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Imperialismo e questione europea PDF

531 Pages·2019·59.504 MB·Italian
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Domenico Losurdo Imperialismo e questione europea Diotima Questioni di filosofia e politica La scuola di Pitagora editrice INDICE Introduzione, di Emiliano Alessandroni 13 I. PRIMO, SECONDO E 'fERZO MONDO: e GLI UsA, L'EUROPA E LA INA 25 II. L'IDEOLOGIA DELLA GUERRA E IL MITO DELLA TRANSLATIO IMPERII DAL!JEUROPA AGLI USA 29 1. Autocoscienza europea, «guerra santa» ed espansioneplanetaria 29 2. Gli incerti confini dell'Europa: esclusioni, scomuniche e riammissioni 41 3. Vecchia e nuova Europa, vecchio e nuovo Occidente 55 4. «Sentimento di raZZ/1 occidentale», controra-a.ismo e rivalità tra «sottociviltà» 61 III. MARXISMO O POPULISMO? 71 1. Marx e la globaliZZtlzione 71 2. La prima fo1ma di populismo 73 3. Populismo e «cinismo da cretino» 78 4. Purismo populista e fuga dalla complessità 81 5. Il carattere pervasivo del populismo 87 6. Il mito populista e qualunquista della «nuova Yalta» 93 !V. ESISTE OGGI UN IMPERIALISMO EUROPEO? 97 1. La riscoperta di Lenin 97 2. Uno strano elenco 100 3. Il ruolo della Cina 103 4. L'Unione Europea non èrmo Stato 106 5. Un Impero planetario 110 6. I rapporli di forza sul piano ideologico 113 V. LA DOTTRINA ~SH E IIIMPERIALISMO PLANETARIO 119 1. Dal nuovo ordine internazionale all'imperialismo 123 2. Perché è essenziale la categoria di imperialismo 128 3. Stati Uniti e Israele: l'asse dell'imperialismo 133 VI. L'IMPEROAMERIC.ANOE Z:EUROPA 137 1. La malattia mortaledell'antiamericanismo 137 2. L'z1luminismo e la divaricazione tra Stati Uniti e Europa 138 3. Antiamericanismo e antisemitismo? Ford e Hitler 144 4. L'America come autentico Occidente e la condanna dell'Europa come Oriente 151 5. Il nazismo come erede del pathos esaltato dell'Occidente 156 6. Al posto di una conclusione. I bandi di scomunica dell'aspirante Impero planetario 160 VII. GLI STATI UNITI E LE ORIGINI POLmco. CULTURALI DEL NAZISMO 17.3 l. Il «secolo delle razze»: dall'Otto al Novecento 17.3 2. Le parole-chiave dell'ideologia nazista e la loro origine 180 .3. La controrivoluzione razzista dagli Stati Uniti alla Germania 188 4. La «ferrea legge della disuguaglianza» 192 5. Costruzione dello Stato razziale e modello americano 199 6. Analogie storiche e affinità razziali 205 7. L'antisemitismo tra Stati Uniti, Rt1Ssia bianca e Germania 210 8. Il nazismo come progetto di white supremacy a livello planetario 216 VIII.!LNEMICO PRINCIPALE SI TROVA NEL PROPRIO CONTINENTE? 227 !X. «CoNCENTRARE TUTTE LE FORZE» CONTRO «IL NEMICO PRINCIPALE» 2.31 1. Democrazia e pace? 2.31 2. Le guerre coloniali 2.36 9 3. Una visione «barocca» della lotta antimperialista 239 4. Togliattr.; Stalin e la guen·a fredda 244 5. L'imperialismo USA e i crescenti pericoli di guerra 251 X. 255 COSA SIGNIFICA ESSERE ANTI.IMPERIALISTI OGGI? XI. L'IDEALE DI "PACE PERPETUA'' TRA EUROPA E STATI UNITI 263 1. L'ideale della pace pe,petua alla scuola del realismo politico 263 2. Trionfo delle «comunità pacifiche» e scomparsa delle razze «guerriere» 268 3. «Ordinamento cosmopolitico» e «pace perpetua e universale» 272 4. L'«internazionalismo liberale» quale «nuovo internazionalismo» 282 5. La «1ivol11zione neoconservatrice» sulle orme di Trotskij e di Cloots? 287 6. «Rivoluzione neoconservatrice» o controrivoluzione neocoloniale? 294 7. Dalla «pace definitiva» di Wilson al dileggio della «pace perpetua» di Kant 296 8. L'antagonismo rimosso tra «le due piiì antiche democrazie» 301 9. L'Impero, i vassalli e i barbari 310 10. L'ideale della pace pe1pet11a alla scuola del realismo politico 314 XII. LA NUOVA VIA DELLA SETA E IL DIALOGO TRA LECMLTÀ 323 XIII. PERCHÉ l/IMPERW,ISMO USA 353 È DI GRAN LUNGA IL NEMICO PRINCIPALE 1. La liquidazione della rule of law nelle relazioni internazionali 353 2. Democrazia o Impero? 356 3. «Il potere assoluto corrompe in modo assoluto» 359 4. Universalismo o etnocentrismo esaltato? 363 5. «Universalismo» o «eccezionalismo»? 372 6. Il nuovo quadro mondiale, i crescenti pericoli di guerra e la dispersa sinistra occidentale 375 XIV. Può UN IMPERW,ISMO cosTITUIRE UN BALUARDO DI DEMOCRAZIA? 385 APPENDICE EcoNOMICISMOO DIALETTICA? UN APPROCCIO MARXISTA ALLA QUESTIONE EUROPEA 389 di Emiliano Alessandroni 1. Gli USA e l'orientali:aazionedell'Europa 389 2. Ipostasi dell'antieuropeismo 395 3. La Repubblica Popolare Cinese e la Teoria dei tre mondi 416 4. Isolare e combattere tt nemico principale 427 5. L'Unione europea e la questione sociale 435 6. Gramsci, Lukdcs e il fascino per zl «piccolo mondo» 449 7. Il PCI e l'Europa 453 8. Una fenice dalle ceneri? 467 9. Conclusioni 468 POSTFAZIONE L'EMERGERE DI UNA DEMOCRAZIA BONAPARTISTA POSTMODERNA E PLEBISCITARIA E LA RIVOLTA "SOVRANISTA" CONTRO LA GRANDE CoNVERGENZA 471 E CONTRO L'EUROPA di Stefano G. Azzarà 1. Una gigantesca concentrazione di potere neoliberale nel solco del bonapartismo postmoderno 471 2. Destra e sinistra, alto e basso: tt "populismo" europeo 476 3. Una gigantesca crisi di legittimazione della /razione stabilita delle élites capitalistiche 485 4. La Grande Convergenza e i suoi contraccolpigÙJbali. La reazione dell'Occidente 492 5. Stato nazionale, ridefinizione della Comunità dei Liberi e ''sovranismo" 503 6. Populismo o marxismo? 512 Bibliografia 519 Indice dei nomi 535 Introduzione di Etniliano Alessandroni Quando 1'11 dicembre 2011 si spense Hans Heinz Holz, allievo di Emst Bloch e amico di Gyorgy Lukacs, oltre che Presidente onorario della Internationale Ge sellschaft Hegel-Marx fiir dialektisches Denken, Dome nico Losurdo espresse pubblicamente tutto il suo cor doglio: si trattava infatti, scrisse, «di un grave lutto non solo per l'Associazione che egli, grazie alla sua profonda cultura, alla stima universale di cui godeva, alla simpatia che ispirava e al suo appassionato im pegno di fùosofo e di militante politico, contribui in modo essenziale a fondare, ad animare e a dirigere», ma di «un grave lutto altresì per la comunità filosofica internazionale e per il movimento che lotta per la causa della pace e dell'emancipazione>>'-. 1 D. Losurdo, Èmorto HansHeinz: Hok, grande filosofo marxista e militante politico comunista, dal blog di Losurdo, notizia del 12- 12-2011, reperibile al seguente indirizzo: http://domenicolosurdo. 13 Emiliano Alessandroni Qualche anno prima, in una conversazione privata, Losurdo mi comunicò che Holz costituiva uno dei pochi intellettuali di spessore internazionale col cui pensiero riscontrava una particolare affinità di vedute: «vi è un unico tema», tuttavia soggiunse, «che ci divide pro fondamente: l'Unione europea». Su questo argomento Holz, a detta di Losurdo, appariva particolarmente in transigente: non ammetteva posiziorù che non condu cessero a una rottura con il processo di convergenza in corso e ad un'uscita nazionale dalla moneta unica. Allieva brillante e carismatica di Holz è stata Sahra Wagenknecht. Questa figura di spicco della Link.e te desca, dopo avere contribuito alla fondazione del mo vimento Au/stehen su posiziorù più antieuropeiste, in un contesto di awnento degli attriti tra Stati Uniti e Unione europea e di tentativi da parte dell' ammirùstra zione Trwnp di disgregare la già di per sé flebile unità politica del vecchio continente, in un contesto in cui il governo Salvini vedeva awnentare le friziorù con l'Ue e avvicinarsi sempre più alla Casa Bianca, senza pro nunciare un'unica parola sul dominio e le ingerenze che gli Usa esercitano in modo via via sempre più pressante sul nostro territorio, ha dichiarato,in un'intervista, che «gli italiarù non vogliono essere governati da Bruxelles, e non vogliono nemmeno essere governati da Berlino>>2. blogspot.com/2011/12/e-morto-hans-heinz-holz-giande-filosofo. html. 2 nDie Italiener wollen nicht von Brussel regiert werdenn (Sahra Wagenknecht im Gespriich mit Tobias Armbri.ister), Deutschlandfunk, 24-10-2018. 14 INTRODUZIONE Quasi fossero contenti, invece, di lasciarsi governare da Washington! In confronto all'era Bush e al periodo di tensioni venuto a generarsi tra Usa e Ue coni distanziamenti di Jaques Chirac e Gerhard Schroder rispetto alla «guerra preventiva» scatenata da Washington contro l'Iraq, l'era Obama ha registrato un maggiore allineamento del Vecchio continente alla politica americana. Nelle vicende della Libia, dell'Ucraina e della Siria, l'Ue ha mostrato, sia pure in posizione subalterna alla regia d'oltre Atlantico, tutta la propria aggressività. La con cezione liberale europea ha ostentato, in questi anni, i segni profondi dell'ideologia coloniale di cui è impre gnata, di quell'ideologia nella quale affonda le radici. Questo dato non era sfuggito a Losurdo che, tuttavia, parlando ancora una volta dell'Ue, mi comunicò questo pensiero: «per quanto riguarda le posizioni antieuro peiste che aleggiano nella sinistra radicale d'Occidente posso convenire per alcuni aspetti sulle premesse, ma non di certo sulle conclusioni: sono d'accordo che l'Ue sia un processo capitalistico e posso anche essere d'ac cordo sul fatto che potrà sviluppare una propensione imperialista. Da queste due premesse alcuni traggono la conclusione di dovere uscire dall'Europa. Ame sem bra una conclusione priva di senso. Seguendo questa logica dovremmo uscire anche dall'Italia». Quando gli ricordai che l'antieuropeismo, divam pato anche a sinistra in seguito alle vicende greche, identificava l'Ue con un progetto di dominio della Ger mania o, a seconda dei casi, dell'asse franco-tedesco, Losurdo rispose che il processo di convergenza che i paesi del continente perseguono non esprime una vo- 15

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