Introduzione alla filosofia di Aristotele

312 Pages·2010·3.38 MB·Italian

by  Marcello Zanatta

Gli uomini hanno incominciato a filosofare per il fatto di meravigliarsi.
— Aristotele (Metafisica i, 2)
Aristotele, “il maestro di color che sanno” come lo definisce Dante nell’Inferno,
occupa da sempre una posizione centrale nella storia della filosofia e il suo
pensiero ha costituito lungo i secoli e continua a costituire, nei consensi e nei
dissensi, un termine essenziale di riferimento e confronto teoretico. In sede
storiografica, gli studiosi ne hanno proposto ricostruzioni ancorate a criteri
interpretativi differenti. Quella che qui si presenta (e che raccoglie oltre
quarant’anni di ricerche del suo autore) si caratterizza per un approccio
fortemente innovativo: propone un proprio percorso attraverso gli scritti
aristotelici – analizzandoli in un ordine inedito e dando risalto a opere finora
poco considerate – e smonta l’idea che a lungo si è avuta del pensiero dello
Stagirita come di un “sistema”, mostrando invece quanto l’attenzione alla
molteplicità del reale e del sapere abbia suggerito al filosofo una
differenziazione negli usi della ragione. Si delinea così un quadro completo e
nuovo, che mette in luce aspetti fino a un recente passato non individuati, quale
l’importanza del metodo dialettico non solo nell’ambito della filosofia pratica,
ma nella stessa indagine ontologica e fisica. Un’introduzione puntale che fa del
rapporto diretto con i testi la propria linea guida e permette anche ai meno
esperti di avvicinarsi al grande filosofo greco.
Marcello Zanatta (1948) è ordinario di Storia della filosofia antica presso
l’Università della Calabria, dove tiene anche corsi di Storia della retorica
classica. Specialista di Aristotele, ha curato l’edizione italiana di molte sue opere
ed è autore di due monografie e oltre trenta saggi su questo pensatore. Si è
occupato anche dello stoicismo antico e nuovo, nonché della retorica giudiziaria
alle soglie dell’era romana.
BUR
rizzoli
Marcello Zanatta
Introduzione alla filosofia
di Aristotele
Proprietà letteraria riservata
©2010 RCS Libri S.p.A., Milano
ISBN 978-88-586-5567-2
Prima edizione digitale 2013 da edizione BUR Saggi aprile 2010
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Avvertenza
Questa nuova edizione presenta, rispetto alla precedente (Torino 1997), una
parte interamente nuova: il paragrafo sui Parva naturalia, che generosamente il
dr. Roberto Grasso dell’Università di Edimburgo ha voluto appositamente
redigere per il presente volume. Al dr. Grasso, mio allievo, mi lega una lunga
collaborazione scientifica, a partire dalle due monografie su Aristotele che
abbiamo firmato insieme (Milano 2003, Milano 2005) e al prezioso contributo
da lui arrecato all’edizione italiana del De anima da me redatta (Roma 2006).
Egli è uno specialista della psicologia aristotelica, in tutta l’ampiezza dei
fenomeni che questa abbraccia. Ho perciò ritenuto opportuno affidare a lui, che
ringrazio, le pagine sui sette trattati naturali, nella convinzione che avrebbe
operato meglio di me.
La forma espositiva è stata modificata in molti punti, così che parecchie
pagine sono state riscritte quasi ex novo. È stata aggiornata la bibliografia e sono
stati corretti alcuni refusi.
Gli intendimenti di questa esposizione generale del pensiero dello Stagirita
sono dichiarati nell’Introduzione e possono riassumersi nel rilievo secondo cui la
filosofia di Aristotele impiega, nel suo articolarsi in analisi e riflessioni che
spaziano sull’intero universo dello scibile, una pluralità di «modi della ragione».
Tale convinzione, che sorreggeva la precedente esposizione globale del suo
pensiero, nel corso dei tredici anni che la separano da questa si è andata in me
rafforzando, tanto più fermamente quanto più a fondo e per più vasta ampiezza
la redazione, nel frattempo, dell’edizione italiana di altre opere dello Stagirita mi
ha permesso di penetrare nelle pieghe del suo ragionare.
Ho riflettuto a lungo sul rimprovero che implicitamente mi è stato rivolto di
iniziare l’esposizione della filosofia dello Stagirita dalla metafisica e non dalla
fisica. Ho riflettuto, ma alla fine ho preferito mantenere la medesima
impostazione. Per alcune ragioni che mi sforzerò di chiarire. Una che muove da
considerazioni di ordine storico-cronologico. Ponendomi da questo punto di
vista non sono riuscito a trovare motivi convincenti per esporre