A11 496 Tommaso Ariemma IMMAGINI E CORPI DA DELEUZE A SLOTERDIJK Copyright©MMX ARACNEeditriceS.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] viaRaffaeleGarofalo,133/A–B 00173Roma (06)93781065 ISBN978–88–548–3098–1 Idirittiditraduzione,dimemorizzazioneelettronica, diriproduzioneediadattamentoancheparziale, conqualsiasimezzo,sonoriservatipertuttiiPaesi. Nonsonoassolutamenteconsentitelefotocopie senzailpermessoscrittodell’Editore. Iedizione:febbraio2010 Ai miei studenti, con riconoscenza Indice 9 Introduzione 11 Capitolo I Iconofagia 1.1. Desidero, dunque siamo, 11 – 1.2. L’essere speciale, 12 – 1.3. Qualcosa di oscuro nell’anima, 14 – 1.4. Avere o fare l’immagine, 18 – 1.5. Baci e morsi, 20 – 1.6. Il morso dell’immagine. A partire da Burroughs, 21 23 Capitolo II Compagnia e circuito delle immagini 2.1. Tesi I: L’immagine porta in superficie il problema filosofico fondamentale, 23 – 2.2. Tesi II: L’immagine “c’è” per un corpo capace di sentire se stesso, 25 – 2.3. Tesi III: Non c’è “immagine a sé”, “in generale” o “pura”, 27 – 2.4. Tesi IV: Se l’immagine c’è, c’è anche un circuito di immagini, un circuito iconico, 30 35 Capitolo III Homo homini imago. Per una critica del farsi spazio 3.1 L’esprimersi dentro, 35 – 3.2. Il farsi spazio e la retorica della nascita, 38 – 3.3. Nudità e sistema di sguardi, 41 45 Capitolo IV Simulazione del nudo e civilizzazione video-cristiana 4.1. Singolarità dello strip-tease, 45 – 4.2. Per una decostruzione della nudità seconda, 45 – 4.3. L’immagine del corpo e la nudità seconda, 47 – 4.4. Immunizzazione e nudi- 8 Indice tà, 48 – 4.5 Baudrillard e la transustanziazione del nudo, 50 – 4.6. Il cristianesimo die- tro la simulazione, 51 – 4.7. La civilizzazione video-cristiana, 53 – 4.8. Fare e inventare la carne, 54 – 4.9. La rivolta del gesto e dell’immagine, 56 59 Capitolo V Sul contenimento dello sguardo e delle immagini 5.1. Dall’iconofagia al controllo dell’ambiente visivo, 59 – 5.2. Ottiche occidentali, 60 – 5.3. Lacrime e pittura, 65 – 5.4. Polizia estetica, 67 71 Capitolo VI Lineamenti di termoestetica 6.1. Visualizzazione e climatizzazione. A partire dal design, 71 – 6.2. Il segreto del de- sign, 72 – 6.3. Lo stato gassoso dell’economia, 74 – 6.4. Atmosfera e sensibilità, 76 – Termoestetica dei media, 78 – Termoestetica dell’arte, 80 85 Appendice Corpo in frammenti. Il male in pittura da Botticelli a Bacon 95 Nota al testo 97 Bibliografia Introduzione Una filosofia delle immagini e dei corpi Il nostro rapporto con l’immagine è raramente frontale. Le imma- gini, piuttosto, attraversano il nostro corpo e ci chiariscono l’anima. Un tale chiarore, come ogni illuminazione, non si ottiene senza che qualcosa bruci, in ogni senso. Per tale motivo, non c’è esperienza dell’immagine senza desiderio, senza un bruciare dell’anima. Per tale motivo, non c’è controllo del desiderio che non passi per il controllo dell’immagine. Corpi desideranti e immagini sono legati, più di quanto sia stato pensato, al punto che l’immagine non si distingue dal respiro stesso dell’anima, dal suo corpo. Il presente studio attraversa teorie, le mette alla prova del reale. Deleuze, Rancière, Stiegler saranno tra i nostri immaginari interlo- cutori. Ma soprattutto Baudrillard e Sloterdijk, per la loro preziosa e originale attenzione alle immagini dei corpi e al loro spazio caratteri- stico. A tale discussione verrà affiancata progressivamente una teoria del- la resistenza delle immagini dell’arte all’attuale economia delle icone e delle visibilità, al controllo del clima culturale. A partire dai gesti apparentemente più semplici: dalla carezza, dalle lacrime, dal respiro. Infine, il sottotitolo di questo libro: “Da Deleuze a Sloterdijk” non indica una progressione storica, né una semplice carrellata di autori. 10 Introduzione È piuttosto l’indicazione della direzione di analisi tematica: dalle superfici (Deleuze) agli ambienti (Sloterdijk) e viceversa. Dal toccarsi dei corpi alle atmosfere mentali e viceversa. Un percorso di esplicitazione Le ricerche che qui presentiamo analizzano, dunque, i rapporti tra corpi e immagini, muovendo dall’immaginazione al gesto, dal gesto al controllo del suo spazio di iscrizione, secondo un percorso di “esplici- tazione crescente”, per usare una felice espressione di Sloterdijk, che non vuol dire qui “spiegazione, chiarimento” nel senso abituale del termine, ma dispiegamento e messa a nudo. Un tale percorso di ricerca poteva avere anche, come titolo, “Il no- stro tempo messo a nudo” poiché verranno analizzati, soprattutto, fe- nomeni di costume caratteristici del contemporaneo in relazione alla questione capitale della nudità: topless, strip-tease, cultura della visio- ne, design, pornografia. Un romanzo filosofico di esplicitazione, dunque, o una sorta di pic- cola fenomenologia dello spirito. Dal frontale all’ambientale, dal ve- dere al respirare. Il procedere della ricerca, seguendo un percorso di esplicitazione, allarga, di volta in volta, il campo delle relazioni, secondo dispiega- menti progressivi. È la ragione per cui non vi è una conclusione, poiché l’esplicitazione ultima, a rigore, resta ancora a venire.