«Quando leggiamo la Munro, tutto ci sembra incantevole: ma lo sfondo, vasto e intermittente, che si avverte in ogni riga, è pieno di minacce - morti sinistre, destini incomprensibili, dolori che nessuno potrebbe sopportare, disastri, irruzioni di qualcosa che somiglia all'amore, le tremende ferite che ci infliggono i morti; o al contrario, beffe crudeli che realizzano i piani di colei che, forse, porta il nome di Provvidenza». Pietro Citati «Nonostante tutto, le ragazze fragili e intelligenti che hanno visto svanire i propri talenti, le signore cariche d'esperienze acuminate come lance mortali, sulle quali Alice Munro concentra l'attenzione, vogliono continuare a vivere. Questo ce le fa amare. La bellezza dei loro mondi interiori, ne siamo certi, è un fuoco che non smetterà mai di ardere e prosperare». Eraldo Affinati In questa raccolta della Munro, contrariamente a quanto succede nelle altre, ci sono tre racconti tra loro collegati, che hanno come protagonista la stessa donna, Juliet. I racconti sono separati da bianchi abissi in cui il tempo e i sentimenti precipitano per poi riaffiorare dando vita a situazioni che costituiscono storie a sé stanti. È come se le storie della Munro tutte insieme narrassero un lungo romanzo-mosaico in cui ciascuna tessera è la vita di una donna e del paesaggio umano e naturale che la circonda.