INTRODUZIONE ALLA ANALISI FUNZIONALE Dispensa del Corso di Metodi Matematici della Fisica (versione ridotta, 25 febbraio 2011) Prof. Marco Boiti a.a. 2010-2011 2 Indice 1 Spazi Metrici 5 1.1 Insiemi Aperti. Insiemi Chiusi. Intorni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 1.2 Convergenza. Successioni di Cauchy. Completezza. . . . . . . . . . . . . . . . 8 1.3 Completamento di uno Spazio metrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 2 Spazi Normati. Spazi di Banach 15 2.1 Spazio Vettoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 2.2 Spazio Normato. Spazio di Banach . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 2.3 Ulteriori Propriet`a degli Spazi Normati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 2.4 Spazi Normati Finito Dimensionali e Sottospazˆı . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 2.5 Compattezza e Dimensioni Finite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 2.6 Operatori Lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 2.7 Spazi Lineari di Operatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 2.8 Operatori Lineari Limitati e Continui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 2.9 Funzionali Lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 2.10 Operatori Lineari e Funzionali su Spazi Finito Dimensionali . . . . . . . . . . 38 2.11 Spazi Normati di Operatori. Spazio Duale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 3 Spazi con Prodotto Scalare. Spazi di Hilbert 45 3.1 Breve Orientamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 3.2 Spazi con Prodotto Scalare, Spazio di Hilbert . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 3.3 Ulteriori Propriet`a degli Spazi con Prodotto Scalare . . . . . . . . . . . . . . 48 3.4 Definizione Equivalente di Spazio con Prodotto Scalare . . . . . . . . . . . . . 50 3.5 Completamento di uno Spazio con Prodotto Scalare . . . . . . . . . . . . . . 52 3.6 Complemento Ortogonale e Somma Diretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 3.7 Insiemi e Successioni Ortonormali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 3.8 Serie Collegate a Successioni e Insiemi Ortonormali . . . . . . . . . . . . . . . 61 3.9 Basi Ortonormali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 3.10 Rappresentazione di Funzionali su Spazi di Hilbert . . . . . . . . . . . . . . . 68 3.11 Operatori Aggiunti di Hilbert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72 3.12 Operatori Autoaggiunti, Unitari e Normali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 4 Teoremi per gli Spazi Normati e di Banach 79 4.1 Breve Orientamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 4.2 Lemma di Zorn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 4.3 Alcune Applicazioni del Lemma di Zorn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 4.4 Teorema di Hahn–Banach . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 4.5 Operatore Duale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 3 4 INDICE 4.6 Spazi Riflessivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90 4.7 Teorema della Categoria e della Uniforme Limitatezza . . . . . . . . . . . . . 92 4.8 Convergenza Forte e Debole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94 4.9 Convergenza di Successioni di Operatori e di Funzionali . . . . . . . . . . . . 98 4.10 Teorema dell’Applicazione Aperta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101 5 Teoria Spettrale degli Operatori Lineari 107 5.1 Teoria Spettrale in Spazi Normati Finito Dimensionali . . . . . . . . . . . . . 107 5.2 Concetti Basilari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110 5.3 Propriet`a Spettrali degli Operatori Lineari Limitati . . . . . . . . . . . . . . . 110 5.4 Ulteriori Propriet`a del Risolvente e dello Spettro . . . . . . . . . . . . . . . . 114 5.5 Uso dell’Analisi Complessa nella Teoria Spettrale . . . . . . . . . . . . . . . . 117 Capitolo 1 Spazi Metrici Unospaziometrico`euninsiemeX dotatodiunametrica. Lametricaassociaadognicoppia di elementi (punti) di X una distanza. La metrica `e definita assiomaticamente, gli assiomi essendo suggeriti da alcune propriet`a semplici della distanza, cos`ı com’`e familiarmente defi- nita fra punti della retta reale R o del piano complesso C. Si tratta come mostrano alcuni esempi basilari di un concetto molto generale. Un’importante propriet`a aggiuntiva che uno spazio metrico pu`o possedere `e la completezza. Un altro concetto di interesse teorico e pra- tico`e la separabilit`a di uno spazio metrico. Gli spazi metrici separabili sono piu` semplici di quelli non separabili. 1.1 Definizione (Spazio Metrico, Metrica) Uno spazio metrico `e una coppia (X,d), dove X `e un insieme e d una metrica su X (o distanza su X), cio`e una funzione definita su X×X tale che per ogni x,y,z ∈X si abbia M1 d `e a valori reali, finito e non negativo. M2 d(x,y)=0 se e solo se x=y. M3 d(x,y)=d(y,x) (Simmetria) M4 d(x,y)≤d(x,z)+d(z,y) (Disuguaglianza Triangolare) Alcuni termini di uso corrente sono i seguenti. X `e normalmente chiamato l’insieme sottostante a (X,d). I suoi elementi sono chiamati punti. Per x,y fissati il numero non negativo d(x,y) si chiama distanza fra x e y. Le propriet`a da (M1) a (M4) sono gli assio- mi della metrica. Il nome “disuguaglianza triangolare” `e preso a prestito dalla geometria elementare. Un sottoinsieme (Y,d(cid:101)) di (X,d) si ottiene prendendo un sottoinsieme Y ⊂ X e restringendo d a Y ×Y; allora la metrica su Y `e data dalla restrizione d(cid:101)=d| . Y×Y d(cid:101)si chiama la metrica indotta su Y da d. 1.1 Insiemi Aperti. Insiemi Chiusi. Intorni. V’`e un considerevole numero di concetti ausiliari che giocano un ruolo in connessione con gli spazi metrici. Quelli di cui avremo bisogno sono inclusi in questa sezione. Perci`o questa 5 6 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI sezione contiene molti concetti, ma il lettore noter`a che molti di loro divengono familiari quando vengono applicati agli spazi euclidei. Consideriamo dapprima alcuni importanti sottoinsiemi di un dato spazio metrico X = (X,d). 1.2 Definizione (Palla e Sfera) Dato un punto x ∈X ed un numero reale r >0 definiamo tre tipi di insiemi 0 (a) B(x ;r)={x∈X|d(x,x )<r} (Palla Aperta) 0 0 (b) B(cid:101)(x ;r)={x∈X|d(x,x )≤r} (Palla Chiusa) 0 0 (c) S(x ;r)={x∈X|d(x,x )=r} (Sfera) 0 0 In tutti e tre i casi x `e chiamato il centro ed r il raggio. 0 Attenzione. Lavorando con gli spazi metrici `e assai utile utilizzare una terminologia analoga a quella della geometria Euclidea. Tuttavia bisogna essere coscienti di quanto sia pericolosoassumerechepalleesfereinunospaziometricoarbitrariosoddisfinoallemedesime propriet`a soddisfatte da palle e sfere in R3. Ad esempio una possibile propriet`a inusuale `e che una sfera pu`o essere vuota. Un’altra possibile propriet`a inusuale sar`a citata piu` in l`a. 1.3 Definizione (Insiemi Aperti, Insiemi Chiusi) Un sottoinsieme M di uno spazio metrico X `e detto aperto se contiene una palla centrata in ciascuno dei suoi punti. Un sottoinsieme K `e detto chiuso se il suo complemento (in X) `e aperto, cio`e se KC =X−K `e aperto. La dizione aperta e chiusa utilizzata nella definizione precedente `e coerente con questa definizione di insieme aperto e chiuso. Infatti, utilizzando la diseguaglianza triangolare, `e facile vedere che per ogni punto x ∈ B(x ;r) la palla B(x ;r ) centrata in x e di raggio 1 0 1 1 1 r =r−d(x ,x `econtenutainB(x ;r)equindiB(x ;r)`euninsiemeaperto. CheB(cid:101)(x ;r) 1 1 0) 0 0 0 sia chiuso si dimostra per assurdo. Sia infatti per assurdo il complemento di B(cid:101)(x ;r) non 0 aperto. Allora esiste ameno un punto x esterno a B(cid:101)(x ;r), ossia per cui d(x ,x )>r, tale 1 0 1 0 che ogni palla centrata in x contiene almeno un punto x ∈ B(cid:101)(x ;r). Consideriamo ora la 1 0 palla B(x ;r ) centrata in x di raggio r = d(x ,x )−r. Per l’ x comune a B(cid:101)(x ;r) e 1 1 1 1 1 0 0 B(x ;r ) abbiamo d(x ,x )≤d(x ,x)+d(x,x )<r +r =d(x ,x ), che `e impossibile. 1 1 1 0 1 0 1 1 0 Una palla aperta B(x ;ε) di raggio ε `e spesso chiamata un ε–intorno di x . Per un 0 0 intorno di x si intende un qualunque sottoinsieme di X che contiene un ε–intorno di x . 0 0 Vediamo direttamente dalla definizione che ciascun intorno di x contiene x ; in altre 0 0 parole x `e un punto di ciascuno dei suoi intorni. Se N `e un intorno di x e N ⊂M, allora 0 0 anche M `e un intorno di x . 0 Chiamiamo x un punto interno di un insieme M ⊂ X se M `e un intorno di x . 0 0 L’interno di M `e l’insieme di tutti i punti interni a M e pu`o essere indicato con M0 o con Int(M). Int(M) `e aperto ed `e l’insieme aperto piu` grande contenuto in M. Non`edifficilemostrarechelacollezionedituttiisottoinsiemiapertidiX,chepossiamo chiamare T, ha le seguenti propriet`a T1 ∅∈T , X ∈T . T2 L’unione di membri di T `e un membro di T. T3 L’intersezione di un numero finito di membri di T `e un membro di T. 1.1. INSIEMI APERTI. INSIEMI CHIUSI. INTORNI. 7 Dimostrazione. (T1)seguedall’osservazioneche∅nonhaelementie,ovviamente,X `eaper- to. Proviamo (T2). Un punto qualunque x dell’unione U degli insiemi aperti appartiene ad (almeno) uno di questi insiemi, sia M, ed M contiene una palla B di x poich´e M `e aperto. Allora B ⊂ U per definizione di unione. Ci`o prova (T2). Infine se y `e un punto qualunque dell’intersezione degli insiemi aperti M ,··· ,M allora ciascun M contiene una palla di y 1 n j e la piu` piccola di queste palle `e contenuta nell’intersezione. Ci`o prova (T3). Osserviamochelepropriet`ada(T1)a(T3)sonocos`ıfondamentalichevengonodinorma inseriteinuncontestopiu` generale. Precisamentesidefiniscecomeunospazio topologico (X,T)uninsiemeX edunacollezioneT chesoddisfagliassiomi da(T1)a(T3). L’insieme T `e chiamato una topologia per X. Da questa definizione segue che Uno spazio metrico `e uno spazio topologico. Gli insiemi aperti giocano anche un ruolo in connessione con le applicazioni continue, dove la continuit`a`e una naturale generalizzazione della continuit`a conosciuta dall’analisi ed `e definita come segue. 1.4 Definizione (Applicazione Continua) Siano X = (X,d) e Y = (Y,d(cid:101)) due spazi metrici. Un’applicazione T : X → Y `e detta continua nel punto x ∈X se per ogni ε>0 v’`e un δ >0 tale che 0 d(cid:101)(Tx,Tx )<ε per ogni x che soddisfa a d(x,x )<δ. 0 0 T `e detta continua se `e continua in ogni punto di X. E` importante ed interessante che le applicazioni continue possano essere caratterizzate in termini di insiemi aperti come segue. 1.5 Teorema (Applicazioni Continue) Un’applicazione T di uno spazio metrico X in uno spazio metrico Y `e continua se e solo se l’immagine inversa di un qualunque sottoinsieme aperto di Y `e un sottoinsieme aperto di X. Dimostrazione. (a) Supponiamo che T sia continua. Sia S ⊂ Y aperto ed S l’immagine 0 inversadiS.SeS =∅`eaperto. SiaS (cid:54)=∅.Perunqualunquex ∈S siay =Tx .Poich´e 0 0 0 0 0 0 S `e aperto contiene un ε–intorno N di y . Poich´e T `e continua x ha un δ–intorno N che 0 0 0 `e applicato in N. Poich´e N ⊂ S abbiamo che N ⊂ S cos`ı che S `e aperto perch´e x ∈ S 0 0 0 0 0 era arbitrario. (b) Viceversa assumiamo che l’immagine inversa di ogni insieme aperto in Y sia un insieme aperto in X. Allora per ogni x ∈ X e qualunque ε–intorno N di Tx l’immagine 0 0 inversa N di N `e aperta, poich´e N `e aperto, e N contiene x . Quindi anche N contiene 0 0 0 0 un δ–intorno di x che `e applicato in N poich´e N `e applicato in N. Di conseguenza, per 0 0 definizione, T `e continua in x . Poich´e x ∈X era arbitrario ne segue che T `e continua. 0 0 Introduciamo ora due altri concetti che sono collegati. Sia M un sottoinsieme di uno spazio metrico X. Allora un punto x di X (che pu`o o pu`o non essere un punto di M) `e 0 chiamato un punto di accumulazione di M (o punto limite di M) se ogni intorno di x 0 contiene almeno un punto y ∈ M distinto da x . L’insieme costituito dai punti di M e dai 0 punti di accumulazione di M `e chiamato la chiusura di M ed `e indicato con M. L’insieme M `e chiuso, perch´e se non lo fosse il suo complemento non sarebbe aperto e conterebbe quindi almeno un punto di accumulazione di M. Inoltre, allo stesso modo, si mostra che M `e il piu` piccolo insieme chiuso che contiene M. 8 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI Prime di procedere menzioniamo un’altra propriet`a inusuale delle palle in uno spazio metrico. Mentre in R3 la chiusura B(x ;r) di una palla aperta B(x ;r) `e la palla chiusa 0 0 B(cid:101)(x ;r), in un generico spazio metrico ci`o pu`o non essere valido. 0 Usando il concetto di chiusura vogliamo dare una definizione che risulter`a di particolare importanza nel seguito. 1.6 Definizione (Insieme Denso, Spazio Separabile) Un sottoinsieme M di uno spazio metrico X `e detto denso in X se M =X. X `e detto separabile se ha un sottoinsieme numerabile che `e denso in X. Quindi se M `e denso in X ogni palla in X, per quanto piccola, conterr`a punti di M; o, in altre parole, non c’`e punto x∈X che abbia un intorno che non contiene punti di M. Vedremo nel seguito che gli spazi metrici separabili sono alquanto piu` semplici di quelli non separabili. 1.2 Convergenza. Successioni di Cauchy. Completezza. Sappiamo che le successioni di numeri reali giocano un ruolo importante in analisi ed `e la metrica di R che permette di definire il concetto basilare di convergenza di una tale succes- sione. Lo stesso vale per le successioni di numeri complessi; in questo caso dobbiamo usare la metrica del piano complesso. In uno spazio metrico arbitrario X =(X,d) la situazione `e assai simile, cio`e possiamo considerare una successione (x ) di elementi x ,x ,··· di X ed n 1 2 usare la metrica d per definire la convergenza in maniera analoga a quella dell’analisi. 1.7 Definizione (Convergenza di una Successione, Limite) Una successione (x ) in uno spazio metrico X = (X,d) `e detta convergere od essere n convergente se v’`e un x∈X tale che lim d(x ,x)=0. n n→∞ x `e chiamato il limite di (x ) e si scrive n lim x =x n n→∞ o semplicemente x →x. n Diciamo che (x ) converge a x o ammette il limite x. Se (x ) non`e convergente si dice che n n `e divergente. Come `e stata usata la metrica d in questa definizione? d ha fornito la successione di numeri reali a = d(x ,x) la cui convergenza definisce quella di (x ). Quindi se x → x, n n n n datounε>0,esisteunN =N(ε)talechetuttiglix conn>N giaccionoinunε–intorno n B(x;ε) di x. Per evitare incomprensioni osserviamo che il limite di una successione convergente deve essere un punto dello spazio X. Mostriamo ora che due propriet`a delle successioni convergenti (unicit`a del limite e li- mitatezza), che risultano familiari dall’analisi, si mantengono in questo contesto molto piu` generale. 1.2. CONVERGENZA. SUCCESSIONI DI CAUCHY. COMPLETEZZA. 9 Chiamiamo un sottoinsieme non vuoto M ⊂X un insieme limitato se il suo diametro δ(M)= sup d(x,y) x,y∈M `e finito. Chiamiamo una successione (x ) in X una successione limitata se l’insieme dei n suoi punti `e un sottoinsieme limitato di X. Ovviamente se M `e limitato allora M ⊂ B(x ;r), dove x ∈ X `e un qualunque punto 0 0 ed r `e un numero reale (sufficientemente grande) e viceversa. La nostra asserzione `e allora formulata come segue. 1.8 Lemma (Limitatezza, Limite) Sia X =(X,d) uno spazio metrico. Allora (a) Una successione convergente in X `e limitata ed il suo limite `e unico. (b) Se x →x e y →y in X, allora d(x ,y )→d(x,y). n m n m Dimostrazione. (a)Supponiamochex →x.Alloraprendendoε=1possiamotrovareunN n taleched(x ,x)<1pertuttiglin>N.Quindipertuttiglinabbiamoched(x ,x)<1+a n n dove a=max{d(x ,x),··· ,d(x ,x)}. 1 N Ci`o mostra che (x ) `e limitata. Assumendo che x →x e che x →z abbiamo dalla (M4) n n n 0≤d(x,z)≤d(x,x )+d(x ,z)→0+0 n n e l’unicit`a x=z del limite segue dalla (M2). (b) Dalla (M4) abbiamo che d(x ,y )≤d(x ,x)+d(x,y)+d(y,y ). n m n m Da cui otteniamo d(x ,y )−d(x,y)≤d(x ,x)+d(y ,y) n m n m ed una diseguaglianza simile scambiando x con x e y con y e moltiplicando per −1. n m Assieme forniscono |d(x ,y )−d(x,y)|≤d(x ,x)+d(y ,y)→0 n m n m per n,m→∞. Definiremo ora il concetto di completezza di uno spazio metrico, che risulter`a basilare nel seguito. La completezza non segue dagli assiomi (M1) sino a (M4), poich´e vi sono spazi metrici incompleti. In altre parole, la completezza `e una propriet`a addizionale che gli spazi metrici possono avere o non avere. Essa ha varie conseguenze che rendono gli spazi metrici completi “migliori e piu` semplici” di quelli incompleti. Ricordiamo dapprima dall’analisi che una successione (x ) di numeri reali o complessi n converge sulla retta reale R o nel piano complesso C se e solamente se soddisfa il criterio di convergenza di Cauchy, cio`e se e solo se per ogni ε>0 v’`e un N =N(ε) tale che |x −x |<ε per tutti gli m,n>N. m n 10 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI Qui |x −x |`e la distanza d(x ,x ) da x a x sulla retta reale R o nel piano complesso m n m n m n C. Quindi possiamo scrivere la diseguaglianza del criterio di Cauchy nella forma d(x ,x )<ε ( m,n>N). m n Se una successione (x ) soddisfa alla condizione del criterio di Cauchy potremo chiamarla n una successione di Cauchy. Allora il criterio di Cauchy dice semplicemente che una succes- sione di numeri reali o complessi converge in R o C se e solamente se `e una successione di Cauchy. Sfortunatamente in spazi piu` generali la situazione pu`o essere piu` complicata e vi possono essere successioni di Cauchy che non convergono. 1.9 Definizione (Successione di Cauchy, Completezza) Una successione (x ) in uno spazio metrico X =(X,d)`e detta di Cauchy (o fondamentale) n se per ogni ε>0 v’`e un N =N(ε) tale che d(x ,x )<ε per ogni m,n>N. (1.1) m n Lo spazio X `e detto completo se ogni successione di Cauchy in X converge (cio`e se ha un limite che `e un elemento di X). A prescindere dalla completezza o meno di X la condizione (1.1) `e necessaria per la convergenza di una successione. Infatti si ottiene facilmente il risultato seguente. 1.10 Teorema (Successione Convergente) Ogni successione convergente in uno spazio metrico `e una successione di Cauchy. Dimostrazione. Se x →x allora per ogni ε>0 v’`e un N =N(ε) tale che n ε d(x ,x)< per tutti gli n>N. n 2 Quindi dalla disuguaglianza triangolare otteniamo per m,n>N ε ε d(x ,x )≤d(x ,x)+d(x,x )< + =ε. m n m n 2 2 Ci`o mostra che (x ) `e di Cauchy. n Se lo spazio X `e completo la condizione di Cauchy (1.1) diventa necessaria e sufficiente perlaconvergenzaesiparladicriteriodiCauchyperlaconvergenza. Ilteoremacheafferma la validit`a del criterio di Cauchy in R e in C pu`o essere riespresso in termini di completezza come segue. 1.11 Teorema (Retta Reale, Piano Complesso) La retta reale ed il piano complesso sono spazi metrici completi. Completiamo questa sezione con tre teoremi che sono legati alla convergenza e alla completezza e che saranno necessari nel seguito. 1.12 Teorema (Chiusura, Insieme Chiuso) Sia M un sottoinsieme non vuoto di uno spazio metrico (X,d) e M la sua chiusura cos`ı come definita nella sezione precedente. Allora (a) x∈M se e solo se esiste una successione (x ) in M tale che x →x. n n (b) M `e chiuso se e solo se ogni successione convergente (x ) di punti di M converge ad un n punto di M, ossia se e solo se per ogni successione di punti x ∈M tale che x →x n n `e x∈M.
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