenere l'au quale originario proprietario del comples torizzazione ad aprire una porta nel muro so. che divideva la piazza della chiesa di S. Fran cesco dal giardino contiguo al suo palazzo 4. Villa Centurione di S. Francesco di Sestri Ponente. (villa Rossi) Sempre nella chiesa di S. Francesco esi La famiglia Centurione possedeva a stono ancora oggi, sotto il pavimento del Sestri Ponente - oltre a diversi terreni - al l'altare maggiore, le sepolture della famiglia meno due ville: una vicino alla chiesa di S. Centurione. Furono tumulati, infatti, in que Francesco (fig. II) e l'altra più piccola verso sta chiesa alcuni componenti della famiglia il mare, entrambe situate nell'antico borgo e fra questi: Giorgio Centurione, il fratello detto "di Lardara"20• Giovanni Battista - Monsignore e Vescovo di Savona - e il giovanissimo Agostino, 4.1. Gli interventi edili morto undicenne nel154819• Giovanni Bat n primo intervento documentato riguar tista e Giorgio erano figli di Domenico e da la villa Centurione di Sestri e risale al 7 probabilmente anche lo stesso Agostino. luglio 158921 quando Giorgio Centurione , I documenti ritrovati confermano quan concordò con il magister ante/ami Gaspare to gli storici locali dichiarano circa la pre Corte22 alcuni lavori per la sistemazione dei senza a Sestri della famiglia Centurione e viali di accesso e alcuni interventi alla casa 18 A.S.G., Not. Pietro Mattia T11bino, fùza 4294, doc. 214, 9 gennaio 1624 19 Cfr. P.R. RAVECCA, La chiesa di S. Francesco d'Assisi a Ses!Ji Ponente, Genova, Grafica LP, 1994. 20 Il nome di questo antico borgo di Sestri Ponente deriverebbe da larde1ia, una specie di fune che forse si fabbricava nella zona (cfr. P.R. R,wECCA cit.). 21 A.S.G., Not. Gi11/iano Bacigal11po, fùza 3694, doc. 354, 7 luglio 1589. 22 Gaspare Corte di Giacomo, già console dell'Arte dei maestri muratori lombardi nel 1597 (cfr. A. DI R,\Th!ONDO, Maesfli IJ/1/raton'!o!llbardi a Genova cit.), abitava nella contrada di S. Pancrazio ed era sposato a tale Barbara, figlia di Pietro Denari, come risulta da un atto del 25 marzo 1593 (A.S.G., Not. Gi11/iano Bacigal11po, filza 3695). Gaspare Corte fu, almeno in due occasioni, al servizio del Principe Gio. Andrea 8 11. 1 -gellllflio-giugllo 2001 Giorgio Celllmiolle stessa. n lavoro consisteva nel diminuire la Genova". Pochi mesi dopo, a novembre26 i , pendenza, rispetto al vecchio percorso, ri lavori furono riproposti e definiti per un facendo la strada che dal borgo portava alla importo complessivo di 880 lire, a condi piazza della casa con l'allungamento della zione che fossero portati a termine entro il prima salita di 20-30 palmi e con successivo mese di maggio. In quell'occa l'innalzamento di un nuovo muro di soste sione si sottolineò che il giardino della villa gno a "man stanca"23 Vicino alla stalla era Centurione confmava con la chiesa di S. • invece prevista la costruzione di un pollaio, Francesco. di una conigliera e di un fienile soprastante Nell'ambito del complesso adiacente a con la relativa copertura. S. Francesco vi era anche una casa coloni Era necessario alzare il tetto della villa, ca, per l'abitazione del manentrP, la quale nella parte sopra la sala, rifacendo la volta aveva bisogno di alcuni interventi di manu di canne e il relativo pavimento "di buono e tenzione, che furono affidati ai maestri mu bello astrico batuto"24• Sopra a due angoli ratori Andrea Marrone e Gio. Pietro Zoagli: della casa, vicino al tetto, su suggerimento si trattava del rifacimento di una volta e di di Giorgio Centurione, erano previste due altri piccoli interventi da eseguirsi secondo guardiole di 6 palmi25 di diametro con porte le istruzioni impartite da Gaspare Corte28• e scalette per accedervi dall'interno della Nel 1590 sempre il maestro Gaspare casa: erano due piccole postazioni difensi Corte29 si accordava in prima persona con ve abbastanza comuni in quei tempi, spe altri maestri antelami, Antonio Marrone e cialmente quando le ville erano isolate o lon Gio. Pietro Dazalio da Pellio30, per il rifaci tane dall'abitato. mento delle volte nella villa di Giorgio Per tutti questi lavori il Centurione avreb Centurione. Le volte dovevano essere fatte be riconosciuto al maestro Gaspare Corte a paviglionr?1 e rifinite con cornicioni in modo la somma di 800 lire in "moneta corrente a che fossero di piena soddisfazione per il Doria; una prima volta il 28 settembre 1585 quando fu incaricato del rifacimento della villa di Pegli e, successivamente, il 28 febbraio 1592, quando gli vennero commissionati alcuni lavori nella villa di Fassolo, nelle adiacenze della chiesa di S. Benedetto. 23 A sinistra. 24 Pavimento in battuto di mattoni rossi. 25 Circa 1,49 m. 26 A.S.G., Not. Giuliano Bacigalupo, filza 3694, doc. 415, 19 novembre 1589. 27 Cfr. G. CASACCIA, Dizionario Genovese -Italiano, Genova, Nuova Editrice Ligure, 1972 (Rist. facs. dell'ed.: Genova, 1876); alla voce 111anente si legge: «colui che coltiva il campo altrui e divide i frutti col padrone». 28 A.S.G., Not. Alberto Venzano ]., fùza 4611, 28 gennaio 1590. 29 A.S.G., Not. Giuliano Bacigalupo, fùza 3694, doc. 496, 28 maggio 1590. 30 Pellio, località della valle d'Intelvi nel Canton Ticino. 31 Padiglione. 9