Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina I Biblioteca di Cultura Moderna 1209 Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina II Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina III Alfredo Paternoster Introduzione alla filosofia della mente Editori Laterza Paternoster_XP8_Paternoster 12/03/13 13.17 Pagina IV © 2002, 2010, Gius. Laterza & Figli www.laterza.it Prima edizione 2002 Nuova edizione aggiornata novembre 2010 Edizione 2 3 4 5 6 7 Anno 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Questo libro è stampato su carta amica delle foreste Stampato da Martano editrice srl - Lecce (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-420-9476-0 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina V Avvertenza alla nuova edizione A distanza di otto anni dalla pubblicazione della prima edizione, mi è parso naturale chiedermi se e come il testo andasse aggiornato. La ricerca empirica, la neuroscienza in particolare, ha fatto diversi passi avanti, e tuttavia non si può dire che la geografia generale della di- sciplina sia mutata in modo significativo. Inoltre, se è indubbio che la discussione su diversi temi si sia arricchita di nuovi sviluppi, è pur vero che in alcuni casi questi hanno un carattere eccessivamente tec- nico (come accade nelle discipline che hanno raggiunto un certo gra- do di maturazione), poco consono a un testo di natura introduttiva. Insomma, per quanto posso vedere, l’impianto e i contenuti del libro hanno conservato intatti la loro validità. Per questa ragione, ho optato per qualcosa di simile a degli afterthoughts, dando conto – nella Postfazione in fondo al volume – dei principali filoni di ricerca e discussione emersi nel primo decennio del terzo millennio. Ringrazio Michele Di Francesco, Simone Gozzano, Diego Mar- coni, Massimo Marraffa, Cristina Meini e Sandro Nannini per gli scambi di idee sull’evoluzione recente della disciplina. Torino, giugno 2010 Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina VI Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina VII Introduzione La filosofia della mente è una delle discipline filosofiche oggi più vi- ve e frequentate. La posizione centrale che essa indubbiamente oc- cupa all’interno della cosiddetta filosofia analitica si spiega con due ragioni. La prima è che la filosofia della mente costituisce un banco di prova cruciale per alcune teorie maturate in altri ambiti filosofici, relative, per esempio, alla natura delle nozioni di causa e di spiega- zione, alla forma che deve assumere la riduzione interteorica, o an- cora alla natura del significato e della rappresentazione. Chi si inter- roga sulla natura del mentale finisce cioè per trovarsi a un crocevia di annose questioni metafisiche, epistemologiche e semantiche che potrebbero trovare all’interno della filosofia della mente nuove ri- sposte o diverse formulazioni. La seconda ragione è che la filosofia della mente intrattiene rapporti molto stretti con una delle più signi- ficative imprese scientifiche del nostro tempo: la scienza cognitiva, lo studio interdisciplinare delle capacità mentali. Alcuni filosofi della mente, come Paul Churchland, Daniel Dennett, o Jerry Fodor, per non fare che qualche nome, hanno portato contributi di grande ri- lievo ai fondamenti epistemologici della scienza cognitiva, dimo- strando come, contrariamente a quanto molti filosofi e scienziati pensano, la filosofia possa svolgere un ruolo proficuo accanto e den- tro la scienza. D’altra parte, l’importanza che la scienza cognitiva ha via via acquisito negli ultimi decenni del Novecento ha contribuito a conferire alla filosofia della mente lo statuto di priorità cui si è ac- cennato sopra, soppiantando in tale ruolo la filosofia del linguaggio, considerata «filosofia prima» per più di metà del secolo scorso. Volendo dare una prima e molto approssimativa idea di che cosa ci sioccupa in filosofia della mente, si potrebbero citare questioni come le seguenti: che rapporto c’è tra la mente e il cervello? Come fa la men- VII Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina VIII tea rappresentarsi la realtà esterna? Si possono spiegare compiuta- mente i fenomeni mentali all’interno delle scienze della natura? Il concetto ordinario di mente solleva diversi problemi, a cominciare dall’esistenza stessa della mente: non è affatto scontato che, al di là dell’etichetta linguistica, ci sia qualcosa di unitario che tiene insieme tutti i fenomeni mentali: il pensiero, l’esperienza, l’autocoscienza, ecc. Tuttavia, che tali fenomeni abbiano un carattere unitario è certa- mente un’intuizione diffusa, che può essere tranquillamente assunta in partenza, se non altro allo scopo di tentare di confutarla. Questo libro è un’introduzione alla disciplina divisa in tre parti, dedicate rispettivamente alla relazione che sussiste tra la mente e il corpo (Mente-corpo, o metafisica della mente), a come la mente si rapporta al mondo esterno (Mente-mondo, o intenzionalità), e ad al- cuni aspetti qualitativi e funzionali intrinseci alla mente stessa (Men- te-mente: architettura della mente e coscienza). Sebbene questa arti- colazione tematica sia molto diffusa, essa è – come ogni altra suddi- visione – arbitraria, non soltanto perché i criteri di divisione poteva- no essere altri, ma anche perché, dati per buoni i tre nuclei tematici, un problema di metafisica della mente può, riformulato in modo un po’ diverso, diventare un problema di intenzionalità, o un problema relativo alla coscienza (e viceversa). Comunque si vogliano formula- re i problemi, le relazioni tra questi tre ambiti tematici sono molto strette e saranno sistematicamente segnalate nel corso dell’opera. Il libro è destinato in primo luogo a studenti di filosofia o di altri cor- si di laurea che prevedono un insegnamento (uno o più moduli) di filosofia della mente. Tuttavia, non richiedendo alcun prerequisito, dovrebbe essere fruibile anche per il lettore non specialista interes- sato a questi temi. I criteri che hanno ispirato il mio lavoro sono fon- damentalmente i due seguenti. 1. L’attenzione è focalizzata sui problemi e sugli argomenti che sono stati avanzati per sostenere l’una o l’altra delle soluzioni a un certo problema. Ciò ha due implicazioni. La prima è che il libro non ha alcuna pretesa storica, ed è anzi quasi del tutto astorico. Le di- verse questioni sono dibattute da un punto di vista contemporaneo, senza preoccuparsi degli antecedenti filosofici più o meno lontani di una certa posizione. Il lettore interessato a una prospettiva storica può proficuamente rivolgersi ai lavori di Michele Di Francesco (20022a) e di Sandro Nannini (2002). (Il libro di Nannini è una vera e propria storia della filosofia della mente, quello di Di Francesco si VIII Paternoster_XP8_Paternoster 28/09/10 16.38 Pagina IX colloca un po’ a mezza via tra l’introduzione teorica e quella storica.) La seconda implicazione è che non ho cercato di presentare tasso- nomie esaustive delle varie posizioni dei principali filosofi della mente, né di entrare molto nei dettagli delle singole teorie. Le teorie vengono presentate in quanto esemplificano soluzioni a un certo problema, al livello di approfondimento appropriato a questo sco- po. Quello che considero prioritario è che lo studente da un lato svi- luppi la capacità di individuare un problema e di trarre le conse- guenze indotte da una sua possibile soluzione, e dall’altro familia- rizzi con un certo stile argomentativo. 2. La scelta dei temi e il taglio dato alla discussione tengono con- to delle connessioni tra filosofia della mente e scienza cognitiva. È stato dato, cioè, maggior risalto a quei problemi che hanno una ri- levanza anche scientifica, a quei temi su cui lavorano, anche se da punti di vista differenti, gli scienziati cognitivi. Il lettore non deve tuttavia attendersi una rassegna di risultati della scienza cognitiva o dei suoi rapporti con la filosofia della mente (anche qui, ottimi e re- centi testi in lingua italiana, come quelli di Diego Marconi [2001] e di Massimo Marraffa [2002a], assolvono egregiamente entrambi i compiti). Ci sono bensì richiami a quei risultati della scienza cogni- tiva che hanno contribuito a illuminare un problema di rilievo, quali sono, per esempio, la teoria delle immagini mentali, o i modi di rap- presentazione delle informazioni nelle reti neurali. L’organizzazione del libro viene incontro a esigenze didattiche: i contenuti sono «modularizzati» non solo in capitoli, ma anche in pa- ragrafi e talora sottoparagrafi; si è inserito al fondo un Glossario as- sai ricco di voci (circa 50), beninteso molto sintetiche; ogni capitolo si conclude con un Riepilogo e con una miniguida bibliografica. Quest’ultima caratteristica mi ha indotto a non appesantire inutil- mente il testo con molti rimandi bibliografici interni, che sono limi- tati all’indispensabile. Nella compilazione della guida bibliografica in calce ad ogni capitolo sono state privilegiate le opere fruibili in lin- gua italiana (che non sono poche), e delle opere straniere, ove esi- stente, è stata indicata direttamente la traduzione italiana (ma nella bibliografia al fondo del volume si può trovare l’indicazione dell’edi - zione originale). Mi auguro che ciò non scoraggi gli studenti dal mi- surarsi direttamente, almeno quando necessario, con i testi in lingua originale. Quando nel testo c’è un riferimento a pagine, questo è re- lativo all’eventuale edizione italiana dell’opera citata. IX