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Il suicidio dell'Occidente PDF

35 Pages·2010·7.018 MB·Italian
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Piccola Bibliortca di N11ow1 Storia Co111m1pom11er1 Roger Scruton Il suicidio dell'Occidente Intervista a cura di Luigi lannone Le Lettere In copertina: Enrico Benaglia, lcaro, olio su tela, 1990. PREMESSA È impressionante il carico di definizioni che si porta dietro un intellettuale come Roger Scruton (per il New Yorker «il più influente filosofo al mondo>>) cui dj volta in volta sono stati attribuiti i più svariati appel lativi: da anticonformista a laicissimamente cattolico, da geniale divulgatore ad astuto polemista, da reazio nario a tuttologo illiberale. Così come è altrettanto impressionante la varietà delle tematiche affrontate nei suoi studi che partono dalla necessità, per l'uomo moderno, di rimodulare le sue teorie e il suo agire al l'interno di un pensiero che si conformi per molti aspetti alla tradizione e sia attento alla trasmissione di memorie personali e collettive. Oggi ci troviamo di fronte a un modello culturale che, nella sua integralità, non teme la catastrofe e si sente avanguardia ideologica di un mondo nuovo. Un modello culturale che nel dispiegarsi dei suoi fonda menti teorici, dalla crisi della morale tradizionale, an che attraverso la medìazione se non proprio l'inge renza della prassi mercantile, alla distorsione del con Ristampa luglio 2010 cetto naturale di famiglia fondata sul matrimonio, si trova (o crede di essere) investito di una missione in Copyright© 2010 Casa Editrice Le Lettere -Firenze cui l'emulazione di stili di vita va di pari passo con l'o ISBN 978 88 6087 358 3 mologazione culturale. www.lelettere.it 5 Per Scruton è necessario sciogliere questi nodi e sioni acquistano una penetrazione culturale impor coltivare il senso comune che è sempre in relazione tante visto che per Scruton il discrimine si dischiude con un senso di appartenenza che scaturisce dalla cul intorno alla diversa concezione dell"'ordine" politico tura, dalla nazione e da Dio. Un bisogno di tradizio che, come una delle architravi su cui si fonda la società ne che, sia in casi generici che in casi accidentali, al pa occidentale, acquista una significazione globale rispet ri di quanto affermato da Eliot, scrittore al quale ha to alle cause del conflitto. dedicato vari studi, non deve assestarsi mai Jungo sen Gli pare evidente che in tanta parte del mondo tieri nostalgici ma incrociare, per interpretare e quin arabo la tradizione coranica sembra prevalere su tut di risolvere, Je complesse tematiche del mondo mo to il resto, perché estranea da qualunque idea di amo derno e materie enormemente complesse come l'etica, re per l'identità nazionale, al punto da divenire il de la geo-politica o la tecnica. stino comune di tutte le culture di riferimento; dall'al Il suo punto di partenza è la crisi dell'uomo occi tra, nel mondo occidentale, non possiamo però non dentale, soprattutto di quello europeo, che nega ed sottolineare come la tendenza verso un laicismo esa annulla i caratteri ereditari in un dispiegamento sem sperato e lo scivolamento verso una società sempre più pre più vasto di riferimenti e in un indefinito univer edonistica, dove spesso l'essenza intrinsecamente eco salismo dei diritti. Molteplici sono i rimandi teorici di nomica di un arrembante liberalismo non fa che acui struttori di ogni tradizione, così come nuovi sono gli re ed esasperare ancora di più le differenze, lasciano ostacoli: dai flussi migratori, che hanno una dimensio sul terreno sperequazioni sociali e rivendicazioni di ne problematica di tipo epocale perché intersecano vario tipo. contemporaneamente questioni umanitarie, di sicu Ma l'accusa di Scruton è rivolta innanzitutto alle élite europee che pigramente indietreggiano, una ca rezza e di diritti; all'Islam, con le sue degenerazioni provocate e/o indotte da on fondamentalismo negato sta che si riproduce per cooptazione e concede spazi re di libertà e diritti che però, in alcuni casi, viene più al nemico interno ed esterno il quale tende a rendere o meno intenzionalmente confuso con tutta questa innocua la nostra identità; una ritirata favorita dalla trasmutazione antropologica dell'uomo moderno, gamma di coloriture che tendono a rappresentare una religione di matrice anti-occidentale e che restano una inerme dinanzi a ogni ipotesi di resistenza. E la scelta questione inedita. di una indefinita geografia costituzionale europea, E proprio il facto che abbia indirizzato parte della quindi priva di qualunque specifico rifeàmento valo• riale, starebbe U a dimostrarlo. sua attenzione ai motivi del conflitto tra Islam e Occi D'altra parte bisogna convenire con Scruton quan dente, potrebbe farlo inserire nella lunghissima lista degli interessati dell'ultim'ora. In realtà, le sue conclu- do afferma che quasi nessuna scuola pubblica tende a 7 6 favorire lo studio della cultura e dell'eredità europea Ritengo che ci troviamo in una situazione inedita mentre si diffonde oramai una sorta di cultura univer nella storia dell'uomo e i limiti di cui parla Ferrara sale che si struttura e si sedimenta su basi sempre più rappresentano un tentativo lodevole di inquadrare e condivise. Tuttavia per l'intellettuale anglosassone non quindi circoscrivere degli ambiti operativi, anche se siamo prossimi alla catastrofe. Ci resta una via d'uscita resto convinco che il nostro raggio d'azione è sempre grazie alla riproposizione di un consenso generalizzato direttamente subordinato alle pratiche e finalità della verso valori chiari; ma ciò va fatto con rigore impieto modernità che si ruspiega incurante dei singoli proces• so e ricostruito partendo dal basso, quindi dal "locale". si sociali. E in prima fila può esserci il messaggio cristiano C'è troppo ottimismo di fronte a comportamenti anche se debilitato, proprio per evitare di ricreare e al che, in parte in maniera provvisoria e in parte solo largare quel microcosmo privato che ha cancellato e marginalmente imprevedibili, rientrano invece in depotenziato il sacro dal suo orizzonte, grazie a uno una logica chiara. E così, l'accusa di essere pessimi scetticismo dilagante, e si è strutturato nella dipenden sta oltre ogni misura fattami da Scruton la accolgo za di un tutto sociale antireligioso. con benevolenza, anche se solo gli sviluppi dei pros Giuliano Ferrara ha dal canto suo spiegato nell'in simi anni potranno dire quale direzione abbiamo troduzione al Manifesto dei Conservatori che il proble preso e se siamo riusciti «a fissare dei limiti alla mo ma è innanzitutto quello di <<fissare il limite della mo dernità». Se cioè, come credo, la nostra possa essere dernità dal di dentro della modernhà». Comprendo la solo una sorta di resistenza, un tentativo di rallenta prospettiva, ma faccio fatica a vederne le azioni poli re una macchina in corsa dalla quale non è possibile tiche a sostegno o governi così forti da applicare cor più scendere. rettivi senza vederne scalfita legittimità e consenso. È Senza dubbio resta necessaria l'impresa di tentare un problema non da poco che intacca la società nel un rapporto di consequenzialità tra la cultura del pre• suo insieme e gli individui e, nonostante tutti gli sfor sente e una senza tempo (queUo che Scrutoo chiama zi, si rischia di essere comunque fagocitati dalla velo il collegare «i vivi, i morti e i non-nati»), all'interno di cità dei cambiamenti e dall'essenzialità e irrinunciabi un quadro di riferimento chiaro; provando a opporsi lità della tecnica in ogni ambito. anche alla distorsione del linguaggio che, come com Quella di Scruron è una disamina non asettica, plemento estetico, mette al riparo teorie o idee nuove conforme alle linee di azione di una teoria che, pur da ogni necessaria confutazione: «Un nuovo linguag gio è sono da quando abbiamo sostituito un pensiero non inducendo a facili utopie, non si abbandona a un vivo e fecondo ton un linguaggio meccanico, abban pessimismo senza via d'uscita anche se deve obbliga toriamente fare i conti con il nostro tempo. donando l'orizzonte del linguaggio religioso. Quando 8 9 l'uomo perde il senso della pietas, le parole perdono il che il morire dell'animale non sia mai reso visibile. loro contatto con le cose, la realtà». Solo la visione, infatti, desta la falsa coscienza. Per Insomma, per Scruton, il metodo scientifico utiliz questo, nessun programma tv mostra mai l'uccisione zato in ogni ambito è deleterio, pur convinto che l'Oc dei vitelli e dei maiali, delle cui carni tuttavia i nostri cidente si possa ricostruire e quindi ancora salvare, supermercati sono pieni. Le mamme cucinano quelle perché «i barbad non hanno ancora distrutto tutto». carni, mentre raccontano ai loro figli la storia di Cap Proprio per questo i suoi contributi speculàtivi rico puccetto Rosso in versione animalista, senza il caccia prono una vasta gamma di argomenti, quasi a voler di tore che uccide il lupo. Ma con il lupo che diventa sincagliarli dalla logica corrente. E così. la difesa del buono (cosa mangerà in futuro, erba?)>>. la caccia che, a prima vista, può sembrare un vezzo All'interno del suo impianto filosofico, la critica al snob, in realtà, nasconde divagazioni filosofiche e ana nostro modello si fa serrata nel momento in cui si de lisi socio-politologiche racchiuse nella consueta corni clina individuando più le fratture che le connessioni, ce sarcastica che fa da sfondo a tutta la sua produzio come quando non si riconosce la rilevanza del legame ne, e ci richiama a quei legami di cui egli si fa paladi sociale, della vita comune e della comunità. Scrl.1ton no pur imponendo dosi enormi di "scorrettezza poli crede in una rivalutazione dell'elementare modello so tica": «L'anno scorso, - scrive Scrutoo - durante la ciale operante nella vita quotidiana; quel modello che, stagione della caccia,. mi è capitato di entrare in un bar seppur poco persuasivo per l'élite intellettuale, fa rife vestito da cacciatore, per un caffè. Il barista mi ha ri rimento a una rivalutazione del sacro, della cultura, volto uno sguardo carico d'odio, e mi ha servito il del buon senso e della responsabilità nei doveri. caffè con evidente disprezzo. Poi l'ho sentito mormo C'è di più. Il passaggio dal contratto sociale al rare alla moglie: "vorrei che un'animale potesse spa <<patto non scritto con i morti e con i non nati>> può rargli". Sono sicuro che se fossi entrato tutto vestito di anche creare un ponte culturale, una sorta di richiamo pre-politico in vista di battaglie comuni per quel mon nero, con una pistola visibile sotto l'ascella, e con l'a ria da killer professionista, nello sguardo del barista do ambientalista che nei decenni ha sposato in toto le cause di certo radicalismo, mentre al contrario resta avrei intravisto paura, fascinazione, interesse, ma non no vivaci le polemiche çon il mondo animalista perché, odio né disprezzo. Un segno del crollo della differen come Eliot, Scruton ritiene che la creatività e i sussul za essenziale tra l'umano e l'animale, e addirittura del ti della modernità sono possibili esclusivamente al la tendenziale supremazia dell'animale sull'umano, l'interno di un assetto che non ometta la trasmissione che è uno dei segni epocali nel nostro Occidente. Na di memoria («Come Burke, Eliot ha colto la distinzio turalmente, là in quel bar erano visibili tramezzini al ne tra una nostalgia volta al passato - che non è altro prosciutto, al salmone, al granchio. Ma l'importante è 11 10 che un1altra forma di sentimentalità moderna - e una tradizione genuina che ci dà il coraggio e l'ottica giu sta con i quali vivere nel mondo moderno») nella qua le rientra anche l'idea che l'uomo sia la specie predo minante. I Le esplosioni di questa creatività che il contesto ambientale induce nell'individuo quando non all'in STATO NAZIONE terno di una cultura sedimentata, possono scandaliz zare e quindi attrarre un interesse prowisorio, ma vanno contro la bellezza e possono avere una conno Lo Stato-nazione sembra non poter più assolvere ai com tazione palesemente antireligiosa. Vale per gli artisti piti per cui era sorto perché i /lussi della globalizzazio ma anche, per esempio, per una categoria come quel ne lo intaccano nelle sue stessa fondamenta. Secondo la degli architetti che ha cancellato "visivamente" ogni lei~ è al suo stadio finale? riferimento alla storia e aJ passato dalle nostre città. Nel corso degli ultimi duecento anni le pressioni Una negazione in special modo nell'architettura reli della globalizzazione sono state prodotte dagli Stati giosa che dovrebbe combattere queste oscenità, inve nazione, nelle forme dell'imperialismo inglese e di ce di dare spazio alle ambizioni narcisistiche che scioc quello olandese. Quindi non posso affermare che la camente si compiacciono di riprodurre nella geogra globalizzazione minacci le basi dello Stato-nazione. fia urbana modelli culturali in netta antitesi al senso Oggigiorno, gli Stati Uniti sono la fonte reale della del sacro. globalizzazione, eppure i cittadini fanno giuramento Dunque bisogna tentare di non soccombere di di fedeltà a "una nazione sotto Dio''. Gli Stati Uniti fronte al nichilismo e alla tecnocrazia cercando inve sono l'esempio più evidente di Stato.nazione nel mon ce di gtùdarli. Come? In passato ha citato personalità do moderno e credo siano molto lontani dall'agonia che si sono mosse nella direzione da lui auspicata che precede la morte. (Giovanni Paolo II, René Girard, Jan Patoéka, Cze slaw Milosz e Aleksandr Solzenicyn), ma anche confu La globalizzazione e il mito universalistico non si pos tato l'utopia di un governo mondiale e lo statalismo sono fermare, né respingere. Qualcuno però ha sugge come surrogato accessibile per quanto deleterio. Sono rito come soluzione quella di trovare una sorta di giu dei punti di partenza rispetto ai quali si tenta <li fare sto mezzo tra Le crescenti spinte multiculturali e l'idea ulteriore chiarezza in questa intervista. di identità nazionale. Far convivere cioè, multicultura lismo e identità attraverso una sorta di compromesso. 13 12 La ritiene una soluzione valida? traendolo alla vita sociale ed economica dell'Europa. Multiculturalismo è un termine ambiguo. Se s'in Lei si dice convinto che, in un mondo globalizzato, l'a l tende la coesistenza di più di una religione o cultura all'interno di un singolo territorio, legalmente delimi largamento della giurisdizione oltre i cotz/ini dello sta to nazionale porti a un calo di responsabz1ità. Ciò vor tato, allora sicuramente lo Stato-nazione è uno dei rebbe dire che l'interesse alla partecipazione democrati modi di rendere ciò possibile. Questo è il motivo per il quale Richelieu si era appellato ai francesi per far ca da parte dei cittadini continuerà a scemare nei pros simi anni? prendere in considerazione innanzitutto la loro fe deltà alla nazione, con lo scopo di superare il conflit La gente si rende partecipe del processo democra to tra cattolki e protestanti che stava lacerando la tico perché, cos1 facendo, pensa di poter influenzare le leggi da cui è governata. Tuttavia, quando tali leggi so Francia. La nazione è la soluzione ai conflitti religiosi e non la loro causa. Ma ciò richie-de una particolare no generate da burocrati irresponsabili a Bruxelles, cultura; una cultura della legalità, della sovranità e oppure da giudici, a Strasburgo, che si considerano dell'ospitalità territoriale. più giusti e virtuosi degli altri, e poi vengono imposte ai Parlamenti e alle Assemblee sono forma di un con È d'accordo sulfatto che la Costituzione europea non ha tratto, in tal caso la gente non può essere influenzata avuto fortuna perché non si capisce ancora come possa dal processo democratico. La legislazione dei diritti no combinarsi identità europea e identità nazionale é umani è, ora come ora, quasi interamente nelle mani quale sia il modello di integrazione che essa richiede? di giudici non eletti, mentre la regolazione del com mercio, dei mercati e dei posti di lavoro è imposta da La Costituzione europea non è stata un successo anonimi burocrnti della Commissione Europea. Giu perché non è una costituzione ma una cospirazione da parte di un'élite politica, per imporre agli europei leg dici e burocrati modellano 1'80% delle leggi che sono imposte agli europei. Allora, per quale motivo le per gi, regolamenti e procedure che non vogliono e che non derivano dai loro sentimenti di lealtà. sone dovrebbero preoccuparsi di votare? Eppure in molti paesi anche le leggi elettorali e i siste A quali élite fa riferimento: banche, poteri finanziari, mi istituzionali vanno in direzione di una semplificazio multinazionali. .. ? ne e di un maggiore potere all'esecutivo. Mi riferisco alle élite insediate nelle istituzioni Eu Sì, questo movimento verso una centralizzazione è ropee e alla classe politica che l'Ue ha generato, alta inevitabile, a meno che non siano inserite nelle isùtu mente pagata, irresponsabile, e che non ha nient'altro zioni delle tendenze controbilancianti, come nella co. da fare che agguantare più potere per se stessa, sot- 15 14 stituzione americana, o non ci siano centri alternativi Il tema dell'occidentalizzazione del mondo è sostenuto di potere sociale e politico, come nell'Europa del XIX dai grandi mezzi di comunicazione di massa, proprio secolo. Il nostro continente ha bisogno di ognuna del per questo, può far paura la rinascita delle comunità lo le seguenti cose: una vasta rete di educazione privata; cali? esami privati e istituzioni che certifichino le qualifiche; In effetti i mass media occidentali hanno creato enti di beneficenza privati; chiese attive e libere asso una sorta di sistema uniforme d'intrattenimento e di ciazioni di cittadini che usino la loro autorità per op stile di vita. Ma la loro influenza è contrastata da altre porsi a regolamentazioni banali; festival e altri eventi forze come la religione, le usanze locali, le barriere organizzati localmente; e infine una satira costante linguistiche e culturali; da queste, le comunità locali sulla Ue e sui suoi regolamenti. sono tuttora costituite, senza tener conto del modello mondiale che viene loro imposto. Questo "processo In realtà, sui percorsi da adottare, le idee non mancano. compensativo" è ciò che dovrebbe essere incoraggia C'è chi ha suggerito l'idea di un'Europa imperiale che to. E con esso anche nuovi mezzi di comunicazione, abbia una pluralità politica interna. Un Impero «nel come la "Blogosfera", che per adesso è molto influen senso più tradizionale del termine - scrive per esempio te in America, i movimenti revivalisti in architettura, Alaz'n de Benoist - è il solo modello che possa concilia l'urbanistica e la musica popolare. re l'uno e il molteplice: è la politica che organizza l'unità organica delle sue diverse componentz: rispettando la lo E in quale altro modo potrebbe essere aiutato questo ro autonomia». Un impero che però dovrebbe nascere in "processo compensativo"? netta contrapposizione con gli Stati Uniti. Con l'aumentare il costo dei viaggi, attraverso tas L'idea di Alain de Benoist è buona ma non è certo se sul combustibile per aviazione e simili; privatizzare l'idea che è stata perseguita dai funzionari delle istitu le scuole; partecipare ed organizzare iniziative che zioni europee. Assomiglia, infatti, a quella che già cono esaltino il "locale". Imparare a suonare la viola. sciamo grazie agli imperi ottomano e asburgico, e for Il fatto è che la pretesa, per certi aspetti ambigua, di una se anche a quello romano. Imperi che dipendevano tut "universalità dei diritti", se da un lato può provocare ti da un forte centro metropolitano e da una nazionalità privilegiata alla quale essi appartenevano. È una vana un'inflazione degli stem; dall'altro potrebbe determina re il serio rischio di violare il diritto all'autodetermina speranza supporre che l'Europa possa ora diventare un zione? impero in questo senso: naturalmente questo fu anche il sogno irrealizzabile di Hitler. Ed è questo il motivo I diritti universali dell'uomo sono stati definiti dai filosofi classici liberali, tra cui Locke, all'interno del per cui nessuno si augura che ciò accada ai giorni nostri. 16 17 me la creazione di un super-Stato fondato sul centrali concetto di libertà, innanzitutto stabilendo le cose che smo burocratico, sono forse temi più rilevanti rispetto ai possiamo fare (spostarci, possedere proprietà, respira pericoli dell'integralismo islamico? re, agire autonomamente) e che nessun altro può impe dirci di fare. Ora, invece, i diritti universali sono visti Questa è una domanda insidiosa. L'Europa sta at come "pretese", - richieste che gli altri non sono in traversando una fase di "ripudio", respingendo la re grado di soddisfare - , come il cosiddetto "diritto" a un ligione e la cultura ereditate, nell'interesse del benes certo standard di vita, di benessere, di sicurezza del sere materiale e della sicurezza a breve scadenza, e ac proprio lavoro. Questi diritti possono essere ottenuti cettando così, con tacito consenso, il super Stato bu solo costringendo gli altri a renderli applicabili. In que rocratico, come il miglior modo per evitare il peso della libera scelta. Ma è decisamente questo che apre sto modo, le nuove forme dei diritti umani sono in la porta al fondamentalismo islamico, che offre ai gio realtà strumenti d'oppressione. Sono modi di forzare le vani musulmani il vecchio patto di fratellanza e di sa persone a soddisfare le esigenze dello stato socialista. crificio, al posto di un nuovo patto all'insegna del be In tutto questo, si fa fatica ad ammettere nel dibattito nessere e della ricchezza all'interno dello Stato. pubblico la parola "comunità" quasi che, insieme ad es Lei ha scritto: «Ci vorrebbe innanzitutto un appello per sa, potesse riemergere l'antico incubo del nazionalismo. un risveglio cristiano, e in America un appello di questo Peraltro Lei ha più volte specificato la differenza tra pa genere riuscirebbe senza dubbio a conquistarsi un segui triottismo e nazionalismo. Ma come potrebbe essere co to. Ma per gli europei è impossibile ignorare ilf atto che niugata una moderna/orma di comunitarismo? la loro fede si è ormai ridotta al lumicino; che vive nei Non c'è nessun incubo del nazionalismo, ma solo palazzi; nelle pinacoteche e nei conventt; e pulsa nella l'incubo di un nazionalismo francese, come ai tempi letteratura e nella musica del nostro continente ma non della rivoluzione, o di quello tedesco che si affermò nel cuore della sua gente. È proprio per quest~ ragione successivamente. La lealtà nazionale è una cosa ben che abbiamo bisogno di un nuovo tipo di movimento, diversa - non un'ideologia o un programma bellige altrimenti rischiamo di scomparire». È evidente però rante - ma una devozione a ciò che ci è vicino e fami che tale prospettiva sembri alquanto utopistica. liare, assieme al legittimo desiderio di proteggerlo dal Non sono sicuro di aver scritto che il risveglio del furto. la cristianità sia necessario, sebbene è certamente au spicabile, dal momento che senza cristianità all'Euro Allora non ritiene che l'Europa debba difendersi più pa manca l'anima. Potrebbe essere utopistico pensar da se stessa che da nemici esterni; visto che la questio la in questo modo, ma sarebbe comunque nichilistico ne del mancato riferimento alle radici cristiane, così co- 19 18 pensarla in un altro. Se la scelta è tra l'utopia e il nul lo scorso: Eliot, Broch, Roth, Heidegger, Aron e co~ì la, allora preferisco l'utopia. Ma ammetto che le uto via. Ma "liberalismo" è un termine vago ed esiter~i pie sono anche pericolose, poiché determinano un dall'essere d'accordo con ciò che Lei afferma. La fifi traguardo; sebbene l'arte della politica, così come noi losofia politica contemporanea, che io e altri trattia a europei la conosciamo, è l'arte del vivere insieme sen mo, usa termini come "famiglia", "nazione", "comu u za un fine. nità", "lealtà", "gerarchia", "dovere", "autorità" e e via dicendo. Termini che non mettono in evidenz8:a Senza un fine? teorie liberali standard, studiate nelle accademie. Do o Come in una conversazione: tutto è intenzionale, e po tutto le accademie sono frequentate da persone1e non c'è bisogno di uno scopo. Il peggior retaggio del davvero insolite, che non si relazionano molto cool XX secolo è stata la convinzione che i politici doves mondo circostante. sero avere per forza uno scopo, per esempio la prospe La perdita di autorità della politica, la de-politicizzazioo rità, l'uguaglianza, una "società nuova". La politica ha molti fini, sempre mutevoli, ma nessun singolo fi ne e il conseguente snellimento dello Stato come mac-x china organizzativa-burocratica rz·entrano negli obiettz-.i ne, proprio come una conversazione. vi principali del pensiero liberale? Non Le sembra che nonostante abbiamo qualche volta Bene, lo hai detto Lei. Ma questo mi sembra piu ù l'impressione che si possano scontrare visioni del mon socialismo che liberalismo. do antagonistiche, il liberalismo sia invece uscito come Il XX secolo ha visto l'ascesa del concetto di individuo:o unico vincitore dal secolo scorso e sia penetrato in e il declino del concetto di identità. Lei ha parlato di le"!!? profondità nella società, cosicché anche la filosofia poli tica contemporanea si muova essenzialmente nel quadro game «tra i vivi, i defunti e chi non è ancora nato», ma,~a di riferimento di valori espressi o riconducibili ad esso? c'è un momento preciso in cui si è spezzato questo filo!o rosso? Dipende da cosa s'intende per liberalismo. Se s'in J Gli individui esistono solo dove possono reclama-a tende il liberalismo classico di Adam Smith e ohn re anche un'identità. In caso contrario sarebbero co-o Locke, direi che ciò è in forte contrasto con quella me atomi in una massa. Il filo che unisce il vivo, il de-!:! mentalità socialista che contraddistingue gli intellet tuali europei di oggi. Se si vuole far riferimento a funto e chi non è mai nato, è stato spezzato dalla pil-Il lola anticoncezionale. Ma al posto di questo filo ce ne.e quella mentalità socialista, allora suggerirei di valutar saranno altri, poiché senza di essi le società non si ri-ii la mettendola a confronto con la tradizione conserva producono. trice rappresentata dai più grandi pensatori del seco- 20 21

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