Frecce· �58 PaticrkJ G.e ary • • • n_ r____1 n_1c____01 eraneo o nne Midteiol rliedg ailAnlmiea zzaolVnleiar Mgairnie a @ Caroecdciit orFer ecce A Maria, in principio e per sempre Traduzione di Giovanni Isabella Titolo originale: Women at the Beginning. Origin Mythsfr om the Amazons to the Virgin Mary © copyright by Princeton University Press. Tutti i diritti riservati. 2006 a edizione italiana, luglio 1 2018 © copyright by Carocci editore S.p.A., Roma 2018 Realizzazione editoriale: Omnibook, Bari Finito di stampare nel luglio 2018 da Eurolit, Roma ISB9N7 8-88-430-9222-2 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. della legge aprile n. 633) 171 22 1941, Siamo su: www.carocci.it www.facebook.com/ caroccieditore www.twitter.com/ caroccieditore Indice Prefazione all'edizione italiana 9 Ringraziamenti II Introduzione 13 Le donne e i racconti delle origini nell'antichità I. e nell'alto medioevo 19 Idoli e idolatri 19 L'eredità classica 22 Donne e potere nell'antichità classica Le donne nell'antichità ebraica e cristiana Narrazioni delle origini alla fine dell'antichità Riscrivere le donne: Amazzoni e barbari 2. 37 Quando le Amazzoni sono diventate Gote 38 Quando i Cechi sono diventati Amazzoni 45 Il racconto di due Giuditte 55 3. L'imperatrice Giuditta Giuditta delle Fiandre 8 IN PRINCIPIO ERANO LE DONNE 4. Includere le donne: genealogia sacra e storia di genere 73 Epilogo: le donne alla fine Note 91 Letture consigliate 109 Indice delle persone, dei popoli e delle cose notevoli III Prefazione ali'e dizione italiana La ricerca delle origini, come notava Mare Bloch, troppo spesso non consi ste nella ricerca degli inizi, ma dell'essenza di un fenomeno: <<nel vocabo lario comune, le "origini" sono un inizio che spiega. Peggio ancora: che è sufficiente a spiegare. Qui sta l'ambiguità, e il pericolo>> 1 Il pericolo della • ricerca, o dell'invenzione, di origini che spiegano è presente in ciascuna generazione. Grazie al lavoro di Roberto Bizzocchi, i lettori italiani hanno piena consapevolezza del problema della elaborazione di storie e genealo gie, incredibili, ma necessarie per spiegare e definire la società nella prima 2. età moderna . Le pagine che seguono offrono al lettore l'opportunità di gettare uno sguardo sullo stesso tipo di procedimento, ma in un'epoca di versa e con un'ottica specifica: quando, per secoli, autori maschi hanno cercato di fornire resoconti delle origini, che fossero di famiglie, di popoli, di movimenti religiosi o di intere nazioni, si sforzarono di presentare origi ni che avrebbero spiegato non solo il passato, ma anche il presente e il futu ro. Questi miti delle origini dovevano dare forma al passato in conformità con il presente, forse non per come era realmente, ma per come avrebbe dovuto essere. E all'interno di questa tradizione patriarcale, la storia avreb be dovuto essere una questione che riguardava solo i maschi. Così, per mil lenni, nelle opere storiche scritte in Occidente, le storie che riguardavano famiglie, popoli, movimenti religiosi o politici, nazioni, incominciarono sempre con le gesta di padri fondatori. Basta solo richiamare alla mente le figure di Romolo e Remo o di Enea. Ma dove sarebbe arrivata Roma senza la Lupa o senza Lavinia? Più concretamente (e soprattutto da un punto di vista più storico), si può affermare che molte dinastie regie e aristocratiche riuscirono ad ascendere ai vertici della gerarchia sociale non tanto grazie al padre fondatore del lignaggio, quanto piuttosto alla moglie di alto rango che aveva sposato, le cui ricchezze, connessioni familiari e prestigio resero possibili l'ascesa del suo sposo e dei loro figli. IN PRINCIPIO ERANO LE DONNE IO Queste pagine analizzano gli attriti e le contraddizioni che sono sorti quando gli autori maschi si sono dovuti confrontare con il paradosso in base al quale le donne non solo danno la vita all'intero genere umano, e quindi "producono" la storia umana, ma svolgono anche un ruolo attivo e determinante nella storia, e tuttavia devono essere dimenticate, messe a tacere o emarginate in modo tale che la "vera storià', la storia incentrata sui maschi, possa cominciare. Il libro non pretende in alcun modo di essere completo o esauriente, ma mostra in che modo le donne, se non poteva no essere omesse del tutto, potevano essere ridotte al silenzio, emarginate o, spesso, relegate a una sorta di preistoria, ossia un tempo precedente e, insieme, condizione necessaria per la storia maschile che sarebbe seguita. Le politiche di genere medievali sono molto distanti da quelle in uso nell' Italia contemporanea. Eppure, il modo in cui le donne sono inserite o escluse dalla sfera pubblica rimane una questione centrale e di grande importanza. Questo libro non fornirà né una risposta, né una soluzione, poiché non costituisce una ricerca volta a trovare un'origine che basti da sola a spiegare il presente, come quelle indicate da Mare Bloch. Ma può suggerire modi di pensare alle donne sia in principio sia alla fine della storia.